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"Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi..." (cit.) Il Shyamalan perde il pelo ma non il vizio. Non v'è limite al peggio, alle strunzate che rendono impossibile accettare la cosiddetta sospensione dell'incredulità facendo sì che il film diventi una vagonata di sterco fumante di mucca schizofrenica, salvando le altre mucche (cit.) Non cadete in "trappola" ed evitate sta roba come se non ci fosse un domani.
Altra pellicola che dimostra l'altalenante capacità artistica del regista indiano, un film è decente quello dopo così così e dopo "Bussano Alla Porta" che era stato in molti aspetti convincente è il turno di "Trap", chiaro omaggio al maestro della suspence "Hitchcock". La prima parte ambientata durante il concerto della pop star amata dai teenagers "Lady Raven" è la più riuscita e vede un padre che ha accompagnato la figlia al concerto, in realtà il serial killer soprannominato "Il Macellaio", cercare di fuggire dall'edificio dove la polizia guidata da una profiler cerca di catturarlo. La seconda parte non mantiene la tensione e le buone idee, finendo gradualmente in un epilogo molto banale, dove stavolta il marchio di fabbrica del twist ad effetto di Shyamalan non c'è, ovvero non è così eclatante. Josh Hartnett regge da solo l'intero film ed è sufficientemente credibile. Dopo la figlia Ishana che ha debuttato alla regia con "The Watchers", è il turno dell'altra figlia del regista, Saleka che interpreta la pop star. Il prossimo film sicuramente è migliore.
La tediosa lungaggine del concerto annessa al continuo strillare e saltare della figlia mi ha debilitato. Papà sei strano oggi lo avrà detto 6 volte.basta.
Ma con che coraggio Shyamalan presenta un film scritto così? Siamo al sublime del compiacimento dell'errore di scrittura che diventa regola! In teoria non funzionerebbe nulla a livello di credibilità, ma il regista pretende che tutto segua il suo corso, così come l'aveva pensato lui, bazzecole la credibilità. E il pubblico dovrebbe bersi una simile presa in giro verso la propria intelligenza?! Come se non bastasse, ci propina l'atroce figlia nel ruolo della popstar, garantendo una prima parte di musica penosa! Spiace solo per Hartnett, che non è bravo ma è un gran fre.gno e per l'occasione sprecata di ritrovare l'adorata eroina disneyana della nostra infanzia Hayley Mills. Vi prego, non scomodiamo pietre miliari parlando di citazionismo, qui siamo a un livello di scemenza raramente affrontato dalle americanate degli ultimi anni.
Abbiamo avuto tutti un compagno di classe come Shyamalan, quello geniale che non si è mai impegnato (e quelle rare volte che l'ha fatto si beccava pure un bell'8 in pagella senza sforzi)... Quel compagno di classe su cui a volte, però, il sospetto ti viene: "E se ci avesse ingannato tutti con la sua genialità? E se in realtà non fosse altro che un perfetto idiota?".
Non è vero, ovviamente. Shyamalan si percepisce che è un genio spericolato, o meglio un genio pasticcione, che non riesce a pieno a farsi riconoscere come tale e a mantenere un controllo ferreo sulla sua pellicola. Qui lo spunto c'è, magari non geniale ma quantomeno interessante, a fronte di una seconda parte da accartocciare e gettare via. Perchè non si è scelto di ambientare tutto allo stadio? Con quell'ambientazione agorafobica e singolare. Lo spunto si poteva approfondire e allungare tranquillamente,
Così come la rivelazione iniziale: si poteva tranquillamente spostare più avanti. Avremmo visto semplicemente un padre che inizia a spaventarsi e agitarsi per una situazione potenzialmente angosciante e pericolosa che non riesce a capire a pieno. Con la tensione che quindi sarebbe montata lentamente e gradualmente come nella meravigliosa prima parte di Signs.
Con questa struttura narrativa invece non si è riusciti a valorizzare nemmeno la prima parte, meglio riuscita, in cui mai si sente la tensione, nonostante diversi momenti à la Hitchcock. Occasione sprecatissima.
Una delle storie più sgangherate e senza senso di sempre, talmente stupida che nemmeno la buona interpretazione di Josh Hartnett può salvare questo abominio di scempiaggine
Premessa: a me Hartnett piace come attore e nella pellicola offre una buona interpretazione svolgendo egregiamente il compito…ma…ê tutto il resto che non funziona, troppe "vaccate" buttate lí per creare i canonici colpi di scena ma che sfociano spesso nel ridicolo. Troppe…e dico troppe assurditá poco credibili che non possono reggere se non in un prodotto della Walt Disney. Peccato perché l'idea di fondo era più che discreta, il buon Josh azzeccato nella parte e anche la piccola bambina sa il fatto suo…il tutto rovinato dalle idee troppo bizarre di Shyamalan.
Come già notato, la prima parte è anche accattivante e fa sperare in chissà cosa, e, finché resta nell'ambito della splendida struttura del concerto, regge anche bene, buon ritmo ed interpreti bravi. Certo siamo lontano dal capolavoro, ma non è male. Dopo si nota una frattura, netta, come se avessero cambiato il regista.. e il tutto finisce a scatafascio. Nonostante sia un giallo/htriller, di fatto non trasmette tensione.
non mi è piaciuto particolarmente. escludendo tutta la prima parte che si svolge nella straordinaria location del concerto, la prova di lui (impeccabile) e quella della ragazzina, ho poi perso interesse progressivamente. tra i due finali del film, chiamiamoli così, ho preferito il primo rispetto al secondo (l'ultima scena per intenderci, abbastanza cringe). la prima e la seconda parte sembrano due film diversi, anche se collegati tra loro. e passi per la scena al cellulare in bagno, l'imbottigliamento in macchina è già troppo oltre per i miei gusti. peccato perchè poteva essere un gran film
a) Rivedendo "Pitch Black" (Twohy 2000) qualche giorno fa, mi son'accorto, sempre meglio tardi che mai, del suo essere una versione sci-fi de "Gli uccelli" ('63), coi volatili quale incombent'e inspiegata minaccia metafisica. b) Com'insegna la biologia, la riproduzione cellulare aumenta il rischio d'errori genetici (mutazioni genomiche). Nella cultura assistiamo al medesimo meccanismo: ogni nuova copia degrada l'originale. Hitch? Ok. De Palma? Un po' meno, anche se ha aggiunto lo split screen per il suo contraltare psichico, la dissociazione mentale. Fincher? Ancora meno. E questo Nighty? La derivatività uccide. 3) Non è una mia conclusione, ma è quella della "Top 25 Archivio" del sito: come mai non v'appare alcun regista del 3° millennio ("Band of Brothers" non è definibile un film se non a episodi), dai Lynch, Coen, Nolan, su su fin'ai Chazelle, Villeneuve, Lanthimos? Elenco sconfinato eppure clamorosamente mancante dalla classifica. È la non-sezione che più condivido di FS.
Shyamalan con i suoi soliti pregi e difetti, come al solito mi fa un po' mangiare le mani perché Trap aveva tutte le carte in regola per essere un buon film e invece si brucia tutto in una seconda parte totalmente dozzinale, approssimativa e irrealistica, che conferma come al solito i problemi di scrittura che accompagnano il regista da tempo.
La prima parte è pure carina, con una buona contestualizzazione e una regia di alto livello che riesce a mantenere una suspense costante per una durata consistente, avendo anche diversi picchi, si prende la prospettiva del "Macellaio" e si sta in ansia tutto il tempo, ogni incontro con la polizia, ogni tentativo di fuga non riuscito, basti vedere come è gestito bene l'incontro sul tetto dopo che ha fatto esplodere la friggitrice, un gioco a sviare i sospetti che rende benissimo o ancora i momenti nel backstage quando viene annunciato che dovranno passare i controlli, la tensione stringe sempre di più, o ancora gli incontri con la fastidiosa mamma dell'amica della figlia che fanno perdere tempo inutilmente al protagonista mentre cerca soluzioni, è da dare atto che la tensione e il contesto di trappola creato sono di alto livello generando per una buona prima parte di film una forte sensazione claustrofobica.
La seconda parte manda tutto in vacca, complici grossolano errori di scrittura che rendono la sceneggiatura estremamente approssimativa e poco credibile, già partendo dalla popstar che si improvvisa eroina andando addirittura a casa del macellaio per non parlare del pretesto con cui gli frega il telefono, cioè questo è fuggito da un'imboscata piena di agenti di FBI, Swat e compagnia bella e si fa fregare il telefono come un bambino da questa popstar che peserà un quarto di lui, dopo questo episodio il film deraglia e il macellaio si trasforma in una sorta di supereroe che minimo ha il teletrasporto, riuscendo a fuggire da ovunque, tra la folla senza farsi vedere, sbarazzandosi dell'autista e sostituendosi senza il minimo rumore, entrando nella casa sorvegliata da un botto di agenti senza farsi scoprire, per poi finire con un colpo di scena forzatissimo e patetico che aggiunge nulla al film, il solito Shyamalan che si complica la vita con colpi di scena di cui non si sente la necessità.
Ed è un peccato, perché registicamente è valido, perché tutto sommato Hartnett, che non lo vedevo da tanto, ha fatto una buona interpretazione, ma nella seconda parte la sospensione dell'incredulità non basta, peccato.