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Sottovalutato e poco conosciuto western di Corbucci. Al centro di tutto anche qui c'è una bara piena di soldi che una famiglia di spietati sudisti ha intenzione di utilizzare per ricostituire un esercito del sud. Violento e sanguinario,ambientato quasi completamente in aridi esterni,presenta numerosi colpi di scena ( forse anche troppi) e alcuni momenti di una suspence non trascurabile. Cast più che valido nel quale brilla l'idealista e spietato Cotten,che interpreta un personaggio degno di una tragedia greca,musiche di Morricone buone ma meno incisive di quello che ci si potrebbe aspettare. Non ha niente da invidiare a tante pellicole più conosciute ed osannate, assolutamente da riscoprire.
Al termine della Guerra di Secessione , una famiglia di reduci sudisti ruba un carico di denaro dell' unione per rilanciare una nuova guerra civile ... Nel 1967 Sergio Corbucci , maestro indiscusso dello Spaghetti Western , non ha ancora svoltato verso film più scanzonati come i successivi Tortilla Western , e qui prosegue sulla via delle pellicole dure e violente sulla falsariga del precedente " Django " . Cambiano comunque le ambientazioni , da quelle tetrissime e fangose del successo con Franco Nero si passa qui alle solari aree desertiche , sempre ben fotografata da Enzo Barboni . L' inizio è debordante , con lo spietato assalto al convoglio militare a base di dinamite e fucilate . Poi il ritmo cala nettamente , l' azione scarseggia e diventa più un film di tensione che d' azione . Tensioni interne alla piccola banda familiare dominata dal folle padre padrone , ma anche esterne , con le tante difficoltà da superare per arrivare a destinazione con il bottino ( soldati e sceriffi curiosi , bandidos messicani , pellirossa , vagabondi e chi più ne ha più ne metta ! ) . Tensioni che si sommano e che poi esplodono nel drammatico finale , degno di una tragedia greca . L' implacabile padre di famiglia è ben interpretato dal grande Joseph Cotten , che vince senza sforzo il confronto con il resto del cast . I tre figli sono il sessuomane Gino Pernice , il violento Angel Aranda ed il più buono Julian Mateos . Il personaggio femminile è la bella brasiliana Norma Bengell , all' apice del suo breve momento di gloria , che risulterà l' elemento deflagrante per la famiglia di nostalgici sudisti . Qualche nome più noto nel cast di contorno , dove si riconoscono Aldo Sambrell , Benito Stefanelli , Claudio Gora ed Al Mulock . Efficaci le ormai classiche locations almeriane e buona la colonna sonora di Ennio Morricone , con il main theme che rimane nelle orecchie e che è stato riciclato cinque anni dopo per " Il ritorno di Clint il solitario " . Tirando le somme , secondo me è un film discreto ma non eccelso come dice qualcuno . Forse può arrivare al 6,5 .
Western misconosciuto , ma a dir poco magnifico con protagonista un immenso Joseph Cotten. Da recuperare e riscoprire. Ancora una volta tutta la vicenda ruota attorno a una bara (stavolta piena di soldi) come nel precedente capolavoro di Corbucci. La storia riguarda un gruppo di soldati Sudisti (un padre e i suoi tre figli) che dopo aver massacrato un convoglio nordista cercano di raggiungere il Sud per rinvigorire le armate sudiste grazie all'ingente bottino sottratto durante l'attacco, malgrado la guerra si sia appena conclusa in loro sfavore. Tra posti di blocco nordisti, donne pericolose, banditi messicani, subdoli vagabondi e persino un gruppo di indiani finirà male per tutti.
Il vero punto di forza del film è la sceneggiatura con dialoghi belli e profondi sorretta da un ottimo script che riesce a rilanciare l'azione ogni volta che sembra di essere arrivati a un punto morto. Splendido e spiazzante il colpo di scena finale.