candyman - terrore dietro lo specchio (1992)

Non facile proporre un nuovo personaggio dopo la decade dominata da FREDDY KRUGHER?

Un film molto buono, con poche virgole da sistemare.
Ottima storia, ambientazione, Regia, colonna sonora.
Una inizio un pochino lento, ma prepara la storia. Ricordiamoci sempre che i film ancora non godevano di effetti speciali a basso costo, ed erano (soprattutto gli horror film a basso costo e molto ingegnosi nel risultato). Quindi è accettabile che dopo 5 minuti non ci sia ancora il mostro.
(anche nightmare il primo fu girato a basso costo e ottimi risultati di resa sul pubblico)


Il personaggio cattivo è particolare, ci sono tanti discorsi che si potrebbero fare. La scelta del personaggio, del ghetto, la razza, ... ma poi c'è un cambiamento.

Ci sono questioni che oggi forse non saltano all'occhio... certi interessi emotivi (cerco di non spoilerare), manicomi..

TUTTO BELLO IL FILM ... ma!
non merita che al massimo un 7
perchè c'è qualcosa nei personaggi principali che non li rende EPICI... ricordabili, ripeto che era l'era del nightmare... iconico, però poteva essere di più ... un poco più HELLRAISER e meno un semplice BANDITO DI STRADA (almeno oggi lo si potrebbe vedere così, forse ai tempi 1992 era più terrorizzante di per sè.

BELLISSIMO quasi un film gotico...più che horror.

Da appassionato di horror non so il perchè mi ero sempre promesso di vederlo, ma poi mi era sempre sfuggito. Un horror atipico e piuttosto originale, che merita la visione. Virginia Madsen bella e brava.

Incredibile l'alta media che ha questa ciofeca, insopporabile e noiosa.

L'unico aspetto positivo è la durata limitata, sebbene ad essa faccia da contrappeso un ritmo piuttosto lento.

Personaggi osceni, trama ridicola e voce di Candyman involontariamente comica: io vorrei capire cosa ci troviate di bello in questa roba.

Mi piace però il fatto che nonostante si tratti di un film slasher senza evidenti troppe pretese, alla fine esso cerchi di trasmettere un messaggio impegnato, anche moralistico e buonista: il tradimento della propria moglie è un male.

Buon film che non punta molto sull parte horror, come si potesse pensare, quanto più sulla parte drammatica e psicologica, un mix che riesce abbastanza bene.
La trama è interessante e riesce ad intrattenere fino alla fine.
Un film che vale la pena riscoprire.

Parte discretamente bene, con la storia della leggenda e le ragazze che scrivono la tesi, poi nella seconda parte ci si perde un po' nel classico giochino del sovrannaturale e del dubbio problema psicologico oppure no. Alcune scene spaventano un po' con la classica tecnica horror della morte repentina, ma non è nulla di nuovo, anche se belle sono le inquadrature dall'alto, innovativa per l'epoca quella dei titoli di testa. Il cattivo ha una voce agghiacciante, potevano farla meglio, e anche di faccia non è troppo cattivo. Comunque, nella seconda parte ci si perde, e l'ultima scena è telefonatissima. Non da buttare, per carità, ma non si eleva dalla mediocrità dalla stragrandissima maggioranza dei film horror...

un piccolo cult degli anni 90 che riesce ancora oggi ad intrigare grazie ad una buona regia ed una storia fantastica in grado di mischiare critica sociale e splatter, tutto merito di clive barker, creatore del personaggio e scrittore del racconto da cui è stato tratto il film.
do mezzo voto in più per lo splendido finale.

Horror atipico e particolare passato quasi in sordina e presto dimenticato. Candyman, l'uomo uncino che compare se dici diverse volte il suo nome allo specchio. Una legenda metropolitana su cui una giovane studentessa universitaria cerca di fare chiarezza finendo per investigare in un vecchio grattacielo in un ghetto di Chicago.
La realtà si mescola con la fantasia in maniera mirabile. La giovane finirà in un incubo e dovrà uscirne o almeno provarci. La regia è di buon livello e alcune trovate sono piuttosto originali. La recitazione dei vari personaggi è azzeccata come anche le musiche. L'atmosfera che si viene a creare è di buon livello, superiore a quella di altri horror del periodo.
Purtroppo non ha avuto il successo che merita ma, ultimamente, purtroppo, ci sono stati diversi sequel tutti piuttosto prevedibili e mediocri.
Lo svolgimento del film non è prevedibile e scontato come può sembrare, il finale è veramente ben fatto. Non c'è un lieto fine che avrebbe potuto edulcolare il tutto.
Consiglio vivamente la visione a chi vuole uscire dagli schemi del solito horror di cui un certo cinema ci ha assuefatto.

Classico del cinema horror, "Candyman", pur non famoso come ad esempio "Nightmare" e "Venerdì 13", riesce comunque ad essere un buon film e a distinguersi dagli altri per vari aspetti. La sceneggiatura funziona, ci sono varie scelte interessanti nella regia e le musiche sono azzeccatissime e ben composte. Consigliato agli amanti del genere, film per qualche aspetto un po' atipico e comunque mai troppo scontato.

Candyman è uno di quei horror old style sempre più rari ultimamente: quelli che non hanno bisogno dei litri e litri di sangue per inquietare lo spettatore, ma che costruiscono suspense con il ritmo (non certo veloce per essere un horro), le inquadrature, l'utilizzo della colonna sonora. Se la storia è favolistica e lascia il tempo che trova, è la sua realizzazione ad incuriosire, grazie anche alla sceneggiatura di Rose, che da un certo punto in poi imposta il suo film verso una deriva da "giallo" che aggiunge ulteriore spaesamento nello spettator circa la sorte della protagonista, interpretata da una bellissima Victoria Madsen. Ecco, Candyman è un ottimo horror anni '90, che sopperisce ad una trama debole, con la sapienza del racconto e della messa in scena. Da segnalare il risvolto politico che Rose tocca a più riprese, denunciando un mondo metropolitano americano profondamente diviso tra bianchi e neri. "I bianchi vengono quì solo per farci del male" dice ad un certo punto la ragazza afro che subisce il rapimento del bambino, ma il finale è una speranza verso la possibilità di unione tra questi due diversi mondi.

In questo film c'è uno dei baubau meno carsmatici che abbia mai visto ma tutto il resto funziona in maniera egregia e regala qualche spavento.

Cult horror diretto da Bernard Rose nel 1992.
La trama si inspira (ed è molto fedele) ad un racconto di Clive Barker contenuto nei "Libri di sangue",e con mia grande sorpresa riesce a colpire e a coinvolgere in un modo abbastanza inaspettato,non è un semplice slasher,il film riesce a trattare argomenti seri ed importanti come il razzismo e la discriminazione in modo mai banale,sempre interessante.
Non manca comunque una discreta dose di splatter e di omicidi piuttosto efferati,ma il film fortunatamente si concentra maggiormente sulla storia.
Buona la regia e la fotografia,ottima la recitazione e la colonna sonora.
Una specie di horror d'autore,sicuramente da vedere.

Non avevo chissà quali aspettative, ma questo film mi ha ugualmente deluso. Nonostante la parte iniziale sembri promettere bene, più scorrono i minuti e più non si capisce dove si voglia andare a parare, con una storia che peraltro non decolla mai. Un mix di indagini thriller e allucinazioni che si trascina stancamente fino ad un finale che non riesce a risollevare la pellicola.

Mi dispiace per Tony Todd, attore che ricordo positivamente per "Final destination", il cui personaggio tuttavia qui non ha particolarmente entusiasmato. Mediocre Xander Berkeley, altro attore che ricordo con piacere, ma per parti minori in "Gattaca" e qualche altra pellicola anni '90. Virginia Madsen se la cava nei panni della protagonista, ma la sua interpretazione sicuramente non passerà alla storia.

Vederlo o non vederlo? Io direi di no, oltretutto ci sono tanti film validi usciti in quegli anni che meriterebbero senza ombra di dubbio la precedenza. E comunque molto meglio "Hellraiser" (con i suoi cenobiti) tra i film ispirati a Clive Barker.

Il mio voto è una media fra la 1° parte (da 8) e la 2° (da 6).
Tecnicamente, è un buon film. La location, sebbene molto cupa e povera per i miei gusti, è molto suggestiva. La colonna sonora è azzecatissima ed evocativa. Il cast, nel complesso, è almeno sufficiente. Spicca la Madsen, ma anche Todd è bravo. La regia mi sembra sufficiente.
La 1° parte è molto migliore: più che un horror puro, si tratta di un thriller con spunti paranormali. La tensione è crescente, e sembra di essere nell'azione. La 2° parte diventa un horror quasi psicologico, molto cruento e banale. Candyman è vestito come il peggior rapper di periferia!

Tratto da un racconto del mitico Clive Barker ch'io non ho letto, se vi siano state al momento della trasposizione sul grande schermo licenze e differenze rispetto al primo, ulteriori a quelle le quali ho avuto modo di apprendere documentandomi sul web e riguardanti l'aspetto del protagonista (nel libro bianco e non nero) e il modo della sua invocazione (la ripetizione per cinque volte del suo nome a tal fine su carta non è menzionata), dunque non saprei ma una cosa è certa, che la sceneggiatura del film presa singolarmente, nonché colui che è l'antagonista hanno ben poco da offrire:

SPOILER

Di carisma del personaggio principale dunque manco a parlarne, peccato che, in ogni saga horror che si rispetti, il suddetto elemento dovrebbe essere il tutto. Qualche buco presente nella sceneggiatura non aiuta poi ulteriormente, orbene, se il film raggiunge alla fine la sufficienza con poco sudore è per via del suo ritmo scorrevole e delle buone performance attoriali, Virginia Madsen in primis più che Tony Todd, il quale oltre a interpretare un personaggio spaventoso come un piatto di frutti di mare (come già detto), nel film è proprio di per sé inespressivo.

Un horror ben fatto e con una storia interessante che però si perde in alcune interpretazioni di alcuni attori veramente penosi, e con una sceneggiatura non altezza di serrare i ritmi per dare alle pellicola la capacità di coinvolgere, infatti a tratti vince la noia. Ma comunque si guadagna una diagnosa sufficienza.

Candyman è un film che si divide in due tronconi formati da una prima parte riuscita ed una seconda invece al di sotto delle aspettative.
La fase iniziale del film infatti è assolutamente ben realizzata e intrigante e il coinvolgimento verso questa misteriosa figura e la sua vicenda sarà molto alto.
Sfortunatamente le premesse create nel primo"tempo" verranno disattese da una seconda metà di film molto fiacca e lenta che neanche le apparizioni di Candyman riuscono a risollevare.
Tecnicamente siamo su buoni livelli,gli effetti sono di elevata fattura ed anche il cast fa la sua parte. Gli spaventi sono ben congegnati e sono concentrati soprattutto all'inizio della vicenda mentre nel proseguire della storia diminuiranno in favore di omicidi truculenti anche se mai eccessivi.
Bene infine anche la colonna sonora mentre il finale è troppo telefonato.
In definitiva Candyman è un film discreto che se avesse mantenuto le premesse iniziali sarebbe potuto essere molto di più.

Il classico horror bruttarello.

Si sono impegnati a fare una ****** comunque, visto che la colonna sonora è da 10 (Philip Glass, penso il più grande genio vivente da questo punto di vista, insieme a Nyman per gusto mio).
Se il film fosse stato tutto come l'inizio (panoramiche sulla città con musica di Glass in sottofondo) sarebbe stato un capolavoro. Certo, si sarebbe chiamato Koyaanisqatsi però.
Invece il tentativo è stato quello di creare un horror dove, nonostante il nome figo del serial killer, che sarebbe potuto essere un mostro tremendo in stile IT, s'è creato come assassino un nero vestito a porco con un uncino nella carne del polso. Brutto e banale. Come se non bastasse, parla con un vocione in 5.1 stile THX. E se ciò non bastasse, non compare mai.

Infatti, se la regia a volte sembra fin troppo decente, se la colonna sonora è una gran ****ta, i problemi principali (a parte la buffonaggine dell'assassino) sono che la suddetta musica di Glass ad un certo punto viene abusata e stuprata, messa ovunque anche quando non se ne sentirebbe affatto il bisogno, e poi la cosa peggiore .... il film è di una noia assoluta. Ritmi schifosamente lenti, resi tali soprattutto da una sceneggiatura marcia con momenti di calma piatta per nulla aiutati dai dialoghi ridicoli. In pratica la noia la fa da padrona per la maggior parte del tempo, soprattutto all'inizio, poi il finale subisce un'accellerata che però fa a pugni col killer. Finalmente comincia ad apparire (quando il film è praticamente finito), in compenso sarebbe stato meglio non fosse apparso, perché manco Rodman ubriaco potrebbe ridursi così.

Il voto in pratica è quasi una media tra un 10 al genio di Glass e il nulla restante, dove la cosa che spicca un po' di più è la regia non da buttare.

Comunque meglio evitare.

Bellissimo horror,probabilmente uno dei più significativi degli anni 90.
Ispirato al racconto di Clive Barker "The forbidden",questa storia ci trasporta all'interno di un contesto basato sul concetto delle leggende metropolitane.
Un elemento che ho gradito molto;troppe volte si casca sugli schemi comuni per costruire un film horror,ma "Candyman" si concentra su un aspetto molto trascurato nella cinematografia orrorifica(o se affrontato,viene puntualmente stereotipato nei soliti clichè).
Una delle cose che inquieta maggiormante l'essere umano sono i racconti sui fantomatici "uomini neri".....personaggi teoricamente inventati dall'uomo,che stranamente acquisiscono un potere tutto loro,alimentato dalle paure e dai racconti folkloristici.

La protagonista Helen Lyle,altri non è che una stundentessa universitaria che si diletta ad investigare su una serie di racconti popolari legati alla figura di questo "Candyman"....un uomo che,si dice,appare ed uccide improvvisamente,dopo aver pronunciato per cinque volte il suo nome davanti ad uno specchio.
Tuttavia,nonostante sembri che la trama si concentri sul classico stereotipo del mostro assassino,la sceneggiatura punta sul mistero vero e proprio delle chiacchere popolari.
Tutto si basa sulle esperienze di Helen,sulle sue indagini,sulla superstizione e paura della gente disagiata che abita in un quartiere povero(conoscitori di tale leggenda e del mito di Candyman).
L'orrore di tale mostro nasce con la paura di Helen.
La diffidenza e razionalità della protagonista si trasformeranno pian piano in un orrore più psicologico e mentale,piuttosto che in uno slasher sanguinolento.
Una formula diversa dal solito che ho reputato molto interessante e profonda.
Se si riesce ad entrare nello spirito dell'opera,questo film sa regalare un finale davvero rappresentativo per il genere horror;non solo agghiacciante,ma anche bello concettualmente e visivamente.
Una "leggenda metropolitana" ben raccontata e per niente superficiale;poi lo spirito delle storie di Barker si sente decisamente.
Per me è un film splendido,che dimostra cosa vuol dire fare un film orrorifico diverso dal solito.
Ovviamente ho evitato i seguiti....."Candyman" è questo,punto.

Piccolo cult horror degli anni '90, diventato tale più per il fatto che c'è Clive Barker alle spalle che non per l'effettivo valore del film.
Qualche ingenuità qua e là e un po' di lentezza nel mezzo non rendono Candyman un film memorabile, ma comunque è innegabile che la creatura armata di uncino abbia fatto a suo modo la storia.

Partendo dal presupposto che avevo visto hellraiser ho deciso di gettarmi nella visione di quest'altro classico horror cinematografico tratto da un racconto di barker, dopo averlo visto posso dire che Candyman terrore dietro lo specchio non è per niente male anche se inferiore al già citato hellraiser.La trama è molto originale ed innovativa e prende spunto dal mondo delle leggende metropolitane concentrandosi sulla macabra figura di un fantomatico uomo nero che appare alle sue vittime per ucciderle dopo che esse hanno pronunciato il suo nome per cinque volte davanti ad uno specchio.Gli attori sono un pò altalenanti nel senso che alcuni sono ben caratterizzati , altri invece un pò meno e questo è un vero peccato, tutt'altra cosa si può dire per le musiche , molto macabre ed evocative e mettono un'incredibile ansia addosso allo spettatore .Sul fronte degli effetti speciali siamo messi bene e Candyman è decisamente un bel villain.Fin qui bene o male il film funziona , peccato che alcuni elementi della trama vengano lasciati un po' in secondo piano ma non rovinano affatto la visione.In conclusione se siete amanti dell'universo di Barker non potete perdervi questo film (che cmq è diventato un cult nel mondo dell'horror).
Regia:7
Attori:6,5
Trama:7
Musica:7
Evil Forces:7
Effetti Speciali:6,5
Longevità:6,5

_Un grande capolavoro. Marcio come pochi. Lo preferisco a Hellraiser.

Tutto sommato un buon horror anche se mi aspettavo di meglio. Bella la storia e anche alcune musiche. Per il resto tutto un pò troppo poco curato.

Niente di speciale ma bella la storia

Horrorino discreto, dotato di una fluidità narrativa evidente, alcuni effetti gore ben assestati e un cast partecipe ben diretto.
Una storia che non manca di tensione e momenti topici interessanti.

Horror discreto che nonostante un po' di lentezza qua e la mantiene tutte le sue promesse. La storia e' bella e ben articolata (anche se all'inizio non sembra), gli spaventi non mancano, e gli effetti speciali sono ottimi (sangue a volontà, almeno negli omicidi, ma anche la scena delle api in bocca non scherza).
Piu' che buono Tony Todd nel ruolo che l'ha reso celebre tra gli horror maniacs (anche se per me rimarra' sempre il Ben de "La Notte dei Morti Viventi 1990"), sufficiente la Madsen, bravetta e gnocca a volte si a volte no.

Carino, anche se non memorabile.

Horrorino veramente da poco e dimenticabile...bene solo la regia

La prima volta avevo 12 anni e mi aveva fatto paura, rivisto oggi mantiene comunque il suo fascino e la particolarità della storia. In ogni caso per sicurezza allo specchio non dirò mai 5 volte il suo nome...:)

Una studentessa indaga sulla leggenda di Candyman un serial killer munito di uncino, infatti la leggenda dice che se pronunci il nome Candymen per cinque volte davanti allo specchio egli viene ad ucciderti.Ffilm che arriva a malapena alla sufficienza. La storia non coinvolge abbastanza. Si può vedere ma non è niente di speciale.

L'idea base di questo film non dispiace, come l'inizio, purtroppo durante la visione lo sviluppo della storia soffre di diversi "punti vuoti" e la "realizzazione" tende verso il basso. Il personaggio non acquista un suo "carisma o spessore", lasciando il film "insipido". Lo si guarda per pura curiosità, ma alla fine della visione non lascia altro di sè. Virginia Madsen, piacevole, sia come bella donna che come attrice. Peccato per la parte finale e il finale non "troppo brillanti".

Buon horror con alta tensione e fedele alla trama. A me ha inquietato parecchio e l'idea di creare uno specchio maligno mi piaceva. Attori discreti. Consigliato per gli amanti del genere.

Veramente un buon film. L'idea del nome ripetuto cinque volte allo specchio mi sembrava un pò banale, ma il resto del plot e' tutt'altro che mediocre, ed e' reso in modo ottimale dalla discreta regia. Una perla che probabilmente può piacere anche ai mainstreamers

Abbiamo obbligato un nostro amico a ripetere Candyman 5 volte davanti allo specchio ma pare non sia successo nulla...pare...
Non conosciamo il racconto di Clive Barker, comunque la leggenda di Candyman non è molto approfondita, anzi diventa quasi marginale rispetto a quello che succede alla ragazza, che non si capisce per quale motivo riceve un trattamento differente rispetto a tutti gli altri che si son messi davanti allo specchio a chiamare l'uomo dei dolci...
Le ambientazioni del ghetto e delle case popolari ci stanno, perchè danno un tocco d'angoscia.
Tocco kitsch invece il vestiario di Tony Todd...pastrano lungo nero...col pellicciotto...

Questo è un horror coi controco.glioni. Atmosfere lugubri, sporcizia, degrado e leggende metropolitane condite da squartamenti vari.
Cult anni '90.

Non lo trovai nè interessante nè terrorizzante, ma soltanto un film anonimo, uguale a tanti altri. Poche idee e insufficienti a volermelo far rivedere.

Horror di discreto interesse che ha al centro la solita leggenda metropolitana, questa volta una figura maligna di nome, appunto, Candyman, il cui nome non va ripetuto per più di 4 volte consecutive davanti allo specchio.
Ne segue le vicende una giovane studiosa, ma le sue indagini sfoceranno nel sangue...
È è un piacevole film da vedere per passare un oretta e mezza tranquilla, al contrario di quello che dice qualche utente a me non ha affatto spaventato, sarà che l'ho visto nella lucentezza della mia cameretta, però non penso che di sera avrei provato l'effetto contrario.
Recitazioni molto valide, protagonista piuttosto azzeccata nella parte.
Qualche scenetta splatter, nulla di che comunque, che non fa mai male vedere.
Ne consiglio la visione;)
Volevo dare mezzo punto in più, ma sto fatto del tizio che sbuca dallo specchio oltre a non essere una novità è anche piuttosto"fantasiosa"come cosa.

Subito sembra uno dei tanti filmetti fatti in casa. Invece è una grande storia, in un continuo crescendo di inquietudine e squallore. Molto ben riuscito e di sicuro impatto.

Mah mah, un buon film ma da come ne avevo sentito parlare mi aspettavo di meglio. Innegabile che è un pò lento come è innegabile che è davvero inquietante. Non tanto Candyman in sè quanto l'intera trama. La Madsen è davvero strarodinaria nella sua double/face.
Gli ultimi 20 minuti sono un peso duro da digerire. ho rischiato di crollare.
Per altro non ho ben capito

SPOILER

Candyman, Candyman, Candyman, Candyman, Candyman..
..
Uhm, Candyman?
Chendimen! Ecco ecco, CHENDIMEN!!
...
Uff lo sapevo, che palle, non succede una mazza.. ma forse lo specchio è spor...IIIIIHHHHHH.... Sei Candyman?!?! Sono emozionato, io non... Eh? Un coccodrillo.. che fa un ticchettio? ..Non so, prova da quella parte.. di niente, figurati.. buona giornata a te..

SPOILER

Sinceramente, non l'ho trovato nulla di eccezionale. La sceneggiatura è stata buttata lì, senza un minimo di approfondimento, soprattutto sulla figura di Candyman. Qualche buon effetto gore c'è, ma nulla di che. Regia anonima e intrpreti insipidi.
Da parte mia, destinato a finire nel dimenticatoio.

visto oggi. ero incuriosito il perché di tanto successo ha avuto questo film negli anni 90. devo dire che sono rimasto abbastanza sorpreso. non è un film di paura come gli altri, ma mescola anche argomenti come il sentimento.
e un film da vedere certamente a luce spenta perché non mancano i colpi di scena che terrorizzano lo l'ignaro spettatore.
per quanto riguarda il personaggio di candyman, sembra ispirarsi molto all'uomo nero con cui le mamme terrorizzano i propri figli. caspita però, il personaggio e proprio un nero, un uomo di colore insomma che armato di un uncino fa vittime su chiunque voglia evocarlo. se devo pero esser sincero non dava poi un certo timore. se ero il regista lo avrei fatto un po più mostruoso, magari con delle "ammaccaturè" sulla faccia.
sono rimasto sorpreso anche dall'ottima interpretazione di virginia madsen, che se la è cavata davvero bene nel ruolo della pazza.
un film da vedere sicuramente che consiglio agli amanti dell'horror, che troveranno sicuramente un titolo diverso dagli altri come trama, anche se non possiamo comunque stare a parlare di capolavoro.

Terribile, un horror che fa sicuramente molta paura, diciamo che fa saltare dalla poltrona se visto in maniera giusta, se poi si aggiungono elementi horror tipo luci spenti, temporale e nessuno in casa vi assicuro che si passa la notte in bianco :-).
Il film viene realizzato in grande stile: le scene splatter e del sangue non mancano e sono state realizzate alla grande, quando il film vuole dare tensione e suspance riesce nel suo intento e trasmettete a colui che lo guarda una grandissima dose di paura.
Un horror insomma con gli attribui giusti per definirlo horror, poi il finale e semplicemente straordinario e penetrante.
Da vedere.

Decisamente sopravvalutato.

Film a tratti da rivalutare, sia perchè non si tratta, come potrebbe sembrare, del solito film su un babau che uccide incauti ragazzotti con gli ormoni alle stelle, sia perchè è il prototipo del film horror anni '90. Nulla di che rimanere impressionati, certo, però ha una sua dignità e basandosi su un racconto di Clive Barker (Il proibito-The forbidden, nel Libro di sangue Visioni) una visione la merita. Le implicazioni sociologiche e di denuncia che vorrebbe in parte espletare sono pressocchè nulle o solo accennate appena, ma è troppo finto per essere veramente politico, ma non è questo l'importante, ripeto, è un film da gustare con calma, consigliato perlopiù agli appassionati di un certo tipo di horror. Barker nel racconto è meno estremo del solito anche se non rinuncia a descrivere un mondo marcio e leggendario all'interno della normalità di una metropoli, spesso però non riesce a centrare bene l'obiettivo. Il film ci va più cauto e con maggiore leggerezza ma rispetto al prototipo inserisce alcune novità, un mostro dalla pelle nera (nel racconto in realtà appare con un candyman nel vero senso della parola, ovvero un uomo dolcetto) e un finale sicuramente migliore di quello frettoloso scritto dall'artista inglese.

SPOILER

L'interpretazione della Madsen è il vero motivo per cui guardare questo film., che a tratti sfiora il ridicolo, ma in fondo poteva andare molto peggio, visto che la storia in sè e lo stesso pesonaggio non sono certo terrorizzanti..in questo caso gli effetti gore non abbondano e l'atmosfera nemmeno ma nonostante tutto il film trascorre senza intoppi, sostenuto soprattutto dalla bravura di Virginia Madsen. Una visione leggera che impegna poco ma non annoia...

Candyman-Candyman-Candyman-Candyman-Candyman

Tratto da un racconto di Clive Barker e diretto da Bernard Rose,”Candyman” è uno dei migliori esempi di thriller/horror targato anni ’90.
Basato su una storia priva di pause e molto suggestiva,ha nelle ambientazioni realmente malsane uno dei maggiori punti di forza,con il disastroso ghetto del “Cabrini Green” di Chicago scelto come location principe.
L’agglomerato urbano di queste case popolari rende la giusta atmosfera per presentare un villain di tutto rispetto,un assassino vendicativo e spietato, che pur non assurgendo alla fama ottenuta da celebrati “colleghi” come Freddy Krueger o Michel Myers,è sicuramente riuscito a ritagliarsi la sua soddisfacente fetta di appassionati.
Sangue e spaventi sono ben dosati,Virginia Madsen è una protagonista credibile,mentre l’epilogo è da ritenersi molto riuscito ed agghiacciante.Notevoli le musiche di Philip Glass,mentre è ben articolata la genesi del mostro che affonda le proprie radici alla fine dell’800 e nelle discriminazioni razziali.Infatti “Candyman” è uno dei rari personaggi horror di colore,simbolico quindi per illustrare la tragica situazione dei neri relegati in fatiscenti ghetti.
Un bell’horror che unisce inquietudini tipiche del genere a messaggi di denuncia sociale.Da recuperare.

Un horror ben diretto e molto ben interpretato soprattutto da Virginia Madsen. L'idea di Candyman è originale (in quanto affrontare il tema del razzismo in un film di genere è cosa rara) e ben congeniata. Il film è ricco di tensione e di sangue, sebbene le scene splatter non siano esagerate. Molto belle le ambientazioni metropolitane. Consigliato agli appassionati del genere.

Questo mi ha fatto suscitare una buona impressione iniziale...ottime le scene di sangue e di suspance.punto debole: Candyman ha poco carattere a mio avviso. Non è come molti altri assassini dei film horror...forse è questo che lo rende particolare, ma comunque resta il fatto che non mi ha convinto molto il suo comportamento.
Rimane comunque un buon film horror!

Ho molto apprezzato questo primo capitolo della trilogia, della quale ho preferito non vedere i sequel. Ben fatto, bella storia, buona recitazione. Insomma è un horror da vedere e da assaporare. Consigliatissimo.

Horror molto bello, metropolitano, in cui la poetica di Barker si manifesta completamente (ed è chiaro che è lo scrittore il vero artefice anche della pellicola). Atmosfere oniriche si fondono a quelle metropolitane, tanto sangue e qualche effetto gore ma non troppo. Rose dirige pulito e non esagera mai, tutti gli attori in parte, ma la Madsen sovrasta tutti, per bellezza quanto per bravura (si dice che in alcune scene fosse ipnotizzata per risultare più credibile, come richiesto dal regista). Le api utilizzate sono tutte vere.
Candyman gran bel personaggio, rappresentazione di una tematica come quella del razzismo, mai affrontata prima in un film horror. Sarebbe potuto entrare nella leggenda, come altri ben più famosi. Peccato che non sia successo.

Vedi recensione

Ottimo film dell'orrore.
Ben recitato e ben diretto, ottime le musiche e l'ambientazione nel ghetto.
Mezzo punto in più per un paio di battute sul razzismo in U.S.A.
Storia avvincente e originale, non priva di colpi di scena.
Li facessero al giorno d'oggi questi horror !!!
Visione consigliata a tutti, imperdibile per gli amanti del genere.

dal genio di clive barker una favola horror originale...la colonna sonora è da brividi e la suspance non manca di certo...un film che è stato un po sottovalutato dalla critica...ma negli anni novanta non è che sia stato molto di meglio

SPOILER

Horror che mi ha detto ben poco.

Uno dei miei horror preferiti in assoluto. Primo perchè inventato da quel genio di Clive Barker, secondo perchè è una bellissima storia d'amore, 3 perchè fa na veni na strizza tanta. Bravissimo Tony Todd. Le scene al cabrini green (e se è sbagliato il nome non rompete che non lo vedo da più di un anno) è una delle scene con più tensione nel cinema di sempre. Un capolavoro.

un horror primi anni '90 veramente ben realizzato,fantastici alcuni colpi di scena e terrificanti le ambientazioni.giuste dosi di tensione,non mancano i momenti in cui si sbalza dalla sedia,grandioso.

al confronto di quei filmetti di ultima generazione che si definiscono degli horror candyman e' un capolavoro. quando lo vidi per la prima volta mi ha davvero terrorizzato, adoro questo film!

SPOILER

Un buon film horror dei primi anni '90..i momenti di tensione non mancano di certo..però non so..non è che mi abbia convinto a pieno quando lo vidi. L'ho trovato troppo statico in alcuni frangenti e troppo forzato in altri..merita comunque un buon voto.

Buon film tratto da un racconto del grande Clive Barker.

Poche le scene di violenza, ma riuscite (anche grazie ai discreti SFX), e buona quantità di sangue.
Direi che l'elemento che consente al film di raggiungere la buona qualità sono le musiche, davvero ben realizzate ed indicate.
Plauso per i due protagonisti, quella bonazza della Madsen (che non si mostra generosissima, però, accidenti) e il buon Tony Todd, veramente bravi.
Tecnicamente non riuscitissimo, forse anche non originalissimo, ma comunque molto godibile.


Da vedere.

Prima di commentarlo ho voluto rivedre questa pellicola terrificante,si Candyman secondo me è un buon prodotto,riesce a farti stranire.Una leggenda Metropolitana da cui non si può scappare.Quando vidi questo film 15 anni fa ne rimasi davvero colpito,e ancora dopo anni riesce a stranirmi.Omicidi da brivido,l'ambiente dove vive Candyman è diabolico,quel ghetto è da brividi.Un Horror da vedere assolutamente.

Rivisto un milione di volte questo Cult dell'orrore, in cui l'assassino si fa chiamare Candyman, e dove non ha nulla da invidiare ai più famosi Freddy e Jason.
L'interpretazione della protagonista Virginia Madsen è da lodare, in un film che sembra essere un'accusa contro ai benpensanti razzisti.
La colonna sonora rende il finale un mix di commozione e vendetta che ci lascia sempre in un profondo stato di ingiustizia.
Clive Barker in un altro capolavoro.

John.

Discreto Horror con qualche colpo di scena che ti fa sobbalzare ma niente di particolare.

cavolo ma come fa a piacere un film brutto e scontato come questo? è gia cosa vista e rivista in altri film , inoltre gli effetti splatter sono fatti pure male, boh, a me ha fatto proprio schifo

Veramente un`horror ben fatto!!
La prima volta l`ho visto da ragazzino e ovviamente non ho potuto evitare di dire Candyman per tre volte davanti allo specchio.

due studentesse universitarie stanno preparando una tesi di laurea su una strana leggenda metropolitana: la leggenda di Candyman, l'uomo dall'uncino. Candyman era figlio di uno schiavo di colore che fece fortuna grazie ad un'invenzione: ha così la possibilità di studiare e girare il mondo. Candyman aveva un grande talento x la pittura, attraverso la quale riusciva a "penetrare" l'anima delle persone e a ritrarla. un giorno gli fu commissionato di fare un ritratto alla moglie di un ricco latifondista. i due, in preda alla passione, daranno alla luce un bambino. l'ira del marito non si farà attendere: amputata la mano con cui dipingeva, e sostituita con un uncino, Candyman verrà cosparso di miele e punto mortalmente dalle api. le sue ceneri verranno sparse sul luogo in cui sorgerà il Cabrini-Green e, da quel momento in poi, chi pronuncierà 5 volte il nome di Candyman davanti ad uno specchio, l'ultima cosa che vedrà sarà il suo uncino.
Ottima la regia di Rose, che dirige con maestria una storia scritta dal genio di Barker, e le performance di Tony Todd e Virginia Madsen; ma una menzione speciale va fatta a Philip Glass, che realizza una delle colonne sonore + struggenti in assoluto.
il film rielabora il tema della paura dell'uomo nero e, in particolare, x la conquista della donna bianca.
sicuramente, tra le icone horror, il + poetico.
VOTO 10!! L
"SWEETS TO THE SWEET"

Le leggende metropolitane hanno sempre il loro ineguagliabile fascino e Bernard Rose pensa di sfruttare tale fascino andando a dirigere questo film tratto dall’altro da un racconto di quella mente malata (in senso positivo) di Clive Barker (anche produttore esecutivo e si nota da alcune frasi ad effetto di Candyman e dalla scenografia)… Ma Candyman non è solo leggenda metropolitana, anzi è principalmente il tentativo di riaggiornare la figura dell’uomo nero ai nostri tempi… Ne esce fuori un film tesissimo dall’inizio alla fine accompagnato dalle splendide musiche di Philip Glass e da una scenografia sporca e sudicia (quella del Cabrini Green) davvero d’effetto…
Malgrado il film sia del 92 si nota subito come la pellicola sia in parte debitrice al movimento eightis e basta dare un occhiata al look da “tamarrone” di Candyman (sembra quasi Monty Brown ai tempi della TNA) e al finale… Brava e bellissima la Madsen!
Horror solido con molta tensione, ideale per ogni appassionato…

ottimo film horror ,molto coinvolgente con discreti colpi di scena e inquietante quanto basta

Rivisto pochi minuti fa dopo tanti anni. Davvero godibile, con una trama mai banale e una profondità che raramente si riscontra nelle produzioni di genere. Splendide tutte le location, soprattutto il fatiscente Cabrini Green.
Ma quanto era bella la Madsen?

Finalmente!!! Erano secoli che non vedevo un film dell’orrore così!
Bernard Rose dirige ottimamente questo horror sapendo alternare momenti di tensione con quelli di vera pazzia che viene riversata sulla povera protagonista (una bravissima Virginia Madsen) a cui assiste a momenti scioccanti durante tutto il film. Se all’inizio il film sembra che abbia una realizzazione mediocre, poi ci si ricrede per via di scene girate straordinariamente (su tutte quella quando lei si risveglia nell’appartamento di Anne Marie, il ritorno a casa e scopre che il marito non la ama più, le apparizioni di Candyman e tutti gli ultimi 20minuti). Una cosa che invece stona un po’ è la voce del killer, un po’ troppo possente e tonante.
La musica dallo stile gotico classico, sembra che accompagni un dark fantasy con venature drammatiche, più che ad un horror di questo calibro. Ma non fraintendiamoci, è veramente grandiosa la colonna sonora. Non eccelsa però la scenografia, non pienamente suggestionabile.
La trama sembra invece una reazione contro il razzismo…se è così, non potevano spiegarsi meglio!
Rarissime sono le cose che peccano qui, soprattutto per il fatto che apparentemente sembra un film con le solite leggende metropolitane alla Urban Legend, invece vale completamente la pena di vederlo perché nasconde un mucchio di genialità che quasi sembrano timide, ma vanno assolutamente scovate. Potrete rimanere piacevolmente sorpresi.

SPOILER

Buon film horror, abbastanza originale come ambientazione gotica moderna. Il personaggio di Candyman è abbastanza atipico dai soliti villans da film horror, più malinconico e triste, ma allo stesso tempo con una certa regalità di portamento e carattere, grazie al protagonista Tony Todd. Molto appropriata la colonna sonora del film che si distacca dai soliti canoni del genere.

ma non era Beteljue che nominandolo tre volte prendeva forma?vabbe qui devi trovarti davanti ad uno specchio pero mi sembra poco!
cmq tornando al film non mancano le fesserie come non mancano le scene di paura...diciamo che è guardabile!

buon horror ottimi gli interpreti sopratutto tony todd
l'uomo uncino.. appare dietro allo specchio se pronunci il suo nome per 5 volte e con un uncino... dall'inguine alla gola
bello bello bello

Welà........ogni tanto torna anke il vostro Orsetto Bundi kon i suoi kommenti un po' a "kaxxo di kane".........uauauauauauauaua :-)
Avevo sentito parlare di 'sto film- in maniera molto positiva- da un po' tutti gli "horrorologi" ke bazziko, ma non l'avevo mai visto.......poi, nel merkatiello natalizio vicino Piazza Carità, ho trovato il dvd a soli 2 euro e, naturalmente, l'ho fatto mio, insieme a 'na karrettata di dvd più o meno trash......
ma quando si trovano dei dvd a prezzi kosì stracciati.....kome fare a resistere? eheheheheheh :-)
Sinceramente, essendo 'sto movie kosì famoso, mi aspettavo qualkosa in più........ invece.......la storia è interessante e devo ammettere (kome ha sottolineato anke Goat) ke parte pure bene....ma poi......si perde abbastanza e diventa un po' "delirante"........cioè- alla fine- non è un brutto film e qualke momento degno di nota pure ce lo ha (tipo la scena dallo psichiatra), ma nel komplesso........mah.......
forse il 6 e mezzo ke gli ho ammollato è un filino generoso, ma vorrei anke premiare l'ottima recitazione di Virginia Madsen (oltretutto fighissima), ke- maybe- è la kosa migliore del film
alla proxxoma gente :-)

non è bellissimo, in più la trama è banale.

All'inizio mi ha incuriosito, sembrava una tram molto interessante, e avrei continuato a sostenerlo se non fosse degenerato...

SPOILER

Un buon horror con atmosfere cupe e ottime musiche.
Candyman è un personaggio simpatico che col suo uncino enorme apre la gente dalla gola alla pancia.
State attenti a stare troppo davanti allo specchio!

tratto da un racconto di barker,questo candyman è uno splendido film dell'orrore.la storia si sviluppa da una leggenda metropolitana ed è finalmente qualcosa di originale.bravissimo tony todd e pure virginia madsen.belle le fatiscenti e sudice locations.
imperdibile per ogni fan del genere.

buon film girato in modo eccellente con una brava Virginia Madsen.