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Sarebbe disonesto da parte mia non ammettere che questo film è riuscito a spaventarmi, in realtà anche parecchio, diciamo che se dovessi ragionare solo di testa, la sufficienza non la meriterebbe, è un film troppo poco originale per meritarla, fa continuamente leva sui jumpscare, mettendone uno dietro l'altro, cosa che ad oggi mi ha anche stufato. Tuttavia, ha anche degli aspetti positivi che mi tocca riconoscere, non tanto la trama che in realtà è parecchio convenzionale, ma l'ambientazione funziona alla grande, questa casa rurale nel bel mezzo della campagna irlandese, isolata e cupa, tanto da ricordare quelle location tipiche dell'horror gotico, è un perfetto teatro per le scabrose vicende a cui si assiste.
Unisce bene il sovrannaturale all'horror psicologico, con questo medico a cui viene uccisa la moglie e con la sorella di lei che inizierà ad indagare con le sue doti psichiche, prendendo una sorta di struttura da giallo sovrannaturale, non mancano le sequenze terrificanti, dai vari flashback dell'omicidio, riproposti più volte, a quella maledetta statua di legno che fa cag4re in mano lo spettatore, più svariate comparse inquietantissime tra fotografie, specchi e via dicendo, tutti luoghi comuni dell'horror contemporaneo, spesso inflazionati, che nel però nel complesso riescono a mantenere anche una discreta suspense per buona parte della durata, e sorprendentemente c'è anche spazio per un sottile umorismo che ogni tanto fa capolino nella pellicola - la vicenda del facchino fantasma, lol - tirando in ballo la classica tematica del dottore, uomo di scienza, che non crede alle forze sovrannaturali.
Insomma, osa pochissimo, va su binari estremamente rodati, però funziona e spaventa, parecchio.
Scontro tra credenze umane (richiamo alla religione, finanche al paganesimo) e scienza. Ma anche confronto tra manipolazione e credenza, fiducia e sospetto, passati visibili e non. Un'opera interessante, capace di districarsi di fatto in soli due ambienti (ah, quindi si può fare cinema anche in questo modo?), inquietante perché lo sono gli esseri umani più che le solite presenze. Certo, ci sono i difetti del genere, che MCarthy non riesce a scrollarsi di dosso. Eppure questa disamina della distruzione, di nuovo, della famiglia borghese tradizionale fino ad azioni impensabili ha una sua forza espositiva e anche un suo malsano fascino.
Premio questo thriller-horror perché è stata una visione appagante con una sceneggiatura semplice ma efficace, buone prove del cast (Carolyn Bracken brava) ed una isolata location accattivante. Ci sono dei facili jumpscares "da contratto" che un pò si scontrano con lo stile narrativo della pellicola ma quanto meno fanno il loro effetto. E' un bello soggetto (tra l'altro c'è una sorta di rivisitazione della figura del Golem), non certo originalissimo, ma comunque diverso dalle solite ghost stories o i soliti home invasion.
Che dire. Più di qualche momento di tensione. Alcune situazione assurde (se la mia ex cognata si presenta con un manichino inquietante e me lo piazza in salone, volano fuori dalla finestra lei e tutto il manichino). Altre viceversa finalmente azzeccate (per la prima volta una che scappa con l'auto, che incredibile ma vero si accende al primo colpo, e non torna più). Non lo rivedrei con piacere sono sincero, svolge il suo, il brividino c'è, ma è veramente esile anche come struttura non solo come messa in scena.
Prevedibile ma efficace nel ricreare quell'atmosfera tensiva utile per una visione senza affanni. Non un capolavoro del genere ma prodotto dignitoso, sufficientemente valido.
Il film risente del basso budget e cerca di ovviarvi con la costruzione d'atmosfera e qualche jump scare discretamente assestato. Un po' troppo buio per i miei gusti, la scrittura poi è un po' approssimativa in qualche punto. Si lascia guardare anche se ho trovato evitabilissimi (in quanto, per me, fastidiosi) certi banali errori tecnici di montaggio: personaggi che al cambio dell'inquadratura sono in una posizione diversa rispetto a quella immediatamente precedente. Succede spessissimo, da far pensare che sia proprio un problema della troupe e del regista. Pazienza quando accade a esseri umani, ma quando accade al manichino, abbiamo un problema serio. Il manichino poi è forse l'elemento meno utile al film, non se ne capisce origine nè funzione, se ne poteva fare a meno. Film che si dimentica in fretta, vale una visione e poi ciao ciao.
Una pellicola che ho trovato abbastanza avvincente, anche per via della presenza dell' oggetto misterioso, che funge quasi da co-protagonista. Gli elementi del soprannaturale e chiaroveggenza rendono più interessante la trama base classica del giallo risolto che, però, si trasforma presto in un cold case
*******, siamo nel 2024 e ancora tocca sorbirci questi filmettini horror convenzionali infarciti di jump scare banali e trame piatte prive d'inventiva. Incommentabile la recitazione.
Mai e poi mai mi sarei aspettato di trovarmi davanti ad un Lucio Fulci in salsa irlandese, invece il regista Damian McCarthy dirige e scrive un qualcosa che tra superstizioni, misticismo, soprannaturale e pazzi da manicomio fa molto il filo a lavori allo stile del regista italiano. La singola location aiuta, una casa abbastanza torbida con contenere il male delle persone, ma quello che stupisce è l'uso della esper e del simulacro assassino ai fini della trama. L'ultimo frame è di un classico che stupisce e chiude ai titoli di coda di un film che va oltre le più buone aspettative.
Rispetto al precedente film Caveat che partiva da buone premesse ma che si perdeva strada facendo, Damian McCarthy corregge notevolmente il tiro facendo un passo avanti con Oddity, horror dalla buona costruzione d'atmosfera e con una trama che non è molto dissimile da un giallo classico. C'è un omicidio apparentemente risolto, ma la sorella della vittima, anche sensitiva, non crede alla versione ufficiale. Tramite questa inquietante scultura in legno mina le certezze della versione ufficiale. In un certo senso l'elemento sovrannaturale funge da detective per risolvere il caso. Un film solido che riesce ad incutere paura e visivamente molto curato. Da vedere.
Giocato tutto tra atmosfere, ambientazioni suggestive e bravura degli interpreti. Il film è un mix tra giallo/thriller/horror che riprende e rimescola idee già viste e riviste, dalla malattia mentale, al soprannaturale. Scorre via e si segue, ma non prende particolarmente, sembra di vedere un episodio allungato della serie "ai confini della realtà", soprattutto nel finale.
Mi ha abbastanza sorpreso, Mc Carthy riesce ad unire efficacemente il thriller con l'horror, impreziosendo il tutto con una sceneggiatura in apparenza semplice e facilmente intuibile ma che in realtà è piuttosto elaborata con tinte gialle e riferimenti al folklore,senza ovviamente farci mancare neanche elementi tipici delle ghost story,il tutto intriso da una buona dose di humor nero ( ovviamente). E la cosa sorprendente è che questi elementi vengono tutti gestiti correttamente. Bene l'atmosfera sinistra costruita dal regista,cast con le facce giuste ed ambientazione azzeccata. Pellicola molto atmosferica e tesa, dotata di una certa originalità,una bella ed insperata sorpresa ed una conferma del talento di questo regista irlandese.