la doppia ora regia di Giuseppe Capotondi Italia 2009
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la doppia ora (2009)

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locandina del film LA DOPPIA ORA

Titolo Originale: LA DOPPIA ORA

RegiaGiuseppe Capotondi

InterpretiXenia Rappoport, Filippo Timi, Giorgio Colangeli, Giampiero Judica, Gaetano Bruno, Chiara Nicola, Stefano Saccotelli

Durata: h 1.35
NazionalitàItalia 2009
Generegiallo
Al cinema nell'Ottobre 2009

•  Altri film di Giuseppe Capotondi

Trama del film La doppia ora

La doppia ora è prima di tutto una storia d'amore, un melò teso, tagliente, su due solitudini che si incontrano. Ma quando ci sembra di aver capito, quando ci pare finalmente di riuscire a tirare i fili, tutto si rimescola di nuovo.

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Voto Visitatori:   6,87 / 10 (74 voti)6,87Grafico
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Voti e commenti su La doppia ora, 74 opinioni inserite

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benzo24  @  07/09/2010 18:23:51
   1 / 10
meno male che non è veramente una doppia ora, ma solo un'ora e mezza di durata, perchè ho trovato non poche difficoltà ad arrivare alla fine di questo sopravalutato filmetto, la lentezza non giustificata insieme alla scadente colonna sonora sono stati un mix micidiale, peggio di un pugno in faccia. la regia scolastica poi non aiuta a rappresentare una sceneggiatura che sa già di minestra riscaldata. infine le interpretazioni io le ho trovate di pessimo livello, so di andare controcorrente ma sinceramente a me questa rappoport la trovo veramente scarsa, dopotutto fa la parte di se stessa, non capisco cosa ci sia di difficile. timi idem, non capisco dov'è il valore della sua performance.

2 risposte al commento
Ultima risposta 08/09/2010 12.23.17
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JOKER1926  @  18/08/2010 17:57:05
   7 / 10
Dopo le improponibili pellicole recenti "made in Italy" incentrate su indigeribili vicende politiche e sociali Giuseppe Capotondi (al suo esordio da regista) porta una "relativa" novità nelle sale e riesce a donare al pubblico nostrano un prodotto più che dignitoso, affascinante e "misterioso".

"La doppia ora" è come accennato una sorta di "relativa" innovazione, insomma il Thriller metafisico (stile Lynch) dalle "nostre parti" non si è mai visto in questi anni ed è questa la nota positiva, ventata di aria fresca; il tutto resta ovviamente un dato relativo visto che altri registi, sicuramente più navigati del buon Capotondi, hanno già attuato ciò nel passato con brillanti risultati.
Ritornando a parlare comunque de "La doppia ora" c'è da apprezzare parecchio, già il titolo metafora di tante cose, la doppia ora infatti è quel fatidico momento ove si "accavallano" i numeri dell'orologio proponendo un "doppio", orario, è questo il momento dei sogni, il momento di "scappare" in un'altra vita (vita parallela?) sprigionando il proprio estro mentale e confondendo la realtà con un futuro teorico.
Teorie e sensazioni scandite in modo efficace e sorprendente da parte della regia.

"La doppia ora" amalgamato in una buona fotografia è la sintesi di una Torino (ambientazione del film) cupa e tormentosa, mai convenzionale e così ermetica da fungere anche da splendido palco per un film Horror.
Capotondi si circonda di attori volenterosi, buona ad esempio la prova di Filippo Timi.
Ad impressionare su tutto resta sempre la sceneggiatura, la pellicola si sviluppa molto bene, cupa nella prima parte con l'incontro dei due protagonisti diventa sempre più intrigante e "Lynchana" nella restante, i sogni e tutti i passaggi "inverosimili" creano un magico alone di drammaticità e di suggestione; la scena della telecamera in pieno stile David regala momenti di pathos indispensabile nell'egemonia del film.
Capotondi non disdegna di presentare scene originali e quasi geniali di formidabile impatto visivo, potenti ed azzeccate al tedioso contesto.
Si giunge , fra visioni e tormento, ad un'ultima parte di film che chiarisce molte cose, regia nel frangente poco maniacale e molto asciutta ed era la cosa migliore da fare, proseguire sul modello iniziale poteva far diventare la pellicola fin troppo "criptica" e confusionale.
Facendo ciò la regia riesce a concretizzare alla meglio i fili di una storia aspra e dura piena di velature (quasi) oniriche, il finale è amaro, spiritualmente veemente e non "spettacolare", va bene così!

"La doppia ora" è Cinema, è un grande lavoro, studiato, creato, sviluppato su una sceneggiatura audace con pochissime sbavature e con episodi singolari e colmi di un magnetismo che da sapore ad un gioco chimerico intriso in nozioni di metafisica.

5 risposte al commento
Ultima risposta 23/08/2012 10.19.07
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despise  @  07/07/2010 08:10:55
   7 / 10
Era da tempo che non si vedeva un noir italiano così ben fatto.
A parte il duo di attori protagonisti (Rappoport e Timi) molto bravi a sostenere tutto il film sulle proprie spalle, è stato spiazzante soprattutto nella prima ora vedere i quasi continui cambi di registro che davvero spiazzano lo spettatore non dando punti di riferimento e non facendo per nulla capire dove si voglia andare a parare. Il colpo di scena

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mi aveva destabilizzato ma allo stesso tempo sembrava banalizzare il significato della storia raccontata... ma poi piano piano tutte le tessere del mosaico tornano al loro posto ed il finale (non buonista finalmente) dà un senso a tutto.
Complimenti, ottimo film.

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Ultima risposta 05/06/2012 10.31.03
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LEMING  @  25/03/2010 08:12:28
   5 / 10
Io non amo per niente i film italiani contemporanei, li giudico tutti una spanna al di sotto dei pari genere europei, specialmente francesi e spagnoli, questo film però avendone sentito parlare un gran bene su questo sito, l'ho visto................
Innanzitutto è un film lentissimo, addirittura ho dovuto usare l'apparecchio per l'udito di mio nonno per sentire quando parlava la protagonista (sussurra per tutto il film), lo svolgimento e degno di una qualsiasi mediocre fiction tv (Distretto di Polizia è molto più dinamica al confronto), i personaggi sono nello standard normale dei film italiani ,tutti psicologicamente aggrovigliati nevrotici ed esauriti, in italia un personaggio solare (comici a parte) devo ancora vederlo,ci mancava solo Castellitto (questo attore mi mette ansia solo a guardarlo), per fortuna non c'era-----ora veniamo ai lati positivi (perchè ci sono), sofferta ma buona prova dei due attori protagonisti, due buoni colpi di scena, regista che per essere un'esordiente non è malaccio, ma leggendo i commenti qui sotto, se questo è il film che risolleva il cinema italiano, allora non c'è speranza.

11 risposte al commento
Ultima risposta 28/09/2010 12.54.51
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Blutarski  @  16/03/2010 20:16:02
   7½ / 10
Una ventata di aria fresca nel maleodorante territorio paludoso del cinema italiano, un thriller con risvolti drammatici per nulla banali e che con abile montaggio riesce a mantenere il dubbio nello spettatore. In fondo creare delle storie interessanti è ormai cosa assai difficile e sempre di più si percepisce la necessità di trovare modi sempre nuovi di raccontarle allo spettatore e questo è proprio il segreto della riuscita di questo film.

1 risposta al commento
Ultima risposta 25/03/2010 19.30.20
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outsider  @  13/01/2010 18:42:40
   8½ / 10
voto non casuale il mio otto e mezzo per questo bellissimo e alternativo film di Capotondi.
Avrei messo 9 e mezzo se avessero trattato in una lunghezza maggiore ovviamente anche il profondo tema del rapporto a due in modo più approfondito, dialoghi e sguardi interiori etc, per poter scendere più nel profondo in una controspezione empatica di tutti o alcuni di noi.
avrei messo il 10 se non avessero tagliato le scene con i8l bravissimo attore anziano che fa la parte del papà di guido e i cui corti sono solo sui credits dvd.

vedetelo che è belo bello!

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Ultima risposta 04/10/2010 16.20.21
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  07/12/2009 15:27:13
   7 / 10
Buon film che vale la pena vedere perchè fatto bene, gli attori son molto bravi, le atmosfere sono rese ottimamente, la trama non è scontata e le aspettative non vengono deluse.

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Ultima risposta 23/03/2010 16.01.26
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andreacinico  @  14/10/2009 16:18:35
   6½ / 10
La visione di questo film presentato alla Mostra del cinema di Venezia da un regista italiano mi ha un po' spiazzato.
Arrivato ai titoli di coda non riuscivo a comprendere appieno quello che non mi convinceva.
Ad un approccio superficiale potrebbe sembrare la solita storia poco originale basata sul doppio gioco con intermezzo onirico. Invece, ripercorrendo a ritroso la storia insieme ai miei amici, ci siamo accorti che i vari pezzi del racconto erano incastrati alla perfezione denotando una sceneggiatura precisa che non ha lasciato nulla al caso (anche se per i miei gusti poteva osare di più).
Ma allora dov’è il problema?
A mio avviso la pecca è proprio nella realizzazione visto che, durante la visione del film, quegli elementi forti della sceneggiatura non sono emersi a dovere. Mi dispiace non poter tessere lodi ad uno dei pochi film italiani decenti di questo periodo però la regia è talmente lineare ed asettica da non suscitarmi le emozioni che potrebbe dare una storia architettata così bene. Intendiamoci, in questo periodo storico un regista come Capotondi (che ha come attenuante il fatto di trovarsi di fronte alla sua opera prima nell'ambito dei lungometraggi) è una boccata d'aria fresca ma alcuni autori dell'ultima generazione, come Sorrentino e Garrone, hanno dimostrato che anche in Italia, se si vuole e, soprattutto, si hanno le possibilità, si può fare cinema di un alto livello.

2 risposte al commento
Ultima risposta 16/10/2009 18.41.03
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