Massimiliano d'Asburgo, incoronato imperatore del Messico, deve fare i conti con la resistenza armata del partito repubblicano guidato da Benito Juarez.
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Grande affresco storico per uno spettacolare kolossal in costume che ha fatto epoca. La storia di Benito Juarez, acclamato governatore dal popolo messicano ma scavalcato dalle potenze europee che imposero Massimiliano d'Asburgo come monarca, è raccontata con un impetuoso respiro di guerriglia, ma oggi sconta la macchinosità delle trame politiche. Non si può certo dire che non sia invecchiato, la sfavillante produzione Warner Bros lascia ancora di stucco ma la sceneggiatura (di John Huston!), per quanto mirabile per esposizione, non riesce ad amalgamare al meglio dramma storico e melo'. Da ammirare soprattutto per la grandiosa regia di Dieterle (coadiuvato da una fotografia eccezionale firmata Tony Gaudio) e per gli attori in campo (tra gli altri, anche John Garfield e Gilbert Roland), su tutti una memorabile Bette Davis (10!) nei panni dell'imperatrice Carlotta d'Asburgo, moglie sterile e innamorata del marito al punto da raggiungere Napoleone III in Francia per una celeberrima scenata isterica in cui lo crederà Satana e impazzirà: nonostante l'attrice non abbia largo spazio nel film, i suoi sono i momenti più intensi e irrinunciabili.