pusher 3 regia di Nicolas Winding Refn Danimarca 2005
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pusher 3 (2005)

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locandina del film PUSHER 3

Titolo Originale: I AM THE ANGEL OF DEATH – PUSHER III

RegiaNicolas Winding Refn

InterpretiZlatko Buric, Marinela Dekic, Ilyas Agac, Gitte Dan, Dan Dommer, Ramadan Huseini, Levino Jensen, Slavko Labovic, Kujtim Loki, Marek Magierecki

Durata: h 1.44
NazionalitàDanimarca 2005
Genereazione
Al cinema nel Giugno 2005

•  Altri film di Nicolas Winding Refn

Trama del film Pusher 3

Milo è un serbo di mezza età che, dietro un'apparenza rispettabile, nasconde il fatto di essere uno dei più importanti boss della droga a Copenhagen. Proprio mentre è immerso nei preparativi per la festa che sta organizzando in occasione dei venticinque anni di sua figlia, Milo vede la sua posizione messa in serio pericolo da alcuni giovani immigrati albanesi che stanno tentando di scalzarlo dalla sua posizione dominante nel traffico degli stupefacenti della città. Lo attendono 24 ore terribili in cui Milo deve continuare a sembrare tranquillo festeggiando sua figlia, mentre intanto deve lottare senza esclusione di colpi per non perdere il predominio e, nello stesso tempo, deve frequentare gli incontri dei "Tossicodipendenti Anonimi" perché rischia di ricadere nel vizio.

Film collegati a PUSHER 3

 •  PUSHER, 1996
 •  PUSHER 2, 2004

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Voto Visitatori:   8,12 / 10 (46 voti)8,12Grafico
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Voti e commenti su Pusher 3, 46 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  06/08/2024 18:29:17
   7 / 10
In questo terzo capitolo l'attenzione si sposta su Milo che non è più quel boss potente ed intoccabile che abbiamo visto nel primo capitolo (e più marginalmente nel secondo) ma solamente un uomo che sta perdendo il suo potere e che si mostra essere umano (nonostante la sua morale eufemisticamente rivedibile) con debolezze e sentimenti. È un crescendo continuo di intensità, culminante in una letterale mattanza che in modo inversamente proporzionale segna anche la progressiva discesa degli inferi di un Milo a cui non resta altro che chiedere aiuto al fidato Radovan (che quando presente ruba la scena a tutti), anch'esso già visto nel primo capitolo.
Refn appare ulteriormente maturato rispetto a "Pusher 2" (girato poco prima). Per un gusto puramente personale questo terzo episodio è quello che mi è piaciuto meno dei tre, meno coinvolgente rispetto ai film con Bodnia e Mikkelsen, però è una conclusione più che degna.

andrea9002  @  05/11/2023 16:01:47
   7½ / 10
il voto va alla trilogia che merita ampiamente la visione.
Man mano crescono i mezzi, la qualità migliora e quest'ultimo episodio, nonostante l'assenza di Mikkelsen, risulta essere il migliore.
il finale in particolare mi è piaciuto perchè...

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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  11/03/2022 15:57:56
   8 / 10
Terzo e ultimo capitolo di una trilogia andata in crescendo, una sorta di odissea nello spaccio firmata da Refn. Ottimo.

VincVega  @  15/02/2021 11:34:25
   8 / 10
Grande conclusione della trilogia. Un'odissea tra noir, dramma e commedia nera (irresistibili i siparietti comici sui mal di pancia degli scagnozzi di Milo, ma anche altre sequenze). Lo studio psicologico di Milo è dettagliato ed il ritratto è ben evidente. Siamo sempre con lui e ci appassioniamo alle sue vicende nonostante i suoi traffici siano più che loschi. Perchè Milo fondamentalmente è accerchiato da gente peggiore di lui, come i nuovi giovani della criminalità di Copenaghen che vogliono fargli le scarpe oppure la sua stessa figlia che sa dell'attività del padre e ci vuole lucrare sopra. Milo dovrà richiamare il fido Radovan, che ha cambiato vita. Zlatko Buric nel ruolo della vita.

AMERICANFREE  @  16/06/2019 16:11:07
   7½ / 10
Molto bello questo film, avevo visto il primo e anche questo e' girato molto bene. Molto forte il finale non adatto ai deboli di stomaco. Consigliato

StIwY  @  03/12/2018 18:00:18
   8 / 10
..e con quest'ultimo si chiude ahinoi, una trilogia spettacolare. Non ero a conoscenza di questo trio di filmoni, e sono sorpreso che siano di produzione prettamente Europea.

Juza21  @  29/08/2017 09:31:45
   7 / 10
Il migliore dei tre episodi, che a mio avviso si apprezza se visti gli altri due.

markos  @  03/06/2017 15:19:16
   7½ / 10
Anche in questo terzo film ne succedono di tutti i colori al protagonista. Milo ti fà stare in ansia per tutto il film. Buono.

Filman  @  22/01/2017 15:11:42
   7½ / 10
Inscenando una redenzione, innescando un conflitto interiore in cui la propria incombente natura fa da controparte e giustificando una caduta inesorabile nell'oblio della propria esistenza, I AM THE ANGEL OF DEATH – PUSHER III ha tutte le facoltà per trattare un neonoir autodistruttivo, rimanendo legato alla demolizione mitologica della figura del gangster, delineata con sembianze univocamente umane in modo decisamente drammaturgico, ma tuttavia la ciclicità schematica degli eventi indebolisce l'unione moderna dell'incubo kafkiano con il sottogenere considerato e la presenza ridotta di virtuosismi scenici maturati finora da Nicolas Winding Refn conferma un'evoluzione parziale della trilogia nel suo ultimo tassello, dettata esclusivamente dal cambio di registro in cui la solida maschera del protagonista cade scoprendo una realtà sostanzialmente fragile.

KitaVerde  @  23/03/2016 09:21:21
   8½ / 10
Probabilmente il migliore della trilogia. Zlatko Buric incredibile nella parte di Milo come sempre, introspezione e realismo nelle scene. Una trilogia valida sporca e recitata egregiamente. L'empatia verso Milo è altissima, poi con l'arrivo di Radovan, be, au revoir! Unico.

Gabo Viola  @  19/01/2016 19:07:39
   9 / 10
Il migliore della trilogia.

david briar  @  23/03/2015 12:10:24
   7½ / 10
Conclude l'ottima trilogia di "Refn" sullo spaccio di droga,con un film che unisce le caratteristiche degli altri due,cercando di essere sia crudo che introspettivo.

E se questo era l'obiettivo del film,è decisamente riuscito.La pellicola è stressante,stancante e logorante,sia per scene molto violente(in particolare nell'ultima parte c'è roba da far venire la nausea)sia per la situazione del protagonista,lo squallore della vita che ha scelto contrapposto al tentativo di fare il suo dovere con la famiglia,di apparire una persona rispettabile.

Ma come nei capitoli precedenti Refn dà ben poche speranze ai suoi personaggi:il declino può essere impedito,ma solo prendendo consapevolezza di quello che si è.E quel che si è,purtroppo,ormai sconfina negli abissi più oscuri dell'animo umano;tanto vale accettarlo,e continuare per quella strada.

L'ultimo film di una serie pessimista e malinconica:forse il secondo era più equilibrato e coinvolgente,ma "Pusher 3" è la necessaria e corretta conclusione ad una trilogia molto particolare e coraggiosa.Da vedere se si vuole apprezzare qualcosa di diverso di un regista di talento:è bella anche per la sua imperfezione,e paradossalmente per la bruttezza di quello che rappresenta..

impanicato  @  11/03/2015 01:07:03
   7½ / 10
Terzo capitolo della magnifica trilogia di Refn che dopo il successo del secondo, corre per girare l'ultimo che servirá per dargli notorietá e soprattutto fondi per i suoi successivi ed ottimi film.
Se il primo era pieno di crudezza ed il secondo di introspezione psicologica, questo cerca, e ci riesce anche bene, di intersecare queste componenti e viene ottenuto un risultato che non si riesce a scordare per molto tempo.
La vicenda tratta di Milo, il pusher serbo del primo film, il quale vorrebbe uscire dalla sua dipendenza dalle droghe e vorrebbe aiutare la tanto amata figlia Milena ad organizzare la sua festa di compleanno, ma quando sembra tutto andare per il meglio, diversi intoppi gli sbarreranno la strada e si ritroverá in situazioni davvero spiacevoli da cui sará difficile venirne fuori. I fatti narrati copriranno 24 ore del boss della droga partendo, come solitamente utilizzato da Refn, da un inizio abbastanza soft e ripetitivo, forse noioso ed arrivando ad un finale veloce, rapido, crudo e triste. Per di piú gli attori sono stati fatti recitare in ordine cronologico per fare immedesimare ancora di piú gli attori nel ruolo.
Milo sembra un uomo freddo, che si interessa solo dei propri loschi affari, ma con l'aumento della tensione si puó capire come riesca a distinguere il bene dal male ed a procedere secondo un'etica molto personale, ma che lo fa vedere bene dagli spettatori. E' un uomo che si scava da sé la propria fossa, ma con le proprie forze riuscirá ad uscirne, anche piú forte di prima. E' un uomo che subisce a causa dell'etá non piú consona per fare quello per cui era diventato famoso: sempre punzecchiato dalla figlia e preso in giro dai "colleghi" piú giovani che sono riusciti ad allargarsi ed a fare altro.
La mezz'ora finale é da antologia e da stomaci forti e lo sguardo al vuoto prima dei titoli di coda puó sembrare un sintomo di speranza, ma é tutta la pesantezza accumulata in tutto il tempo passato a fare il cattivo.
Refn dirige perfettamente la pellicola, camera in spalla e movimenti repentini che danno sempre il senso di agitazione e tensione che cresce sempre di piú, aiutato da un forte suono elettronico ripetuto varie volte. Ottima la scelta del cast: ovviamente il mattatore della pellicola é Zlatko Buric che regge da solo tutto il film grazie ad un'interpretazione magistrale di uno tra i piú enigmatici personaggi cinematrografici, si intravede nel sguardo lo sdegno e la fatica per quella brutta vita; personalmente mi é piaciuto molto anche Slavko Labovic, una sorta di Mr. Wolf danese, che interpreta un vecchio cattivo pronto a tutto per aiutare l'amico in difficoltá.
Una Copenaghen marcia e drogata, un uomo distrutto. Questo é Pusher 3.

7219415  @  31/12/2014 14:40:32
   8 / 10
Al livello del primo nonostante l'assenza di mads!!!

Invia una mail all'autore del commento Jason XI  @  09/10/2014 13:50:02
   7 / 10
Allora, Slatko Buric è senza dubbio un grande, però devo dire che tiene su da solo il 90% della baracca.... il film a tratti è decisamente lento, la sceneggiatura un pò monocorde, in confronto ai due film precedenti. Da segnalare lo sgozzamento e la praticità del mito Radovan..... delirante....
Cmq....una degna conclusione per una trilogia veramente coinvolgente, ovviamente per chi ama questo tipo di cinema.

BlueBlaster  @  18/04/2014 16:10:36
   7½ / 10
Il cerchio si chiude perfettamente con un film che richiama alla mente le tematiche di "Carlito's Way"...la ricerca di una specie di redenzione che fatica ad arrivare, la dualità del protagonista tra i valori famigliari ed il mondo degli affari illeciti, la stanchezza di un uomo che ne ha viste troppe e la sua difficoltà nello stare al passo con la nuova generazione di pusher sbruffoni!
Tutto si svolge in una intensa giornata in cui Milo (il serbo del primo "Pusher") si trova enormemente sotto pressione e diviso tra l'organizzazione del compleanno della figlia (deve cucinare, comprare il vino e interloquire con gli ospiti) ed una partita di ecstasy da piazzare in giornata...
Anche in questo caso, come nel primo capitolo, si parte in modo pacato per poi assistere allo sprofondare del protagonista in un inferno in cui è entrato con le sue stesse gambe...fino ad un finale di fortissimo impatto sia emotivo ma sopratutto visivo con delle sequenze assolutamente per stomaci forti!
Milena, la figlia di Milo, è una strònza di prima qualità e si fa odiare costantemente nel suo essere arrogante e viziata dagli uomini della sua vita.
Il cast è credibilissimo e trasmette anche alla pellicola quella credibilità che un film di questo tipo necessità...Milo, e ciò che rappresenta, si concretizza perfettamente con l'attore Zlatko Buric che è come un patriarca della droga in decadenza ma che ha ancora qualcosa da dire alla nuove leve della criminalità.
In questo film si ha la simbiosi delle qualità del primo e del secondo capitolo ossia il crudo realismo e l'intimismo , per questo motivo questa conclusione risulta il miglior capitolo oltre che quello più completo e complesso senza però avere una sceneggiatura troppo artificiosa ma anzi è tutto semplice e lineare nel raccontare una storia più che plausibile.
Una vendetta della vecchia guardia in piena regola!
Milo subisce per quasi tutto il film...attaccato dalla figlia, deriso dai giovani spacciatori, umiliato per un affare finito male e consapevole di non essere più al passo con i tempi con l'arrivo di queste nuove droghe sintetiche e di traffici non più solo di droga.
La bontà d'animo insita in lui esce fuori vedendo una giovane schiava del mercato del sesso con lui involontariamente suo aguzzino...la carica di rabbia da lui repressa sta per esplodere e Refn azzecca perfettamente il modo per avvisare lo spettatore di quello che sta provando con un frastornante score elettrico che dalla mente di Milo giunge alle nostre orecchie, RABBIA PURA IN ESPLOSIONE.
Ancora una volta ben girato ed in linea con lo stile del regista danese...ritmo fluido, narrazione lenta, gran cura della fotografia, dettagli precisi ecc...
P.S. Non mangerei i Sarma di Milo manco morto!!!
Peccato davvero per il secondo capitolo perché qui i livelli sono ottimi...comunque una trilogia underground che vale la pena vedere.

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  02/03/2014 10:10:23
   8 / 10
Il migliore dell'ottima trilogia. Unisce i pregi dei precedenti film in un'unica pellicola. Ultima parte da antologia e davvero "estrema".

Lenina80  @  14/11/2013 15:47:02
   7½ / 10
Buon film, questo terzo episodio è molto più cruento degli altri...la figlia di Milo non la sopporto....!

Oskarsson88  @  07/10/2013 13:58:55
   8½ / 10
Particolarmente cruento il terzo episodio, tutto incentrato su Milo e i suoi affari e la sua figlia ambiziosa e viziata. Un ottimo finale della trilogia. Giù il cappello!!

Crazymo  @  14/07/2013 03:58:15
   8½ / 10
Perfetto epilogo per questra trilogia magnifica, non saprei scegliere il mio preferito fra i 3 capitoli, sono tutti magnifici e allo stesso livello, questo capitolo è un'unione fra la violenza del primo e l'introspezione del secondo, entriamo in profonda empatia col personaggio di Milo, anche lui come tutti gli altri un personaggio ambiguo e positivo solo per metà, in questo film non esistono eroi, proprio come nella realtà, ma solo apparenza (Basti pensare alla festa della figlia di Milo, fatta di tanti sorrisi che non significano niente). Realismo puro, agghiaccianti gli ultimi trenta minuti. Attori, regia e fotografia superlativi, ma Zlatko Buric predomina su tutti con un personaggio dalle grandi sfumature psicologiche, degno se non superiore di Frank (Pusher1) e Tonny (Pusher2). Bellissimo

pinhead88  @  03/07/2013 00:44:26
   10 / 10
Posso dire con certezza che guardando ''I am the angel of death'' mi sono innamorato. Ho avuto una cotta temporanea e volevo che il film non finisse mai, e infatti quando è finito non volevo crederci.
Per ora della trilogia mi manca solo il secondo, e spero vivamente che sia straordinario come il suo ipotetico seguito.
Crudo, intenso, ipnotico, tragicamente poetico nel suo realismo. Niente stereotipi americani, scordatevi le inquadrature fashion, il macho con l'occhio azzurro che combatte i cattivoni, lo schema patinato e scene di droga e violenza fighètte alla hollywoodiana, qui non c'è speranza. Quello che si respira è solo marciume e squallore dentro una Copenaghen grigia e sporca, dove il sole sembra essersi dimenticato di illuminare questo angolo buio di mondo.
In certi frangenti l'aria del film si fa opprimente, mistica, come un limbo eterno senza via di fuga, dove ogni cosa presente sembra essere corrotta e dannata.
Nonostante il protagonista sia un sudicio spacciatore di mezza età e sprizzi malessere da tutti i pori ci si affezziona a lui inevitabilmente, come anche a tutto il resto, sperando che il suo percorso di vita non finisca mai.
Più che un film è uno spaccato di vita che verrebbe voglia di guardare all'infinito, inclusi silenzi e riflessioni.
Non ci sono inseguimenti tra gatto e topo, non c'è un buono e non c'è un cattivo, solo anti-eroi, esseri deplorevoli per le quali si può provare solo ripugnanza.
Refn ci sa fare con la macchina da presa e passa con disinvoltura a più situazioni senza far perdere fluidità al racconto e soprattutto escludendo intrecci ''cool'' alla Guy Ritchie o alla Tarantino che negli ultimi tempi vanno tanto di moda. Infatti il paragone più scemo che si possa fare è quello di accostarlo agli stilemi tarantiniani. Qui non c'è l'estetica cinefila tarantiniana e soprattutto manca quel pulp sui generis spassoso che contraddistingue il suo cinema.
Questo capitolo a se stante non si può paragonare a nessun altro gangster movie(se vogliamo chiamarlo così) che abbia mai visto.
Il tasso di degrado e malinconia è piuttosto alto e difficilmente l'ho visto riprodotto in altre pellicole di genere.
ho scritto un po' di righe ma due parole sono sufficienti per questo capolavoro: Puro Cinema!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  02/07/2013 10:58:05
   7½ / 10
Si chiude con l'episodio dedicato a Milo la trilogia di Nicolas Winding Refn consacrata alla criminalità di Copenaghen.
L' attempato spacciatore serbo mette da subito sul piatto i migliori propositi; vuole disintossicarsi ed è immerso nei preparativi della festa di compleanno dell'adorata figlia. Ovviamente l'occhio sugli affari non può essere distolto nemmeno durante un giorno così speciale e Milo resta invischiato in un affaraccio a causa di una partita di ecstasy. Tra pietanze da preparare in fretta e spacciatori coi quali accordarsi per far fronte alla fregatura subita la nostra vecchia conoscenza non appare più come lo spietato squalo del quale si custodiva minaccioso ricordo. Milo è invecchiato, le nuove gang incalzano prepotenti e feroci, gesti fortemente emblematici come la stretta di mano sono ormai superati in totale spregio alle regole. Tramite un montaggio frenetico ed una marcatura strettissima del protagonista Refn ci porta a spasso tra il lusso pacchiano dei festeggiamenti e i degradati ambienti all'interno dei quali si muove il vecchio criminale che non riconosce più il suo regno. Zlatko Buric è splendido mattatore, incarna l'orgoglio dell'uomo sconfitto che pur malinconicamente avviato verso il viale del tramonto vuole ancora dire la sua. La tensione monta seguendo un percorso declinante verso l'abisso, in cui la tentata redenzione viene affossata da un passato sempre esigente.
La violenza è ovunque, ne si avverte l'invisibile ed inquietante presenza in ogni scena sino all'esplosione finale in linea con il realismo che caratterizza la pellicola.
Come nei precedenti capitoli ancora una volta è il destino, seppur con modalità divergenti tra loro, a divertirsi nel far precipitare gli eventi.
A Milo non resta che accettare mestamente l'inevitabile commiato sempre più vicino.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  04/04/2013 04:19:03
   9 / 10
E chiudiamola qui con questa trilogia capolavoro.
Arriva, attesissima, la zoomata sul personaggio migliore della serie, Milo, re incontrastato della droga a Copenaghen, circondato da un'aura di potere nei precedenti film e qui ridimensionato a semplice padre e uomo comune, a dimostrazione di come la vecchiaia e l'avvicendamento di leader esistano in ogni "mestiere" e di come tutti gli uomini siano ugualmente schiavi delle stesse paure - preventivamente suggeritoci dall'incipit dell'episodio 2.
La grazia e la naturalezza con cui ci si sposta da un festoso quadretto familiare a una scena da macelleria è disarmante, quasi a sottolineare l'incredibile discordanza tra gli stili di vita che questi uomini sono costretti a condurre. E in tutto ciò, non un'ombra di compiacimento o ostentazione.
Decisamente vincente l'idea di richiamare alla mente eventi e personaggi dai precedenti episodi, anche presentandoli di striscio, così che lo spettatore è quasi sinceramente commosso quando ritrova Radovan nella tanto agognata pizzeria, tale era l'empatia che si era creata con questo adorabile personaggio (l'unico probabilmente).
Un finale, se possibile, ancora più oscuro e ambiguo dei precedenti:
se Frank sembra irrimediabilmente circondato dai guai che la sua irresponsabilità gli ha procurato e Tonny sembra diretto verso un futuro di redenzione tramite il figlio (e continuiamo a usare sembra, perchè è solo l'impressione che Refn, vagamente, vuole darci), Milo è ormai condannato alla tetra ruotine della normalità, vedendo calare la propria popolarità e capacità a causa di banali errori che un esperto leader non dovrebbe commettere.

Zlatko Buric monumentale. Mai mi sarei sognato che il russo fantamiliardario di 2012 potesse regalarmi una delle interpretazioni più intense che io abbia mai visto.
Tutto ciò che succede nel locale di Milo è da antologia, psicologie rifinite col bisturi, realismo che sfascia lo schermo e violenta gli occhi.

clint 85  @  02/03/2013 02:01:53
   7½ / 10
Bello, ti prende dall'inizio alla fine. Le recitazioni sono magistrali. A mio parere il migliore della trilogia.

Spera  @  23/02/2013 17:13:37
   9 / 10
Un gioiello del cinema contemporaneo. Crudo, realistico, introspettivo, acido, violento e coinvolgente. Questo è il cinema di REFN. La ciliegina sulla torta di questa trilogia reinvenzione, come l'hanno definita, del genere criminale. Una volta avevamo Scorsese, De Palma, Tarantino, Coppola come miti del genere e non solo. Oggi è arrivato Nicholas Winding REFN, un nome da non dimenticare.

addicted  @  31/01/2013 16:18:35
   10 / 10
Ero rimasto da tempo colpito dalla bravura di Refn, in seguito alla visione di "Drive". "Bronson" mi aveva molto incuriosito, confermando l'ottimo giudizio sul regista scandinavo. Oggi, dopo la visione dell'intera trilogia di "Pusher", con il terzo e ultimo episodio, mi sento di dire che siamo di fronte ad un grande autore. Il primo film è adrenalinico e claustrofobico, il secondo ha un pathos tragico che mette i brividi. In questo terzo episodio si sfiora il capolavoro. Refn dimostra uno stile registico superlativo. Misurato, incisivo e di una precisione maniacale.
L'intera trilogia, considerata nel suo complesso, è la matura dimostrazione di un talento indiscutibile. E' cinema gangster, ma anche grande cinema d'autore.
Questo Refn è un fenomeno. I vari Scorsese, Stone e persino Tarantino, ormai avviati sulla parabola discendente, comincino a tremare, perché il giovane nord europeo (zitto zitto) li sta surclassando (e a Cannes se ne sono accorti).
Il voto è relativo all'intera trilogia.

danielplainview  @  23/01/2013 11:57:59
   7½ / 10
Il migliore dei tre e anche il più crudo.
Come già detto, il regista in maniera semplice e diretta dirige la trilogia che lascia poco altro spazio a chiunque si vorrà cimentare nel girare film sul mondo della droga.

maitton  @  13/12/2012 17:40:28
   8 / 10
non e'possibile...per anni ho guardato super mega produzioni di grandi registi e di inimitabili attori e poi...e poi arriva refn che con una telecamera a spalla gira il mio personalissimo film preferito sul genere droga/spaccio.
piccolo capolavoro, splendida chiusura della trilogia del pusher.
a mio giudizio, ampiamente il migliore dei tre.

Invia una mail all'autore del commento DjAlan78  @  03/10/2012 09:00:00
   8½ / 10
Un piccolo capolavoro. Disturbante.

Larry Filmaiolo  @  22/01/2012 13:42:12
   9 / 10
si chiude magistralmente una delle trilogie più dure e scioccanti della storia del cinema. ultima pennellata al cupo affresco della quotidianità distorta del Male, la storia di Milo è morbosamente avvincente come le prime due, se non di più, e contiene forse anche più disperazione e violenza inaudita. Zlatko Buric scende la spirale di questo Inferno in Terra dimostrando capacità recitative sublimi, insieme agli altri indimenticabili personaggi, al servizio di un Refn ispiratissimo e, almeno per me, già leggendario

Febrisio  @  24/07/2011 11:24:46
   7½ / 10
Pusher 3 inizialmente vi farà dire "Non sarà mica lui il nuovo protagonista". Pur essendo un "vecchiaccio", spesso come "tali" offrono qualcosa che è meglio dell'estetica. E così è. Dal lato storia rimane molto intenso come tutti i 3 capitoli, forse qui è presente più suspance che lo rende più scorrevole e qualche trovata in più. Pusher 3 dal lato tecnico lo metterei alla pari del 2; molto buono, ma non eccelso quanto il primo.
Peccato che la trilogia sia finita. Originale anche il fatto di aver preso 3 protagonisti diversi fra loro per ogni capitolo. È una delle prime volte che rimango colpito così positivamente da storie di gangster e droga.

lupin 3  @  26/05/2011 14:04:34
   8 / 10
Bello anche questo PUSHER 3 , non perdetelo....
Trilogia gangstar riuscitissima.

sweetyy  @  26/05/2011 01:46:38
   8 / 10
Ultimo capitolo della trilogia, bello quanto il primo.

guidox  @  24/05/2011 22:17:56
   8½ / 10
siamo al livello del primo, è pazzesco come questo regista renda alla perfezione quello che vuol rappresentare, con un realismo che lascia stupefatti.
i personaggi caratterizzati alla grande, con un Milo che sovrasta tutti con una performance perfetta.
c'è anche la versione "danese" del Signor Wolf di Pulp Fiction...

Cannibal Bunny  @  26/04/2011 10:40:13
   7½ / 10
Senza dubbio il migliore dei tre. Finale spietato, alla faccia di tanti torture-porn e compagnia bella, anche se l'ultima sequenza non ha la stessa carica emotiva - per forza di cose - di quella del primo. Ottima la performance di Z. Buric (Milo).

TheLegend  @  14/01/2011 22:24:29
   9 / 10
Il terzo capitolo è sicuramente il più riuscito insieme al primo.

Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  12/11/2010 10:16:15
   8½ / 10
Il capitolo più bello, intenso e forse complesso della trilogia. L'azione di un'intera giornata racchiusa in poco più di 90 minuti di film. Serrato, duro e persino "oltre" il realismo. Il tutto grazie all'ormai accertata maturità del regista e alla grandezza di un interprete come Buric, che ruba la scena a tutti.

Forse il gangstar movie più intenso che abbia mai visto, al di là del budget comunque irrisorio. L'ultima mezz'ora fa stringere lo stomaco e l'ultima scena è di una poesia sconosciuta a molto cinema "blasonato".

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  01/11/2010 17:23:16
   8½ / 10
Il Re è nudo.
Invecchiato e stanco, Milo è solo la pallida controfigura dei capitoli precedenti. La sua autorità sta vacillando, nuove generazioni stanno premendo sul dominio del suo regno fondato sulla droga e sulla corruzione. Ripulirsi non serve a nulla, viene comunque ricacciato all'interno di ciò che lui stesso ha contribuito a costruire.
Tutto si svolge a ritmi frenetici nell'arco di una sola giornata, sulla falsariga dell'ultima parte di Goodfellas di Scorsese (sia pure con stili differenti). Bellissima l'ultima immagine del film, l'immagine di un uomo solo e sconfitto.

popoviasproni  @  25/02/2010 00:07:35
   8 / 10
Noir criminale tesissimo, balordo e brutale ... degna chiusura della trilogia.
Ottime le interpretazioni .... come sempre ... immenso Zlatko Buric.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  24/06/2009 12:58:03
   7½ / 10
Il capo dei capi tendente alla leggenda che viene fatto fuori dal protagonista, giovane promessa del crimine, affascinante e carismatico. Ricercatezza e nella forma e nei contenuti, dalle ambientazioni alla caratterizzazione dei personaggi, dalla fotografia all'intreccio basato sul classico colpo di scena. Niente di tutto ciò. Questa trilogia si "limita" a mettere in scena la realtà eufemisticamente sudicia dell'ambiente criminale; non si riesce a provare simpatia per l'uno o per l'altro personaggio; al contrario, si prova per loro solo pena.
Gente in balia di se stessa, alla deriva, disperata, sola e bruciata dalla droga. Gente andata a male. "Pusher", in buona sostanza, è questo. A completare il quadro e a consentire alla trilogia di raggiungere il proprio obiettivo, inutile dirlo, la telecamera a spalla, che si rivela essere, a conti fatti, essenziale nel mettere in scena la realtà e descriverla per quella che realmente è.

Altra sorpresa danese.

ide84  @  22/01/2009 23:47:55
   8 / 10
Ultimo film di una trilogia che per quanto mi riguarda ricorderò in eterno. Mentre nel primo gli avvenimenti raccontati si svolgevano lungo una settimana, ora il film è incentrato su Milo e sulle sue 24 ore non proprio fortunate. Son passati anni dalle vicende del primo Pusher ( eccezionale Radovan, uscito dal giro e gestore di un ristorante proprio come desiderava ). Il nostro boss ora è vecchio, stanco di essere un tossico, in lotta con giovani sbruffoni, droghe che non conosce e con una figlia straviziata pronta a spennarlo come un pollo. Fin qui la vicenda, sotto il piano tecnico Refn d.o.c. Rimane quindi un buon prodotto. Il primo personalmente è irraggiunginile e se potessi tornar indietro lo rivoterei mettendo 10. Il secondo capitolo si salvava sul finale, come questo del resto, dove assistiamo a momenti di pura violenza cruda, momenti che purtroppo in entrambi gli altri capitoli non erano di cosi forte impatto.
Ottimo l'attore protagonista, anche se Donny rimane il migliore. Assente una musica di sottofondo purtroppo, presente nei primi 2 che enfatizzava il giusto nei momenti giusti. In conclusione:
Refn ha avuto coraggio, impossibile trovare in ritratto più vero di questo mondo, se amate questo genere di film non rimarrete delusi.

Invia una mail all'autore del commento Gondrano  @  16/01/2008 13:42:49
   9 / 10
Raramente ho visto caratterizzazioni così vere in un film. Milo è un personaggio che attraversa lo schermo e diventa persona, è fisicamente presente nella stanza in cui tu stai guardando il film. E' la perfetta conclusione di una trilogia imperdibile e grandiosa nel suo essere reale (più che realistica). Credo sarà impossibile dimenticare.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  02/10/2007 10:29:34
   8½ / 10
Eccolo il mio episodio preferito.
Ora il centro della storia è Milo, ma lo spietato boss serbo non sembra affatto quello incontrato nei primi due capitoli: si scopre che ha una figlia a cui tiene tantissimo e che vuole vedere felice a tutti i costi nel giorno del suo venticinquesimo compleanno.


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E il film racconta, nell'arco di 24 ore, proprio la giornata del gangster: dai preparativi per la festa della figlia al proseguimento degli affari privati che ovviamente avranno qualche intoppo.

Refn cerca in tutti i modi (e direi proprio che ci sia riuscito) di provocare simpatia e compassione per Milo, attraverso l'amore per la figlia , il suo tentativo di stare lontano dalle droghe (nel senso di non assumerle, regola d'oro per ogni spacciatore che si rispetti..) e i suoi simpatici fallimenti culinari.

Ma Milo è sempre un boss orgoglioso che vuole comandare il gioco e non sopporta stare alle dipendenze degli altri soprattutto se sono di etnie diverse.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Gli ultimi venti minuti ci riportano il Milo che avevamo conosciuto e ci mostra il lato più violento di Refn, per poi terminare il film con una memorabile immagine finale.

A mio parere questo terzo capitolo è il più riuscito: il regista danese riesce a bilanciare tutti gli elementi che avevano caratterizzato i primi due.
Gran merito è anche della straordinaria interpretazione del protagonista Zlatco Buric che interpreta magistralmente un boss dalla forte e complessa personalità.

Alla fine, senza fare scomodi paragoni, la trilogia di Pusher può tranquillamente competere (e in molti casi vincere) con altre saghe ben più famose e acclamate.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  24/08/2007 15:16:15
   8½ / 10
Attraverso le vicende di Milo il regista firma il miglior episodio della trilogia iniziata quasi dieci anni prima...variano stile registico e narrativo,ma la storia presenta tutte le caratteristiche dei precedenti capitoli,mediante un linguaggio visivo ancora una volta crudo e realistico,spiazzante e spietato.
Milo non e'piu'lo spacciatore tutto d'un pezzo conosciuto all'inizio della storia,il tempo passa,il mercato cambia,la nuova generazione avanza e il rischio di essere manipolati da giovani trafficanti ad inizio carriera e'altissimo...

Refn descrive un personaggio malinconico e dannatamente realistico con un Zlatko Buric capace di dominare la scena dal primo all'ultimo fotogramma,immersi in una Copenhagen spettrale e inquitante come non mai...il finale poi,mostra il lato pulp del regista regalandoci una scena d'antologia sconsigliata ai deboli di stomaco.

Una trilogia imperdibile....

2 risposte al commento
Ultima risposta 24/08/2007 15.36.27
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benzo24  @  28/07/2007 05:31:06
   7 / 10
degna chiusura della trilogia.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  25/07/2007 20:31:32
   10 / 10
terzo e (purtroppo) ultimo capitolo della trilogia del danese refn, ormai maturato oltre ogni aspettativa e capace di firmare quello che è forse il gangster movie più duro e intenso che abbia mai visto.
un film davvero disturbante, di quelli che al termine lasciano lo stomaco stretto in una morsa per il suo oscuro fascino, il realismo, l'immedesimazione totale, in cui l'attore diventa il tramite fra lo spettatore e il regista, il linguaggio attraverso cui chi guarda vive la pellicola.
buric immenso, padrone assoluto dello schermo in ogni fotogramma, trasmette malinconia, furia, impotenza, è talmente maestoso da impedire di staccare gli occhi per un solo istante dal suo estro fisico.
molto forte l'ultima mezz'ora, chi ha presente la fine che fanno le pecore nel mattatoio in faces fo death può farsi un'idea di cosa l'aspetti.
spietato, cupo, nero, sono al settimo cielo per averlo visto e allo stesso tempo odio refn perchè dubito potrò mai riprovare un qualcosa di così intenso e feroce durante la visione di un film.
la mia trilogia preferita.

2 risposte al commento
Ultima risposta 25/07/2007 21.27.42
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