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Un documentario che definire atipico e' dire poco. Il tema e' la morte, in varie sue forme, vista e vissuta (interpretata) da vari personaggi.. reali.. scopriremo solo alla fine in che cosa lavorano. La riflessione e' sulla morte, come la vivremmo da autori (se dovessimo uccidere come lo faremmo e come ci sentiremmo) ma anche dal punto di vista se noi stessi dovessimo morire. Un punto abbastanza cruciale e' poi la vendetta, se venisse fatto qualcosa di terribile ad un nostro caro, li' piu' o meno tutti, in maniera differente, si sentirebbero attratti dall'omicidio. E in piu' la violenza come necessita' del pubblico (si pensi ai telegiornali o ai film).. riflessioni sulla pena di morte, riflessioni sul suicidio, e su come tutti noi abbiamo dentro di noi un'omicida, come d'altronde abbiamo tutte le altre possibili caratteristiche.. e cio' che molto influisce e' l'educazione e le esperienze che ci condizionano in prima eta'. Ho trovato particolarmente bello il contrasto finale, con i sorrisi dei personaggi, in contrapposizione a tutta la violenza precedente. In ognuno di noi c'e' un po' di tutto. Stima per il regista, girare qualcosa di originale e delicato, come l'omicidio, in questa maniera, non e' cosa da tutti.
Zero Killed...... l'opera prima di Michal Kosakowski (che ha recentemente diretto uno degli episodi di German Angst) è uno di quei lavori destinati a far discutere.......... già perché il regista tedesco intervista una serie di persone più o meno comuni (tra gli intervistati ci sono diversi pittori ed attori ma possiamo trovare anche operai ed impiegati,gente più comune) chiedendo loro di rivelare davanti la macchina da presa quali sono le loro fantasie riguardo all'omicidio e a simularle............... Ci ritroviamo così ad osservare atti di violenza di tutti i generi,avvelenamenti,esecuzioni a colpi di pistola,ascia e corpi contundenti vari,torture,attentato suicida e chi più ne ha più ne metta......... ciò che è interessante ed in parte forse ambiguo è il modo in cui Kosakowski sceglie di rappresentare i delitti.....brutali ma allo stesso tempo anche grotteschi e intrisi di una macabra ironia. Al termine del film/documentario il regista sceglie di non dare un suo parere su ciò che ha appena mostrato,lascia che sia lo spettatore ad interrogarsi e a comprendere (sempre che ci sia qualcosa da comprendere) quello che ha appena visto, trovata che forse può un po apparire una paraculata ma del tutto coerente con ciò che è stato mostrato fino a quel momento. Oltre a ciò il film tratta anche altri argomenti che purtroppo non sono riuscito a comprendere pienamente a causa dei pessimi sottotitoli inglesi, ma mi sembra di aver capito alcune riflessioni riguardo la pena di morte ed i suoi effetti........ ma comunque non ne sono certo....... Particolari a parte questo film resta un opera alquanto interessante e non banale,ne consiglio una visione molto,molto particolare.