copshop - scontro a fuoco (2021)

Un film che fa il suo dovere senza grandi pecche..

Buon film d intrattenimento. Succede tutto nella stazione di polizia senza annoiare.

Action godibile, pone le sue basi nei dialoghi risparmiando sul lato ipercinetico, tutto genuinamente rimandato sulle parti finali. Butler rende meglio come cattivo indiscutibilmente.

Godibile : buona fotografia, ben diretto, ritmo incalzante, musiche e montaggio molto Tarantiniane. Un onesto action dai sapori B-movie con personaggi caxxuti e sopra le righe che regala quello che promette : sangue, sparatorie e una buona dose di sarcasmo e ironia; Gerard Butler con il doppiaggio del mito Luca Ward alza di un punto il film. Perde un pò nel finale ma tutto sommato merita una visione.

Un action vivace, mai monotono e con personaggi variegati. Dalla poliziotta impavida e dai sani principi al truffatore opportunista, passando dal sicario beffardo ma rispettoso del proprio "lavoro" fino ad arrivare al serial killer spietato e psicopatico... nel solito contesto di corruzione di polizia e federali.
Non male.

A me i film cazzuti piacciono. Se poi hanno anche una splendida fotografia, li apprezzo ancora di più. C'era anche una donna cazzuta.

Film che si svolge tutto nella stazione di polizia.La location viene sfruttata al massimo,in ogni suo angolo piu' nascosto.Ma il film se lo "caricano sulle spalle" i personaggi e i dialoghi. Che lo trasformano in un piccolo "cult" con tracce Tarantiniane. Gerard Butler un killer che fa battute nel suo fottutissim0 personaggio piu' ben riuscito.Tuby Huss che sembra Schwarzenegger in Terminator quando entra nella stazione di polizia.Uno psicopatico assoluto con le sembianze di Heisenberg ,da spettacolo anche quando lo sgozzano ,continuando a far battute e prendere per il cul0 quello che lo ha ammazzato.Frank Grillo ,grandissimo tamarro,con le extension i pantaloni di pitone e gli stivaletti da zarro con la cerniera interna da gran visir dei terun. Poi ci sono anche delle belle scene d'azione,con sparatorie,teste che saltano con cervelli sparsi sui muri, insomma non manca proprio niente,stasera me lo riguardo fumandomi un cannone ,siamo al top

Prodotto da non sottovalutare questo Copshop.
Ha tante cose positive e qualche pecca.
Intanto bisogna capire se le extension di Frank Grillo le dobbiamo mettere tra le cose positive o meno; di sicuro la regia di Carnahan è bella bella, e pure la fotografia.
A un certo punto entrano prepotentemente in scena anche gli stivaletti in pitone del personaggio di Grillo, Terry Muretto, ma i ralenty e la tamarraggine erano già arrivati e quelle calzature non faranno altro che confermare la piega che il film si prefiggeva di prendere. Ma con stile.
Copshop è la storia di un professionista del torbido che si fa arrestare volontariamente nel tentativo di trovare 'protezione' in un commissariato.
Chi lo cerca troverà il modo di entrare, o facendosi egli stesso arrestare, o di prepotenza.
E proprio di prepotenza irrompe questo killer psicopatico interpretato da Toby Huss.
Palloncini, movenze elastiche, frasi che diventeranno citazioni.
Sarebbe un peccato perderselo.
Butler è ormai un badass fatto e finito, e regala solo certezze.
Il regista Carnahan lavora bene, praticamente in una sola location vivisezionata in modo egregio.
C'è, chiaramente, anche l'eroe, una poliziotta di colore che maneggia un revolver grosso così.
Si parte piano, ma arriveranno spari, sangue, fuoco, esplosioni e corpi che credevi morti che si rialzano.
E collezioni di teste mozzate completate.
Un Alamo moderno.

L'ingredienti per un film dalla struttura classica ci sono tutti: location ristretta, personaggi tipici del genere situazione d'assedio tutta interna a talo location, una stazione di polizia. E' un poliziesco che gradualmente prende sfumature un po' western. Un film d'azione a cui non mancano situazioni piuttoso inverosimili, ma il divertimento e l'intrattenimento è di buon livello. Anche per vedere un Butler nei panni di un cattivo con qualche sfumatura.

Joe Carnahan torna dalle parti di "Smokin' Aces" con un action pulp thriller che ha dalla sua una sceneggiatura semplice ma efficace, che riesce a tenere desta l'attenzione. Girato in gran parte in un'unica location (la stazione di polizia), "Copshop" è un buonissimo esempio di cinema come si faceva qualche anno fa, con belle dosi di violenza, dialoghi brillanti e discrete caratterizzazioni. Forse la parte finale è un po' prevedibile nei suoi colpi di scena, ma va bene così, perchè Carnahan si dimostra un ottimo regista anche con una pellicola dal budget non altissimo. Bene il cast.

Il film di Joe Carnahan ha come punto di riferimento il cult di Carpenter DISTRETTO 13, sia come ambientazione ma anche come format per action e violenza. Ovviamente non c'è da fare un confronto ma serve per inquadrare COPSHOP, dandogli una collocazione precisa.
Se il cast fa il suo dovere e la regia non si risparmia in uccisioni e scontri a fuoco, c'è però da dire che come credibilità non si può giudicare, perciò va preso come un mero prodotto ludico utile per passare una serata tutta action e colpi bassi.