il grande freddo regia di Lawrence Kasdan USA 1983
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il grande freddo (1983)

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locandina del film IL GRANDE FREDDO

Titolo Originale: THE BIG CHILL

RegiaLawrence Kasdan

InterpretiWilliam Hurt, Glenn Close, Tom Berenger, Kevin Kline, Jeff Goldblum, Mary Kay Place, Meg Tilly, JoBeth Williams, Mary Beth Hurt

Durata: h 1.43
NazionalitàUSA 1983
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 1983

•  Altri film di Lawrence Kasdan

Trama del film Il grande freddo

Per i funerali del vecchio amico Alex arrivano i compagni che insieme a lui avevano vissuto gli anni lontani ed entusiasmanti del college: Anni Sessanta, fatti di scoperte esistenziali e di impegno politico. Un weekend pieno di ricordi, di ironie, di nostalgie.

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Voto Visitatori:   7,12 / 10 (49 voti)7,12Grafico
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Voti e commenti su Il grande freddo, 49 opinioni inserite

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jason13  @  28/06/2022 23:26:29
   6 / 10
L'ho recuperato e rivisto dopo decenni...invecchiato male. Ritmo lento dialoghi poco interessanti.

antoeboli  @  02/08/2020 23:55:36
   5 / 10
Partito con alte premesse,visto il cast e la regia,ma il punto focale che è un film che come se non avesse una trama.Un branco di amici che si riunisce all interno di un villone dopo il funerale di un loro amico,che ricordano alcuni momenti tra passato e pensando al proprio futuro.Alcune scene rimangono impresse per quanto posso dire stupide(vedi spoiler),e che non portano a nessuna conclusione come a prendere in giro lo spettatore.
Interessante l uso di grandi classici anni 80 su licenza,e un interpretazione convincente non salva a mio avviso la baracca.

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Goldust  @  16/06/2018 11:53:14
   9 / 10
Un delicato spaccato corale di una generazione sessantottina scombussolata negli affetti e scelte di vita. La presa di coscienza del gruppo di amici, ritrovatisi dopo anni per commemorare il vecchio amico Alex scomparso da poco, passa attraverso
un equilibrio tra commedia e dramma - e perché no anche tra "alto e basso" in un certo senso - che è semplicemente spettacolare, rifuggendo ogni pietismo ed esaltando senza retorica gli autentici valori dell'amicizia e dell'amore. Fondamentali alla causa sono la ricca ed evocativa colonna sonora anni '60 e, soprattutto, un cast affiatato di future star. Imperdibile.

VincVega  @  06/02/2018 19:57:52
   6½ / 10
"Il Grande Freddo" è un dramma corale, forse un po' troppo compiaciuto e costruito, ma è innegabile l'importanza che ha avuto nel tempo. Tante pellicole ne hanno preso spunto, tra cui alcune anche di valore maggiore (mi viene da pensare a "Compagni di Scuola" di Verdone). Nonostante l'importanza, non l'ho trovato riuscitissimo. La sceneggiatura l'ho trovata altalenante, si passa da certi passaggi riusciti, ad altri patetici e stucchevoli. Il cast invece è ottimo. Colonna sonora piena zeppa di grandi brani, però forse è un po' troppo ruffiana e invasiva.

fabio57  @  14/12/2016 14:05:07
   8 / 10
Oggi appare decisamente datato, tuttavia il film costituisce il manifesto di una generazione, un' intensa e bella fotografia di una società che coltivava grandi aspettative, begli ideali, tanti progetti, voglia di cambiare il mondo, ma che ha visto poi svanire tutto, in uno sfrenato materialismo e in un nichilismo estremo. Le storie personali dei personaggi, sono lo specchio di questa riflessione. Cast strepitoso e ben affiatato. Film importante.

eruyomè  @  28/11/2015 01:32:26
   5 / 10
..e la GRANDE noia. Grande, enorme, immensa.

Salvo la colonna sonora, che è strepitosa, per il resto ho fatto una fatica immane, l'ho seguito fino alla fine per spirito di completezza, ma è stata quasi una tortura.
Riesco a cogliere la volontà di profondità e di riflessione che sta alla base (e che a quanto pare ha fatto scuola per un certo genere), il problema grave è che non sono riuscita a empatizzare con nessuno, mai. Ci ho messo secoli solo a capire chi fosse chi. Li ho odiati tutti, dal primo all'ultimo, questi borghesotti arricchiti e annoiati, impegnati a rimpiangere una giovinezza fatta di ideali di comodo, di moda. Vacui e conformisti allora, vacui e conformisti ora. Non me la bevo la loro sincerità, poveri egoisti impegnati a guardarsi l'ombelico e discettare del nulla.

Odio di contenuti (e noia e lentezza) a parte, gli attori se la cavano, il film non è poi girato male, e certe scene (tipo il funerale), abbastanza divertenti, mi sono anche sembrate riuscite.
Troppo poco però.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  18/08/2015 18:26:41
   8 / 10
La grande nostalgia. Un gruppo di amici ricorda i bei tempi andati, tra spensieratezza e contestazione. Molti, seppur professionalmente appagati, soffrono il disagio della società.
Un gran bel film a cui molti si rifaranno.

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  17/08/2015 11:39:57
   6½ / 10
Si, buon cast, gradevole colonna sonora e buon soggetto per l'epoca, purtroppo però, nonostante una potenzialità esplosiva latente, il film non morde..... tutto molto regolare e politically correct sia nei dialoghi che nei personaggi..... alla fine un film positivo che lo rende poco accattivante in relazione alle premesse.
In questo senso è decisamente più devastante Regalo di Natale e il suo seguito del nostro Pupi Avati..... che certamente deve qualcosina a "Il grande freddo".

DogDayAfternoon  @  13/02/2015 13:52:18
   8 / 10
Molto nostalgico, probabilmente chiunque abbia passato la trentina si riconosce un po' in questo film. I ricordi sopiti della giovinezza spensierata che riaffiorano e sommergono per qualche momento le responsabilità e la serietà della vita adulta; nonostante i trenta io non li abbia ancora superati, la sensazione rimane la stessa e anche chi guarda il film viene coinvolto nel ripercorrere il proprio passato e le vecchie amicizie. Quello in cui sicuramente non mi riconosco è lo status dei protagonisti del film, si passa dall'attore delle serie tv al giornalista all'avvocato, nella nostra generazione chi ha un qualsiasi infimo lavoro è già messo bene.

La sceneggiatura è perfetta, dialoghi molto belli e con una punta di ironia che rende la visione piacevolissima, si vorrebbe quasi che il film continuasse ancora, oltre al weekend per vedere se al ritorno in città la vita torna quella di prima.

Il finale, da alcuni criticato, è secondo me la degna conclusione della ricerca della libidine e dell'ingenuità dei tempi del college, delle cose non fatte e non dette, ed è molto meno superficiale di quello che sembra.

Verdone, con il suo Compagni di scuola, non riuscirà ad avvicinarsi nemmeno lontanamente alla sua fonte di ispirazione.

Bellissima inoltre la colonna sonora, a partire dai titoli di testa sulle note di "I heard it through the grapevine".

Chiudo dicendo a Jeff Goldblum sei un mito!!

pak7  @  05/01/2014 04:13:17
   6 / 10
Una discreta, anzi forse meno, e non imprescindibile (come credevo) commedia corale di inzio anni 80: la morte di uno di loro (che sarebbe stato Kevin Costner, poi tagliato nel montaggio) è l'occasione per far ritrovare un gruppo di amici, che riescono a rivivere momenti mai più rivissuti. Trovo alcune scelte registiche un pò piene di stereotipi e forzature (la ragazza del defunto che fa la scema con un suo vecchio amico, il sesso messo al bando come fonte primaria di vita, la scelta di una delle protagoniste che fa un "regalo" a un'amica che non vedeva da tempo, scena di grande impatto ma tremendamente irreale). Insomma Verdone, ispirato da Kasdan, una decina di anni dopo ha fatto decisamente meglio (probabilmente uno dei suoi migliori film). Ottima la colonna sonora.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  19/12/2012 01:40:21
   6 / 10
Un gruppo di compagni dell'Università si ricompone dopo anni, in occasione del suicidio del loro vecchio amico Alex. La tragedia diventa pretesto di riflessione, di rivalutazione interiore e di analisi esistenziale: otto personaggi, otto percorsi di vita, scelte diverse, insoddisfazioni, rimpianti e rimorsi, e soprattutto il tentativo di rievocare forse per l'ultima volta quell'atmosfera intima e disinibita della giovinezza ormai perduta.
Le premesse sono ottime, ma l'infinita verbosità didattica di questo film di Kasdan lascia un grosso punto interrogativo: quale insegnamento dobbiamo trarne?
Il film purtroppo risente malamente dell'effetto degli anni, ed oggi suona davvero troppo come ritratto generazionale/operazione nostalgia per la generazione rimasta legata all'era sessantottina, segnata nel profondo dall'esperienza del Vietnam, e soprattutto insofferente nei confronti del cambio d'epoca, gli anni '80 degli yuppie e dei giovani e rampanti uomini d'affari.
Intellettualismo, amore libero, grande Musica dell'era d'oro del rock, filosofia spicciola e marijuana si fondono in una piccola villetta che diventa la casa del ricordo, nel tentativo di rivivere - e rendere di nuovo immobili, eterni - quei momenti di serenità e spensieratezza. L'idealismo, i valori, i sogni si scontrano col mondo reale, la rinuncia e l'adattamento sembrano dolorose necessità, ed il costo del loro rifiuto è la depressione e la morte: ma il concetto è statico. In mezzo a quella fiumana di parole si perde il senso profondo di ciò che viene raccontato e lo spettatore esce confuso nel cercare di ricomporre le tessere dei pensieri e dell'anima dei protagonisti. Cosa vogliono veramente? Cos'hanno fatto per rendere soddisfacente la propria vita? Cosa hanno imparato dalle proprie esperienze? Non c'è conclusione, solo slancio (neanche troppo emotivo) rivolto al passato e nichilismo imperante.
Certo il cast, forte della propria coralità, è affiatato e conta su alcuni dei grandi mattatori dell'Hollywood anni '80 (Kline, Hurt, Goldblum, Glenn Close), tuttavia oggigiorno "Il Grande Freddo" rimane solo un comedy-drama out of time, che perde gran parte del suo senso per lo spettatore estraneo alle realtà di cui parla.

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Ultima risposta 17/08/2015 11.43.20
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deadkennedys  @  15/08/2012 22:20:02
   8½ / 10
Concordo pienamente con il commento di Sir_Montero. Aggiungo un voto in più per la deliziosa colonna sonora.

Sir_Montero  @  15/08/2012 22:03:43
   7½ / 10
Un bel film incentrato sul tema del ricordo, della giovinezza passata, degli ideali perduti. Nel suo piccolo, è da considerarsi un "cult" perché racconta e mostra, con tonalità nostalgiche e critiche al contempo, la maturità di una generazione, il necessario e cinico trapasso da una giovinezza pregna di sogni e virtù (esistenziali e politiche), ad una "maturità" disillusa e amara, carica di contraddizioni, tristemente mediocre. Fortemente significativa è l'onnipresenza invisibile del compianto amico Alex, unico componente del gruppo ad esser rimasto fedele al proprio mondo interiore, crollato il quale, a causa dell'incedere inarrestabile della gretta realtà, si toglie la vita, segnando con tale gesto estremo la fine, e la sconfitta, di quella ricca e sognante giovinezza.
Vivamente consigliato.

PaulTemplar  @  11/11/2011 12:14:18
   8½ / 10
Il grande freddo è un film delicato e poetico,un ritratto di una generazione mai veramente sconfitta,una generazione che aveva dei valori,che sono stati solo accantonati;sono persone che in qualche modo sono sopravissute al cambiamento,riuscendo però a mantenere dentro di loro le cose essenziali,nonostante le delusionidella vita.
Il film di per se è uno splendido spaccato di una generazione,a cui si aggiungono un cast di livello assolutamente eccezionale,con attori davvero bravi,come la Close,come Hurt,Goldblum,Kevin Kline,a cui si aggiungono Tom Berenger e Meg Tilly.
Inoltre il regista,Kasdaran,impreziosisce il tutto con una colonna sonora assolutamente strepitosa,nella quale spiccano i Temptation,Marvin Gaye,Aretha Franklin,Procol Harum,Rolling Stones,Beach Boys e Credence Clerwater revival.
Un film in cui funziona davvero tutto,e che emoziona proprio per il messaggio a tratti malinconico,a tratti venato di ironia,di una generazione davvero speciale.

Jumpy  @  30/03/2011 13:05:06
   7 / 10
Una colonna sonora eccellente supporta un film che risente molto degli anni.
I contenuti ci sono ma la sceneggiatura è priva di incisività, non ci si appassiona alle vicende dei protagonisti, piuttosto il tutto sembra essere filtrato da quell'atteggiamento disincantato tipico della prima metà degli anni '80.
Come nella vita reale, si rimane alla fine con un gusto agrodolce: restano dubbi ed incertezze ed è difficile tirare le somme... ma forse il senso di costante precarietà dei sentimenti e dei valori è proprio ciò che si voleva trasparisse.
Per struttura e contenuti mi ha ricordato molto l'Arcand del "Declino dell'impero americano" e "La natura ambigua dell'amore".

Bono Vox  @  05/02/2011 19:36:09
   4 / 10
Film di una noia assoluta, ho sudato sette camicie per finire vederlo e non lo guarderò mai più! Tutto ruota attorno alla morte di questo Alex ma di cui non si sa niente, e come dice Michael, il più idiota, sembra che tutte le azioni di un uomo hanno come fine quello di scopare, un pò come tutti i personaggi in questo film...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  12/01/2011 00:12:04
   9 / 10
Tra canzoni del passato, erba da fumare, riflessioni profonde, filosofie più o meno importanti, voglia di cocaina, relazioni sentimentali o amorose precarie e transitorie, fluiscono i ricordi di un gruppo di ex amici universitari che si ritrovano circa una decina d'anni dopo la fine degli studi. E hanno modo di confrontare i caratteri, le aspirazioni mancate e quelle raggiunte controvoglia, le scelte sbagliate e le vite vissute al posto di altri.

Sono quasi tutti ben collocati nella società: c'è chi fa l'attore di successo, il giornalista logorroico, il medico riciclato come casalinga, l'avvocato tirapiedi, il titolare di imprese le quali stanno per essere inglobate da multinazionali affamate, e chi invece è un tormentato reduce dal Vietnam alle prese con rimedi non proprio ortodossi. Molti di loro hanno speso male il proprio tempo: il miraggio della famiglia felice con tanto di figli si rivela un peso e un impedimento (anche se c'è chi invece sogna di rimanere incinta).

Sono lontani i tempi dei corsi universitari frequentati insieme: i contatti si sono allentati e si è perso il senso di ogni avvenire. Dalla bambagia al mondo vero, la vita si è rivelata in un lampo e le prospettive sono cambiate. Per questa compagnia composta da 7/8 persone, tutte sui trent'anni, non era previsto scendere a compromessi (non necessariamente negativi); si sono adattati, ma hanno anche portato con loro qualcosa dell'idealista temerarietà e dell'immaginazione degli anni della lotta. Entrano così in contatto con il mondo del successo individuale e del declino degli affetti, nel quale la vita sembra non essere tanto sicura: se prima ci si vestiva per vivere, adesso è facile agghindarsi per morire. Alex, l'amico suicida, lo sa bene.

Le apparenti migliorie, le vite agiate, appaiono tutte come cose superficiali, scomodi bilanci in rosso. Si tenta di fissare il momento e fermare/filmare l'attimo attraverso l'uso di una videocamera, per creare situazioni durature che parlino di loro, alleati alla deriva eppur sempre egocentrici.
Le chiacchere della comitiva di amici sono ben intervallate e accompagnate dalla straordinaria colonna sonora dovuta ai pezzi dell'epoca. I nomi sono quelli dei Rolling Stones, Aretha Franklin, Percy Sledge, Beach Boys, Steve Miller Band, Spencer Davis, Temptations, Marvin Gaye. Tutte musiche che non commentano, ma si limitano a sostenere in maniera indiretta l'emozione del momento.

Grazie a un umorismo pressante, "The big chill" è anche divertente, un esame in chiave comico/leggera del tipo di stress a cui i personaggi sono sottoposti. Un equilibrio di insieme davvero invidiabile, permeato da uno stile rilassato e graffiante allo stesso tempo. Racconta qualcosa di specifico che poi è diventato universale, senza rilievi laudativi; si avvale solo di una forte agitazione mentale che si trasfigura in una virtù abituale e in un limpido omissis.
Saggia e a tratti adulatrice fotografia di un gruppo un po' frustrato, sostenuta da conversazioni torrenziali e da un'ottima equipe di attori, dai quali emergono un favoloso William Hurt e un ricreativo Jeff Goldblum, "Il grande freddo" è diventata meritatamente una pellicola che porta nel titolo un modo di dire famoso ed eterno.

E ci ricorda che ciò che ci aspetta è un paio di scarpe nuove per tutti. Destinate a una generazione dopo l'altra.

6 risposte al commento
Ultima risposta 12/01/2011 17.40.06
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phemt  @  06/09/2010 18:09:40
   7 / 10
Spaccato generazionale invecchiato un po' troppo con il passare degli anni ma che al tempo non solo fece epoca ma anche scuola…

Il funerale di un amico morto suicida per motivi mai chiariti è l' occasione per un gruppo di amici di reincontrarsi e fare un bilancio della propria vita a 15 anni dal 68…

Ottime le caratterizzazioni psicologiche dei personaggi, sceneggiatura formalmente molto buona, grande cast, regia adeguata, buona colonna sonora!
Nel complesso il film è discreto ma il finale non convince appieno e onestamente altri dallo stesso spunto iniziale hanno tirato fuori prodotti migliori!
Detto ciò si merita la sua bella visione…

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  05/07/2010 01:00:33
   7 / 10
Un film che ha fatto da precursore a un vero e proprio filone di altre pellicole scopiazzanti (il tema: una pseudotragedia che riunisce gente che altrimenti si era persa di vista). Tutti bravi gli attori, bellissima la colonna sonora. Forse all'epoca valeva qualcosa di più: è in effetti la descrizione di qualche giorno di amici che si rincontrano (praticamente un "Compagni di Scuola"....) per rivelarsi tutti disillusi e scontenti della loro vita, senza poi concludere granché.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  12/05/2010 19:52:54
   8½ / 10
Operazione nostalgia per un manifesto generazionale che fece epoca.
Il capolavoro di Kasdan, un film intimo, ironico e pieno di commozione su un gruppo di trentenni dalle personalità variegate che si ritrova al funerale di un amico suicida, occasione per bilanci e aspettative.
La sceneggiatura riesce miracolosamente a mantenere un equilibrio costante tra dramma e commedia, il cast è letteralmente magnifico e il regista sa dirigerlo con estrema professionalità. Colonna sonora stre-pi-to-sa!
Un cult vertiginoso, un film toccante e indimenticabile. Il cinema degli anni '80 in una delle sue vesti migliori.

lukef  @  25/04/2010 18:46:39
   6½ / 10
Trovo che il film di per sè sia girato molto bene; le musiche sono veramente belle, piacevoli ed azzeccate, anche i paesaggi e la fotografia mi sono piaciuti particolarmente... Gli attori poi sono molto bravi, ogni personaggio ha una sua caratterizzazione, così si può dire che nel complesso il film abbia la capacità di farti entrare davvero nella storia, di farti percepire realmente quell'atmosfera che percepiscono i protagonisti... solo che... Non succede mai un ca**o.
Cioè, quando ho iniziato a vederlo ero davvero contento, dopo i primi 20 minuti mi aveva preso e mi aspettavo che la storia si evolvesse in chissà quale maniera imprevedibile, invece mi son trovato davanti ad un'ora e mezza di dialoghi e di dinamiche abbastanza insulse. Insomma tutta la trama si articola in piccole parentesi, storielle adolescenziali o simili senza però prendere mai un taglio definitivo, e senza approfondire qualcosa di specifico. Si ok, su tutto sovrastava la tematica della delusione degli ideale giovanili e tutto il resto, però a mio modesto avviso ciò non basta neanche lontanamente per far di questa pellicola un capolavoro.

apellegrini  @  20/04/2010 16:19:30
   7 / 10
Il grande freddo è un piccolo affresco di una parte di vita di alcuni conoscenti(amici?)che si ritrovano per il funerale di un amico e trascorrono un pò di tempo insieme divertendosi,drogandosi,e facendo sesso.
il film è particolare e difficile la trama è difficile da girare ma Kasdan ci riesce
con un pò di sforzi e qualche rileccatura.Troppo parlato alcune volte ma resta comunque un bel film da vedere e rivedere.
Bravissimi gli attori e stupenda la colonna sonora

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  05/04/2010 15:48:40
   7½ / 10
Buon film corale, che ha lanciato un modo di fare cinema poi copiato da mezzo mondo. Strepitosi gli interpreti (Goldblum su tutti), perfetti nel ritratto della disillusione di una generazione. Colonna sonora incantevole.

Invia una mail all'autore del commento Clint Eastwood  @  12/11/2009 01:23:10
   6½ / 10
Una buona idea di base che si limita solo a presentarci i vari punti di vista dei personaggi ma che a perere mio sarebbe molto meglio intrudurre un narratore interno / un protagonista, infine una buona psicoanalisi cinematografica. Nonostante la regia di classe medio-borghese di Kasdan il film risulta una scenetta che cura i problemi di un gruppo di amici che non si vedono dai tempi dell'università riuniti da un tragico suicidio di Alex, cioè il suo funerale. In più non decolla mai, nasconde segreti e drammi espressi male sullo schermo per colpa di una sceneggiatura superficiale.

Direi sopravvalutato.

DarkRareMirko  @  28/01/2009 02:18:46
   7 / 10
Sì, concordo con chi dice che Verdone, sfruttando più o meno lo stesso tema, abbia pure fatto meglio.

Questo The big chill è infatti un film un pò prolisso, eccessivamente "fermo", distaccato.

Pare che quasi il seppur bravo Kasdan non è che abbia poi molto da dirci.

Le frasi ad effetto che a volte si possono sentire ("Oh, adesso pure i cioccolatini sono cinici", oppure tutte quelle dette da Goldblum) salvano letteralmente il tutto.

Bravissimi comunque tutti gli attori (Costner c'è comunque, è il cadavere che viene vestito ad inizio film!) in un film corale riuscito, buono, ma a volte difficilmente seguibile.

Da vedere.

topsecret  @  20/11/2008 17:50:10
   8 / 10
Un film su uno dei valori fondamentali in questo mondo, l'amicizia.
Un gruppo di vecchi amici che si ritrovano al funerale di uno di loro e che ripercorrono a ritroso tutta la loro vita, da quando erano giovani idealisti ad oggi, ultratrentenni in cerca di ritrovare se stessi e gli altri. Un film corale, intenso, poetico, che affascina e coinvolge, nonostante quel velo di nostalgia presente per tutta la durata del film.
Un quadro di un'epoca condita da una colonna sonora di spessore. Un cult, che ha contribuito a far conoscere dei grandi attori al grande pubblico.

Gruppo COLLABORATORI peter-ray  @  24/08/2008 02:04:52
   3½ / 10
Se non fosse per la colonna sonora questo film meriterebbe 1

Un Cast magnifico
una colonna sonora maledettamente bella.

Ma il film in sè è di una noia mortale.

Tutto il tempo a parlare di questo maledetto Alex in frammenti di ricordi di una vita passata.... ma sti ca*zi!!! Che OO

I contenuti sono molto mal sviluppati


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1 risposta al commento
Ultima risposta 25/04/2010 18.49.09
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everyray  @  31/03/2008 19:21:49
   7½ / 10
Pellicola dal grandissimo cast,ma che non spicca per sceneggiatura..
La colonna sonora anni sessanta fa da contorno ad un film pieno zeppo di dialoghi e riflessioni di amici che si conoscono e che si sono persi negli anni,tra amori e tradimenti ritroveranno il gusto di stare insieme!
William Hurt è uno di quegli attori che rendono un discreto film in un film speciale...

John Locke  @  22/01/2008 01:33:00
   9 / 10
Uno dei pochi film che negli ultimi anni mi ha fatto versare lacrime, dolci e amare.
Dolci perchè ripensando al passato troviamo sempre momenti felici che fanno tenerezza e riscaldano il cuore. Amare perchè subito dopo pensiamo che questi momenti sono appunto passati, e non torneranno mai più. Il tempo degli amici, degli anni spensierati, delle frivolezze gratuite sbiadisce sempre più lasciando posto ad una fase della vita che potrà regalare momenti ancora bellissimi ma che inevitabilmente non saranno più come quelli di una volta.
Il Grande Freddo è secondo me una geniale metafora di questo aspetto della vita: ogni dialogo e ogni scena apparentemente inutile hanno in realtà la precisa funzione di aiutarci a capirlo e magari aiutarci a rifletterci sopra.
Cast straordinario con interpretazione sublimi degli attori, con Goldblum, Close e Kline su tutti.
Non sono obiettivo nel giudicare questo film, ma chi se ne frega.
Esistenziale.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  20/01/2008 13:01:14
   5 / 10
In assoluto il record di dialoghi per metri di pellicola, talmente prolisso di parole da non riuscire a seguirne una delle situazioni che si sono venute a creare. A parte qualche picco cinematografico come chiedersi quale sia l'atto di concentrazione più estremo (suicidio, masturbazione o cag.are) non si può dire sia un film molto scorrevole, per lo più noioso, supportato solo da un'ottima quanto malinconica all'ascolto, colonna sonora. Sette sono le personalità ben distinte, sette i protagonisti tutti presentati all'inizio, dall'attore, al giornalista, al tossico/psicofarmaco-dipendente che arriva tardi anche al matrimonio.

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Ultima risposta 25/08/2008 12.08.57
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Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  30/10/2007 23:45:44
   7½ / 10
Per il funerale del defunto Alex si ritrovano dei vecchi amici, i quali decidono di trascorrere insieme il week-end nella casa dove si è tenuto il ricevimento funebre. E' l'occasione per ciascuno di confrontarsi e fare i cosiddetti bilanci, da cui emergeranno esistenze non prive di frustrazioni, insoddisfazioni e rimpianti. Nonostante ciò, tuttavia, spicca la sincera amicizia che lega tutti quanti e che sembra riscattarli da una vita, altrimenti, inutile e insulsa.
A mio avviso, si tratta di un film positivo e conciliante: Kasdan sembra dirci che la sofferenza è una inevitabile componente della vita, che la felicità intesa come esistenza scevra dal dolore è una chimera, ma che tuttavia ci sono cose, come l'amicizia o i figli, che rendono la vita qualcosa di unico e straordinario, che vale sempre la pena di vivere. A questo proposito, egli sembra ammonirci contro l'insensatezza e la stupidità del gesto estremo del suicidio come soluzione ai propri problemi.
Una particolare nota di merito va alla colonna sonora decisamente azzeccata.

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Ultima risposta 31/10/2007 00.00.56
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Dick  @  18/07/2007 15:36:56
   6½ / 10
Film che ho trovato alquanto altalenante. Certe parti mi sono piaciute mentre altre...

Vegetable man  @  22/06/2007 14:38:46
   7½ / 10
Film generazionale interessante come documento dell'epoca. Segue una struttura che sarà molto copiata negli anni a venire (Verdone, Avati...).
Buona la prova degli attori e la colonna sonora, ma manca forse quel guizzo che dia un taglio meno uniforme alla vicenda narrata.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  29/05/2007 22:18:41
   8 / 10
Non avevo mai commentato prima d'ora il capolavoro di Kasdan, ma è del tutto antitetico al valore del film, almeno per quelli della mia generazione, e per quello che aveva rappresentato. E' indecente capire quanti proseliti, e quante copie sbiadite abbia involontariamente provocato. Per inciso, se "Le invasioni barbariche" fosse stato fatto in quegli anni, non avremmo avuto "soltanto" un film furbo e sottilmente ammiccante, ma un piccolo Cult. La generazione dei quarantenni di Kasdan risente del trascorrere del tempo, ma resta illuminante la ricerca di identità perdute e (soprattutto) quel maledetto idealismo frenato e declassato dall'edonismo degli anni Ottanta, tutti riuniti attorno al cadavere di un'amico, forse gay (Costner la più grande interpretazione inesistente della storia del cinema).
Soprattutto, lascia letteralmente stregati l'interpretazione di Godblum, con la sua spocchia intellettuale che alla fine è soprattutto una celata solitudine.
Memorabile la colonna sonora degli anni sessanta, fra cui spicca il bellissimo hit single di Marvin Gaye e gli onnipresenti (e bastaaa) Procol Harum

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento agentediviaggi  @  10/05/2007 13:55:45
   7½ / 10
Una delle migliori commedie americane degli anni 80, con un cast di attori eccezionali e dialoghi scoppiettanti. Chi è rimasto un bambino immaturo, chi vorrebbe un figlio ma non necessariamente un compagno, chi piange in silenzio l'amante scomparso, chi ha rinunciato per timidezza o codardia al grande amore ed è diventato un B actor. A volte mi è sembrato un pò ruffiano, ma nel complesso è un ottimo film.

The Monia 84  @  07/03/2007 14:52:09
   8 / 10
Senz'altro una delle migliori interpretazioni di Kevin Costner! Ovviamente, scherzo. Penso che questo film sia uno dei migliori per come analizza in maniera amara e divertente un'intera generazione.
Sostenuto da una colonna sonora travolgente e malinconica e da un'ottima compagnia di attori.

2 risposte al commento
Ultima risposta 07/03/2007 16.09.05
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  01/03/2007 22:40:30
   6 / 10
film venato di tristezza dall'inizio alla fine!forse un po troppo malinconico,cmq da vedere per l'ottima prova del cast!
originale

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  23/01/2007 19:42:50
   8 / 10
La nostalgia dei tempi passati, la divisione di un gruppo di amici , che ha comportato per ciascuno la perdita di tutto quello che prima contava, un tuffo nel mondo, il "la' fuori" in cui non contano + i valori.
La riunione di questi amici per un week-end è raccontata in maniera superba da un Lawrence Kasdan (quello migliore) particolarmente ispirato.

Dialoghi scoppiettanti, personaggi e rapporti interpersonali molto + complessi di quello che sembrano fanno di "Il grande freddo" una delle commedie + riuscite e famose del decennio.

Tra l'altro Kasdan ha praticamente lanciato tutto il cast: Jeff Golblum (bravissimo), Kevin Kline, William Hurt , con cui aveva già lavorato nel suo altrettanto brillante esordio ("Brivido caldo") e poi Glen close. Attori che torneranno a lavorare con il regista anche successivamente.
Così come Kevin Costner, che era stato scelto per la parte di Alex, il quale inizialmente doveva apparire in Flashback.
Poi Kasdan decise di tagliare il tutto, e, molto probabilmente fu una decisione saggia. Costner lavorerà ancora successivamente in "Silverado"con il regista (a fianco di Kline, Scott Glenne Danny Glover).

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  01/11/2006 23:38:40
   6½ / 10
Ci sono dei film che rappresentano semplicemente una storia, degli avvenimenti e lo spettatore da solo con la propria intelligenza ha il compito di trarne il significato; ce ne sono invece altri che nascono già con il significato già pronto e i personaggi e la storia vengono inventati solo per adattarsi a uno schema prefissato. Questo film appartiene alla seconda categoria e sconta così uno schematismo eccessivo, sembra mancare la spontaneità. E’ come se tutte le azioni e le battute siano state decise a tavolino con un preciso disegno, più che nascere spontanee da un avvenimento reale anche se fittizio. Ci sono decisamente troppi dialoghi e anche se alcuni sono importanti e profondi danno l’impressione di freddezza. Mancano le emozioni. I personaggi anche se interessanti, sono tutti tipici e prevedibili, quasi da telefilm, da fiction più che da vita reale.
L’intenzione palese è quella di rappresentare la crisi generazionale di un gruppo di ex-sessantottini, tutti che hanno fallito nelle loro idealità e che si trovano a disagio a vivere come non volevano. Il film si può ridurre tranquillamente alle ultime scene, nella discussione dell’ultima sera. Lì vengono espresse tutte le possibili opinioni e reazioni, quasi in maniera didattica. Anche la fine mi è sembrata forzata, come se tutto si dissolvesse nel niente; tante elucubrazioni e poi resta tutto come prima senza tanti patemi.
Molto meglio America Oggi e Tempesta di Ghiaccio che esprimono lo stesso disagio esistenziale ma in maniera molto più partecipata e genuina

Gruppo COLLABORATORI antoniuccio  @  09/10/2006 13:50:31
   8½ / 10
Fa sempre sensazione vedere questi film e ricordare un periodo in cui si è stati bene, non so, ma i film anni 80 hanno una certa presa su di me...

Qui abbiamo una situazione di revisione interna di ciascuno, di scandaglio dell'animo in occasione di un fatto (la morte dell'amico comune). Forse è anche un invito a fermarsi e cominciare a guardarsi meglio dentro invece che fuori.

La mia preferita, Glenn Close, è sempre superba ed è davvero curioso ammirare tanti attori un po' sbarbatelli, magri, in forma e sapere come sono adesso, con i segni dell'età... Invecchiamo noi, e fortunatamente pure loro!

quaker  @  10/06/2006 15:49:13
   9½ / 10
Grandissimo, ma solo alla condizione di avere oggi fra i 50 ed il 60 anni. Il più bel come eravamo mai girato, che però, capisco, possa davvero interessare e coinvolgere solo chi è stato ed annoiare gli altri. Difetta, cioè, di "universalismo"; le memorie interessano solo i reduci, specie se di una guerra persa. Non vale consigliarlo a chi non è anagraficamente coinvolto la spendida interpretazione di tutto il cast, l'accurata regia; quanto alla colonna sonora ha qui puro valore di nostalgia. E naturalmente può piacere solo a chi la riascolta.

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  05/04/2006 18:24:42
   7½ / 10
Film intimista, inaugura un genere molto in voga negli anni '80. Un piccolo cult, non tanto per l'originalità quanto per ciò che ha rappresentato per una generazione e per gli attori che ha messo in luce. Da ricordare anche e soprattutto per la spettacolare colonna sonora.

Il morto che viene vestito all'inizio, e di cui non si vede mai il viso, è Kevin Costner... un esordio formidabile! ;)

Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  06/03/2006 17:23:58
   6½ / 10
un film cult per i nostalgici (di cosa poi devo ancora capirlo), ma se proprio dobbiamo dirla tutta non ha proprio resistito alla prova del tempo.
ottima colonna sonora e cast di future stelle di prima grandezza

3 risposte al commento
Ultima risposta 16/03/2006 00.15.05
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento LilStar  @  09/09/2005 10:43:00
   7 / 10
è quasi "didattico" insegna un pezzettino di vita a chi, come me, non ha visto gli anni 70 ma comunica cose che si riflettono anche sull'attualità.
L'intrico di storie è davvero sfizioso per il palata.
Ben fatto.

KANE  @  24/07/2005 00:48:54
   8 / 10
un film che ha fatto storia.
copiato qua e là negli ultimi anni, ha l'unicità di aver trovato un gruppo di (allora) giovani attori che con le loro buone capacità riescono a tener su un film, che in fine risulta piacevole, simpatico ed intelligente.

compeed  @  01/04/2005 01:20:28
   8 / 10
Piaciuto affronta dei problemi interessanti e' lo fa anke con un pizzico di ironia ke nn guasta!

wight  @  12/03/2005 20:52:25
   2 / 10
Puro delirio nichilista. Non è lo svolgimento da bocciare, ma i contenuti.

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Ultima risposta 20/01/2008 13.06.37
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  19/12/2004 22:23:59
   8 / 10
Film cult che lancia un regista che manterrà solo in parte le aspettative

dragonfly  @  09/12/2004 17:30:40
   10 / 10
Forse il film più copiato degli anni 80. Con grandi musiche e un humor intellettuale che oggi pourtroppo manca. Film cult.

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