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Grandioso film di Cronenberg, opera che ho trovato tra le sue più personali e che, come al suo solito riesce tirare fuori le pulsioni, i drammi, le perversioni, più profonde del genere umano, un film che mi ha messo totalmente a disagio - e ringrazio di averlo visto da solo - per come mostra l'ossessione, il legame, la contemporaneità in maniera così schietta e macabra, senza mezzo compromesso, lo stesso Cronenberg, qui si mette in gioco, con un personaggio che non è altro che il suo alter ego, molto simile nell'aspetto, col trauma della moglie venuta a mancare, come è capitato qualche anno fa anche al regista e basando la sua carriera e la sua fama sul mutamento dei corpi, il protagonista ci mostra i cadaveri in decomposizione dei nostri cari, il regista è dagli anni settanta che propone nuove visioni sulla carne, sulle sue mutazioni, fusioni e via dicendo.
Per quanto mi riguarda dividerei il film in due macro tematiche, la prima, è quella dell'elaborazione del lutto, raramente vista in questa maniera al cinema, col protagonista che ha creato questo business in seguito alla malattia della moglie, con queste tombe iper tecnologiche che tramite dei sudari pieni di piccole telecamere riescono a far vedere il corpo in decomposizione del defunto, un legame che si fa macabro, morboso, ma che mostra anche come il protagonista non riesca ad avere un definitivo distacco dall'amata, elemento che non si limita alle visite al cimitero, quanto a tutta la vita quotidiana, dalla sua assistente virtuale, realizzata con le fattezze della moglie, al suo collegamento costante alla tomba, avendo addirittura dei video di progressione della decomposizione del cadavere, la presenza di Becca qui è estremamente ingombrante, il continuo restare in contatto visivo col cadavere sembra dare l'illusione del conforto, come se ancora, ci fosse qualcosa da condividere, andando a far decadere il semplice ricordo della persona e sostituendolo con una visione attuale, seppur in decomposizione.
L'altra grande macrotematica è quella del complottismo, diventato uno dei grandi morbi del mondo contemporaneo, qui mostrato da Cronenberg in tutta la sua componente più atavica, al punto da regredire fino a diventare motivo di eccitazione sessuale. A partire dai primi indizi, come le escrescenze scoperte sul cadavere di Becca e continuando con l'episodio di vandalismo al cimitero, la trama si infittisce sempre di più, portando in gioco tanti punti di vista sempre più contraddittori, ma al regista non interessa dare una versione finale dell'accaduto, quanto mostrare l'essere umano ormai in balia dei mezzi tecnologici e affidati al parere di numerosi esperti, senza un vero punto di riferimento a cui poter credere con certezza, questo sfocia in una sorta di sapiosessualità - si fa per dire - che si vede molto nel rapporto tra Karsh e Terry, lui attratto da lei per via della somiglianza alla moglie - una certa componente necrofila che può ricordare "Vertigo" - e lei attratta da lui nei momenti in cui mostra una certa affinità con le teorie del complotto, divertendosi a sproloquiare su cosa possa essere successo realmente, e alla fine questa componente confusionaria funziona benissimo nel rappresentare la caoticità di informazioni che riceviamo oggi, il protagonista è come l'utente di internet, persona tra una valanga di notizie da infinite fonti, una privacy ormai inesistente - l'avatar che ha creato l'ex cognato geloso che spia anche quando fanno sesso - e continue speculazioni a livello politico e commerciale.
Splendido a livello stilistico con Cronenberg che regala momenti di altissima inquietudine, tra i macabri incubi del protagonista ad un'atmosfera paranoica che si fa sempre più persistente, cupo e tormentato "The shrouds" è un incubo ad occhi aperti tra l'elaborazione del lutto e le nevrosi contemporanee, tra la manipolazione dei fatti e la costante ricerca di soluzioni, con un'umanità che brancola sempre di più nella confusione frenetica dei nostri tempi, film splendido.
Fim di difficile lettura, aldi sopra di tutto una critica sulla padronanza e la veridicità del sistema virtuale, non mi sembra buttato al caso come dicono non è da Cronenberg la superficialità.Va studiato attentamente.