Trama del film Che cosa e' successo tra mio padre e tua madre?
Wendell, industriale americano quarantenne, arriva a Ischia per riportare in patria il cadavere del padre, morto durante la sua annuale vacanza italiana. Qui trova Pamela, signorina londinese, alle prese con simili incombenze riguardanti sua madre. Che cosa facevano insieme ogni anno a Ischia i due anziani turisti? Il puritanesimo di Wendell, messo a dura prova, finirà per cedere su tutti i fronti.
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Il fa ridere per che è vero di fatto fa ridere, perché è vero. Billy Wilder gioca con gli stereotipi più classici dell'italianità, per così dire, sempre intelligentemente e mai in maniera denigratoria (tant'è vero che il personaggio di Walter, classico stereotipo del ricco americano, ne verrà alla fine conquistato). Come di consueto, sceneggiatura a prova di bomba e un Jack Lemmon sempre strepitoso per un film sostanzialmente perfetto. Fossero questi tutti i film "minori".
Una commedia romantica molto gustosa! Affiatato il cast, piacevole la location italiana (con divertenti stereotipi nostrani), sceneggiatura ben costruita che mantiene costante il ritmo e l'interesse rendendo le oltre due ore di durata digeribili. Una bella storia, con sprazzi audaci (vedi i nudi o alcuni momenti macabri), che nonostante non trascenda sa ricavarsi una certa originalità nel complesso. Buonissimo tutto il reparto tecnico e bella la colonna sonora all'italiana. Jack Lemmon in ottima forma, presente pure un giovane Pippo Franco con un personaggio davvero riuscito nonostante lo piccolo spazio a lui concesso, brava e dolce Juliet Mills e simpaticissimo Clive Revill nel ruolo del direttore dell'albergo. L'ho trovato molto divertente e a dir poco sottovalutato e sconosciuto.... Per questi film Billy Wilder è una garanzia!
All'interno della filmografia di Wilder un film come Avanti! non regge il confronto con le sue pellicole migliori, ma rimane sempre un film molto gradevole a cui non manca certo la brillantezza. L'utilizzo dello scenario esotico di Ischia, l'esaltazione di ccerti clichè italici non hanno lo scopo di denigrare il paese ospitante quanto rimarcare un concetto di vita completamente opposto alla frenesia tutta americana di Walter. Un'esperienza che si rivelerà a suo modo rigenerante e verrà rapito gradualmente da un modo di vivere così diverso che aveva a sua volta conquistato il padre. Non mancano certo battute fulminanti e situazioni comiche ed inoltre la buona intepretazione di Lemmon, di Juliet Mills e del maitre d'albergo Clive Revill compensano le poche battute a vuoto di una pellicola comunque di qualità.
Una grande girandola di equivoci e trovate comiche, guidate da un trio d'attori di prim'ordine ( oltre ai due protagonisti è fondamentale l'apporto del bravissimo Carl Revill, un direttore d'albergo che è impossibile prendere in contropiede ). Qua e là ancora dissacrante come nella migliore tradizione del regista, è senza dubbio uno dei film più sottovalutati di Wilder, forse perché si poggia su qualche stereotipo di troppo legato al nostro Paese.
Trasferta italiana per Billy Wilder e Jack Lemmon in una commedia simpatica e senza falsi moralismi, anche se forse un po' troppo prevedibile nel suo epilogo. Da lodare i protagonisti principali che mostrano grande personalità, e nel caso della Mills anche discreto fascino, abilità e grande ironia. Una commedia sentimentale e divertente quanto basta dove le due ore e passa di durata scorrono via in maniera leggera, senza banalità stucchevoli. Da vedere.
Non è sicuramente il migliore Wilder, inoltre la commedia è abbastanza piena di luoghi comuni e stereotipi associati all'italia...ma vabbè chi se ne importa se il film risulta piacevole e le due ore scorrono velocemente tra equivoci e situazioni imbarazzanti. E poi ho sempre trovato Jack Lemmon adorabile.
Piacevole commedia targata Wilder. Come tutte le ultime commedie di Wilder, anche questa non è altro che una trasposizione nel formato stilistico degli anni '70 dei temi cardine tipici del regista americano. L'impronta tipica di quegli anni è data soprattutto dalle riprese con colori molto intensi e carichi, dalle frequenti scene in esterni e dal piglio "popolano" e realistico di tante scene. Per il resto le caratteristiche stilistiche di Wilder ci sono tutte. Prima di tutto il trattamento ironico degli stereotipi e in effetti "Che cosa è successo tra mio padre e tua madre" è pieno di stereotipi (vedi gli italiani burocrati, poco vogliosi di lavorare, mezzi mafiosi, approfittatori – come pure il solito americano efficentista, frenetico, un po' tonto, oppure la straniera dai costumi disinibiti), solo che il trattamento comico li fa apparire quasi naturali e accettabili e c'è da dire che l'Italia ritratta in questo film è tutto sommato la stessa che veniva ritratta nei film nostrani coevi. Quindi le tipizzazioni non appaiono forzate ma quasi realistiche. Questo film poi è un'altra opera di Wilder in cui chiaramente si mette alla berlina il puritanesimo e il formalismo americani; addirittura si rappresenta in maniera aperta e positiva il fatto di farsi un'amante, di avere uno sfogo sentimentale e sessuale al di fuori dell'istituzione del matrimonio. Nei film precedenti questo uso era accennato, agognato ma mai reso fattivo e operante in maniera duratura e fissa, senza rimorsi o condanne. Questo però tenendo sempre in piedi il rapporto con la propria moglie. Si legittima in pratica la separazione (invero un po' ipocrita) fra pubblico/legale e privato/proibito, dove il secondo serve da fuga e sfogo da ciò che il primo non permette. Il tutto a soddisfazione del maschio borghese perbene. Infatti anche in questo film la donna protagonista fa la parte della "crocerossina", un personaggio poco intelligente ma avvenente e umano, che accetta di "curare" il bisogno di evasione e fuga del maschio senza chiedere niente in cambio (vedi Kim Novak in "Baciami stupido"). Preso nel suo insieme il film però soffre un po' di lungaggini e di un eccessivo impianto teatrale. I personaggi protagonisti non sono ben riusciti, mentre sono molto più interessanti e divertenti i personaggi secondari. Si riscatta un po' nel finale. Comunque si tratta di una visione piacevole.
Wilder è sempre Wilder,e anche in trasferta non perde il suo smalto. Un divertente excursus condito dai tipici clichè sugli italiani perdigiorno e buongustai,il tutto però senza mai scadere nel volgare o nel ridicolo. Cast come sempre ottimo,con una menzione particolare per il mitologico Pippo Franco,che per una volta viene valorizzato pienamente
Ennesima commedia perfetta da parte di Wilder, ma purtroppo anche uno dei suoi film più snobbati e meno conosciuti.
Ottima ed originale l'ambientazione italiana (con artisti italici che collaborano anche a diverso titolo riguardo al film, con Riustichelli alle musiche o il mitico Pippo Franco come attore), belel le critiche alla mentalità americana e, per l'appunto, italiana.
Lievita per la presenza di Lemmon e, sotto più punti di vista, è un film un pò indelicato, ma non è detto che ciò sia smepre un difetto.
Suggestivo il finale ocn l'elicottero.
Dura quasi 150 minuti ma scorre via che è un piacere, da vedere.
Ovviamente quanto Wilder si scomoda lo fa sempre con gran classe. Alcune battute sono geniali, Lemmon è grande come al solito ed i cliché sono usati con una verve unica nel genere.
Wilder gira in Italia una simpaticissima commedia che riempie di cliche' sul nostro paese! Peccato che sia un po' troppo lungo e spesso diventa ripetitivo...difficile,poi,far passare la Miils come una grassona...non mi sembra proprio! Due cose mi hanno sorpreso...le scene di nudo che sono assolutamente una inutile forzatura (se Lemmon voleva poteva benissimo evitare di fare il bagno nudo) e poi la presenza di Pippo Franco...puo' dire di aver lavorato con Billy Wilder!!
Come per Hitchcock, anche Wilder a quattro film da fine carriera produrrà pellicole minori, ovviamente superiori alla maggior parte delle commedie standard. Anche ai miei occhi appare un film abbastanza lungo in toni ripetitivi ma non manca l'irriverenza nei confronti del lutto, dell'adulterio come spesso è accaduto nelle sue pellicole, dell'America e anche dell'italia, con tanto di espresso giù per il gabinetto. Resta una commedia, come tutte di questo regista, deliziosa, Lemmon smagliante, bellissima e sensualissima a mio avviso Juliet Mills e c'è pure una parte per Pippo Franco, ovviamente non potevano mancare pasta, mandolino e la vespa. In 2 ore e 20 il regista ci concede tutto il tempo per assaporare la cultura dell'Italia settentrionale, fotografata in maniera ricercata ed ottimale.
Un minore di Wilder, comunque molto divertente, e forse un po' sottovalutata. E' un po' troppo lungo, ma rimane comunque un film di Wilder, mai banale, a tratti esilarante, e con una perfetta coppia di protagonisti.
Discreta commedia sentimentale in pieno stile Wilder; ovverosia infarcita di spunti ironici e velenosi nei confronti del sistema, soprattutto americano. Per fare ciò, il regista sceglie una storia ambientata in Italia e scandita, in larga parte, proprio dai ritmi e dallo "stile di vita" del Bel Paese. Senza apparire banale o riduttivo, ci proprina tutta una lunga serie di stereotipi italici (le innumerevoli qualità di pasta, l'insolita consistenza del caffè espresso, l'inconcepibile dilatazione dei tempi, l'invidiabile propensione godereccia dei nativi del luogo, le insopportabili lungaggini burocratiche, il rischioso "senso pratico" della giustizia "fatta in casa", l'imprevedibilità e l'opportunità di colui che ha sempre una risorsa dalla quale attingere), per marcare il più nettamente possibile le differenze col suo paese; ritratto come una società macchinosa e frustrata, che per lo più non sà godersi la vita, evitare le ipocrisie, nè, quando ne vale la pena, by-passare con la dovuta scioltezza le rigide imposizioni morali. L'Italia di Billy Wilder è un posto dove la gente passa le giornate mangiando, dormendo e facendo l'amore, mentre poi, alla sera, ognuno se ne torna a casa dalla propria moglie. Quale posto migliore per convincere e sedurre il tipico americano, broghese, medio-borghe o piccolo-borghese che sia, intorpidito nei sensi e nello spirito? In realtà il tutto appare ormai superato, anacronistico e dunque, ormai sì, più convenzionale che realistico. Ormai la "distanza" tra i due paesi è quanto mai ridotta, nel senso che molta America, attraverso cinema, televisione e quant'altro, è ormai sbarcata ed insediata nei ritmi e nelle abitudini europee; se l'Iatlia non è più quella apprezzata dal regista, l'americano medio ormai è obeso e non più "sempre magro" come viene definito da uno dei personaggi del film. Ciò nonostante, il tutto rimane abbastanza divertente e dinamico. Molte sequenze sono girate in esterno, tra i meravigliosi paesaggi panoramici di Ischia, lungo stradine incerte, con improbabili mezzi di trasporto pilotati da buffi individui. Nel cast, oltre al solito Jack Lemmon, appare un sorprendente Pippo Franco, convincente ed azzeccatissimo nella sua parte. Nel complesso ritengo che Wilder, in materia di commedia romantico/brillante, abbia toccato punte qualitativamente più alte, ma questo, se pure non pervaso da chissà quale ispirazione artistica, rimane comunque un prodotto godibile ed a tratti divertente.
Commedia degli equivoci davvero molto divertente: nell'insieme, non è certo il miglior film di Wilder e non ha grosse pretese, ma si lascia guardare con piacere e gli attori, specialmente Lemmon, sono davvero amabili... qualcosa di Neil Simon si legge tra le righe... insolita la presenza dell'italiano Pippo Franco