Nei primi anni Sessanta, durante il Concilio Vaticano II, una giovane donna che sta seguendo il suo percorso per divenire suora si confronta con problemi legati alla fede, alla sessualità e ai cambiamenti della Chiesa.
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Il costante dilemma del film riguarda la vocazione. E' vocazione reale o frutto di un'infatuazione confusa con la vocazione. Questo film è efficace nel descrive attraverso il quotidiano il percorso, alla fine del quale ci sarà la risposta definitiva. Forse. Interessante la tematica, peraltro non molto usuale su schermo. Ciò che mi ha lasciato un po' perplesso è nella scelta di collocare tale percorso all'epoca del concilio vaticano secondo, fondamentale per i nuovi assetti della chiesa, ma che le mura di questo monastero e la sceneggiatura lasciano molto all'esterno. Un dettaglio non da poco che poteva dare ulteriori spunti ad un lavoro pregevole e trattato anche con un certo pudore, specialmente quando emergono le tentazioni della carne e sull'influenza della riforma di Giovanni XXIII su coloro che sono ancora legati ad una tradizione più ortodossa.
Una storia che mette insieme molte tematiche. Nell'America puritana e perbenista dei primi anni '60 assistiamo al cammino di una ragazza che intende diventare suora; è animata dai migliori sentimenti nel divenire sposa di Cristo e consacrare la sua vita al Signore. Ma all'epoca ancora prevaleva l'arcaica mentalità di una Madre Priora tesa a caricare nel novizie di sensi di colpa facendo loro vedere qualsiasi cosa come peccato ed infliggendo punizioni corporali. D'altronde lei stessa quarant'anni prima era diventata suora in questo modo. Le giovani sono un tumulto di sentimenti e di dubbi data la loro tenera età e sono combattute tra l'ubbidienza e lo scoprire il mondo...ed il proprio corpo. Arriva però la rivoluzione del Concilio Vaticano II che sovverte le antiche regole e molte suore anziane si sento tradite dal fatto di non essere più considerate delle privilegiate agli occhi del Signore (questo porterà un alto numero di religiose che abbandoneranno la vita monastica...ma oramai è storia). Il film ci porta a vedere il punto di vista, ovviamente per noi laici molto discutibile, di suore che vedono crollare da un momento all'altro tutto quello per cui erano vissute, ma non si può certo sminuire l'importanza del Concilio Vaticano II i cui interessi prevalevano sui retaggi ormai obsoleti. La pellicola non vuole dare una risposta definitiva ma lasciare a noi spettatori il dubbio che accompagna costantemente la vita delle persone che scelgono di consacrarsi a Dio (sto facendo bene o sto sbagliando tutto?). La visione passa dal tenero all'intenso, dall'etero al terreno con interpreti tutte molto brave. Un film da analizzare.