Un'astronave aliena in avaria è costretta ad atterrare in una zona desertica del sud ovest americano. Un giovane scienziato avvista l'oggetto non identificato e cerca di instaurare una relazione con gli extraterrestri. Ma gli abitanti del luogo, guidati da uno sceriffo razzista, vedono gli ospiti come una minaccia e reagiscono di conseguenza.
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Ho un amore particolare per questo genere di film in b/n. Trovo che abbiano un fascino particolare che ormai si è inevitabilmente perduto. Questo "Destinazione Terra" in particolare, è un film che apprezzo molto, vuoi per la raffinatezza con cui viene raccontato il tutto, vuoi per la tematica. Qui è tutto azzeccato: dalla trama alle interpretazioni del cast. Ovviamente va da sé che gli effetti speciali appaiono piuttosto semplici se messi a confronto con quelli di oggi, ma sinceramente è un aspetto che tendo volentieri a mettere in secondo piano ogni volta che guardo pellicole come questa. Poco importa se le creature assomigliano a dei grossi Minions usciti male, ciò che più conta è l'atmosfera che si respira, le ambientazioni e soprattutto il messaggio che il film vuole trasmettere. L'incontro col diverso è qui raccontato in modo egregio ed efficace. La paura di ciò che percepiamo diverso, il terrore che scaturisce dallo smettere di considerarci il centro dell'universo. Tutto è sviluppato all'interno di una trama, sicuramente non eccezionale, ma assolutamente ben costruita. Un piccolo grande cult.
Per gli amanti della fantascienza d'annata, ecco un discreto film low-budget del mitico Jack Arnold, qui non troppo ispirato, a onor del vero. "Destinazione... terra!" si adagia placidamente sul genere. Impressionante come le colonne sonore del tempo fossero quasi indistinguibili l'una dall'altra.
E' la rappresentazione sbagliata del diverso come "nemico" da distruggere il tema di Destinazione terra. Il film è sostenuto da un intento critico nei confronti della natura umana, che è tratteggiata come aggressiva e diffidente nei confronti dell'altro (si può anche scorgere una critica alla Guerra Fredda). Molto apprezzabile l'ambientazione desertica del film, e la concezione dell'alieno, in parte mostruoso nella sua forma autentica e in parte uguale all'uomo perchè capace di imitazione, dona un tocco di ambiguità e fascino particolare a un film che si discosta dalle paranoie antisovietiche degli altri film di fantascienza anni 50, e si distingue per un personale e intelligente punto di vista sull' "alieno", fondamentalmente pacifico, come succede in "Ultimatum alla terra".
Bel film fantascientifico piuttosto riflessivo che si pone in difesa del diverso e contro la violenza. Alla sceneggiatura oltre a Harry Essex, il mitico Ray Bradbury!
Destinazione Terra si affianca concettualmente ad Ultimatum alla Terra di Wise che non La guerra dei Mondi Haskin. L'alieno non mostra ostilità, tantomeno mosso da propositi di invasione del nostro pianeta. Ciò che viene sottolineato è il rapporto fra l'uomo e un essere diverso che viene pesantemente influenzato dall'aspetto fisico. Tale superficialità lo induce, come nell'atteggiamento dello sceriffo, ad associare il repellente al malvagio in un'equazione distruttiva che non porta alla comprensione. Prima pellicola di fantascienza di Jack Arnold che risente poco dei suoi sessantanni di età per la capacità di esprimere tematiche semplici ed universali come l'accettazione del diverso.
Consigliato a tutti gli amanti dei b-movie, della fantascienza anni 50 e dei film di invasioni aliene. Al contrario di altri film tipo quatermass, la guerra dei mondi o la cosa da un atro mondo, gli alieni non sono ne cattivi e ne vogliono conquistare il mondo. Film molto suggestivo nelle ambientazioni, originale e affascinante, una vera chicca anni 50'.
Esordio nella fantascienza per Jack Arnold con un film “intelligente” e molto innovativo rispetto agli anni in cui è uscito dove l’alieno era praticamente sempre visto come brutto, cattivo e bellicoso… Arnold mostra una sensibilità notevole e in netto anticipo sui tempi anche se effettivamente il film è invecchiato di più e ha una resa complessiva inferiore rispetto ad altri classici dello stesso regista…
Cast adeguato, regia sicura, ottima l’idea della soggettiva aliena, in un dialogo vengono anche poste le basi per il dubbio su chi sia veramente umano o alieno idea che verrà sviluppata alla grande da Phil K. Dick (di quegli anni è Impostor) e che farà la fortuna di diversi film del genere…
Se è vero che è un film importante per la storia del cinema di fantascienza è altrettanto vero che questo "Destinazione Terra" risente abbastanza del peso degli anni. Sicuramente è realizzato bene per l'epoca in cui è stato girato..gli effetti speciali sono abbastanza banali (ovviamente) e le interpretazioni discrete (tranne Carlson una spanna sopra a tutti). Che dire..non mi sento di dargli un voto altissimo perchè il film mi ha suscitato sensazioni contrastanti..all'epoca poteva sicuramente rappresentare un grande film..al giorno d'oggi sicuramente è da valutare in chiave diversa..più che sufficiente comunque.
Uno dei primi film fantastici di uno fra i più bravi registi del genere. La particolarità di questa pellicola è racchiusa nel fatto che non ci viene mostrato l'extraterrestre nella sua figura ( se non in parziali e sfuggenti riprese ), ma ne percepiamo l'esistenza tramite le persone alle quali l'alieno si sostituisce, assumendo un atteggiamento quasi meccanico e monoespressivo. Molto intelligente e suggestiva l'idea di far entrare lo spettatore all'interno dell'alieno facendoci vedere le cose da dietro il suo occhio gigante. Essendo quasi assenti gli effetti speciali, e basandosi più sull'aspetto psicologico dei personaggi e sui dialoghi, limitando notevolmente l'azione, ai non amanti del genere può risultare un pò noioso.
è davvero un gioiellino; la non banalità di come viene trattato il tema alieni lo rende un film godibile e credibile tutt'oggi, seppur con tutte le pecche che puo avere un film di fantascienza anni 50... cose che oggi strappano un sorriso, ma che diventano "terrificanti" se ci si cala nella realtà di oltre mezzo secolo fa. Dialoghi bellissimi (anche questi oggi fanno sorridere... ma che educazione e garbo a quei tempi?)
Fantascienza anni '50. Jack Arnold si può considerare lo Spielberg (quello migliore) degli anni '50 e dirige con mano sicura, e con intelligenza (in base alle letture che se ne possono dare) quest'opera di fondamentale importanza nel genere. Un cult assoluto, da vedere.