affetti & dispetti regia di Sebastián Silva Cile, Messico 2009
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affetti & dispetti (2009)

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locandina del film AFFETTI & DISPETTI

Titolo Originale: LA NANA

RegiaSebastián Silva

InterpretiCatalina Saavedra, Claudia Celedón, Alejandro Goic, Andrea García-Huidobro, Mariana Loyola

Durata: h 1.35
NazionalitàCile, Messico 2009
Generedrammatico
Al cinema nel Giugno 2010

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Trama del film Affetti & dispetti

Raquel, una donna di 42 anni, lavora da anni come domestica per i Valdes, una famiglia benestante e numerosa, e nonostante abbia un carattere scontroso e introverso, ormai si sente parte della famiglia. I guai cominciano quando Pilar, la sua padrona, asum

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Voto Visitatori:   7,10 / 10 (10 voti)7,10Grafico
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Voti e commenti su Affetti & dispetti, 10 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

7219415  @  27/10/2020 10:32:18
   6 / 10
Parte bene ma il finale lascia a desiderare

Oskarsson88  @  11/06/2020 11:42:15
   6 / 10
Interessante il rapporto sociale e umano, e la caratterizzazione molto variegata della protagonista incastrata nella sua situazione e con le sue emozioni poche mostrate, e anche il suo sviluppo durante la pellicola. Però il ritmo è bassissimo e lo stile registico vicino al cinema-verità rende la visione molto poco fluida.

topsecret  @  19/05/2017 22:40:15
   7 / 10
Una commedia malinconica ben fatta, merito della regia capace e soprattutto dei protagonisti, abili e credibili.
Il ritratto, meno complesso di quanto possa sembrare, di una collaboratrice domestica all'apparenza burbera e scostante ma, in fondo, solamente bisognosa di una vera amica.
Un buon film, simpatico e riflessivo al tempo stesso, interessante nelle dinamiche e in grado di regalare una visione godibile, semplice e coinvolgente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  07/04/2014 12:42:39
   7 / 10
Il meritato successo di questa pellicola è dovuto soprattutto al personaggio della domestica. Oltre che per la bravura della protagonista (sempre al centro di ogni scena) per il suo ruolo sociale. Oramai inserita all'interno della famiglia riesce a tenere il suo posto, difesa a oltranza dai "padroni", malgrado ne combini di tutti i colori.
Con il passare del tempo conosciamo anche il perche di certi attegiamenti e la dolcezza del personaggio che inizilamente appare burbero e dispotico.
Da vedere.

gianni1969  @  24/11/2012 23:49:44
   8½ / 10
da noi e' passato in sordina,peccato perche e' un gran bel film,coinvolgente,teso e con un buon cast. sicuramente da vedere

franzcesco  @  09/05/2012 11:03:37
   7 / 10
Buon film che ti mette in stretto contatto con la realtà di una domestica in una famiglia borghese. Il modo di girare e la grandiosa protagonista ti fanno immergere nelle avventure del personaggio.
Dispettosa, invidiosa ma fondamentalmente buona e aperta ai cambiamenti.
In Italia non li facciamo sti film? Con 2 lire un prodotto di qualità. Bravi!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  26/10/2010 12:55:56
   7½ / 10
Black comedy e film drammatico allo stesso tempo "La Nana" è un film cileno che descrive dettagliatamente i rapporti di classe, le divergenze sociale, apparentemente e fondamentalmente non conciliabili tra una famiglia borghese e la 41enne domestica di nome Raquel.
Raquel è un personaggio descritto in modo sublime, dapprima odioso poi sempre più umano al punto da creare una forte empatia con lo spettatore.
Nonostante la durezza del messaggio e di alcune scene il film ci offre anche momenti davvero esilaranti ed un finale che sembra lasciar qualche speranza.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  25/10/2010 14:39:36
   7½ / 10
Hanno detto tutto gli utenti qui sotto, e io confermo. Non mi disturbo a scrivere altro. XD

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  25/10/2010 13:37:43
   7 / 10
L'efficiente domestica Raquel comincia a dare segni di grande stanchezza a seguito di misteriose e violente emicranie.Per questo motivo la numerosa famiglia per la quale lavora da vent'anni decide di affiancarle un'aiutante.
Interessante film cileno incentrato su vincoli umani e analisi psicologiche di pregevole spessore.La figurazione dei ghirigori mentali di una donna ossessionata dall'unica realtà che conosce ed ama,sfociante in un'ovvia quanto toccante necessità di appartenenza,è costruita con scrupolo e realismo.Le motivazioni che spingono la protagonista,una bravissima ed inquietante Catalina Saavedra,a sabotare il lavoro delle colleghe corse in suo aiuto sono pertinenti ad una concezione di distorta spettanza.
"Affetti & dispetti"(discutibile traduzione italiana del titolo originale,ormai pessima routine della nostrana distribuzione) è un film sospeso tra la black comedy e dramma,con un'atmosfera di minacciosa tragedia gravante a più riprese.In realtà Sebastian Silva sceglie un registro tenue,senza eccedere in toni sinistri,essi potenzialmente relegati tra le turbe della "nana" e solo pronti a deflagrare, stimolati da cervellotiche elucubrazioni dettate da un'asocialità evidente che affonda le sue radici in un passato presumibilmente spinoso.
Notevole il lavoro svolto sul personaggio di Raquel,inizialmente odiosa e maniacale,poi fragile ed indifesa,quindi perdonabile nel proprio tormento morboso.
Ben escogitato il finale,sobria ma significativa metafora di una nuova corsa verso la vita.

Crimson  @  04/07/2010 23:31:25
   7½ / 10
Ritratto autentico del rapporto di classe, attraverso i toni della commedia ma al tempo stesso uno scavo analitico da dramma famigliare e sociale.
Il modo di girare, da vero film indipendente, contribuisce ad arricchire il tema di una fedele aderenza alla realtà.
Sono tutti aspetti che accomunano questa pellicola cilena al messicano 'Parque via', di un paio di anni fa. I due film hanno in comune anche il discreto successo underground ('La nana' premiato al Sundance Film Festival, il film di Rivero a Locarno).
La protagonista de 'La nana' è una donna di 41 anni che ha ormai costruito (e s'è fatta cucire addosso) un ruolo sociale all'interno della famiglia in cui svolge servizio da moltissimi anni. Ha visto crescere i bambini e la sua sfera affettiva è completamente riempita dal rapporto che ha con loro, specialmente con Lucas. Il legame con i coniugi Pilar e Mundo è di devozione e rispetto da parte sua, in cambio di devozione e niente più.
Attraverso episodi della quotidianità il film si sofferma imperterrito sull'insensatezza del rapporto padrone-schiavo e il suo travestimento attraverso la legittimazione della sua natura. Una legittimazione che con la sua perpetuazione a doppia mandata non solo ha accresciuto il cieco egoismo della famiglia, ma anche l'identificazione con un ruolo sociale e dovuto da parte di Raquel.
La sequenza routinaria di sveglia, mansioni e domanda-risposta è aberrante.
I figli rappresentano la discendenza ereditaria del carattere borghese e di incarnazione della detenzione del potere a prescindere: l'odiosa Camila, che si lascia sfuggire "sei tu la serva qui", ne è l'emblema. Lucas al contrario dimostra che ad un'età inferiore il processo non è ancora del tutto irreversibile, anche se già abbondantemente avviato (i ragazzi, come del resto i genitori, vengono serviti e riveriti, non sarebbero neppure capaci di lavare le stoviglie).
E' efficacissimo il profilo del padre, Mundo, un uomo assolutamente trasparente, colto nella sua nudità (in tutti i sensi), la sua assoluta noncuranza per la vera educazione dei figli (emblematica la sequenza della madre che cerca di intraprendere un discorso sul sesso con Lucas asserendo "so che spetterebbe a tuo padre"). Il suo galeone è un simbolo, analizzato impietosamente, distrutto in modo grottesco in una delle sequenze più belle di questo film (ma non è la sola).
Il nodo vero su cui il film si articola, dopo aver posto le basi, è la reazione ad un attacco a quel modello precostruito e vulnerabile che è la vita di Raquel. Emerge la fragilità di una donna che suscita sentimenti contrastanti (vedi l'episodio del gattino), che gradualmente sfociano nella compassione.
Non mancano sequenze esilaranti (il personaggio di Sonia è eccezionale), che sviscerano ulteriormente un quadro immobile, di una rigidità pazzesca.
Altro simbolo è il personaggio della nonna, la mater familias in piena regola che esercita ancora un potere oscuro e ordisce da fuori i piani che sovrastano il modus vivendi del nucleo famigliare.
Il film giunto a questo punto sembra avviato ad un epilogo simile a quello del citato 'Parque via', ma è l'arrivo di Lucy a trasformare, con pochissimi strumenti, la vita di Raquel.
E' un film positivo, nonostante una descrizione agghiacciante di un rapporto a mio avviso disumano (Raquel che mangia da sola nel retro-cucina mi ha ricordato molto la Bonnaire de 'Il buio nella mente', uno dei miei Cult), degli orpelli che rendono una persona degna di affetto e devozione, perchè riesce a scardinare questo complesso socio-oligarchico con una semplicità disarmante, mediante una donna così semplice ma genuina come Lucy. Il finale è certamente un raggio di sole, l'emblema di uno spiraglio che si è fatto largo nella vita della protagonista, ma fino a quando? (e fino a quanto decisivo nella visione della vita di Raquel?)

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