ravage - la caccia e' aperta (2020)

Per certi versi non sarebbe neanche da buttare,un po' survival movie,un po' torture porn (più affidato all'immaginazione che visivo), piuttosto cattivello e dalla durata ridotta.
Peccato che alcune incongruenze rovinino in parte la visione,a partire dalla caratterizzazione della protagonista che passa dall'essere una specie di implacabile Rambo ad una cretina totale....
Ma poi arriva l'aspetto peggiore e cioè il finale, crudele,certo ma anche anticatartico e sbrigativo,privo del necessario pathos.
Sinceramente mi ha lasciato con l'amaro in bocca, tranquillamente trascurabile.

Boh...Questo film mi ha lasciato perplesso.
Parte benissimo, con i classici schemi del rape&revenge ed una protagonista azzeccata. E' sufficientemente cattivella e ci regala un paio di scene gustose che soddisfano il palato, davvero spietate.
Poi, però, verso la fine, il film sfodera dieci minuti di pura cretineria…e il castello di carte cade in modo disastroso. Il finale dovrebbe essere un crescendo, un climax, come ha detto qualcuno prima di me. Invece questo film interrompe il climax in modo brusco e sciocco, con un rallentamento che toglie invece che aggiungere. Ma perché?!
L'azione frenetica lascia il posto ad una narrazione incolore, che oltretutto lascia un amaro in bocca, talmente amaro che ti vien voglia di rimuovere il film dai ricordi.


SPOILER

Curiosa infine la Geografia Impossibile di questa fantomatica Valle: nella scena iniziale, la protagonista ci mette solo due minuti, ripeto: solo DUE MINUTI, dal luogo del delitto per raggiungere in auto la stazione di polizia più vicina.
Invece, quando la protagonista sta fuggendo nel bosco e riceve la comunicazione radio del capo dei cattivi, costui le dice che ella non riuscirà mai a fuggire…perché la stazione di polizia dista ben SEDICI GIORNI DI CAMMINO!!
Ma quanto cavolo è distante?? Prima ci ha messo due minuti d'auto e ora dista sedici giorni di cammino?! Cioè duecento chilometri?
E se invece andasse verso ovest, figurati. Lì ci metterebbe addirittura UN MESE per uscire dalla valle.
Per non parlare del Nord, che è addirittura "impraticabile", impossibile da percorrere.
Insomma, questa famigerata valle di botto subisce un'incredibile esplosione spazio-temporale, si espande orizzontalmente in maniera così annichilente che persino il più convinto dei terrapiattisti sarebbe scettico di fronte a cotanta sterminata grandezza.
Questa valle è l'infinito.
Ci capiti dentro ed è per sempre, lasciate ogni speranza.

Tutto abbastanza "classico" e nulla di nuovo, spesso inverosimile e interpreti al limite della tollerabilità. Resta comunque "vedibile" e anche sufficiente non fosse per quel finale atipico e irritante.

Inizia in maniera irritante grazie ai dialoghi stupidi e al personaggio del poliziotto che definire imbarazzante è poco. Si sviluppa in maniera classica, nel tipico rape&revenge di jenniferiana memoria e si conclude in maniera flebile, poco entusiasmante, soprattutto per le contraddizioni della protagonista che passa dall'essere un esemplare di McGyver femmina a una deficente totale.
Il livello gore non è presente in maniera preponderante e la visione passa dallo statico al fastidioso nell'arco di poche scene e la sceneggiatura lascia parecchio a desiderare nei punti cardine della storia.
Vedibile ma non consigliabile.

Veramente brutto, probabilmente il peggior revenge horror che ricordi. Dialoghi ridicoli, interpreti amatoriali, scelte della protagonista senza senso. Poi se si vuol intraprendere questo genere di film si deve osare in merito alla violenza. Praticamente a parte alcune scene tutto e' fatto senza che lo spettatore veda nulla trasformandolo in un film pronto per la prima serata della Rai. Il finale un po' diverso dagli altri mi fa' dare quel mezzo voto in piu' ad un film che va evitato per non perdere tempo.