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Linklater con Slacker mostra gli umori di una realtà americana amareggiata. Vuole tagliare i ponti con il suo passato, ma non ha reali prospettive per futuro. SEgue una moltitudine di personaggi che bighellonano per la strada con dialoghi a volte sferzanti che immancabilmente si fermano quasi sempre a metà, come a rappresentare qualcosa di irrisolto. Si vive in una specie di limbo che rispecchia appunto una realtà, ma non una generazione precisa, come lo era per esempio Ecce bombo di Moretti. In comune con la pellicola italiana, una certa apatia di fondo. Il voler fare qualcosa ma non si cosa e come.
"Slacker" vuol dire "fannullone" e di fannulloni logorroici il cinema di Linklater sarà sempre pieno. i personaggi di Linklater e i suoi film sembrano rifiutare qualsiasi logica di azione. Un regista che ha portato all'estremo il distacco dal cinema classico e moderno e le sue logiche espositive. Tarantino attingerà a piene mani, cercando però un risvolto divertente in questa affabulazione. Linklater è estremo, il film risulta pesantissimo, datato, eppure ancora pieno di fascino. I film di Linklater sono film che tutti hanno pensato prima o poi di fare, ma solo lui il coraggio di realizzarli.
Esordio di Linklater e Culto per il cinema indipendente USA, uscito nel 1991 e perfettamente complementare a Nervermind dei Nirvana nel raccontare quella generazione X che si affacciava nei primi anni 90! Il paragone non è casuale, non per nulla le ultime parole scritte da Cobain prima di suicidarsi (nella lettera d'addio) assomigliano in modo inquietante all'epitaffio del ragazzo che si riprende in video prima di fare una strage…
Linklater è da sempre un regista forse un po' incompiuto ma decisamente interessante, affascinato dalle tematiche più disparate, qualche anno fa si è cimentato in una delle migliori trasposizioni Dickiane (sicuramente la più fedele) e non per nulla Dick ritorna spesso nelle opere del regista americano, e lo si può notare anche dall'intro con il discorso dello stesso Linklater con il tassista! Qui l'approccio è sperimentale, l'idea alla base del film è di raccontare la generazione X mediante un lungo carosello di personaggi, che si alternano a video uno dopo l'altro, tutti con qualcosa da raccontare… Linklater narra di una generazione pericolosamente al limite tra fallimento, autodistruzione, genialità e flebile voglia di rivalsa…
Girato con un budget inesistente, verboso fino all'eccesso ma gradevolmente surreale, prolisso e spesso fondamentalmente insensato, alterna dialoghi genialmente assurdi ad altre evitabili ma ha un suo fascino dovuto forse ai lunghi piano sequenza o ai vari discorsi deliranti che è possibile ascoltare durante la visione! Cast improvvisato, formato perlopiù da non professionisti ma perfettamente adeguato alla situazione…
Da noi è pressoché sconosciuto ed è un peccato, merita di essere recuperato da ogni amante del cinema indy! Kevin Smith ha sempre candidamente ammesso che Slacker è stata la prima fonte di ispirazione per il suo Clerks, e scusate se è poco!
Linklater è uno di quei registi che dedicano molto ma molto spazio ai dialoghi, in cui i tipi al centro della scena qualunque cosa stiano facendo in qualsiasi contesto, tipo guidare, camminare o semplicemente sedersi a bere un caffè, parlano straparlano conversano senza soluzione di continuità...e il buon Richard fece capire le proprie intenzioni già da subito con Slacker, uno dei suoi primi successi o forse il suo maggiore (nel sottobosco indie), un filmetto indipendente low budget dall'attitudine sperimentale, fondamentalmente un collage di conversazioni di una ventina di personaggi come studenti, alienati o pazzi vari che in un' ideale staffetta discorrono per tutto il tempo con enfasi e in modo genuino sui topic più strambi e surreali (
(cit. wiki "La Generazione X è generalmente identificata dalla mancanza di ottimismo nel futuro, dallo scetticismo, dalla sfiducia nei valori tradizionali e nelle istituzioni"
), quest'ultima particolarità contribuì in modo decisivo al successo della pellicola(quasi a farla passare alla storia) meritandosi da subito lo status di "cult" perché il film ebbe la fortuna poi di uscire nel 1991, l'anno grunge per eccellenza con lo storico album dei Nirvana, e in contemporanea ad un altro successo "artistico", nello specifico letterario, il libro di Coupland (si chiamava Generazione X appunto) il cui tema portante(giovani scettici sfiduciati e poco ottimisi ecc...ed altri problemi di fondo sui cui non mi dilungo) era simile a quello trattato nel film... e voilà quindi come per magia sui media alternativi dell'epoca, quasi a tracciare una linea di demarcazione generazionale, gli Slackers, membri della Generazione X che cantano a squarciagola "Smells Like Teen Spirit", il loro inno (ovviamente dei tre Slacker è quello che ha ottenuto un successo minore sia entro che fuori i confini...ma molto molto più modesto). Quindi in definitiva Slacker è in film che si riuscirà ad apprezzare per lo più se si è ben a conoscenza o almeno si hanno necessarie info del contesto storico in cui è ambientato e dello stato d'animo dei protagonisti altrimenti per molti risulterà un noioso e interminabile mix di dialoghi random tra i personaggi su citati o al massimo si apprezzerà solo per il taglio sperimentale dell'opera.