Otto estranei, da otto punti di vista differenti, cercano di scoprire l'unica verità dietro il tentativo di assassinare il Presidente degli Stati Uniti.
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Premio l'originalità in questa pellicola che ci narra di un attentato terroristico in terra basca, ripreso dagli occhi e prospettive di diverse persone coinvolte. Prima parte molto bella, cala secondo me strada facendo con idee a tratti inverosimili. Piu che sufficiente. 6 1/2
Che occasione sprecata accidenti. Pensare che all'inizio mi piaceva. Le prime due testimonianze mi sono piaciute, la terza non sarebbe stata male se non fosse per l'inseguimento, la quarta sembrava risollevare la situazione e questo Forest Whitaker mi è sembrato un ottimo attore.
Ma da quando lui è stato travolto dalla bomba e riesce ancora a correre sono apparse le prime vere ridicolaggini del film.
La quinta sequenza, quella del presidente, mi è sembrata molto sopra le righe. La parte peggiore arriva con la sesta sequenza, all'inizio mi sembrava che si mostrasse il punto di vista della bambina ed un po' ci tenevo, ma in realtà arrivano una serie delle solite dimostrazioni della stupidità delle guardie del presidente.
Stupenda la scena in cui la guardia del corpo viene travolto da un cammion, schiacciato contro un muro, aprire l'auto a mani nude ed uscire senza farsi neanche un graffio.
Lo ammetto: l'ho visto solo perchè c'era quel figo di Jack Comunque il film non mi è dispiaciuto. E' avvincente e non vi è un solo punto morto. Alcune parti sono tremendamente forzate e poco credibili ma avendolo visto senza aspettarmi nulla di che ha saputo intrattnermi piacevolmente per un'ora a venti. Ottimo il cast.
Ma che grossa macedonia di *******, ma io dico ma chi cavolo le scrive certe sceneggiature? Vogliono farci credere che sia verosimile? Ora dico io ma non si possono riciclare in questo modo stereotipi e idiozie fantapolitiche del genere. Viene anche da chiedersi il perchè di tutto ciò, forse alimentare ancora quest'idea del terrore? Boh. Non si può nemmeno commentare questo film per quanto è squallido. Ma poi le scene di azione sembrano riciclate da born supremacy, manco quello è originale. Per non parlare del fatto che la tecnica di alternare i punti di vista è una ormai strausata. Forse serviva a rifilarci nonno Quaid, insomma un film assolutamente sconsigliato.
"Prospettive di un delitto" è un action movie che fa rivivere la stessa scena da punti di vista differenti. All'inizio sembra interessante ed il giochino del montaggio stile la serie tv 24 è carino, ma alla lunga risulta pesante. La seconda parte, infatti, è ripetitiva nonostante sia ricca di inseguimenti un po' alla 007 e battute eccessivamente scontate. Mi aspettavo molto di più da questo film e soprattutto dall'ottimo cast in cui salvo decisamente Whitaker e rimando senza appello William Hurt, che ormai sembra sempre dormire mentre recita, invecchiata parecchio S. Weaver, fantastica l'espressione tra il costipato ed il preoccupato di Dennis Quaid.
Se non fosse x l'ultimo inseguimento finale il film durava nemmeno mezzora. Le riprese amatoriali alla cloverfield (ci sono il alcune parti) hanno ormai rotto il c***o!!! Senza quell'inseguimento meritava 2!
Rovinare una buona idea, o comunque qualcosa di piacevole, sembra ormai un dovere. Non che "Prospettive di un Delitto" abbia alla base un''idea geniale ed un inizio folgorante, per carità, però è anche vero che le sequenze d''apertura sembrino non intenzionate ad offendere l''intelligenza dello spettatore e che, anzi, siano in grado di dare una certa scorrevolezza e un certo spessore, seppur non eccessivo, alla pellicola. Ancora una volta il restod ella sceneggiatura si occupa di ribaltare completamente, ed ovviamente in senso negativo, le premesse iniziali. Tra inseguimenti alla James Bond, gente che non riesce a farsi un graffio neanche se presa in pieno da un camion, il PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D''AMERICA (la parola presidente viene usata fino ad occupare circa il 90% della sceneggiatura*) che gioca a fare l''eroe integerrimo e forzature decisamente evitabili, il tutto si risolve in una caciara ridicola e a tratti imbarazzante. Pete Travis decide di dare il suo importante contributo al quadro appena descritto attraverso una regia confusionaria e frenetica tanto da far credere allo spettatore di essere lì in poltrona a giocare a Doom.
Invero, neanche la prova degli attori è convincente. Fox lasciamolo sull''isola a fare Jack Sheppard che forse è meglio; Whitaker (che ho sempre apprezzato) e Dennis Quaid, purtroppo, decisamente sopra le righe.
*la frase finale, tra il presidente e la guardia del corpo secolare, è da ergastolo : "Grazie per avermi salvato..."; "di niente, PRESIDENTE!". Ci mancava solo l''inno nazionale.