Durata: h 1.31 Nazionalità:
Francia, Giappone1958 Genere: drammatico
Tratto dal libro "Hiroshima mon amour" di Marguerite Duras
Al cinema nel Settembre 1958
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Alternando parti documentaristiche ed esploitative (i poveri corpi martoriati e deformati dell'inizio, che non sfigurerebbero se messi in uno shockumentary, o anche la scena dell'ingestione del sangue nella prigione, non proprio essenziale) ad indiscutibili ottime basi di script (ad opera della scrittrice Duras), viene fuori un film classico, memorabile, da storia del cinema.
La storia d'amore tra i 2 protagonisti è intervallata da materiale eterogeneo (i già citati documentari, una parte pacifista, 5 flashback) e tutto riguarda la memoria, il ricordo, il passato che comunica col presente.
Autoriale, colto, iconografico, professionale, diretto e musicato magistralmente, ma anche non immediato, un pò perverso (ad un certo punto c'è addirittura il protaognista che si immedesima nell'altro amante della donna che ama...),da studiare, non per tutti.
Primo lungometraggio per Resnais che comunque ha citato e citerà il tema della memoria anche in altri lavori.
Da vedere magari in lingua originale con sottotitoli, visto che il doppiaggio italiano smorza i toni e le cariche emotive dei vari (grandi) attori presenti.