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Sento troppo sempre il commento "eh ma la storia non è originale". Spesso è come la si racconta che fa la differenza. Anzitutto la protagonista è perfetta e questo già mette la pellicola su una buona carreggiata. C'è una buona atmosfera e una costante curiosità di vedere cosa succederà e la setta risulta misteriosa e sinistra al punto giusto. per gli amanti del genere lo consiglio
Questa pellicola non mi ha convinto. Idea di base non per niente originale ma che comunque ci può stare, parte bene nella prima parte ma poi si perde e mette troppe cose in pentola ( body horror, slasher, pazzia, splatter). Troppa confusione, il film prende un pò quì, un pò lì, un pò di tutto da altri generi ( e altri film) e li mette insieme... Il risultato finale è una pellicola molto poco originale e scontata. Salvo solamente la protagonista, ottima interpretazione.
Forse sono severo col voto ma l'ho trovato proprio scontato e banane, mentre dal mio fruttivendolo le banale al chilo aumentano sempre più. Si può vedere, certo, ma è una parabola discendente che finisce dritta dritta dentro al cesso, in quanto è tutto già visto. Buone le interpretazioni e la parte splatter, ma la storia fa sbadigliare
Nonostante qualche idea originale e la buona prova della protagonista (oltre che al make up) il film mi ha annoiato a morte e l'ho trovato scontato nell'evoluzione oltre che figlio di una sceneggiatura confusa.
Interessante questo horror, la trama non e' originale ma la regia di buon livello compensa il tutto. Nota di merito per l'attrice, molto espressiva. Condivido la media di filmscoop
Starry Eyes è un film del 2014 diretto da Kevin Kolsch e Dennis Widmyer. La pellicola riprende molti sottogeneri dell'horror mescolandoli insieme dando vita ad un mix riuscito e godibile. I registi hanno condensato gli echi del cinema dell'occulto e la degenerazione fisica e morale tipica del body-horror, genere che dopo Dans ma peau del 2002 sta vivendo una seconda giovinezza in questo nuovo millennio, grazie a titoli più o meno riusciti che hanno dato lustro al genere lanciato da Cronenberg e sviluppato poi da Tsukamoto. Starry Eyes si inserisce in modo positivo in questa sorta di nouvelle vague del settore, brillando principalmente sotto il profilo tecnico e del ritmo, non dimenticando però sceneggiatura e tematiche. La giovane protagonista, che sogna di diventare attrice e che si mantiene grazie ad un lavoretto in una squallida tavola calda, entra in contatto con degli ambigui esaminatori per un film misterioso ma sponsorizzato da una famosa casa di produzione. La ragazza farà di tutto pur di ottenere il posto. Da questo assunto molto basilare si sviluppa una storia non originale ma intrigante, che nella prima parte a mio parere da il meglio di sé. Purtroppo al giro di boa il plot perde interesse diventando eccessivamente prevedibile, pur restando sempre sopra la soglia della sufficienza. Il declino psico-fisico della giovane protagonista è proporzionale alla corruzione dell'animo della stessa, che pur di essere scritturata per la parte sarebbe pronta a qualsiasi azione. Questo vortice di devastazione metterà anche in luce le ipocrisie di un ambiente non certamente pulito, nemmeno nei suoi strati più bassi.
Nel complesso Starry Eyes non è un film rivoluzionario o imprescindibile, ma non deluderà gli amanti del genere e di chi cerca un horror ben confezionato e dal giusto mordente.
Molto carino questo film horror; diciamo che la trama non è proprio il massimo dell'originalità, dato che ce ne sono diverse di pellicole simili(May,Alyce ecc....), però mi è piaciuta la variante, questa volta più mistica e "mefistofelica"; da una parte mi ha anche ricordato "The house of the devil" di Ti West.... La regia e la fotografia si mantengono su canoni abbastanza standard, così come il montaggio e il livello interpretativo degli attori, però lo splatter, anche se tarda un pò ad arrivare, è bello cruento ed esplicito....inoltre il finale mi è saputo un sacco malefico; quel tipo di male a cui ci abituarono alcuni registi del passato come Fulci e Argento(intendo concettualmente)..... Non so spiegarmi la media, considerato che la pellicola si discosta dalle solite stupidaggini fatte con lo stampino e considerato che, nonostante non sia girato splendidamente, alcune chicche sono ben presenti..... Personalmente mi è piaciuto.....forse si assiste a qualche momento morto nella parte centrale ma il film in linea di massima funziona abbastanza bene.....io l'ho apprezzato....
Ecco questo è uno di quei film che non sono riuscito ad apprezzare completamente,è un film abbastanza particolare a metà strada tra l'horror e il dramma,realizzato abbastanza bene tecnicamente e ben recitato. Il problema secondo me sta nella trama che almeno io ho trovato poco coinvolgente,non mi ha mai colpito e nonostante presenti delle buonissime ed interessanti scene dopo un po ha incominciato ad annoiarmi. Nel complesso è un film che merita sicuramente una visione devo ammettere che ha delle indubbie qualità,nonostante non mi abbia fatto impazzire.
La sfrenata ambizione di Sarah potrebbe essere paragonata a quella delle ormai celeberrime "olgettine", pronte a tutto pur di raggiungere il successo e occupare stabilmente un posto al sole. In questo caso abbiamo un'aspirante attrice non priva di qualità (la brava Alex Essoe) costretta in leggings di discutibile eleganza a zampettare tra i clienti di un fast food in attesa del tanto agognato provino della svolta. Nel suo datore di lavoro è già distinguibile uno spaccato del microcosmo di cui la ragazza fa parte. Finto perbenismo e incapacità di guardare oltre il proprio misero interesse imperano; gli amici sono poi il connubio perfetto tra impasse totale e parole gettate al vento. Bloccati in uno status di torpore adolescenziale blaterano di sogni professionali come fossero in una piece teatrale attendendo che la grande occasione piova dal cielo. Da quel mondo Sarah tenta la fuga, non perché sia migliore degli altri, ma semplicemente perché a differenza di loro vanta un'arma vincente da sfoderare: ovvero barriere morali inesistenti. L'intuizione vincente del duo Kolsch-Wydmer sta proprio nell'eleggere a protagonista una figura respingente, insopportabile, talmente arrivista da non vedere quanto sia peggiore di coloro che disprezza celando il proprio snobismo sotto una fasulla coltre di timidezza. Alla fine la grande occasione arriva, senza grande originalità il patto più vecchio del mondo viene suggellato attraverso una fellatio. Didascalico nella scrittura dei personaggi diabolici –accettabili solo secondo un'ottica ossessiva che rende incapace la ragazza di intendere- scontato nella definizione del compromesso come unico mezzo, "Starry eyes" tuttavia non delude; ad una parte introduttiva efficace fa seguito un'inaspettata accelerazione gore in cui il disfacimento corporale (mi ha ricordato l'altrettanto buono "Contracted") e la violenza prendono il sopravvento. C'è poi un messaggio a sfondo sociale e politico, pur non troppo reazionario è cosa non poi così scontata nell'horror moderno.
Starry Eyes è un'occasione persa per sviluppare intorno a un cuore settario e demoniaco, una trama che vira sul dramma di una cameriera con ambizioni frustrate di attrice, alle prese con scatti autopunitivi. I due registi però non riescono a confezionare un film riuscito nella sua completezza, anche se ci sono belle sequenze sparse qua e là: la protagonista che si strappa i capelli in bagno, l'incontro "erotico" con il produttore, la riunione della setta nel finale, il bagno di sangue nell'appartamento, e la resurrezione con la ragazza rinnovata.
Alcuni momenti sono rivoltanti e riusciti (i vermi vomitati nella vasca) però sono tutte sequenze che mi sono sembrate troppo scollegate da una struttura centrale, che rimane troppo esile, perchè non spiegata a sufficienza. Mi ha ricordato Contracted, che seppur meno ambizioso nella trama, mi ha intrattenuto di più e annoiato molto di meno. Quello rappresentato in Starry Eyes è un mondo marcio che non dilaga e non colpisce come ci si aspettava, anche in considerazione dell'aura settaria/demoniaca che aleggia sul film.
Non mi è dispiaciuto come film. Prima parte più drammatica mentre la seconda è decisamente più horror-splatter. Brava la protagonista che sforna una prestazione molto convincente. I difetti nella trama non mancano..ad esempio i già accennati eventi che trasformano la ragazza non vengono mai svelati completamente..viene lasciato un po tutto in sospeso e senza fornire spiegazioni soddisfacenti. Non un capolavoro ma si può guardare tranquillamente.
Starry Eyes non mi è parso un film pienamente riuscito, comunque elementi interessanti ci sono come pure aspetti positivi. La storia in verità è molto semplice e rielabora il classico patto con il diavolo, la vendita della propria anima in cambio di successo e fama. Intendiamoci che la protagonista oltre ad essere bella è anche molto brava: disegna un personaggio tuttaltro che puro e candido che entrando in contatto con la prestigiosa quanto sinistra casa di produzione, non fa altro tirare fuori e sviluppare il marcio in sé stessa, fino a quel momento allo stato embrionale. Il film funziona bene quando viene descritto il quotidiano di Sarah, un lavoro poco appagante rispetto alla sua smisurata ambizione, legami di amicizia abbastanza solidi ma appiattiti ad un livello che non consente alla protagonista di spiccare il volo, perchè intimamente lei si sente superiore, e di molto, a tutta la sua combriccola di perdigiorno. Riuscita anche l'ultima parte, quella più gore del film in cui Sarah decide di recidere i legami con la sua vita precedente in virtù dei dettami del suo nuovo percorso. Le ombre sul film è la rappresentazione di questa fantomatica produzione cinematografica in odor di Satana, funzionale è vero, però in fondo abbastanza banale e schematica e che non permette di deviare più di tanto dal già visto in altre pellicole. Senza questo sarebbe stato un horror indie a livelli di eccellenza considerando l'intepretazione della Essoe, altro aspetto positivo della pellicola. Così invece rimane su livelli discreti ma non eccezionali.
Irritante e mal scritto dramma di un'aspirante attrice mascherato da teen horror domeniaco. O forse è il contrario. E allora è anche peggio, perché la spocchia del regista è quella di dare un (confuso e banale) contributo al cinema che divora cinema, ambizioni, uomini. Intellettuale come un bigliettino del cinese. Dimenticabillissimo e francamente inutile.
Se qualcuno gira un film e lo spaccia per un horror, mi aspetto di vedere un horror. Invece STARRY EYES è il dramma di una aspirante attrice che violenta se stessa per accettare dei compromessi che le assicurano una fama che forse non le verrà mai riconosciuta e che la porta ad estreme conseguenze, mostrandole il vero volto malato e malvagio del volere essere famosa ad ogni costo. A parte la performance della protagonista, l'unica cosa da evidenziare è la noia che mi ha accompagnato per gran parte del film e sicuramente non bastano gli ultimi 10 minuti di sangue e gore per convincermi a concordare con gli altri utenti sulla bontà di questo prodotto. Ci sono altri esempi di film che si descrivono come horror e invece nascondono all'interno la vera natura drammatica di tematiche psicologiche esistenziali (ALYCE o MAY, tanto per fare qualche titolo) ma è un "nuovo" modo di intendere l'horror che non mi appassiona più di tanto, specialmente se portato all'eccesso. Forse non per tutti.
"Starry Eyes" è il classico esempio di nuovo linguaggio horror. Il film non usa il classico schema del racconto horror cinematografico, perché il male questa volta parte dal profondo della protagonista, è intimo, e il terrore nasce piano piano. Il film ha una prima parte drammatica, ma cresce nel secondo tempo con tinte più horror e splatter. Pellicola ben curata, una scenografia quasi claustrofobica, e dialoghi che fanno comprendere al meglio la psicologia dei personaggi, e contribuiscono a creare una continua tensione. Bravissima l'attrice Alex Essoe, perfetta per questa parte, corpo magrissimo ed esile ma che nasconde una forza nascosta che presto verrà fuori e che farà venire i brividi a tutti, da paura!
Film interessante con un soggetto suggestivo e abbastanza originale. Forse il film verra' apprezzato di piu' da chi vive il mondo del cinema in prima persona, specialmente nel campo attoriale e recitativo. Ad ogni modo la pellicola mette in scena una metafora in chiave horror del "sacrificio" per ottenere quello che veramente amiamo di piu' nella vita, ed e'un discorso generale e non collegato esclusivamente al mondo del cinema. Il film strutturalmente e' diviso in due parti: il "prima" e il "dopo" l'"evento". Ho apprezzato di piu' la prima parte, dove la recitazione della Essoe da' il meglio. La seconda parte e' quella piu' splatter e francamente in certi momenti annoia. Il film infatti non e' privo di difetti: ad esempio, l'"evento" chiave della storia e' appena accennato, si vedono loschi figuri incappucciati ma cosa - diavolo - esattamente accade non viene ne' spiegato ne' tantomeno descritto. E poi l'esplosione gore della seconda parte del film non e' francamente molto giustificata dalla trama, ma sembra piu' un pretesto per inscenare un po' di sangue visto che il film vuole essere un cosiddetto "horror". Ad ogni modo, nota di merito per la Essoe, davvero brava e calata perfettamente nel ruolo... e poi quei denti inquietanti che si ritrova (posticci?) danno una sfumatura di crudelta' al suo viso che la rende molto adatta a questo ruolo. Gli altri attori un po' sciapi, eccetto Louis Dezseran bravo nel ruolo del maligno produttore.