perez. regia di Edoardo De Angelis Italia 2014
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perez. (2014)

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locandina del film PEREZ.

Titolo Originale: PEREZ.

RegiaEdoardo De Angelis

InterpretiLuca Zingaretti, Marco D'Amore, Simona Tabasco, Gianpaolo Fabrizio, Massimiliano Gallo

Durata: h 1.34
NazionalitàItalia 2014
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2014

•  Altri film di Edoardo De Angelis

Trama del film Perez.

Perez. è un avvocato d'ufficio. Poteva essere un grande uomo di legge, ma la paura lo ha fregato. Ha sempre considerato la sua condizione mediocre un efficace "riparo dall'infelicità". Quando il pericolo si insinua in casa sua, scopre fatalmente che non è così. Incalzato dagli eventi, nello strenuo tentativo di difendere la vita di sua figlia, infrange ogni regola. E ogni legge.

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Voti e commenti su Perez., 25 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  01/03/2021 13:01:24
   7 / 10
Mi è piaciuta la fotografia di questa Napoli noir.
Bravo Zingaretti nel ruolo in bilico tra il fallimento e la volontà di emettere ancora un ultimo ruggito.
Bella l'atmosfera.

daniele64  @  19/12/2016 08:53:43
   6½ / 10
Un film figlio di Gomorra ... E' una pellicola di genere noir/camorristico ambientata in una Napoli tutt'altro che da cartolina ed in una Campania irriconoscibile per quanto è lividamente grigia . Grigia proprio come l'esistenza del depresso avvocato protagonista , che fa svogliatamente il suo mestiere e ha una figlia indocile . Finchè la Camorra non entra violentemente nella sua vita ed allora si trova a dover tirar fuori i denti per salvare quel che resta della sua famiglia . A parte qualche buchetto nella sceneggiatura , a volte non troppo realistica ( la storia del toro ! ) , è un buon film , con belle caratterizzazioni dei bravi Zingaretti e Gallo .

fabio57  @  18/11/2016 15:22:00
   7½ / 10
Bel lavoro, girato interamente a Napoli, soprattutto nel centro direzionale, è facile riconoscere alcuni scorci e forse questo su di me ha avuto una particolare suggestione, il film mi sembra più realistico perché succede in un posto che conosci e che riconosci. D'altronde la storia e il linguaggio che usano i protagonisti sono inconfondibili, nella loro brutalità e volgarità,ma anche nella spontaneità e genuinità. Luca Zingaretti è bravo anche quando non fa Montalbano, eroe forse involontario, parte male, perdente e senza dignità, ma ritrova, grazie all'amore per la figlia, alla fine un rigurgito di amor proprio e di coraggio.

Spotify  @  18/11/2016 01:19:35
   7 / 10
--- PRESENTI SPOILER ---

Validissimo noir italiano, fa piacere vedere che ogni tanto riusciamo ancora a realizzare dei prodotti fatti bene e aventi una logica. Poi certo, purtroppo il bel vecchio cinema nostrano non c'è più da un pezzo e come ben sappiamo oramai vengono girate solo le solite commediole tutte uguali ma, tuttavia, ci sono ancora dei registi che hanno un po' di pudore e che, come nel caso di Edoardo De Angelis o ancora di Stefano Sollima (vedi "Suburra" uscito nel 2015), riescono a dimostrare che la settima arte italiana ha ancora qualcosa da dire.
Il film in questione non spiccherà certo per originalità, però si trascorre un'ora e mezza davvero piacevole e cattura lo spettatore sin dalla prima scena.
La storia si svolge a Napoli e vede protagonista Demetrio Perez, un avvocato d'ufficio depresso e conducente una vita grigia e triste, nonostante tempo addietro era uno dei migliori nel suo campo. L'unica cosa che gli rimane e alla quale l'uomo tiene veramente, è la figlia Tea. Quando viene arrestato un potente boss della camorra, Luca Buglione, costui si offre come cliente a Perez. Il camorrista, che si mette subito a collaborare con la giustizia, fa un'ambigua proposta al suo avvocato: in una fattoria di bufali che si trova a Villa Literno, uno degli animali ha nella propria pancia una partita di diamanti che vale una fortuna. L'avvocato deve recuperarli e portarli al boss. L'uomo accetta, e in cambio il criminale deve fornire alla giustizia e in primis a Perez stesso, delle informazioni su Francesco Corvino, un delinquente che si è fidanzato con Tea. Perez vede così la possibilità di riscattarsi, anche se ciò potrebbe avvenire non nella maniera più onesta possibile. La faccenda però diventerà poco a poco un gioco molto pericoloso.
De Angelis quindi confeziona una pellicola che sa il fatto suo, una pellicola che pur avendo una trama semplice, riesce a colpire nel segno.
Il regista, secondo me, si gioca benissimo la carta della location, ci mostra una Napoli avente un misterioso fascino oscuro, una città che conduce un perverso gioco dove bisogna essere furbi, scaltri e veloci. Un gioco che ha delle regole precise e alla quale bisogna sottomettersi, perchè appena si infrange una delle regole il gioco finisce con esiti drammatici. Le scelte che si compiono all'interno di questa partita non sempre, come appunto nel caso di Demetrio Perez, sono giuste, ma purtroppo a volte sono necessarie se si vuol vincere il match.
Quindi il director non ci mostra la solita Napoli nelle sue zone più degradate dove è lecito aspettarsi di tutto e di più, ma ci fa vedere la parte più elegante della città, la quale nasconde i suoi segreti più grandi.
Tutto ciò è perfettamente abbinato ad una strepitosa fotografia che da al film quell'impronta noir necessaria. I toni grigi creano un'atmosfera cupa e allo stesso tempo affascinante, caratterizzando Napoli in un'altra ottica, più fredda e lugubre rispetto alla vivacità e alla solarità che da sempre sono i marchi di fabbrica del capoluogo campano.
L'elemento che però, da alla pellicola la marcia in più, è l'interpretazione impeccabile di Luca Zingaretti. La prova dell'attore romano è davvero esemplare, riesce ad impersonare la tristezza e la solitudine, trasmettendo allo spettatore una strana sensazione di malessere.
Da veramente un'aria particolare all'avvocato, depressa ma allo stesso tempo carismatica. Inoltre ci fa provare quasi una specie di empatia nei suoi confronti.
Poi Zingaretti si cimenta bene nei dialoghi in dialetto napoletano, e io, più di chiunque altro, so quanto il dialetto partenopeo possa essere difficile da parlare, essendo originario di quelle parti.
Espressioni dell'attore mai banali e sempre riuscitissime, serie e professionali.
Molto bravo anche Massimiliano Gallo nel ruolo del boss Luca Buglione. Interpretazione carismatica e grintosa. L'attore esprime anche molta eleganza, infatti, è vero che il suo è il ruolo di un camorrista, però è un camorrista intelligente, subdolo, sa perfettamente quello che fa e che dice ed ha una propria ricercatezza. Quindi in una sola recitazione, Gallo, riesce a fondere con successo cattiveria e una certa classe, le quali caratterizzano Luca Buglione.
La regia di De Angelis è efficace: innanzitutto, come già ho scritto in precedenza, il regista valorizza moltissimo l'ambientazione, la fa sua, la modella come vuole, rendendola una specie di scacchiera dove ognuno deve riflettere attentamente riguardo le proprie mosse. La direzione degli attori con rispettiva caratterizzazione dei personaggi, eccetto Marco D'Amore/Francesco Corvino (ne parlerò dopo), è molto buona, tutti son fatti calare benissimo nella dura realtà napoletana. Con Zingaretti in particolare viene fatto un lavoro eccellente, il director riesce a fargli incarnare la più completa apatia. Anche Gallo è reso benissimo nei panni di Luca Buglione, un criminale molto intrigante.
Il ritmo è scorrevole, 90 minuti che si passano in maniera davvero piacevole, De Angelis riesce a non far calare mai la tensione e seppur la narrazione potrebbe apparire in maniera un po' stereotipata, alla fine funziona grazie alla sua vivacità e a 1/2 colpi di scena ben congegnati.
La suspense non manca, ci sono alcuni momenti in cui si sta col fiato sospeso, ad esempio tutta la sequenza del tentativo di recupero dei diamanti.
Il finale è discreto, forse perde un po' rispetto al resto della pellicola, è girato un pochettino di fretta, però ha il merito di conservare ancora dell'ottima suspense.
La sceneggiatura è la cosa che ha dei vistosi difetti, ad esempio ho trovato tutto l'epilogo un po' forzato, troppo semplicistica come avviene "la resa dei conti". Poi è veramente maldestra la stesura di Francesco Corvino, descritto in maniera approssimativa e rozza, eppure sarebbe dovuto essere una figura importante nell'economia di "Perez". Alla fine finisce per essere un soggetto secondario. Altra cosa che viene mal gestita è l'immagine di Ignazio Merolla, personaggio al quale forse si da anche troppo spazio, ma poi la sua storia si scopre molto interessante e quando lo spettatore vorrebbe saperne di più, ecco che tutto finisce con la sua morte improvvisa e un po' arronzata. Infine si ha la sensazione, che per quanto l'impianto narrativo sia complessivamente buono, manca quell'episodio, quel momento che fa salire in cattedra la storia. Il resto dello screenplay è decente, abbiamo delle buone stesure di Demetrio Perez e Luca Buglione, dei dialoghi frizzanti e mai noiosi e una narrazione veloce e ben impostata.
A livello registico, l'unica, o una delle poche, note stonate di De Angelis, è la direzione di Marco D'Amore. Il personaggio di Francesco Corvino, non è per niente affascinante, non trasmette quell'interesse e quella curiosità che dovrebbe trasparire. Va detto che, anche lo stesso Marco D'Amore non fa una performance eccezionale, anzi, piuttosto deludente. Dopo gli ottimi riscontri di "Gomorra", pensavo ad una prova con i fiocchi dell'attore casertano, essendo quello del camorrista un ruolo che gli sembra cucito addosso, invece si è limitato a fare il minimo sindacale. Prestazione insipida.
Musiche senza infamia e senza lode.

Conclusione: un noir registicamente ben fatto, abbiamo l'opportunità di vedere Napoli in una veste diversa, forse mai vista così prima d'ora. Luca Zingaretti in un eccellente interpretazione. Peccato per le grossolane pecche, altrimenti poteva essere una pellicola davvero importante.
Un buon film anche se dal retrogusto amarognolo.

7-

DarkRareMirko  @  23/10/2016 22:28:29
   9 / 10
De Angelis (di suo di recente ho apprezzato anche Indivisibili) si conferma grande autore.

Un ottimo film senza se e senza me, una perla rara nel cinema italiano odierno, con grandi interpreti (notevoli Zingaretti e Gallo, quest'ultimo capace di incutere gran soggezione) ed un'atmosfera nera ed opprimente davvero unica.

Stile, sapienza registica, dialoghi studiati, accompagnamenti musicali che non stonano, personaggi approfonditi e ben disegnati, poche banalità e poche ingenuità (la sequenza del toro è però ad un passo dall'exploitation).

Assolutamente non male; poco o nulla da invidiare ai cognomi più blasonati del cinema odierno, anch'essi nati e/o consacrati in territorio campano.

Invia una mail all'autore del commento albatros70  @  30/10/2015 23:03:04
   6½ / 10
Un film intenso e pieno di suspence fino alla fine. Un'ottima prova del bravissimo Zingaretti e decisamente bella la fotografia di una Napoli vista da un'insolita angolazione.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  20/10/2015 10:50:25
   7 / 10
Demetrio Perez è l'incarnazione dell'apatia per eccellenza, avvocato che col passare degli anni è stato fagocitato dalla sua tendenza alla depressione sino a ritrovarsi con un matrimonio in frantumi e una carriera inerte. Tra le mura del Palazzo di Giustizia difende - o meglio, si limita a rappresentare- gli autori dei reati più efferati o bizzarri, casi rifiutati da chiunque in cui quest'uomo silenzioso ed anonimo scompare, facendosi scudo dalle brutture della vita vivendo sotto traccia.
L'unica ragione di vita è rappresentata dalla figlia Tea. La ragazza però ha preso a frequentare l'erede di un noto camorrista gettando il padre nella preoccupazione più nera. L'occasione per risolvere la situazione si presenta quando un pericoloso boss della mala lo ingaggia dopo essersi costituito. Perez si trova di colpo al di fuori della mediocrità, pronto anche a delinquere pur di frenare quel rapporto. In bilico tra il mondo della giustizia e quello del crimine si troverà in una situazione tanto rischiosa quanto invitante per tornare alla luce.
Sulle note di una colonna sonora tipicamente noir, malinconica ed evocativa, tra sax e sintetizzatori, va in scena la convincente evoluzione di un personaggio che pur restando mediocre si scrolla di dosso l'ignavia aggrappandosi a quel poco d'orgoglio rimastogli. Il rapporto con la figlia fatto di (tanti) scontri e (poche) tenerezze è ben centrato. Zingaretti si dimostra a suo agio nel ruolo, attorniato da colleghi all'altezza e da scenari alienanti specchio dell'anima buia e afflitta del protagonista. Le fredde linee urbane di una Napoli inedita e autunnale, la fangosa e grigia campagna di Villa Literno, il post- apocalittico paesaggio di Castel Volturno, fanno da sfondo ad una storia che parte in tromba, per poi perdersi un poco tra qualche momento poco brillante e una "missione" in un allevamento di bovini quasi da weird-movie. De Angelis tuttavia non delude, la narrazione è fluida, l'estetica notevolissima, l'epilogo magari poco sorprendente ma per nulla tenero o accomodante.

JOKER1926  @  10/09/2015 15:26:19
   6 / 10
Perez è un avvocato napoletano compresso in una esistenza fra la modestia e la spossatezza, definito da un suo stesso amico come un essere di bassa personalità, Perez è un ignavo. L'ignavo (dantesco) è il personaggio che è punito perché non si schiera con nessuno, né col bene né col male, vive senza prendere decisioni.

"Perez" è una parabola decadente di uomini e donne che sfogano i propri mali in una Napoli buia e lontana da qualsiasi fonte di luce, di speranza.
Il film di Edoardo de Angelis appare, ai nostri occhi, come una novella nera ove vanno in risalto gli eccessi di un sistema sbagliato in cui la violenza chiama violenza e si nutre di un odio perpetuo; ma non emerge una critica compatta, a nostro giudizio.
La regia di de Angelis risulta persino superficiale e confusa sul da farsi; vorrebbe, in primo momento, render drammatico il personaggio Perez, interpretato poi da un dignitosissimo Luca Zingaretti; per poi, nel finale, cercare di rendere il prodotto una sorta di thriller all'americana. Risultato di non altissima fattura.

Resta questo di de Angelis, nonostante tutto, un film meritevole di visione, il tutto sorretto da un robusto ritmo; ma come accennato poco fa, qui con "Perez" manca il filo logico, il film vuole essere o apparire?
A nostro (critico ed aspro) giudizio il film vuole solo apparire giocando su una realtà, che funge da cornice, martoriata dai suoi mille problemi.

JOKER1926

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  07/09/2015 17:45:10
   7 / 10
Una Napoli mai fotografata cosi bene fa' da sfondo ad un sorprendente noir tutto Italiano. Grande prova di Zingaretti che interpreta un personaggio vicino al baratro della follia, tra depressione (che vincera' sul suo amico avvocato) e senso paterno.
La sola possibilita' di poter cambiare vita stravolge i suoi obbiettivi...
Qualche limite solo nel personaggio della figlia e di alcune sue scelte.
Un film comunque intenso dall'inizio alla fine.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  03/04/2015 19:38:33
   6 / 10
Noir italiano dalla trama estremamente prevedibile e dalla fotografia lacunosa .
si fa fatica a capire dove è ambientato e anche una volta capito..lascia dei dubbi..
Salvato dalla buona recitazione di Zingaretti e della protagonista femminile , scorre abbastanza velocemente verso un finale pieno di luoghi comuni già ampiamente visti e rivisti.

Trixter  @  04/03/2015 11:53:55
   6 / 10
Film oscuro e nerissimo, girato in una Napoli ben lontana da pizza e mandolino: una città vinta, silente, sconfitta, grigia, perduta. Una serie di personaggi, tutti rigorosamente perdenti, riempie lo schermo grazie ad una vivida e convincente interpretazione. Su tutti, ovviamente, l'ottimo Zingaretti, nei panni di un avvocato di terz'ordine, sommerso dalla mediocrità personale e affranto da un rapporto dannoso con l'unica figlia.
Al di là di questi spunti apprezzabili, Perez è a tratti un pò lento e manca di guizzi narrativi o veri colpi di scena, tali da far gridare al miracolo cinematografico. Nel complesso risulta più che apprezzabile anche se, vista la carne al fuoco, era lecito attendersi qualcosa in più.

TheLegend  @  28/02/2015 22:17:41
   5 / 10
Le cose che mi hanno convinto di meno di questo film sono le evoluzioni psicologiche dei personaggi e alcuni sviluppi della trama che ho trovato forzati e poco credibili.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  25/02/2015 11:05:11
   5 / 10
Dopo i figli partoriti con la serie televisiva, la famiglia dei "Gomorra" si avvale anche di un nipotino. Si tratta di "Perez.", film dalle ambientazioni cristallino-ferrose, un po' insolite per la città di Napoli.

Quello che invece pare immutato è lo scritto sommario che caratterizza la storia: mancano spunti di originalità e di modernità (quest'ultima è ancora più grave se si considera la scelta delle location). Il racconto sembra ancorato a una messa in scena che vorrebbe essere attuale ma che al più risulta "stilosa" e asettica.

Comunque De Angelis è giovane e avrà modo di far valere altrove il suo talento.

markos  @  25/01/2015 11:47:49
   6½ / 10
Mi aspettavo di più, sono rimasto un pò deluso dalle mie aspettative. Secondo me si dimentica presto.

CavaliereOscuro  @  18/01/2015 10:55:03
   5 / 10
E ti pareva che la media di questo film italiano fosse pompata...
Brutto, c'è poco da fare. La storia è strampalata con dei buchi catastrofici. Il cast di Gomorra non riesce a salvarlo. Buona la prova del protagonista (ma questo ormai non è un caso) e bella la fotografia. Pessimo l'audio, dove si fatica a seguire i dialoghi -già difficili per il dialetto- accompagnati da una specie di eco, neanche fosse uno di quei film piratati in cam.

piripippi  @  16/01/2015 19:30:23
   5 / 10
sulla scia del serial gomorra esce questo film visto anche un paio di attori. un mediocre film drammatico con una storia di camorra mischiata con la vita di un avvocato fallito. gli attori sono bravi ma il film non mi ha entusiasmato affatto. a volte era un po troppo volgare

FABRIT  @  31/10/2014 18:38:52
   6½ / 10
noir italiano interessante.
Da vedere.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  29/10/2014 18:07:27
   6½ / 10
Può la fiction salvare un film? In linea di principio accade l'inverso ma stavolta sembra esserci un'eccezione.
Perez è un film confuso, che è sorretto da una sceneggiatura abbastanza pasticciata ma che nonostante tutto riesce ad interessare.
In una Napoli inedita ma non troppo, il Centro Direzionale più volte è stato usato come set cinematografico, come non luogo della modernità, si svolgono le vite di uomini persi, in una società violenta.
Non c'è una morale di fondo ma solo un uomo che nella giungla urbana si"fa ascì e pall a sott" e salva sua figlia e se stesso.

Purtroppo il personaggio della figlia sconta dei difetti di scrittura che rischiano di far cadere il film nel ridicolo involontario, però la brava regia di De Angelis che con pochi soldi e un grandissimo Zingaretti riescono a salvare un lavoro che altrimenti sarebbe caduto nell'irrilevanza.

valis  @  13/10/2014 18:59:37
   7½ / 10
ottimo noir italiano.
oscuro e inquietante, il film ci trascina su una citta livida e insolita.
il regista ha ritratto splendidamente una napoli senza sole o canzoni, ma buia e infernale, dove i morti bruciano tra le rovine di questa società oramai in decomposzione.
non ci sono eroi, ma solo sopravvissuti, alla vita al dolore.
consigliato.

Nudols85  @  13/10/2014 01:51:02
   7 / 10
Ecco un prodotto italiano di qualità che coinvolge lo spettatore, bravo Zingaretti nel ruolo dell'avvocato remissimo e senza carattere che si trova difronte problemi più grandi di lui, il regista a parte qualche forzatura si sviscerare bene senza annoiare, bello il contrasto della Napoli più moderna del centro direzionale e lo squallore della provincia . consigliato.

genki91  @  12/10/2014 15:45:19
   7 / 10
Forse qualche microscopica incongruenza nella sceneggiatura.
Forse un minimo lento.
Ma ce ne fossero di più, di film così che escono da menti italiche.
Sono stato piacevolmente conquistato dall'apatia e dall'incapacità di reazione dell'avvocato Perez; Sono stato affascinato dal modo in cui si sviluppa la storia, da quel minimo di originalità che si ricerca, dall'ambiente scuro dall'inizio alla fine, dalla non totalità di vie d'uscita, dalla meno peggio alla fine.
Perez è un buon prodotto, uno di quelli di cui l'Italia ha sempre più bisogno.
Uno di quelli che "ce ne fossero di più".

venetoplus  @  11/10/2014 12:27:20
   7½ / 10
Piaciuto molto
Il pezzo "debole" per assurdo e' Zingaretti la cui prova sembra un po' svogliata a prescindere dal ruolo remissivo, apatico, "debole" dle personaggio che interpreta. Stupenda la fotografia di una Napoli avveniristica per nulla stereotipata.
Qualche svarione nella sceneggiatura (vedi spoiler) ma nel complesso si lascia seguire appassionatamente. Bello il dialogo tra i due avvocati al bar..

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bullet  @  09/10/2014 20:49:29
   7½ / 10
devo dire di essere rimasto piacevolmente colpito da questa pellicola. Sempre bravo Zingaretti che interpreta molto credibilmente la parte di un avvocato che tira a campare difendendo quelli che nessuno vuole difendere, il quale vive un'esistenza piatta e al limite della depressione. La figlia un pò ribelle che frequenta un camorrista apparentemente non "praticante", e un boss pentito che affida all'avvocato un lavoro sporco. Il tutto ben amalgamato e credibile in una location e con un'atmosfera che solo in alcune sequenze ci ricorda che siamo a Napoli. Il tutto lascia presagire una brutta fine per i protagonisti......

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  07/10/2014 01:35:21
   8 / 10
Ad occhi chiusi mi domando se per caso non ho sottovalutato le ottime intenzioni di "Senza nessuna pietà" tralasciando la qualità per questioni... di pancia. Ma pure con "Perez" potrei sbagliarmi, eppure quei difetti di forma certe forzature mi sembrano ancora più indicative, certamente un film ambiguo, ma è l'ambiguità psicologica che gioca un ruolo davvero favorevole allo sviluppo narrativo del film. Sono rimasto scosso e coinvolto così tanto non solo dalla storia, ma dall'amarezza impetuosa che traspare, anche quando momenti quasi grotteschi vorrebbero far sorridere (e invece no, la sequenza dei tori è abissale nella sua potenza visiva e morale, e racconta quanto crudele può essere l'apparente debolezza del protagonista).
"Perez" è, insieme al grandioso affresco filosofico su Leopardi di Martone, il film italiano più importante e affascinante dell'anno. La sua comunicativa ha forse il torto di rendere intriganti anche personalità meschine, come quella di un mafioso pentito di giustizia ineffabile nel suo rigoroso cinismo.
Zingaretti anima un personaggio votato all'autodistruzione, al nichilismo, catapultato in un'amarezza professionale che si riversa nella dimensione domestica (v. il rapporto con la figlia), a tratti persino ridondante nella sua negatività. Io l'ho trovato memorabile, come del resto tutto il film di De Angelis, dal referente letterario a nervi scoperti, girato magistralmente come pochi film italiani sanno (ancora) fare. Nessuna concezione all'autoreferenzialità e alla catarsi burocrate di molto cinema volonteroso ma irrisolto di casa nostra, tutt'altro. Qui qualcosa "resta" e farebbero bene a scoprirlo tutti coloro che cercano emozioni forti solo nel cinema americano

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  03/10/2014 13:24:15
   7 / 10
Nonostante qualche incongruenza di sceneggiatura, Perez è un buon film di genere, tra noir e poliziesco con un Luca Zingaretti protagonista di un'ottima e convincente intepretazione di un avvocato che si è lasciato andare e cullare dalla sua mediocre esistenza, rassegnato ad uno stato di cose dove malgrado la cornice inconsueta di una Napoli avveniristica, le "magagne" di fondo sono sempre quelle e sembrano non mutare. Oltre a questo non si può dire che questa pellicola di De Angelis sia Zingaretti dipendente. Infatti è proprio la buona cura dei personaggi di contorno, dal boss camorrista Buglione al quasi cane sciolto D'Amore direttamente da Gomorra, passando per avvocati falliti e amareggiati dalla vita. Una buona conferma per De Angelis dopo l'interessante Mozzarella stories.

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LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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