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Probabilmente la più grande critica che gli si può fare è quella d'essere (fin troppo) derivativo da Jordan Peele e dal suo "Get Out". Di base è un thriller fatto e finito, che gode di un ottimo colpo di scena che mischia le carte in modo intelligente. Ottima la fotografia e anche la colonna sonora, la regia supporta bene i tempi in cui viene ambientata la vicenda. Gran bel cast, Jena Malone e Jack Huston come caratertteristi fanno sempre la loro bella figura.
Non mi è piaciuto questo film NON horror. A partire da una sceneggiatura pessima fino ad arrivare a personaggi e interpretazioni. Unica nota di merito, la colonna sonora che non è poi così male. Finale in slow motion di una bruttezza unica.
La splendida sequenza iniziale con le note dell'Opening di Nate Wonder ci presenta la situazione di un gruppo di schiavi sottomessi e tenuti in condizioni disumane in una piantagione di cotone. Sembra il solito film di denuncia sul razzismo ma uno squillo di cellulare ci riporta nella modernità ed a poco a poco viene svelata una trama che prende una piega sorprendente ed inattesa. Bravissima Janelle Monae nei panni della protagonista scrittrice di successo/schiava. Un thriller originale ben diretto ed interpretato con scena iniziale e finale veramente da applausi.
Merita una visione per un paio di twist ben piazzati ( in particolare il primo ad una mezz'ora circa dall'inizio) e per un aspetto tecnico di qualità. La storia è interessante, però a mio avviso presenta qualche banalità di troppo e alcune evitabili lungaggini nella parte centrale ( la cena tra amiche). Nonostante il messaggio politico di fondo cominci a divenire un po'troppo inflazionato,questa è una pellicola decente e meritevole di una visione.
Discreto film drammatico perchè di horror non ha nulla. Trama molto interessante, recitazione ottima e sceneggiatura discreta. Nell'insieme è un buon prodotto che fa anche riflettere per i temi delicati che sono stati trattati.
Una mezza boiata. Deprecabile sin dai suoi intenti, che sono quelli di cavalcare il trend del momento del "politicamente corretto" per imbastire un filmetto pretenzioso ma insipido. L'idea che lo caratterizza nella sceneggiatura ha la presunzione di apparire geniale, mentre in realtà è solo meramente accessoria e nemmeno ben sviluppata. Una zuppa stra-riscaldata e preparata senz'anima, ne cuore. Una ruffianata, presunta furbata, verso il consenso facile, che invece infastidisce ed un po anche annoia. I personaggi migliori lasciano indifferenti, mentre tutti gli altri arrivano ad essere stucchevoli, o inutili. Alcune scene sono goffe, ridicole, assurde ed il finale è involontariamente comico. Tutto fumo e niente arrosto.
Film abbastanza fastidioso con un colpo di scena finale... Bravi i protagonisti e anche se un po soporifero intrattiene fino alla fine, da vedere almeno una volta
Convinto di vedere un Horror, mi sono ritrovato ben presto a fare i conti con un film drammatico e a tratti Thriller sul tema del razzismo e della schiavitù. Sì, di Horror non c'è proprio nulla. Un intreccio temporale inutilmente azzardato per dare un po' di dinamismo ad una trama banale. Verso la fine del film ci si rende conto che il tutto funziona e anche bene, peccato che per i due terzi iniziali della pellicola prevale un senso di noia e di già visto. Attori super validi, Janelle in primis (tra l'altro il suo ultimo album del 2018, "Dirty Computer " è una bomba) e ottima recitazione/resa della tragica condizione delle popolazioni di colore. Avrei comunque preferito qualche approfondimento nel finale. Può meritare una visione, ma non lo riguarderei, sincero. Senza infamia e senza lode.
La citazione di Faulkner non è certo messa lì a caso. Il passato di una nazione ed attraverso la sua nascita pone delle tematiche irrisolte dove il passato diventa presente, con possibili sbocchi sul futuro. E' questo in fondo il destino di una nazione che non ha mai fatto i conti con il proprio passato. Bello il piano sequenza iniziale dove in pochi minuti si è immesrsi all'interno di una piantagione di cotone con schiavi neri e padroni bianchi. L'abilità dei registi è quella di fornire certezze per poi sistematicamente smontarle attraverso piccoli particolari. E' uno di quei film a rischio spoilerone, tuttavia ha anche i suoi difetti quando eccende nell'enfasi di alcune sequenze. Tuttavia è un film da vedere.
Un film abbastanza strano, che sicuramente vuole farci vedere ancora una volta quanto fosse spregevole la piaga del razzismo e dello schiavismo, per 70 minuti però ci si annoia abbastanza, si resta spiazzati dal viaggio temporale della protagonista, per poi comprendere tutto nell'ultima mezz'ora, sicuramente gestita bene e che riesce a salvare il film.
Lo definirei un film drammatico a tinte thriller in certi momenti, di horror penso non abbia nulla. Nel complesso però non mi è piaciuto particolarmente, nonostante tecnicamente sia realizzato molto bene, può valere comunque una visione.
Thriller di piu ottima qualità!! In rete ho letto qualche recensione che critica il film.. Come se si aspettassero ad un certo punto intrecci spazio temporali o chissa quale storia nella sottostoria dai risvolti onirici che nemmeno polansky e linch riuscirebbero a fare. Thriller sul tema del razzismo lineare e ben fatto.
Mia nipote Piersjlvja mi ha fatto una testa tanta con 'sta cantante Janelle e adesso me la ritrovo anche dietro allo schermo, ma che dire, è dotata pure come attrice! Certa gente nasce davvero con tutte le fortune mentre io qua a tirare ancora su rape dai campi alla mia età. Un film che funziona bene e incuriosisce fino alla fine quindi non annoiando con odiosi tempi morti. Mi ha pure rattristato, il tema del razzismo mi schifa da sempre (sarà che anch'io lavoro nei campi a tirar su rape, quindi la gente alle spalle la sento: guarda quello con che sandali entra in banca... guarda quello con che saio di tela logora entra a far la spesa al supermercato... e via dicendo). Buon film davvero, consigliato.
Chi ha catalogato questo film nel genere horror è chiaramente un mentecatto senza speranza. La trama promette chissà quali misteri oscuri, invece la realtà è che fino a un quarto d'ora dalla fine quasi tutto appare ancora incerto e incompleto, anche a fronte di un montaggio che spiazza e non convince. ANTEBELLUM è l'ennesimo prodotto che pone l'accento sulle barbarie fisiche e psicologiche del razzismo, una storia dove la mentalità bacata di una certa parte della società viene rimarcata con un po' di astuzia da parte dei registi, che cercano, almeno, di portare un pizzico di originalità nella realizzazione. Il cast non dispiace, il livello di sensazioni contrastanti sale ogni minuto che passa ma quello che si palesa, alla fine dei conti, è un prodotto scialbo ,anche se potenzialmente interessante, che non offre grandi stimoli e non riesce a ricreare un'atmosfera tesa e coinvolgente quanto basta per convincere tutti e tutto. Personalmente mi aspettavo di più.