bella di giorno regia di Luis Buñuel Francia, italia 1967
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bella di giorno (1967)

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locandina del film BELLA DI GIORNO

Titolo Originale: BELLE DE JOUR

RegiaLuis Buñuel

InterpretiPierre Clementi, Michel Piccoli, Francisco Rabal, Macha Méril, Geneviève Page, Jean Sorel, Catherine Deneuve

Durata: h 1.42
NazionalitàFrancia, italia 1967
Generedrammatico
Tratto dal libro "Bella di giorno" di Joseph Kessel
Al cinema nel Settembre 1967

•  Altri film di Luis Buñuel

Trama del film Bella di giorno

Sposata con un medico parigino, la bella e frigida Séverine, ossessionata dai suoi desideri erotici, si sfoga durante le ore diurne in una casa d'appuntamenti. Uno dei suoi clienti s'innamora di lei e pretende che lasci il marito.

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Voto Visitatori:   8,24 / 10 (69 voti)8,24Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
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Voti e commenti su Bella di giorno, 69 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  17/09/2021 13:32:32
   8 / 10
Ho terminato gli aggettivi per esprimere la mia gratitudine verso questo regista e malgrado questo non sia il suo miglior film, riesce sempre a soprendermi con delle idee anche a livello registico eccezionali.
La storia di "Bella di giorno" è in contrapposizione con quella di Severine, come se fossero due persone diverse, cosi come il sogno e la realta' che si mescolano sempre senza dare un indizio. Solo al termine della scena capisci se il regista sta facendo sul serio o si tratta dell'ennesimo sogno onirico...che poi siamo sicuri che la realta' sia quella e non viceversa?
Anche il finale lascia allibiti, come in altri suoi film abbiamo un povero "cristo" abbandonato al suo destino, la figura del marito infatti è quella che mi piace ad accostare a "Simon del deserto".
Imperdibile.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  28/06/2021 22:05:13
   6½ / 10
Interessante per il tema trattato, ma non mi ha lasciato molto, sembra asettico nella narrazione.

Filman  @  09/06/2021 16:25:04
   9 / 10
Lo sguardo sulla borghesia di Luis Buñuel è uno sguardo sullo spirito istintivo ed animalesco degli uomini, appartenente anche ai più puri, velati da maschere sociali e di circostanza. In questo periodo altri registi inizieranno, con la medesima tecnica ed estetica volta a sporcare la simmetria e l'eleganza borghese, a scavare a fondo nella natura sessuale umana e in particolar modo in quella femminile, ma senza questa accelerata folle sul tema, senza questa panoramica sulle perversioni probabilmente le cose sarebbero andate diversamente. BELLE DE JOUR è una storia su una catatonica e potentissima riscoperta di sé stessi, che non può lasciare indifferenti.

cort  @  26/05/2021 22:50:57
   8 / 10
Uno stile registico originale + film erotico-drammatico. Un mix che non avevo mai visto, ma perfettamente a suo agio nel descrivere la storia di una donna che vuole liberarsi dalle catene dell'ipocrisia della sua infanzia, forse per se stessa, forse per amore, presa dalla noia o dai suoi blocchi "ereditati" che l'hanno portata a essere la frigida sognante di inizio film.
La regia e la fotografia sono ottimi(anche se ci sono dei cali di ritmo), gli attori, ottimi pure loro ed una sceneggiatura originale.

Goldust  @  08/04/2021 09:19:44
   7 / 10
Un critica affilata - per i tempi - al perbenismo borghese imperante ed una pellicola sottilmente disturbante visto il tema sessuale affrontato ( feticismi, pulsioni inconfessabili ecc. ). Oggi ha perso inevitabilmente un pò di carica corrosiva tuttavia resta ancora un bel manifesto del tempo ed anche il lavoro più celebre di Bunuel, Maestro dell'inconscio e dello stretto rapporto tra reale e fantastico.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  05/08/2019 00:35:13
   7½ / 10
Onirico e corrosivo come solo Buñuel era. Séverine, la protagonista, incarna il prototipo di una borghesia vuota, inutile, annoiata, apatica, alla ricerca di qualcosa di imprecisato, tra pulsioni represse e desideri sfrenati. Opera potente di un grande maestro di cinema.

kafka62  @  18/04/2018 14:18:10
   8 / 10
"Bella di giorno" è il film che ha fatto conoscere Luis Buñuel al grande pubblico internazionale: merito probabilmente di una star come Catherine Deneuve, del Leone d'Oro vinto a Venezia, di una fotografia (di Sacha Vierny) e di una messa in scena per la prima volta estremamente professionali e di una storia dai risvolti pruriginosi e al limite dello scandalo. Eppure questa pellicola è una delle più complesse e difficili del grande regista spagnolo, in quanto i due piani del sogno e della realtà si alternano e si sovrappongono in continuazione, in un groviglio inestricabile che lo stile ambiguo e allusivo di Buñuel non aiuta affatto a decifrare. La stessa trama assume così diverse significazioni a seconda del punto di vista prescelto. La frequentazione da parte di Séverine della casa di appuntamenti di M.me Anaïs può essere infatti interpretata sia come esperienza reale, che trascina la donna in una insospettabile doppia vita (squillo d'alto bordo di giorno e inappuntabile moglie borghese di sera), sia come ulteriore fantasia erotica che si sovrappone ai sogni nei quali Séverine sfoga, a metà strada tra Freud e Sade, la propria sessualità repressa. La prima lettura è la più ovvia, ma parecchi indizi (i due cocchieri del duca che sono identici a quelli di una precedente fantasia, i campanellini del cliente orientale che producono lo stesso suono di quelli dell'immaginaria carrozza, la sedia a rotelle su cui si sofferma Pierre e che sembra offrire lo spunto a Séverine per concludere melodrammaticamente, nella propria immaginazione, la vicenda) fanno propendere per la seconda. Sono possibili però anche innumerevoli altre combinazioni (ad esempio, che la vicenda sia effettivamente reale e che solo il finale – il ferimento del marito, la confessione di Husson – sia una fantasticheria), giacché nei film di Buñuel, che non a caso è stato negli anni Venti uno dei massimi esponenti del surrealismo cinematografico, i sogni vengono sempre descritti in maniera minuziosamente realistica e, per contro, la realtà possiede non pochi connotati dell'esperienza onirica.
Anche lasciando da parte queste considerazioni, resta l'invenzione di una figura, quella di Séverine, che è tra i più suggestivi personaggi femminili del cinema contemporaneo. In lei si incarna (come del resto avviene in altri film di Buñuel, come "Quell'oscuro oggetto del desiderio") la doppiezza della natura femminile, oscillante tra purezza e perversione, tra innocenza e peccato, tra frigidità e ninfomania, tra sensi di colpa e istinti di trasgressione, in una caratterizzazione ricca di spunti psicanalitici che raggiunge il suo culmine nel vagheggiamento di un duplice amore ideale: quello casto e romantico per il marito e quello sporco e lascivo per Marcel, entrambi figure talmente stereotipate da sembrare mere astrazioni. Catherine Deneuve è bravissima nel disegnare il personaggio di Séverine: algida e contegnosa all'apparenza, riesce tuttavia a far intuire il fuoco che cova sotto la cenere, l'intima lussuria e perversione, l'irresistibile istinto di degradazione e di automortificazione che la trascina a infangare la propria reputazione. Emblematico è il suo rapporto con Husson: nei confronti di questo ambiguo e inquietante amico di famiglia, che sotto certi aspetti è il vero demiurgo della storia (è lui a spiegare a Séverine il funzionamento delle case di appuntamento e a darle in maniera apparentemente casuale l'indirizzo di M.me Anaïs, è ancora lui alla fine a rivelare al marito paralizzato la verità sulla vita parallela della moglie, ponendo le premesse per l'espiazione di Séverine), c'è una relazione di attrazione-ripulsa, che ripete in termini individuali il problematico rapporto di Séverine con la sessualità e che culmina nel sogno dell'incontro erotico sotto il tavolino.
Come la vita borghese di Séverine, anche la superficie del film è fredda, elegante, patinata, come una soap opera ante litteram, ma al di sotto di essa brulica un mondo di pulsioni inconsce e di fermenti psicanalitici. Tra forma del film e vicenda si instaura così un rapporto di biunivoca interdipendenza, il quale riscatta ampiamente lo stile buñueliano dalla possibile accusa di essere un saggio sterile ed esornativo. "Bella di giorno" è comunque anche un film ricco di influssi culturali disparati (le fantasie di Séverine, spesso anacronisticamente calate in epoche diverse, fanno trapelare lontane ascendenze letterarie), di citazioni colte (il sogno dei tori è plasticamente costruito come il famoso "Angelus" di Millet), di motivi psicanalitici (la carrozza, i tacchi a spillo) e di allusioni misteriose e spiazzanti (la terrificante scatola del cliente asiatico, della quale non viene rivelato il contenuto).

KitaVerde  @  24/12/2016 16:40:28
   8½ / 10
Controllo del mezzo cinematografico e critica sociale astuta, senza ricorrere a eccessive scene di volgarità e scene troppo esagerate. Stiamo parlando di un film che ha tutte le carte in regola e il messaggio è chiaro.Scene funzionali si uniscono con colpi di genio, e non manca l'uso del surrealismo classico quasi pittorico. Un film spartiacque, intelligente e sensuale. Catherine Deneuve bravissima e abile nel ruolo di Severine, ma sopratutto sexyyy. Altra gemma di Bunuel.

DarkRareMirko  @  19/05/2014 00:44:30
   8½ / 10
Non il capolavoro che certi dicono, ma neanche un film da voti bassi; notevole l'approccio psicanalitico e la caratterizzazione dei personaggi (ma Piccoli lo si vede poco purtroppo), bellissima la Deneuve, qualche rimando a Sade.

Messa in scena molto curata, accorta esclusione di morbosità nonostante il soggetto, un pò di monotonia in un vicenda comunque ottimista, o che in tal modo cmq si chiude.

Quoto magari chi dice che, non essendoci neanche la musica per la maggior parte del tempo, qualche punto risulta lento, ma la mano del grande regista comunque si sente; non l'ho però trovato un film ironico come qualcuno dice.

Non nascondo che però mi aspettavo anche di più, e cmq imho questo non è il miglior Bunuel.

Horrorfan1  @  08/02/2014 22:55:59
   4 / 10
Scusatemi per il mio voto: non avevo più film del mio genere preferito (horror) e mi sono visto "Bella di giorno", che non avevo mai visto prima, pur avendolo in casa da alcuni anni.

Sapevo che il genere non era il mio, ma ho voluto provarci lo stesso.
Di Bunuel avevo solo visto i primi film surrealisti, scritti con Dalì, e credo nient'altro.

Ho spulciato la recensione (è quasi più lunga del film stesso...) e ammetto di non apprezzare, in genere, i film che non siano di puro intrattenimento, ma che sono in realtà uno specchio, oltre tutto di difficile lettura, della mente contorta (non dico malata!) dei loro registi. Perché per rilassarmi io devo diventare pazzo tentando di capire la psiche di un regista...?

Vi dico quello che io ho capito del film: una donna frigida con il marito, ma libertina e, diciamolo, un po' ******** con gli estranei. E più questi estranei sono cretini (il delinquente con gli stivali di vernice) e più le piacciono.

Oltre non riesco ad andare. E qua è la qualche sogno, va bene, quelli capivo che erano sogni (anche se non erano poi tanto più strambi della realtà!).

Ma perché il regista ci mostra questo strano comportamento della donna?
Non mi è dato di saperlo. Cosa ci voleva dimostrare?
Esistono donne frigide, è vero, anzi verissimo: ma sono frigide e basta (non ********).

Ammetto che possa essere una mia mancanza il non capire ed apprezzare certi film: forse non dovrei neanche più vederli... Ma una volta che li ho visti, mi sembra giusto che anch'io possa commentarli, da non cultore e assolutamente da non appassionato: altrimenti, da medie eccelse, si potrebbe erroneamente inferire che i film di Bunuel (o di Fassbinder o di Wenders...) non possano non piacere!

Invece, vi assicuro in perfetta buona fede, che questo film non lo rivedrei neanche se mi pagassero!
(P.S. Ho dato lo stesso voto a Stalker... e anche in quel caso non per andare controcorrente o per spirito di trollismo!)

2 risposte al commento
Ultima risposta 09/02/2014 08.33.41
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GianniArshavin  @  02/02/2014 15:35:05
   7½ / 10
Questo è il primo film di Banuel che vedo e devo dire che mi è piaciuto.
Un mix sapiente di sogni e realtà che condurranno lo spettatore a conoscere il perché del difficoltoso rapporto con la sessualità della protagonista e di come quest'ultima troverà nella prostituzione la cura (??) per il suo problema.
Il regista quindi gioca molto con la psiche,i simboli e la critica sociale. Molti aspetti della pellicola risulteranno ambigui,come: Il rapporto distorto di Severine col sesso,presente soprattutto con il gentile marito;la sua scelta di "curarsi" con altri uomini;la sua passione per la violenza che subisce;i velocissimi flashback che riguardano un infanzia di possibili abusi e l'enigmatico finale.
Al di là degli elementi che riguardano la protagonista,abbiamo anche una sottile critica sociale che ho individuato nella rappresentazione viscida e perversa degli alto-borghesi clienti della casa del piacere. Anche in questo caso però Banuel non è scontato e quindi avremo un personaggio più ambiguo come Marcel che si differenzia dagli altri individui che vedremo in scena.
Le scene dei sogni sono molto molto audaci per l'epoca e ancora oggi rimangono di forte impatto,sia visivo che emotivo.
Gli attori sono tutti ottimi,fra cui spicca Catherine Deneuve straordinaria nella parte della fredda e algida Severine che nella seconda metà di film si trasformerà nella "bella di giorno", con l'attrice ancora bravissima nel dare forma a questo cambiamento.
Sfortunatamente il ritmo non è elevato,e in qualche frangente questa lentezza potrebbe appesantire un po la visione.
Quindi Banuel come prima prova mi ha convinto con questo lavoro sull'erotismo mai volgare ma anzi profondo e moderno. Consigliato vivamente.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  13/10/2013 18:21:27
   6 / 10
Idea di fondo buona che poteva però essere sviluppata meglio. Non mi è piaciuto il finale.

1 risposta al commento
Ultima risposta 13/10/2013 18.57.31
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Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  05/02/2013 12:54:05
   9½ / 10
Primo di una serie di capolavori di Bunuel al suo ritorno dal Messico, che praticamente non sbaglia un colpo da questo film all'ultimo "Quell'oscuro oggetto del desiderio".

Raccontando le ipocrisie e le pulsioni sessuali della borghesia, Bunuel miscela i piani del reale con il sogno con la consueta maestria, regalandoci l'ennesimo finale-capolavoro, dove lo stordimento del senso, l'ambiguità della storia, e la potenza iconoclasta di molte sequenze (alcune censurate - si consiglia di recuperarlo in dvd).

Di grande impatto visivo (ancora oggi) le scene di sadomasochismo e i sogni "bondage" della splendida e bravissima Deneuve, corpo del desiderio, sposa e ******* in egual misura.

vieste84  @  27/12/2012 22:42:06
   8½ / 10
Una bellissima Catherine Deneuve ci accompagna in quest'altra meraviglia di Bunuel. E' talmente carina, maliziosa ma fessacchiotta la Deneuve che è impossibile non entrare in empatia con la sua storia. Tra i capolavori di Bunuel secondo me, dato che non ho la conoscenza cinematografica per apprezzare a pieno i suoi film più acclamati: Il fascino discreto della borghesia e L'angelo sterminatore

Zanibo  @  20/12/2012 14:46:11
   8 / 10
La trama e` semplice, ma interessante quanto basta.

Il punto di forza del film sono i personaggi.

A rendere particolare il film e` il contrasto tra il personaggio affascinante e sfacettato della protagonista, e i personaggi maschera (ma ben resi) che la circondano, e che proprio per questo rendono ancora piu` ambigua l'insicurezza esistenziale della protagonista.

Lory_noir  @  24/05/2012 22:07:34
   7½ / 10
Affascinante, con una protagonista indimenticabile.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  28/08/2011 23:32:28
   5½ / 10
Deludente, certi temi li ho visti trattati meglio in “Quell’oscuro oggetto del desiderio”, e il finale l’ho trovato orribile.
Mi ha annoiato, non ho trovato nessuna scena che mi abbia colpito. Stavolta Bunuel lo boccio.

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Ultima risposta 11/09/2012 02.43.38
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lukef  @  20/08/2011 23:41:07
   7½ / 10
Sicuramente girato egregiamente, mai volgare, raffinato... e tutti gli altri bei aggettivi illustrati nei commenti precedenti. Semplicemente non mi ha colpito.
Oltre alla particolarità e all'impronta di Bunuel nelle raffigurazioni di turbe e sensi di colpa di Sèverine, il resto del film mi è parso un po' fiacco. Non voglio certo sostenere che non sia bello, solo, a mio gusto, non è un capolavoro.

guidox  @  12/06/2011 23:22:16
   8 / 10
film di un'eleganza unica, che affronta temi scabrosi (e all'epoca affrontare l'argomento sessuale in questi termini era a dir poco problematico) senza mai cadere nella volgarità.
la bellissima Catherine Denevue risulta decisamente in parte in questo alternarsi di sogno e desiderio, di realtà e turbamento.

7219415  @  17/02/2011 10:36:47
   7½ / 10
Molto interessante...

Oskarsson88  @  17/02/2011 00:23:26
   7½ / 10
Un film piuttosto lineare, senza tanti eccessi, raffinato nella fotografia. La protagonista che riesce a superare i problemi sessuali soltanto attraverso la prostituzione, ma che non smette di amare il marito...interessante per l'epoca in cui è stato girato.

Mothbat  @  13/11/2010 19:05:17
   10 / 10
Rivoluzionario per l'epoca, straordinario nelle atmosfere.
Catherine Deneuve bellissima, Pierre Clementi straordinario.

bulldog  @  09/10/2010 16:21:09
   8 / 10
Terzo film di Bunuel che visiono.
Un regista che continuo ad apprezzare discretamente ma non a considerare geniale, in questo caso causa l'eros di stampo Sadiano che va fondendosi con una struttura nitidamente psicanalitica.

Il continuo intreccio tra il piano onirico e quello reale a sostegno dello scardinamento dell'ipocrisia della tanto bastonata società borghese, gli istinti nascosti dell'amore della gelida Deneuve e la peculiarità della regia di Bunuel costituiscono le fondamenta di un film eccellente.

rob.k  @  16/09/2010 21:27:18
   6 / 10
Film discreto con ottimi attori, purtroppo è un po' monotono e non rimane particolarmente impresso nella memoria, il finale è da dimenticare

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Ultima risposta 21/09/2010 20.32.25
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vehuel  @  26/08/2010 10:24:07
   10 / 10
un film capolavoro

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  08/08/2010 20:15:12
   8 / 10
Crudele analisi sugli scheletri che l'alta borghesia tiene nascosti nell'armadio. Un film che indigna per la naturalezza dell'amoralità rappresentata, e che sconvolge nelle sue nuances surrealiste degne del miglior Bunuel avanguardista. In fondo è l'eterno conflitto tra pubblico e privato, ma trattato con una crudezza e una sgradevolezza che gelano il sangue. Tanti momenti memorabili e una Deneuve perfetta nella sua algida e glaciale bellezza.

Xavier666  @  20/03/2010 19:22:26
   9 / 10
Io amo Catherine Deneuve...
Poi non mi va neanche di vivisezionare il film con commenti sulla psicanalisi e il surrealismo di Bunuel, elementi molto presenti ovviamente nel film.
Me ne sto in silenzio con la bocca aperta, tutto il silenzio per lei.
Straordinaria, splendida, favolosa...

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  18/03/2010 15:09:51
   9½ / 10
Un film che adoro.

La linea che divide due mondi all'apparenza così diversi è sottile. Il fascino discreto delle persone per bene è forse qualcosa di ancora più ipocrita e falso delle vere inibizioni. Le scene sono sporche ma l'occhio di Bunuel non se ne interessa.

I ricordi di un'infanzia e i sogni contanto più di qualsiasi altra cosa.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  17/03/2010 08:13:54
   10 / 10
"A cosa stai pensando? Severine, a cosa stai pensando?"

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1 risposta al commento
Ultima risposta 13/03/2013 11.52.53
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pinhead88  @  13/03/2010 20:04:16
   8½ / 10
Uno dei migliori Bunuel,anche se privo di surrealismi vari.

Drugo.91  @  27/12/2009 10:51:18
   7½ / 10
film lineare, uno dei meno inquietanti e surrealisti del regista, ma non privo di fascino anche se secondo me non è uno dei migliori

The BluBus  @  13/10/2009 12:28:27
   8 / 10
La performance di Catherine Deneuve (oltre a esser la donna piu bella di sempre) basterebbe da sola a meritar la visone del film.
Mezzo gradino sotto Repulsion.

outsider  @  09/10/2009 22:41:59
   10 / 10
Mitica lei, mitiche le scene e l'atmosfera di un film rivoluzionario per l'epoca!

edmond90  @  03/09/2009 18:16:15
   6 / 10
Dispiace dirlo perche Bunuel è un grande maestro e altri suoi lavori mi hanno impressionato in positivo,ma questo"Bella Di Giorno"l'ho trovato una mezza delusione.L'idea di fondo è buona ma a mio avviso non è sviluppata con efficacia e il tutto risulta abbastanza noioso nell'insieme.Inoltre ho trovato il personaggio di Severine sicuramente ben recitato ma non abbastanza incisivo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  28/08/2009 12:55:48
   8 / 10
La sequenza iniziale,cosi inaspettata,brutale e perversa ci introduce nell'ennesimo film di Bunuel,nell'ennesimo GRANDE film di Bunuel. Come Il diario di una cameriera anche Bella di giorno è tratto da un libro,solo che il regista se non era riuscito a personalizzare in pieno Il diario di una cameriera se non attraverso alcune sequenze e personaggi,questa volta lo personalizza con immagini surrealiste e grottesche,sogni erotici inaspettati e trama "Bunueliana". Deneuve è splendida e glaciale,incredibilemente sensuale specie forse nella scena più grottesca e forte del film,quella della mimica dell'atto necrofilo. Pur essendo esplicitamente erotico in quasi tutto il film non ci viene praticamente mostrato più del dovuto e non si scade mai nella più squallida volgarità,se non quella voluta. Un opera sui sogni e la loro influenza sulla vita di sèverine,senza giudizi sulla protagonista da parte del regista ma solo domande. Insomma un ottimo film.

Ciaby  @  11/07/2009 11:10:30
   10 / 10
Fuggire dalla noia, fuggendo, scambiando le carte, identificandosi con l'altra propria personalità, in un gioco di specchi che alla fine si confonde fino a rodere il cervello.

Un capolavoro di vita, morte e miracoli sotto la mano felice di un grandissimo Bunuel (quando mai riavremo un cineasta del genere in Europa?) e sotto una magnifica, bellissima Catherine Deneuve. Chi non l'ha ancora visto lo faccia subito, chi non l'ha apprezzato non si faccia più vedere ^___^

Invia una mail all'autore del commento wega  @  11/06/2009 13:20:34
   8 / 10
Funziona come "Estasi di un Delitto" ove (per usare un termine arcaico), l' esigenza di soddisfare un bisogno represso si manifesta con azioni giudicabili amorali. La mise en scene è surreale nell' incastrare blocchi temporali "invisibili" all' interno della linearità narrativa, e che raffigurano i sogni e i desideri della protagonista. Come "L' Age d' Or" è la repressione per mezzo di ideali come la famiglia, o per mezzo di elementi religiosi (prima comunione autonegatasi, censurata in Italia) che porterebbe Bella di giorno - presumibilmente ancora vergine - a darsi alla prostituzione in una casa di incontri d' alto borgo. Sarebbe questo l' elemento portante e anticlericale del regista spagnolo. L' occhio tagliato di "Un Chien Andalou" qui diventa l' o**** attraverso cui Bella di giorno guarda ciò che avrebbe dovuto saper fare (un particolare incontro sessuale con un cliente) e che, allo stesso modo, rappresenta il mezzo che il Cinema ha per incidere la ragione - dello spettatore o di un protagonista che sia - nel tentativo di sconfinare nell' irrazionale, che è ciò che i surrealisti intendono come"guarigione". Non a caso di lì in poi Bella di giorno riuscirà ad amare sul serio il suo compagno. Immenso Michel Piccoli. Capolavoro fotografico nel mettere in ombra le espressioni più laide della "padrona".

Bathory  @  04/05/2009 02:08:09
   7½ / 10
Francamente tutta questa critica sociale alla borghesia non ce la vedo, ma è anche normale visto che il film è tratto da un romanzo (a quanto pare anche mediocre) datato 1929, dal quale Bunuel ha tirato fuori un ottimo film, privo però (tranne in alcuni tratti) di quella feroce ironia che fa da padrone in film come Il fascino discreto della borghesia o L'angelo sterminatore..

Bella di giorno va visto come una riflessione sul complesso e difficile rapporto tra amore e sessualità, tra le perversioni più intime e segrete e il voler apparire puri, candidi.
Il personaggio di Severine è proprio questo: nella prima parte del film la vediamo molto pudica, quasi restia al contatto fisico (da un bacio al marito quasi controvoglia); nella seconda parte c'è la trasformazione e Severine, turbata da un malessere continuo e apparentemente inspiegabile, eccetto qualche flashback dell'infanzia dove si intravedono abusi subiti, riesce a trovare un modo per sfogarsi e liberarsi contravvenendo a tutto ciò che era stata fino ad allora, a tutti i suoi principi, divenendo una prostituta, e disintegrando quindi l'apparente aura di purezza che fino a quel momento si era sviluppata intorno all'innocente ragazza.

Catherine Deneuve (la più bella donna di tutti i tempi) ritrova in parte i panni già indossati in Repulsion, ed è inarrivabile sia nel ruolo iniziale di ragazza timida, fredda e distaccata che in quello sicuro di sè, spavaldo e sereno che traspare nella seconda parte.

Se non fosse stato per gli importantissimi sogni (rivelatori?) di Severine, dove è indiscutibile e palpabile il tocco del maestro spagnolo (da antologia la sequenza del lancio del fango), e qualche altro frangente in cui è evidente la mano del regista, non sembrerebbe un film di Bunuel..ma ripeto questo è un aspetto del tutto normale visto che si tratta del riadattamento di un romanzo.

Superbi e splendidamente caratterizzati i personaggi secondari, da madame Anais, a Marcel fino all'esilarante ginecologo-sadomasochista, capaci di riempire i vuoti in cui la trama a volte potrebbe cadere.

Non so se ritenerlo un minore di Bunuel, di sicuro non è uno dei miei preferiti, nonostante tutto è un film che va visto e letto sotto una chiave differente dai temi caratteristici per cui Bunuel è divenuto uno dei più importanti registi di tutti i tempi.

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Ultima risposta 04/05/2009 12.52.06
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castelvetro  @  29/10/2008 12:31:59
   10 / 10
Capolavoro Capolavoro Capolavoro
Non ho parole per quanto ho appena visto
Non si può che inchinarsi difronte al nome di Luis Bunuel
colui che mai tradisce il suo pensiero, colui che è capace
di rapirti, catturarti, legarti, poi lasciarti scappare verso un
mondo oltre il quale non c'è che angoscia.

Deneuve, la donna più bella del mondo in quegli anni, semplicemente da oscar

Sesso e Amore 2 cose completamente appartate.
Ecco cosa si evince da questa bellissima opera.

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donfabios  @  26/08/2008 10:45:44
   8½ / 10
ottimo film, immagini oniriche miscelate a situazioni reali, uso del grottesco e del surrealista al fine di denunciare l'ipocrisia e la bassezza della classe borghese.
finale capolavoro, troppo dilatato nella parte centrale.

vitocortesi  @  22/07/2008 13:26:22
   8 / 10
Una splendida Catherine Deneuve in un film particolare che denuncia ancora una volta l'ipocrisia e la falsità della classe borghese.

Ch.Chaplin  @  25/12/2007 17:41:13
   8 / 10
non è sicuramente il miglior film di bunuel, ma è ancora geniale. nn mi piace la deneuve ma ho apprezzato moltissimo la sceneggiatura, inizialmente lineare, poi degenerante..

gei§t  @  23/12/2007 18:03:35
   7 / 10
Ancora unavolta Buñuel propone una critica alla classe borghese annoiata e viziata che in questo caso cercala fuga dalla quotidianià tramite fantasie proibite che presto si trasformeranno in realtà.
Bellissima Catherine Deneuve.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  22/11/2007 22:59:30
   8 / 10
L'alternarsi tra sogno e realtà e la doppia vita di Severine, moglie borghese inibita da traumi subiti nell'infanzia e Bella di giorno, prostituta d'alto bordo a suo agio nelle case d'appuntamento, dove riesce a liberare le sue fantasie oniriche. Il film di Bunuel analizza in maniera graffiante la società borghese divisa tra l'apparenza di un ruolo preordinato e la realtà di ciò che siamo nel nostro intimo. La Deneuve perfetta nel ruolo con la sua bellezza fredda e distaccata.

sonhador  @  14/10/2007 21:48:34
   10 / 10
Capolavoro. Splendido film sulla storia di una pazza sessualmente frustrata. La regia di Bunuel è magistrale. Estrememente provocatorio e controverso per il '67...da vedere.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  20/09/2007 17:48:47
   8½ / 10
FILM DI UN FASCINO UNICO. BUNUEL SCANDAGLIA MAGISTRALMENTE I LATI "OSCURI" DELLA SOCIETA' BORGHESE. ALTRA PERLA DI BUNUEL.

cinemamania  @  11/09/2007 21:24:03
   8 / 10
Una Catherine che non avevo mai visto così.

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  02/07/2007 09:54:33
   9 / 10
Il film è tutto nel freddo fascino della Deneuve, mogliettina perbene incastrata in un'educazione repressiva ed in un matrimonio noioso con un marito monocorde che trova la propria significazione nella prostituzione salvifica, che la attrae morbosamente e morbosamente la disgusta.
La donna come centro di gravità permanente, nel bene e nel male.

Vegetable man  @  10/05/2007 14:03:38
   7½ / 10
Interessante intreccio tra piano onirico e realtà, Belle de jour deve la sua fortuna soprattutto a splendidi interpreti. Alcuni particolari, come l''ossessivo indugiare sui piedi degli attori, non possono sfuggire e regalano ulteriori suggestioni alla pellicola, che rimane però frenata da una sceneggiatura non particolarmente brillante. Poteva essere sfruttata meglio la relazione tra la Deneuve e P.Clementi.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  06/05/2007 01:36:37
   9 / 10
Sembra incredibile, ma non avevo mai commentato "bella di giorno" prima d'ora, è come se Bunuel mi metta in un certo senso soggezione.
Devo tutto a Bunuel: è il mio regista favorito di sempre, è stato quello che più di ogni altro mi ha fatto amare incondizionatamente il cinema, è stata non la prima scoperta ma la più forte esperienza ("Estasi di un delitto" visto in tenerissima età).
Chissà, forse un Sognatore come me avrà pure trovato qualcosa di individuale nel suo cinema.

"Lo so che un giorno dovrò pagare per quello che faccio, ma senza questo non potro' più vivere"

Ribadisco che ho visto "bella di giorno" almeno 6 volte nella vita, e anche se il mio Bunuel preferito è altrove ("I figli della violenza", "Nazarin", "L'angelo sterminatore", "il fascino discreto della borghesia") mantiene intatto il suo immenso fascino a distanza di anni. Un fascino oserei dire contraddittorio, perchè è facile relegare il film al filone erotico o ritenerlo un'opera potenzialmente "commerciale", ma è altrettanto imprevedibile ribaltarne il concetto.
Un film che tratta il tema della psicanalisi con molto distacco formale, raccontando le vicende di Severine come un contrasto (binomio) intrigante tra desiderato e possibile.
Un film che racconta il desiderio morboso di una donna senza mostrare alcun recesso di morbosità: è il nostro sguardo a cercarlo, maliziosamente.
Il "corpo in vendita" di Severine non è, tacciano i moralisti, l'invadenza collettiva di un rituale inconscio, ma un'esperienza individuale che diventa traumatica nel momento in cui l'AMORE, i sentimenti, oscurano il rito punitivo e compiaciuto della protagonista.
Oltre a memorabili personaggi di contorno come Husson/Piccoli e "Lo spagnolo" Clementi (volutamente sopra le righe, quest'ultimo) o la tenutaria Madame Anais/Genevieve Pagerestano memorabili sequenze (Severine imbrattata di fango e legata in un sogno) e particolari fetish (le calze bucate del cliente, il "pianoforte" che ricompare negli interrogatori in un'allucinata sequenza di "Il fascino discreto della borghesia") che solo la nostra fantasia sfrenata può omettere il distacco stilistico formale e la mancanza di giudizio morale.
E' con questo film fastidiosamente popolare (infastidisce il MODO in cui viene continuamente proposto) che Bunuel percepisce dalla lezione del surrealismo un fondamento fondamentale dell'impulso e della coercizione umana.
La Deneuve è splendida: inconsapevolmente Icona di un clamore a dire il vero tutt'altro che annunciato...

1 risposta al commento
Ultima risposta 13/09/2011 13.13.04
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Guy Picciotto  @  27/03/2007 18:17:39
   9 / 10
Il continuo intreccio tra il piano onirico e quello reale, in cui la
natura gioca un ruolo essenziale con il bosco, i pascoli, gli animali
contrapposti alla realtà della sua casa, dell'ospedale, non vuole
privare lo spettatore di punti di riferimento allo spettatore, ma
semplicemente ad un certo momento a Bunuel non interessa più
distinguere tra il sogno e la realtà, per il banale motivo che Savine
persegue una realtà che preesiste nella sua fantasia o comunque vive
in funzione della sua fantasia, lo spettatore viene così trascinato
nella doppiezza di Savine-Bella di Giorno che smette di sognare nel
momento in cui riesce ad *esprimersi* pienamente con il suo nuovo
lavoro e riprende quando questo le viene a mancare. Una vera e propria
proiezione di una sé stessa diversa dalla Savine da salotto.
Diciamo che con un regista come Bunuel le seghe mentali e il cazzeggio
sono all'ordine del giorno, ma le grasse risate che si faceva quando
la gente si scervellava per dare un'interpretazione ai suoi film
devono imporre un approcio meno cervellotico a questo film: ci resta
una Catherine Deneuve che in reggiseno e mutandine, fredda e
impassibile, fa un sesso della ******* e riesce ad essere espressiva
pure stando come una gatta morta distesa sopra un letto, ci restano
momenti bellissimi come il *cerimoniale* nella bara o Savine riempita
di fango e letame dal marito e da Piccoli.
Bunuel tocca tutto quello che si può toccare: sadomasochismo,
omosessualità, prostituzione necrofilia ma senza mai scadere nel
sociologismo, con lo sguardo di chi la sa più lunga di tutti senza
farlo pesare.
Capolavuoro pruriginoso.

davil  @  05/03/2007 10:38:26
   8 / 10
ulteriore dimostrazione di genio del regista spagnolo nell'affrontare un tema scabroso

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  18/11/2006 13:04:34
   8 / 10
In evidenza la problematica amore-sesso: non sempre si sposano felicemente.
Il sesso va da una parte e l'amore dall'altra...Nessun problema finché non interviene, in una rete sociale degradata, l'assassino di turno.
Ottimo film per come rende chiare le questioni che ha a cuore.
Suspense finale sopra le righe. Effetti erotici di grande raffinatezza.

Invia una mail all'autore del commento cupido78  @  15/11/2006 14:57:23
   7½ / 10
alla fine del film verrebbe da pensare...ah,ste donne!!!

il film racconta una storia molto particolare,tanto comune quanto eccezionale;sono sicuro che molte ragazze hanno trovato delle affinità nella belle de jour e molti uomini hanno sofferto(come me)all'idea di incappare in un casino psicologico di questo tipo...quante volte ho sentito e ho discusso della lunaticità,dell'inafferrabilità delle nostre ragazze!!!!delle inutili complicazioni che nascono dal nulla in un rapporto....e finiscono a volte nel nulla a volte riescono a provocare crisi profonde...
nello specifico del film poi la deneuve rappresenta benissimo la doppia faccia,la pulita fuori e sporca dentro,l'aristocratica borghese di buoni costumi che nasconde fantasie inconfessabili....e che cede al desiderio,ma con fierezza e orgoglio.
Alla fine è come se lei non avesse potuto fare diversamente e senza rimorsi,nonostante il dramma del marito,sa di aver fatto la cosa giusta
Se non avesse fatto la belle de jour si sarebbe ammalata gravemente,avrebbe rotto col marito e chi sa cosa sarebbe successo di ancora peggio...
La frequentazione con altri uomini la libera..finalmente riacquista la sua serenità,la sua identità sessuale...anche se poi nella vita come nel cinema tutto ha un prezzo!!!

quaker  @  22/06/2006 23:30:12
   9 / 10
Inquietante (tanto che in alcuni momenti guardarlo genera come un senso di fastidio e di repulsione), ma non tanto completo quanto lo saranno gli ultimi film di Bunuel, difetta anche dell'ironia che è invece uno dei tratti caratteristici del regista spoagnolo, che invece qui sembra prendersi un po' troppo sul serio. IL finale va visto attraverso la chiave che danno le ultime parole che Piccoli dice alla Deneuve
Il film che gli è più vicino è Tristana, altra grande interpretazione della Deneuve, e che a mio parere è un autentico capolavoro, insieme al Fascino discreto della Borghesia ed anche alla via Lattea (ho solo vaghi ricordi del'ANgelo sterminatore e di Quell'oscuro oggetto di desiderio, che ho visto troppi anni fa) .
Di Bella di Giorno colpisce piuttosto la estrema modernità (anche se è un modo di fare cinema che sembra - spero temporaneamente - abbandonato), tanto che mi ha fatto venire in mente Eyes wide shut, oltre, naturalmente alla interpretazione dei tre protagonisti, che hanno fedelmente reso, con una recitazione come "straniata" ciò che il regista voleva da loro. In effetti Jean Sorel è quello che aveva il ruolo più difficile dei tre, ma mi pare che se la sia cavata egregiamente.

phemt  @  08/06/2006 19:03:37
   7 / 10
Algida rappresentazione delle fantasie e delle ambiguità femminili diretta da un maestro del cinema… Ho sempre apprezzato tantissimo Bunuel ma per quanto riguarda questo film sono sempre stato molto combattuto… Ad una spietata analisi della borghesia (in questo caso di una donna borghese) e al solito genio del regista (cosa è sogno? Cosa è realtà? E’ il sogno che piano piano si avvicina alla realtà, o la realtà che va a trasformarsi in sogno?) fanno da controaltare una lentezza generale del racconto e la ripetitività di alcune situazioni, per un film che, nella parte centrale, prima del finale, dà l’idea di essere un pelo inconcludente… La Deneuve è di una bellezza e algidità di raro livello ma in assoluto la sua prova non mi fa impazzire, mentre il resto del cast (eccezion fatta per Marcel) è perfetto… Bunuel mischia psicologia, necrofilia e surrealismo, con intelligenza e stile ma il film non mi convince pienamente a differenza di altre sue opere… A parer mio il miglior Bunuel è altrove...

Invia una mail all'autore del commento doncorleone  @  22/02/2006 18:32:31
   4½ / 10
Non mi è piaciuto affatto sarà che Bunuel non mi affascina per niente (tranne il fascino discreto della borghesia che è geniale) ma questo film l'ho trovato noioso , pesante , lento, velleitario con una Deneuve piatta ed insipida...
Mi verrebbe da dire sopravvalutato ma è Bunuel quindi immagino che non si possa dire!
Spento.

2 risposte al commento
Ultima risposta 18/08/2006 20.12.39
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regista  @  29/01/2006 12:49:40
   10 / 10
bellisimo sono senza parole

Invia una mail all'autore del commento Corpse  @  10/12/2005 12:24:15
   10 / 10
...tra psicologia & surrealismo...

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  25/11/2005 18:55:19
   8 / 10
Ancora un ritratto algido e spietato della borghesia.
Lucido e graffiante nella caratterizzazione dei personaggi, non cade mai nello scontato e colpisce sempre duro.
Ennesimo grande film di Bunuel.

la mia opinione  @  04/11/2005 00:48:36
   7 / 10
Il film sarebbe molto interessante, fatto bene e con idee molto ricercate, la recitazione della Deneuve è penosa. Peccato.

3 risposte al commento
Ultima risposta 18/02/2006 16.44.02
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR thohà  @  01/09/2005 15:58:13
   8 / 10
La bellezza non appariscente, aristocratica della Deneuve e l'apparente innocenza da collegiale creano un contrasto fortissimo con l'erotismo che trasuda da ogni poro.
Solo sesso, niente sentimenti, niente coinvolgimenti di nessun tipo. Dalle 14 alle 17 Sèverine sarà una prostituta con rapporti al limite della credibilità e perversione.
Quando è sogno, o incubo, o realtà?

Jarvis  @  08/07/2005 19:19:21
   10 / 10
Film di una bellezza devastante, pieno di significati, profondo e surreale, elegante, onirico e solenne. Un film che possiede un fascino misterioso e magico. Da vedere assolutamente.

benzo24  @  27/05/2005 18:57:06
   10 / 10
Uno dei migliori film di Bunel, tra surrealismo e psicologia.

norah  @  10/03/2005 20:16:39
   10 / 10

Catherine Deneuve è bella di giorno, Bunuel sfoglia l’inconscio e lo trascrive nella realtà,con un sottile buon gusto ci mostra delle perversioni che non arriva mai a giudicare. Ci troviamo in una sorta di sogno dove il sesso si confonde con l’illusione,un sogno in cui domina il voyerismo.
Il regista accenna lievemente la tematica sociale,senza svilupparla,si prova un’attrazione vertiginosa,fatale nel seguire le gesta di questa bionda mitologica,diafana,precipitare nella spirale infernale dei suoi desideri.
Il finale mistico,sovrannaturale,accresce l’aspetto irreale della Bella di Giorno.
Surreale.



Gruppo REDAZIONE maremare  @  07/12/2004 00:51:39
   10 / 10
L'algida bellezza della Denevue si sposa alla perfezione con un tema scabroso, trattato sapientemente da un genio cinematografico.

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/02/2005 00.43.35
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Invia una mail all'autore del commento lunapapa69  @  03/12/2004 11:33:13
   9 / 10
Con la graffiante ironia che gli è propria, il genio surrealista ci offre una parabola indimenticabile sul rapporto che intercorre tra ciò che noi facciamo e rappresentiamo ( ciò che è socialmente riconosciuto) e ciò che siamo relamente ( il nostro io). Nel film in questione tutto si risolve su un piano ambiguo, dove realtà e sogno si confondono, senza consentire allo spettatore di indivuare fino in fondo cosa sia effettivamente reale. La storia della donna ugualmente si svolge su un doppio binario strettamente legata ad un'antimonia di fondo, sessualità/ cattolicesimo: moglie fedele e "bella di giorno": quale è effettivamente il ruolo sociale che le è proprio? Quale azione, quale comportamento è il reale prolungamento del suo carattere, della sua personalità? Questa è una delle domande che Bunuel sembra porsi senza però dare risposta, rimanendo tutto su un piano ambiguo con l'unica certezza (in linea con il finale) che tutto è incerto: le ambiguità interiori, le maschere che ognuno pone davanti a sè , non sono altro che il riflesso soggettivo delle ambiguità, dell'ipocrisia presente società.

Prof  @  03/12/2004 00:07:40
   10 / 10
Una Catherine Deneuve indimenticabile, magistralmente diretta da Buñuel.

dragonfly  @  16/11/2004 17:17:20
   10 / 10
Un Buñuel e una Deneuve così non si erano mai visti prima.

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