Recensione la guerra lampo dei fratelli marx regia di Leo McCarey USA 1933
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Recensione la guerra lampo dei fratelli marx (1933)

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locandina del film LA GUERRA LAMPO DEI FRATELLI MARX

Immagine tratta dal film LA GUERRA LAMPO DEI FRATELLI MARX

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"Signori della corte può darsi che Chicolioni parli come un'idiota e abbia la faccia da idiota. Ma non lasciatevi ingannare: è veramente idiota!"
Groucho Marx/Rufus T. Firefly in "Duck Soup"

Tutte le convenzioni del cinema, nell'opera dei fratelli Marx, vengono annullate. Assolutamente niente ha logica e tutto si deve prendere in giro.
Nel caso di questa pellicola ad essere oggetto della sprezzante critica marxiana sono le politiche militariste che stavano insorgendo nell'Europa centrale.
Nella città-stato di Freedonia, Rufus T. Firefly (Groucho) assume i poteri di un dittatore, ma deve fare i conti con due spie nemiche Pinky (Harpo) e Chicolini (Chico) provenienti dalla città rivale Sylvania, con cui Freedonia è entrata in guerra.

"La guerra lampo dei fratelli Marx" (il cui titolo originale è "Duck Soup") è probabilmente il capolavoro dei fratelli Marx, nonché una delle vette del cinema comico mondiale. Questa pellicola riesce ad includere tutto quello che questo genere richiede: sonoro, muto, musical e soprattutto una satira pungente verso la società europea. Come al solito la sceneggiatura è praticamente inesistente. Va ad ogni modo sottolineato che vengono intrapresi dei miglioramenti rispetto ai precedenti lavori, vale a dire "Monkey Business" e "Horse Feathers". In questo senso è essenziale notare come la presenza di un regista affermato quale Leo McCarey è fondamentale per cercare di contenere la pazzia sfrenata e delirante del trio. Tanto è vero che il direttore statunitense, per prima cosa, elimina gli intermezzi musicali che tanto piacevano ai fratelli Marx. "La guerra lampo dei fratelli Marx" è infatti l'unica pellicola in cui Chico e Harpo non ci deliziano con pianoforte ed arpa.
Sebbene allo sguardo di uno spettatore inesperto, la sceneggiatura potrebbe apparire decisamente banale, realizzando un esame più dettagliato potremo al contrario trovare degli aspetti quantomai pungenti. È luogo comune, confondere la semplicità con la banalità (almeno per quanto concerne i film comici). Ma sebbene si possa tranquillamente affermare che "Duck Soup" presenta una sceneggiatura semplice (per usare un eufemismo non elaborata ai livelli di "2001 Odissea nello Spazio"), va detto che comunque questa non è mai superficiale.

Studiando "Zuppa d'anitra" con più rigore è infatti possibile trovarvi critiche spietate ai feroci dittatori che stavano conquistando il potere in Europa. Figure come Hitler o Mussolini vengono bersagliati da Groucho, anticipando in pratica la Seconda guerra mondiale. Proseguendo quest'analisi risulta tangibile che i fratelli Marx altro non fanno se non criticare l'orgoglio (che spesso e volentieri sfocia nella mediocrità) dei gerarchi fascisti. Il modo in cui si arriva alla guerra - rappresentato in toni quasi ludici - può far riflettere su diversi aspetti.
Il patriottismo (che per Hitler rappresentò la chiave del successo) può essere fonte di incidenti: in "Duck Soup" i due dittatori non riescono a scendere a compromessi e la guerra è inevitabile. L'orgoglio di Firefly, infatti, prevarica qualunque forma di dialogo. Espandendo questo discorso alla Seconda guerra mondiale sono ravvisabili diverse similitudini. Guardando alla Storia: Hitler dopo l'Anschluss (vale a dire l'annessione dell'Austria alla Germania) e la conquista della regione dei Sudeti (in Cecoslovacchia), nonostante la famosa conferenza di Monaco, decise di proseguire nel suo piano di guerra attaccando la Polonia. A questo punto la guerra è inevitabile. Allo stesso modo, Groucho, nonostante i ripetuti ultimatum di Trentino (dittatore di Sylvania) prosegue orgogliosamente la sua "crociata", scatenando così il conflitto.
Alla luce di tali elementi, è assolutamente lampante che i fratelli Marx erano avanti anni luce rispetto ai tempi in cui sono vissuti. Va inoltre sottolineato il fatto che uno dei film sonori più belli che mai sia stato realizzato, "Il grande dittatore", è di sette anni successivo al capolavoro dei Marx. Pur senza sminuire il grandissimo valore del film di Chaplin (né tantomeno la creatività dell'artista inglese) è possibile constatare che il suo Dittatore è fortemente legato all'atmosfera e al ritmo narrativo del film dei Marx.

A ulteriore riprova, la pellicola (nonché l'intera filmografia) riscosse un ben misero successo al momento dell'uscita. Il capolavoro dei Marx fu infatti un vero e proprio fiasco e, in Italia e in Germania, non venne nemmeno proiettato nelle sale. Questo film decretò la definitiva rottura tra la Paramount e il trio. Per diversi anni "Zuppa d'anitra" venne totalmente accantonato, fino a che negli anni '60 (proprio durante la guerra del Vietnam) venne finalmente riscoperto e rivalutato. A detta di Woody Allen: «"Duck Soup" è uno di quei film che danno un senso all'esistenza umana>».
Questo fu anche l'ultimo film in cui i quattro fratelli recitarono insieme. Al termine delle riprese Zeppo si ritirò dall'attività di attore.
Ad ogni modo, "La guerra lampo dei fratelli Marx", è ben lungi dall'essere unicamente un film di denuncia e si presenta anche come una pellicola puramente comica che, per 70 minuti, regala gag a gògò (si perdoni il gioco di parole). Il ritmo è assolutamente irresistibile e non passa minuto in cui i formidabili fratelli non ci regalino delle scene di incredibile comicità.
Non per nulla questa pellicola presenta alcune delle gag più divertenti e imitate dell'intera storia del cinema. Basti pensare alla scena dello specchio o al fantomatico processo contro Chico che, accusato di alto tradimento verso Freedonia, verrà poi difeso dallo stesso Groucho...
In Italia, questo film è tuttora sconosciuto e rientra in quel tipo di cinema chiamato d'essai. Il motivo di tale disattenzione si può ricondurre principalmente a una ragione: "Duck Soup" è una pellicola che si basa essenzialmente su giochi di parole (e la succitata scena del processo ne è un chiaro esempio). Tali battute risultano sovente intraducibili e perdono molto della loro componente comica. Nonostante questo chiaro handicap il film risulta a dir poco straripante anche visto in italiano, ma per avere una corretta visione dell'umorismo di cui è intriso, se ne consiglia la visione in lingua originale.

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Recensione a cura di Harpo - aggiornata al 11/09/2006

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