Venticinque anni dopo un suicidio di massa di alcuni membri di un culto religioso, l'unico sopravvissuto torna sulla scena della tragedia con un equipaggio per un documentario al seguito.
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Il massacro della Guyana ha lasciato un'impronta profonda nell'immaginario collettivo, specie quello americano. The Veil trae spunto da quella vicenda e l'immagine stessa del santone Jim Jacobs è ricalcata sulla falsariga di Jim Jones. Da un soggetto comunque interessante come quello proposto e messo sullo schermo da Ty West con The Sacrament, questo The Veil ha il difetto maggiore di banalizzare progressivamente quanto di buono c'era sulla carta. Si scade facilmente sui cliché, sugli spaventi facili e l'inquietudine dopo poco latita. Pecche abbastanza evidenti anche in fase di sceneggiatura e lo stesso personaggio del santone soffre di una recitazione che va troppo sopra le righe, diventando sempre più macchietta che presenza diabolica. Occasione buttata letteralmente nella spazzatura.
L'ho trovato di una noia mortale. Lento e confuso ma anche i personaggi non funzionano. Tensione inesistente e dialoghi privi di interesse. Jessica Alba abbastanza sprecata e finale ripugnante.
Ok a questo punto ne ho la conferma definitiva,i film prodotti dalla Blumhouse non riescono proprio a piacermi..... e non perché io parta prevenuto (oddio ormai un pochino si) ma perché presentano delle sceneggiature di una demenza allucinante. Questo film non fa per nulla la differenza è pieno zeppo di cliché e (non) spaventa attraverso i soliti prevedibili jump scare........... e dire che la tematica trattata poteva anche risultare inquietante ed interessante. L'aspetto tecnico come succede spesso invece non è affatto da buttare,regia e fotografia riescono a costruire una buona atmosfera e a trasmettere un certo senso di claustrofobia,tutt'altro che esaltante invece la recitazione. Una pellicola parecchio banale che non si lascerà ricordare.
Buffonata che specula sul massacro di Jonestown esasperando la figura e il "piano" di Jim Jones. Il problema è che qualsiasi modifica si apporti a quella storia la rende solo più adorabile, non ha proprio bisogno degli stupidi cliché horror. Ammetto però di aver saltato dalla poltrona in due momenti telefonatissimi.
Un thriller-horror poco originale nei temi e poco coinvolgente per quanto riguarda la linearità degli eventi, resi poco credibili da dettagli importanti su cui si fonda il film di Joanou, che però ha il merito di non annoiare grazie all'atmosfera tensiva che riesce a ricreare pur non trascendentale. Il cast è nella norma, così pure la regia, il ritmo è abbastanza fluido da permettere una visione ordinatamente godibile. Quello che funziona poco, per quanto mi riguarda, è la carica horror che si configura in jumpscares telefonati e proiezioni da ghost story che non mi hanno colpito più di tanto. Comunque vedibile.
Non malaccio in alcuni suoi momenti, ma nel complesso è un film che mi ha annoiato per gran parte. Storia interessante, ma realizzata non molto bene dove, nel torpore generale, qualche scena riesce a dare quel minimo tocco di horror con scarsi risultati tra l'altro. Se proprio volete vedere qualche cosa di più interessante sull'argomento vi consiglio "The sacrament" di Ti west che parla dei suicidi di massa messi in atto dai membri del Tempio del popolo a Jonetown. Si poteva fare meglio.