la donna del ritratto regia di Fritz Lang USA 1944
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la donna del ritratto (1944)

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locandina del film LA DONNA DEL RITRATTO

Titolo Originale: THE WOMAN IN THE WINDOW

RegiaFritz Lang

InterpretiEdward G. Robinson, Joan Bennett, Raymond Massey

Durata: h 1.39
NazionalitàUSA 1944
Generenoir
Tratto dal libro "Once off guard" di J. H. Wallis
Al cinema nel Marzo 1944

•  Altri film di Fritz Lang

Trama del film La donna del ritratto

Uno psicologo esperto in criminologia, fa la conoscenza di un'affascinante donna il cui ritratto è esposto in una vetrina. A casa di lei è aggredito da un uomo, lo uccide e nasconde il cadavere. Ricattato da un amico del morto, cade in numerose contraddizioni durante le indagini alle quali è chiamato a collaborare.

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Voto Visitatori:   8,25 / 10 (40 voti)8,25Grafico
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Voti e commenti su La donna del ritratto, 40 opinioni inserite

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Wilding  @  19/06/2022 14:32:21
   8½ / 10
Noir davvero bello e affascinante, si segue con particolare piacere. Quanto era bravo Edward G. Robinson!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  12/03/2022 15:04:58
   8 / 10
Notevole noir diretto da Fritz Lang. Non fra i migliori del genere... e nemmeno fra i migliori della carriera dello stesso Lang, ma indubbiamente "La donna del ritratto" è molto interessante e ben realizzato, oltre che mai troppo banale, anche e soprattutto nel finale, che ha anche un sapore vagamente ironico (cosa già di per sé originale per un film di questo genere).

topsecret  @  24/01/2021 22:22:35
   7 / 10
Soffre di alcune lievi ingenuità in fase di scrittura ma è un film molto godibile, ben interpretato, capace di risultare intrigante in corso d'opera e abbastanza fantasioso nel finale.
Discreto.

ferzbox  @  16/06/2017 21:02:59
   8½ / 10
Bellissimo film firmato Fritz Lang che mischia al suo interno diversi generi, quali il noir, il giallo, l'investigativo e anche un pizzico di commedia a condire il tutto; perfettamente concorrente a qualsiasi film di Hitchcock "La donna del ritratto" fa parte di quelle pellicole che hanno caratterizzato alla grande la prima metà del 900 e hanno reso grande il cinema.
Il finale poi è impensabile....(anche se a essere pignoli un'opera precedente aveva già fatto vedere un qualcosa di simile

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER )
Consigliarlo è scontato......il cinema vero è indiscutibile.

7219415  @  07/04/2017 10:42:04
   7½ / 10
Discreto noir di Lang

Oskarsson88  @  06/04/2017 13:02:05
   7 / 10
Buon noir, molto bene interpretato, con un finale furbastro. Piacevole e scorrevole.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  02/08/2015 21:06:19
   8 / 10
Ottimo film, di grande fascino, carico di temi cari a Lang. Un noir memorabile.

Nic90  @  22/06/2015 21:43:31
   7½ / 10
Film perla per gli anni in cui è stato fatto,molto scorrevole e con ottime interpretazioni e con un finale strascopiazzato da moltissimi film successivi e anche dai piu moderni.
Consigliato.

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ZanoDenis  @  14/03/2015 16:20:44
   8½ / 10
É innegabile il fascino di questi noir degli anni 40, incredibile atmosfera, incredibile fascino degli attori, qui, come nella strada scarlatta c'é una fenomenale espressione della femme fatale, incredibile, il talento della Bennett e anche di Robinson, il tutto narrato splendidamente da lang, Favoloso. Film così non ne fanno piú. C'é tutto, senso di colpa, introspezione, suspense, inganni, tiene sulle spine fino alla fine, quando finalmente si può respirare un po.

Kit Carson  @  18/08/2014 11:20:21
   7 / 10
Un ottimo noir, con un buon ritmo. Bravi E. G. Robinson e Joan Bennet. Il finale però non mi è piaciuto:

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DogDayAfternoon  @  12/12/2013 22:17:13
   7 / 10
Noir d'epoca con una trama veramente interessante e molto Hitchcockiana. Il film ha il pregio di catturare l'attenzione sin da subito, senza mai perdere di ritmo, di certo non annoia. E' il primo film di Lang che vedo, non so se sia un'opera minore ma sinceramente dal punto di vista della regia mi ha deluso parecchio, soprattutto nella prima parte i cambi di scena sono troppo bruschi e improvvisi, alcuni dialoghi e alcune scene mi sono parse piuttosto banali. Stilisticamente mi è sembrato un film invecchiato molto e male (a differenza ad esempio dei noir di Wilder dello stesso periodo), e neppure Joan Bennett mi è sembrata eccellere, al contrario di Edward G. Robinson.

Soddisfatto a metà, la storia mi ha incuriosito e interessato molto ma il film in sé presenta molti difetti. Il finale non mi è sembrato così orribile come ho letto nei commenti precedenti, anzi non mi è per niente dispiaciuto: quello che noi oggi consideriamo banale 70 anni fa magari era più originale.

Film comunque consigliato.


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vieste84  @  12/10/2013 18:59:03
   7½ / 10
Altro bel noir firmato Lang con quella sicurezza di attore che è Robinson. Un po meno appassionante di "la strada scarlatta", forse anche perché il potenziale di questa pellicola è minore e in effetti, come qualcuno lamenta, l'unico finale possibile è proprio quello scelto da Lang. Che sia chiaro, x trama e svolgimento e b/n sono pari, ma il finale struggente del lavoro successivo è nettamente superiore a questo

vehuel  @  11/02/2013 08:54:56
   8 / 10
Ottimo noir targato Fritz Lang. Atmosfere torbide, e gran tensione per tutta la durata del film. Onestamente sono rimasto un pò deluso dal finale, altrimenti gli avrei dato un voto in più

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  05/01/2013 17:22:42
   8 / 10
Efficace ed esemplare nella sua consequenzialità. Un classico del noir che avvolge lo spettatore in un'atmosfera di crudo realismo, dove ogni dettaglio è verosimile. Tuttavia lo stile di Lang possiede un'eleganza ineguagliata nell'inviare, in modo quasi subliminale, immagini che sanno di sogno e di veglia (senza nessun orpello): in poche parole tutto ciò che un noir classico poteva, e può ancora, offrire. Il finale, criticabile o geniale a seconda dei gusti, ne è la prova ultima.

Non uno dei capolavori di Lang, ma proprio per questo ne esce fuori il potente "ritratto" di un vero maestro, capace di orchestrare un poliziesco matematico e senza sbavature, praticamente senza un calo di ritmo, dirigendo una coppia d'attori magistrale: Edward Robinson, borghese qualunque e credibilissimo - e la splendida e misurata Joan Bennett.

I temi della colpa e del rimorso come venivano affrontati nel cinema degli anni 40: folgorante.

Goldust  @  30/08/2012 11:54:41
   9½ / 10
Impareggiabile per stile ed eleganza, "La donna del ritratto" è il film gemello de "La strada Scarlatta", al quale si accomuna non solo per una storia torbida ma anche per l'eccezionale terzetto dei protagonisti. Dan Duryea è un cattivo coi fiocchi ed il prodigio di tecnica finale sarà imitatissimo negli anni a venire.
Semplicemente imperdibile.

JOKER1926  @  08/06/2012 00:46:19
   7 / 10
Fritz Lang alla regia esprime costantemente una grande garanzia. Nelle sue produzioni lo spettatore si trova coinvolto in grandi storie di spessore e di somma efficienza.
Accade questo in varie pellicole, Lang non sbaglia un colpo. Anche con il film del 1944 "La donna del ritratto" la regia austriaca si dimostra all'altezza della situazione.
Con "La donna del ritratto" il pubblico è coinvolto in un film pieno di importanti sfumature, la storia fa suoi, contemporaneamente, più generi. Si viaggia sui binari del giallo e della drammaticità, si giunge alla corte di una commedia nera nel finale. Lang poliedrico.
Il film in questione sarà il preludio al prodotto della stessa regia del 1945 "La strada scarlatta", questo ultimo sicuramente più drammatico e duro da digerire.
"La donna del ritratto" invece è più barocco e, sotto determinati aspetti, funge da mastodontico esempio di esercizio di stile ove le situazioni sono almanaccate su ritmi blandi proprio per creare quella "pomposità" e armonia nel ventre contenutistico del film. Poi le ambientazioni e le particolari situazioni (quasi tutte notturne) donano quell'enfasi dominatrice e somma ispiratrice di sogni. Tecnicamente invece la fotografia è buonissima, le scenografie sono esaltate, colori vivaci. Attori in grande spolvero, sugli scudi Robinson.

Volendo poi, in chiusura, per dovere, procedere in un'analisi critica e "becera" c'è da segnalare che quello di Lang è un godibilissimo film ma attorniare ad esso lodi e sbocchi filosofici/psicologici , nella fattispecie quelli di Freud, il tutto risulta forse un po' avventato. La struttura del film compare abbastanza semplice ed elementare per essere encomiata allo spasimo.

Noodles_  @  09/09/2011 11:12:02
   9½ / 10
Bellissimo.
Un film da godersi tutto d'un fiato, con una sceneggiatura perfetta, dialoghi briosi e taglienti (la conversazione iniziale nel club da antologia) e interpretazioni impeccabili. Finale emozionante, primo di una lunga serie, e a mio parere assolutamente stupendo.

MidnightMikko  @  28/07/2011 13:29:33
   10 / 10
Un noir perfetto targato Fritz Lang. Storia favolosa, sceneggiatura travolgente, attori superbi e finale da antologia. Perfetto.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  25/06/2011 18:34:15
   7½ / 10
Splendido noir firmato Lang. Ha tutti i pregi e i difetti del cinema classico: trama e sceneggiatura coinvolgente e palpitante, ma allo stesso tempo fin troppo "precisa", conseguente e didattica. Le interpretazioni in questo caso sono convincenti, la messa in scena accurata e non mancano scene belle dal punto di vista visivo.
Il genere noir riusciva ad evidenziare crepe ed incertezze in quello che ufficialmente era il solido sistema sociale ed etico americano degli anni ‘40. La parte iniziale di questo film è molto chiara a proposito. Si presenta infatti una tipica e salda famiglia americana della classe media, con il capofamiglia che guarda caso fa il professore di criminologia. Il resto del film mostra come è facilissimo cedere a tentazioni e ad avventure extraconiugali, come è difficile poi controllare i propri istinti violenti trovandosi in determinate situazioni, come alla fine venga quasi spontaneo non seguire la via legale (affrontando l'opinione pubblica) e cercare invece di nascondere e coprire i misfatti.
Lo schema dell'innocente che si trova suo malgrado nei guai, un uomo comune che fa passi falsi, che deve non farsi scoprire dalla polizia e difendersi dai ricattatori, è uno dei più usati nel cinema classico (Hitchcock l'ha portato alla perfezione). Qui avviene tutto in maniera chiara, semplice, in pratica a carte scoperte. Ci identifichiamo quindi con l'assassino suo malgrado (una persona come noi), tifiamo per lui contro la polizia, i ricattatori, peniamo per gli errori, i passi falsi, la malasorte, la disperazione, ecc. E in questo film di tensione ce n'è tanta.
Il problema dello stile classico è che non arriva alle estreme conseguenze. Il pericolo va mostrato ma non va fatto trionfare. Per questo alla fine, in una maniera o nell'altra, si ritorna ad uno status quo, al ristabilimento dell'ordine. La vertigine serve quindi a mettere in guarda, ad avvertire del grande pericolo e della profonda oscurità che si cela dietro il sottile diaframma della normalità borghese. Chaplin con "Monsieur Verdoux" sarà il primo a squarciare il velo e a mostrare cosa si annida realmente dietro le convenzioni e il perbenismo americano, proprio nell'epoca in cui raggiunse il suo massimo fulgore.
A parte l'accomodamento finale, "La donna del ritratto" concede anche oggi una piacevole e interessante visione. Consigliato.

2 risposte al commento
Ultima risposta 27/06/2011 23.36.21
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marfsime  @  20/04/2011 15:29:09
   7½ / 10
Ammetto di non essere un grande appassionato dei noir d'epoca ma debbo dire che questo costituisce un'eccezione nelle mie preferenze. Ottima regia..attori decisamente in palla..molto belle alcune sequenze in particolare è splendido il finale della pellicola che regala una sorpresa che ribalta tutte le certezze che fino a quel momento si potevano avere. Pellicola decisamente soddisfacente.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  24/03/2011 13:12:39
   8½ / 10
Bellissimo noir in cui Lang in un certo senso si diverte beffadamente a inserire il suo protagonista in una situazione completamente antitetica al suo essere apparente, ma inconsciamente cercata per soddisfare i suoi desideri repressi da vita fin troppo controllata. Il finale poi sarà ripreso da millemila pellicole di ogni genere e qualità.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Tumassa84  @  10/06/2010 08:49:39
   8 / 10
ATTENZIONE, IL COMMENTO CONTIENE SPOILER.

Un film noir in cui Fritz Lang esplora l'universo del sogno, citando palesemente le teorie di Sigmund Freud. Il suo nome, infatti, compare nella lavagna durante la prima scena, in cui il protagonista, interpretato da Edward G. Robinson, sta tenendo una lezione universitaria di criminologia. Secondo Freud, i nostri sogni non sono altro che la manifestazione del nostro inconscio e dei nostri desideri repressi. Ed ecco che il protagonista, sposato con figli e vittima della routine, sogna di incontrare la bellissima donna del ritratto che vedeva sempre in una vetrina per strada, ma non solo: questo sogno poi lo porta ad essere il protagonista di un omicidio, che non rappresenta a mio avviso la trasformazione del sogno in incubo, ma la vera realizzazione dei suoi desideri più inconsci. Chiaramente nella Hollywood del tempo questi erano concetti che non potevano venir palesati, ma la citazione di Freud iniziale spinge in questo senso.

Sig. Chisciano  @  18/05/2010 17:31:50
   8 / 10
Un uomo normale, con educazione e sani principi può per una serie di eventi sfortunati diventare un criminale?
Pellicola sorprendente, tira dritto dritto fino alla fine senza annoiare, colpi di scena e giochetti di sceneggiatura che poi sono diventati a Hollywood, come la panna sul cibo per i Tedeschi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  20/02/2010 09:19:39
   8½ / 10
Noir americano del regista Fritz Lang, che costruisce un'opera con tutti i cliché del genere ma coinvolgente ed emozionante. Le vicende raccontate non sono sicuramente originali ma il taglio narrativo è interessante così come le indagini alla scoperta dell'assassino. L'epilogo è veramente eccezionale: in equilibrio tra dramma ed ironia, tra dolore e gioia. Veramente entusiasmante.
Monumentale Robinson, uno dei più grandi attori della storia.

ezequiel  @  08/01/2010 19:24:00
   8 / 10
se non ricordo male fu la moglie a consigliare quel finale. santa moglie.
è riuscita a rendere tutto dannatamente verosimile.

Dr.Orgasmatron  @  06/12/2009 23:10:36
   9½ / 10
Altro ennesimo capolavoro dello strabiliante Fritz Lang. Lo inserisco di diritto nei 10 noir più belli di sempre. Il sottile confine tra innocenza e colpevolezza è varcato attraverso sequenze oniriche ed una narrazione "al microscopio", che non tralascia nulla al caso. Finale a sorpresa, che ha fatto storcere il naso a molti. Per me un finale straordinario, per Lang "l'unico finale possibile per rendere credibile l'intreccio". Splendido Edward G. Robinson, un attore veramente super

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  17/11/2009 14:46:27
   8½ / 10
Ecco come la persona piu' comune puo' trasformarsi facilmente in un "calcolatore" del crimine!
Si,perche è affascinante come il bravo Robinson esclude subito la possibilita' di dire la verita' (legittima difesa) e riesca anche a pianificare un altro delitto!
Rispetto a chi mi ha preceduto non condivido molto il finale che vedo come la classica imposizione della produzione per avere un finale piu' lieto...
Rimane un noir d'autore che mi ha ricordato Hitchcock!

mainoz  @  25/08/2009 17:06:10
   7 / 10
Buon noir, trama interessante ed attori all'altezza..se non fosse per quel finale...

2 risposte al commento
Ultima risposta 19/09/2009 11.57.38
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Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  02/05/2009 00:30:18
   8 / 10
Bel noir che mantiene tutti i cliché del genere, mixandoli molto sapientemente. Il finale (ironico) sarà copiato mille volte e citato in migliai di film/fumetti. Interessanti anche alcune analogie con il finale di Mullholland drive... il vecchio Lynch conosceva molto bene i noir degli anni '40, come ha fatto notare Jellybelly nel commento su Vertigine di Preminger.

pinhead88  @  27/04/2009 18:07:03
   8½ / 10
classico noir anni '40 che riesce a tenere sulle spine per tutta la sua durata.ottimi i momenti di tensione

drabin  @  16/12/2008 14:36:42
   8 / 10
Uno dei migliori noir di Fritz Lang, dove si scontrano diversi temi cari al regista: dal senso di colpa alla relatività dell'idea di giustizia, dal torbido connubio amoroso al tema del sogno. Ritmo mozzafiato, che non concede nulla alla staticità di pensiero. Attori di classe asserviti ad una regia che solo apparentemente può sembrare meno curata di altre volte, ma che in realtà recando in sè l'idea di austerità e di essenzialità adorna al meglio il ritmo e la suspance. Grandiosa (ma da molti criticata) l'idea che ebbe Fritz Lang per la realizzazione del finale.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  20/09/2008 19:34:30
   8½ / 10
E qua decisamente meglio. Sceneggiatura perfetta per un noir però che oggi appare un po' datato. La domanda che vien da chiedersi è quand' è che si è realmente colpevoli. Avvincente per tutta la durata, ed un finale memorabile.

xxxgabryxxx0840  @  15/04/2008 00:13:45
   9 / 10
Altro super film di Fritz Lang, altra super interpretazione di Edward G. Robinson. Basterebbe dire questo. C'è comunque da aggiungere una trama veramente ben congeniata, una perfetta atmosfera ed un onirico finale da applausi. Imperdibile.

The Monia 84  @  23/03/2008 14:19:10
   8½ / 10
Labile il confine tra sogno ed incubo...
La narrazione sobria ma meticolosa avvinghia letteralmente lo spettatore allo schermo. Estremamente rigorosa come la messa in scena, tanto nel mostrarci l'inesorabile incalzare dell'indagine che smaschera i tentativi di occultamento facendo progressiva luce sulla faccenda, quanto nelle implacabili inquadrature, con primi piani estremamente significativi, sul volto del grande E.G. Robinson che fanno trasparire tutto il peso della colpa.
Splendida Joan Bennett: sostenuta e distaccata ma ugualmente fatale.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  01/03/2008 13:11:16
   8½ / 10
Ennesima perla di Lang, che dipinge con cura il ritratto di un intellettuale trascinato verso l'autodistruzione a causa del fascino di una donna, ma non solo. La fredda determinazione del Professore evidenzia infatti come il suo inconscio fosse stato solamente sopito, sepolto dietro sovrastrutture civili accumulate grazie alla cultura, all'educazione e ad una posizione sociale rispettabile; le sue pulsioni erano pronte a scattar fuori al minimo solletichio: ed a questo proposito,

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Eccellente Robinson nel dar corpo ad un personaggio difficilissimo e tormentato, affascinante la Bennet, ma su tutto vince la lucida ed avvincente regia di Fritz Lang, carica di una profondità e di una personalità ineguagliabili.

Crimson  @  12/10/2007 16:26:51
   8½ / 10
Noir datato ma di indiscutibile ed imperturbaile fascino. A livello più generale, è un film sull'incertezza costante ed angosciante del rischio e della sorte, in virtù dei quali la domanda iniziale e finale in buona sostanza è la seguente: fino a che punto ci si può opporre coi propri mezzi?
tutti i personaggi sono perfetti. I miei preferiti sono sicuramente la dark lady e il ricattatore.
Apprensione e molteplici scenari possibili fino al sorprendente finale. Per come sono fatto preferisco altri finali, come quello de 'lo spione' per esempio, ma forse in questo caso era opprtuno un finale che si riconciliasse con il quesito di fondo.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  22/05/2007 22:39:35
   10 / 10
Mi rimane sempre difficile commentare un film senza lasciarmi condizionare dal fatto che il protagonista è uno dei miei attori preferiti.
Cosa dire dell'interpretazione di Edward G. Robinson in questo splendido noir di Fritz Lang ? Semplicemente fantastico.
Il carisma ed il talento dell'attore rumeno fanno si che anche lontano dal suo ruolo tradizionale quale quello del gangster ( ruolo che Robinson ad Hollywood non è mai riuscito a scrollarsi di dosso ), anche nella parte di un normale docente di psicologia riesca ad affascinare ed incantare con la sua potente forza espressiva.
Il film è bellissimo con atmosfere inquietanti ed oniriche, ed un finale che lascia letteralmente a bocca aperta.
Splendida Joan Bennett.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  16/01/2007 14:45:47
   9 / 10
Un film straordinario sull'idealizzazione del desiderio: Joan Bennett è una delle piu' conturbanti dark.ladies di sempre, è semplicemente perfetta, incrocio tra "vittima inconsapevole" e "attrazione fatale".
Il finale, poi, è semplicemente da antologia: Wilder realizza uno dei suoi film piu' "classici" ribaltando il concetto di "classicismo" e lasciando interdetto anche il piu' moderno degli spettatori

3 risposte al commento
Ultima risposta 17/11/2009 14.42.55
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Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  17/12/2006 21:48:32
   8½ / 10
E' affascinante vedere come sequenza dopo sequenza esca l'anima fredda e calcolatrice di un uomo inizialmente tratteggiato come un persona mite e tranquilla, in un susseguirsi di ambientazioni ed atmosfere cupe e di situazioni sempre più incalzanti.
Il Destino beffardo è sempre lo stesso.. lo si ritrova anche nel successivo "La strada Scarlatta".
Prova magnifica di Robinson.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  17/03/2005 09:51:44
   10 / 10
Il classico noir degli anni '40: il sogno e la psicanalisi, la dark lady, le atmosfere torbidissime.
C'è un indimenticabile Edward G. Robinson , lo stesso anno di "La fiamma del peccato" di Billy Wilder (due tra i migliori noir in assoluto, nello stesso anno), e c'è una delle prove migliori di Fritz Lang.

Del regista questo è il periodo che preferisco. La provenienza del regista gli è particolarmente congeniale, sopratutto perchè molto influì l'espressionismo sul nero americano. Lang fece perciò dei film molto affasfinanti e inquietanti negli anni 40, come questo oppure il superbo "dietro la porta chiusa", per poi passare negli anni '50 al poliziesco vero e proprio ("il grande caldo" ad esempio) come quasi tutti i grandi registi americani.
"La donna del ritratto" rimane uno dei più classici Noir.

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Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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