guardiani della galassia vol. 2 (2017)

Non riesco a distinguere perfettamente le due opere perché le ho guardate una di seguito all'altra tanto è stato l'entusiasmo per questo capolavoro assoluto di saga, che difficilmente ahimé si ripeterà (nel prossimo ciclo assisteremo al terzo episodio, pare, conclusivo, ma sarà una cosa diversa perché ci sarà Thor).

In questo episodio StarLord va alla ricerca del mitologico Kurt Russell padre, che si scopre essere un pianeta malvagio e ossessivo. La combriccola si divide e i nodi vengono al pettine: il procione dà sfogo a tua la sua negatività (meravigliosa) prima di rivelare finalmente un cuore profondamente buono e triste, Gamora e Starlord continuano la loro tarantella amorosa, Nebula non sa bene da che parte stare e il nuovo personaggio straordinario di Mantis completa il resto. Poi c'è quel finale superlativo con il vero padre Yondu, uno dei tanti sovversivi della storia Marvel, interpretato da un ispirato Michael Rooker (attore che ho sempre amato fin da The Walking Dead). Non spendo parole per Baby Groot perché sarebbero superflue.
Nel complesso la saga dei Guardiani è un'opera a sé, che poco c'entra con il ciclo degli Avengers. Eppure ne è una componente essenziale e ne rivela il lato burlone e sentimentale. Qualcosa mi dice che difficilmente torneranno questi fasti: ahimé, non si può avere tutto.