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Interessante e curioso cortometraggio, esordio di Chantal Akerman, forse la massima esponente dell'Avanguardia femminista e ora professoressa di cinema all'European Graduate School in Svizzera. SAUTE MA VILLE è un esperimento, ma in cui già si notano lo stile e i temi che influenzeranno le successive opere della regista, soprattutto quelle girate negli anni '70. Indispensabile per comprendere e completare la visione di film come JE, TU, IL, ELLE, dove l'isolamento della protagonista (anche lì la stessa Akerman) è reso ancora più claustrofobico, e il capolavoro JEANNE DELMAN, 23 QUAI DU COMMERCE 1080 BRUXELLES, dove la routine di tutti i giorni e l'ossessione maniacale portano a conseguenze estreme.
La progressiva alienazione della protagonista in questo corto che tende ad essere sempre più claustrofobico. Perfettamente funzionale al contesto il canticchiare che fa da colonna sonora, ma è anche vero che è irritante in una maniera sconvolgente.
il corto di esordio della spesso geniale artista francese è un prodotto senza praticamente un budget, ma ugualmente molto interessante. attraverso un punto di vista in parte umoristico, la akerman mostra l'inesorabile destino a cui la solitudine conduce, trasformando la vita in una prigione che non concede chances di rivalsa o redenzione. originale la scelta di optare per una colonna sonora fatta dei mugugni canterini della protagonista, che è poi la stessa chantal.