dunkirk regia di Christopher Nolan USA, Gran Bretagna, Francia 2017
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dunkirk (2017)

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locandina del film DUNKIRK

Titolo Originale: DUNKIRK

RegiaChristopher Nolan

InterpretiFionn Whitehead, Tom Glynn-Carney, Jack Lowden, Harry Styles, Aneurin Barnard, James D'Arcy, Barry Keoghan, Kenneth Branagh, Cillian Murphy, Mark Rylance, Tom Hardy, Michael Caine, Billy Howle, Bobby Lockwood, Miranda Nolan, Kevin Guthrie, Brian Vernel, Elliott Tittensor, Matthew Marsh, Jochum ten Haaf, Damien Bonnard, Adam Long, Michael Fox, Will Attenborough, James Bloor, Paul Riley Fox, Richard Sanderson, Valiant Michael, Piers Stubbs, Johnny Otto, Jan-Michael Rosner, Brandon Duracher

Durata: h 1.47
NazionalitàUSA, Gran Bretagna, Francia 2017
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 2017

•  Altri film di Christopher Nolan

Trama del film Dunkirk

Dunkirk si apre con centinaia di migliaia di truppe Inglesi e Alleate circondate dalle forze nemiche. Intrappolate sulla spiaggia, con alle spalle il mare, si trovano ad affrontare una situazione impossibile con il nemico che incalza.

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Voto Visitatori:   7,00 / 10 (137 voti)7,00Grafico
Miglior montaggio (Lee Smith)Miglior sonoro (Mark Weingarten, Gregg Landaker, Gary A. Rizzo)Miglior montaggio sonoro (Richard King, Alex Gibson)
VINCITORE DI 3 PREMI OSCAR:
Miglior montaggio (Lee Smith), Miglior sonoro (Mark Weingarten, Gregg Landaker, Gary A. Rizzo), Miglior montaggio sonoro (Richard King, Alex Gibson)
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Miglior film straniero
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Voti e commenti su Dunkirk, 137 opinioni inserite

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  Pagina di 2   Commenti Successivi »»

sabel  @  23/10/2024 18:56:20
   9 / 10
Visivamente stratosferico, la storia invece è un po' piatta, però nel complesso è un grandissimo lavoro.

it.sandi  @  14/10/2024 15:10:20
   5 / 10
Ho inondato Christopher Nolan sul sito di voti altissimi , penso che la media voto che ho dato (e i film saranno sicuramente più di cinque) si aggiri verso il nove e mezzo . Questo no , assolutamente . Per due motivi : é un film dignitoso , non é una schifezza come altre cose . Ma Nolan secondo me é un genio che ha fatto film geniali e che ha aggiunto argomenti totalmente inaspettati (Inception , Interstellar ...) dove tutto sembrava e forse era già stato detto . Questo si ricollega al secondo motivo : appunto il filone film di guerra é chiuso da anni e anni , tutto era ed é già stato detto e alla grande , aggiungere qualcosa ha una funzione puramente ornamentale , niente di più ... Mi dispiace dare un' insufficienza ad un grandissimo : ma questo film é poca roba , proprio pochinino ...

Cruella  @  10/10/2024 11:07:16
   5½ / 10
Visto due volte, ma purtroppo non l'ho apprezzato particolarmente. Ci ho messo impegno però

Sileno94  @  04/07/2024 07:18:25
   7½ / 10
Non è un film che mi intrattiene, e che rivedrei per coinvolgimento, ma è indubbio che quì abbiamo un Nolan maturo, poetico, e sperimentale. Dalle scelte di regia

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alle scelte di sceneggiatura

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A livello tecnico il miglior film di Nolan con dei quadri Hoyte van Hoytema che dipinge quadri, un Hans Zimmer che raggiunge il culmine di collaborazione con Nolan, gli effetti sonori..veramente intoccabile.
Una sinfonia d'orchestra.

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Cinder  @  12/03/2024 00:24:20
   10 / 10
Ottimo film di guerra.

JohnRambo  @  02/09/2023 12:55:47
   4 / 10
Una specie di docufilm dove è assolutamente necessario conoscere in anticipo la materia di cui si parla per seguire tutto ciò che (non) succede.
Molto lento, pochi dialoghi inutili ai fini della trama, nessun attore in grado di guidare l'andamento della storia.
Un peccato per un momento della Seconda Guerra Mondiale ad altissimo contenuto drammatico per gl'inglesi: la guerra era quasi persa, si era al collasso, l'esercito francese in rotta e i nazisti trionfavano in Europa. Nulla di tutto ciò viene fatto percepire nel film.
Ci sono attori validi, come Kenneth Branagh, ma non vengono per nulla utilizzati come si deve.
Per fare un paragone, "Niente di nuovo sul fronte occidentale" fa capire molto meglio e assai più chiaramente la questione, arrivando perfino ad accennare alla famosa "pugnalata alle spalle" parte della retorica dei militari tedeschi che avrebbe ben presto precipitato il popolo tedesco nelle mani dei movimenti nazionalisti più spietati di sempre. "Dunkirk" non fa capire nulla del genere, non si fa seguire con facilità, non riesce a far percepire la minaccia incombente nemmeno quando appaiono gli Stuka a bombardare occasionalmente la spiaggia.
Per me un fallimento su tutta la linea, ed uno dei peggiori film di guerra che abbia visto.

BigHatLogan91  @  01/09/2023 11:41:49
   7½ / 10
Ottimo uso del sonoro, per un film di guerra che si difende bene. Un Nolan un po' più introspettivo.

Dominus360  @  21/03/2023 21:29:55
   2½ / 10
Monotono,vado a dormire

weareblind  @  22/01/2023 09:05:13
   8 / 10
Potente film visivo, senza trama, di importante memoria.

mauro84  @  01/11/2022 21:22:30
   7 / 10
Stasera mi sono recuperato questo gran film drammatico, storico, facendosi parte della seconda grande guerra. Non conoscevo molto la storia dietro a Dunkirk, ed agli relativi soldati americani salvati sulle spiagge della Normandia. Forte ad impatto scenografico e fotografico. Molto vicini alla realtà con alcune scene.
La storia non si deve dimenticare.

Il cast di questa ennesima perla di Nolan rappresenta il meglio o quello che è oggi un ricco cast tutto maschile, tutto di attori promettenti e lanciati nel cinema d'oggi.
Sentivo il bisogno di un attore super "famoso".. in questo caso no lo ammetto, ho apprezzato appieno quello scelto.

Mi son lasciato trasportare sta volta, dalla storia, dagli avvenimenti, da come Nolan ce li ha trasmessi, li ha sceneggiati, curando fotografia e montaggio, prendendosi a dovere i 3 premi oscar. Grazie!

E' un film militare è vero, ma è stato capace di emozionare.
Sti eroi son sopravvissuti e ci hanno portato la Storia a noi.

Consigliato !!

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  18/10/2022 16:11:10
   9 / 10
Una delle tante vette del cinema di Nolan, stavolta alle prese con il cinema di guerra. L'unico motivo per cui non gli do il 10 pieno è che forse rispetto ad altri capolavori di questo genere, a tratti mi è parso leggermente distaccato, ma è comunque un'opinione sinceramente soggettiva. Per il resto è un esempio di come si possa fare cinema lavorando con pochissimi elementi: dialoghi scarni se non inesistenti, gestione dei tempi impressionante, montaggio e colonna sonora perfetti.

Invia una mail all'autore del commento iron klad  @  03/10/2022 09:03:45
   7 / 10
Bello, coinvolgente. Se la prima parte può sembrare uno dei classici film di guerra ma che più di guerra parla di amore, nella seconda parte si vede tutta la maestria del montaggio e delle inquadrature nei momenti di alta tensione.
A volte la musica è invadente, anche se ben azzeccata.
A me è piaciuto parecchio, forse uno dei pochi film di guerra che ho apprezzato fino ad ora (ammetto che ne ho visti pochi per ora, ma perchè sono tutti uguali).
Direi che questo lo metto in seconda posizione dopo Salvate il soldato Rayan.
Per ora... Se notate nel mio profilo non ho visto chissà quali film di guerra, se conoscete qualcosa di interessante, lasciate pure un commento.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  09/10/2020 20:22:12
   7½ / 10
Veramente bello, non conoscevo la storia della battaglia di Dunkirk, grazie a questo film ho avuto la possibilità di conoscere una parte di storia a me poco conosciuta.
Il film è molto scorrevole e molto curato nei costumi, che permettono allo spettatore di calarsi nel contesto storico in cui è ambientata la pellicola donando un imprecisato sentimento di nostalgia.
L'emozione che più risulta dalla visione del film è comunque la tensione, alimentata con costanza dalle musiche di Hans Zimmer e da un ticchettio sempre più invadente.
Il livello tecnico è molto alto, specialmente nella parte della spiaggia, con qualche chicca registica e nella sezione aerea diretta in modo sublime.
La fotografia è impeccabile, perchè adatta ad ogni contesto, infatti la più cupa la troviamo nella spiaggia.
L'aspetto meno carino di Dunkirk viene Dai "visi", dall'espressione degli attori, non traspare un forte coinvolgimento e pare stiano compiendo un salvataggio il cui risultato non sia messo neanche per un attimo in discussione. Anche la figura del comandante inglese è poco coinvolgente con quel viso rasato di fresco e l'uniforme perferttamente in ordine, il viso per nulla partecipe che si appresterà, portata a termina l'azione, a compierla nuovamente per salvare i soldati francesi rimasti a terra.
Una vicenda storica importante, portata sullo schermo da Nolan in grande stile, non un capolavoro, ma di forte impatto, con le immagini di terra, cielo e mare sconvolti dalla bufera umana che non risparmia.

Beefheart  @  23/07/2020 16:14:09
   6½ / 10
Premetto di non essere un irriducibile di Nolan ed infatti anche stavolta non sono estasiato.
Trovo che questo film sia monotono, ripetitivo. E anche poco avvincente.
Il giochino di dividere ed organizzare la storia in tre piani narrativi, di diverse lunghezze temporali, che convergono insieme al finale comune, non mi sconfinfera più di tanto perchè trovo che non renda un granchè dal punto di vista dell'efficacia; dell'impatto.
Tutto il film rimane piuttosto molliccio, troppo romanzato e secondo me si trascina un po stancamente.
Di buono ci sono la fotografia e gli effetti realistici. E, se sei inglese, la pompatina al tuo ego ipertrofico (sempre che ce ne fosse bisogno).
Il resto è tutto già visto.

GreatJohn96  @  05/07/2020 00:45:13
   7 / 10
Il film più espressivo di Nolan, con il pretesto (direi finalmente) di girare un film sulla guerra diverso, molto vecchio stampo e con una formula molto più corretta che ha finalmente aggiustato quella tamarraggine inutile ed invasiva che preme sul film bellico moderno. Durante lo svolgimento il visual fa da padrone, disfandosi di dialoghi, scene caotiche e presenza spesso macchiettistica delle controparti nemiche (visibili per pochi secondi nel finale) e la colonna sonora accompagna il tutto alla grande. Spero venga ricordato, perchè qui non si tratta di un esercizio di stile o di regia, ma di quel cinema più minimale e sostanzioso che con le immagini è ancora capace di dare molto.

P.S. ovviamente, non è un capolavoro

Niko.g  @  28/06/2020 14:45:36
   5½ / 10
Oscar al miglior montaggio. Strano... visto che, generalmente, il montaggio è un elemento chiave nel determinare coinvolgimento. Invece "Dunkirk" suscita l'empatia del tappuccio di una bic e stupisce per quanto poco riesca a comunicare. Al solito, Nolan la sceneggiatura se la scrive da sé, facendo emergere tutti i limiti in materia. In particolare i dialoghi sono di una povertà sorprendente e, al solito, il film è spezzato in varie parti, rimontate e rimescolate senza un perché. Il perché lo sa soltanto Nolan. L'unica certezza è che "Dunkirk", se si esclude la qualità delle riprese, fa di tutto per farsi dimenticare e, complice anche un cast moscio all'ennesima potenza, pare riuscirci benissimo.

3 risposte al commento
Ultima risposta 23/01/2024 22.08.21
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  19/04/2020 14:53:29
   8½ / 10
Script minimale, personaggi racchiusi in piccoli archi narrativi senza bisogno di presentazioni, dialoghi limitati, informazioni solo se necessarie ma sempre ridotte all'osso, azione mai confusionaria, sequenze e immagini che annichiliscono e soprattutto la scelta stilistica di non usare neanche una goccia di sangue (perché Dunkirk più che un film di guerra, è un film sulla sopravvivenza e sulla speranza). Questa è roba d'altri tempi, Nolan evita il digitale, il cast è una meraviglia con Tom Hardy (una trentina di parole pronunciate) chiuso in una cabina 2x2 di uno spitfire per tutto il film (muove solo occhi, mani e sopracciglia, ed è il migliore ). Fantastiche anche le musiche di Hans Zimmer, raramente così misurate.
Oh, io francamente da Nolan non me l'aspettavo. Perché questo è un film che non segue nessuna logica produttiva e non cede il passo a nessun compromesso. Ma come fai a non voler bene a quest'uomo?

Jokerizzo  @  05/02/2020 15:28:16
   9 / 10
Con Dunkirk il regista Christopher Nolan sintetizza il suo linguaggio riuscendo a condurci attraverso un viaggio profondamente umano, che nonostante tutto si fregia di una tecnica e una consapevolezza registica al massimo della loro espressione. Ogni caratteristica tipica del cinema del regista inglese, dall'ossessione per il tempo alla cifra emotiva del suo racconto, riescono così grazie alla storia del salvataggio di Dunkirk ad eccellere in ogni forma restituendoci una pellicola a cui è difficile, se non impossibile, trovare un vero difetto.

mark0  @  28/01/2020 08:56:32
   10 / 10
Le immagini parlano da sole... un capolavoro.

maxi82  @  06/01/2020 21:04:58
   6 / 10
Ammiro il regista avendo visto tutti i suoi film..questo Risulta abbastanza noioso...a tratti interessante avvolte meno...gran cast ma che non basta...Nolan ha provato il genere bellico...buona l'idea ma non lo svolgimento...mia modesta opinione

Dracula  @  23/12/2019 19:45:09
   8 / 10
Interessante e ben girato, forse a tratti un po' "freddo" però è girato benissimo. Nolan sa assolutamente come si fa un bel film.

Noodles71  @  10/12/2019 18:09:50
   6 / 10
L'evacuazione di Dunkerque durante la seconda guerra mondiale narrata attraverso tre linee temporali diverse: il molo, il mare e il cielo. Film sperimentale di guerra di Nolan che risulta ben presto noioso e senza ritmo. Le scene belliche di bombardamenti e scontri aerei sinceramente non mi hanno entusiasmato e speravo giungesse la fine il prima possibile. Cast corale che comprende tra gli altri Kenneth Branagh e Tom Hardy. Un sei stiracchiato solo perchè gran ammiratore delle opere di Nolan.

zerimor  @  23/10/2019 04:13:15
   4 / 10
Il peggior Nolan, per quanto mi riguarda. Dal 'naufragio' salvo solo la colonna sonora (Zimmer efficace come di consueto) e la scenografia che offre davvero un notevole impatto visivo. Buon film tecnicamente, ma non mi ha coinvolto minimamente.

Signor Wolf  @  16/10/2019 22:39:15
   4 / 10
classica americanata melensa, banale nell'idea e sopratutto nello svolgimento: collezione di situazioni standardizzate e prevedibili con parecchi minuti di anticipo si alternano ad inquadrature degne di un forced drama.
Questo film fa sembrare a confronto Pourl Harbor un capolavoro.
Si salva solo la colonna sonora.

Mauro@Lanari  @  06/10/2019 17:44:36
   4½ / 10
Nolan senior ricicl'il tema barocco del "memento mori" e della "vanitas", l'esser'umano in mezz'al teschio della mortalità da un lato e alla sabbia della clessidra con l'inesorabile fluire del tempo dall'altro. Il nemico è invisibil'e innominato poiché onnipervasivo, ubiquitario, famigerato, antichissimo: oltre 300mila soldati s'una spiaggia fra la sabbia sott'i piedi e la sabbia di Kronos nell'attes'afona e inerme di venir'imbarcati mentr'il bombardamento aereo li falcidia. L'esercito anglofrancese è inquadrato di schiena, artificio per estender'il significato dal caso particolare alla condizion'universale dell'"ecce homo". Foss'un dipinto, non ci sarebbe nulla d'aggiungere dopo tal'incipit che trasla dalla 1a alla 2a GM il pensiero ungarettiano: "si sta come di primavera 1940 sul bagnasciug'a Dunquerque". Non granché innovativo. Però Nolan è un regista che si cimenta con l'immagine-movimento e colma 106 minuti di filosofemi bislacchi. 3 spazi e 3 tempi: i 4 elementi presocratici sono trattati contro la tradizione biblica (qui è il fuoco ch'assume il ruolo di 4° elemento e un ruolo di distruzione, mentr'in Elia 1Re 19, 11-12 il 4° elemento è per esclusione l'acqua), e i 3 tempi indicano non la gabbia oggettiva delle 3 estensioni cronologiche, bensì un diverso livello di scala per quella bergsoniana percezione soggettiva che caratterizza buona parte della sua filmografia (Adriano Sofri: "I decenni volano, sono certi pomeriggi che non passano mai"). È una peculiarità del nichilismo postmoderno: si viv'il "carpe diem" immanentista ch'annienta svalutandoli tant'il futuro quant'il passato mentre risparmia col suo "presentismo" solo l'"hic et nunc" in cui si colloca l'attuale soggettività. Lo stratagemma delle riprese di spalle è ripetuto coi volti d'alcuni protagonisti nascosti dalla maschera o dal gasolio, il ticchettio dell'orologio è esteso all'intera colonna sonora, ulteriore lampo d'originalità da bergmaniano rubinetto gocciolante. L'illusori'armonia infinita della scala di Shepard è paccottiglia che si sperava caduta nell'oblio dopo la sbornia con l'Hofstadter di "G.E.B." (1979). "Dunkirk" si propone com'un "survival movie" già dalla tagline: ulterior'elemento dell'epoc'a odierna, quello di declassare il desiderio di vivere alla sopravvivenza fin'a se stessa. Transeat sulla madornale contraddizione ch'i 140mila francesi furono subito rimpatriati e moriron'o vennero catturati e deportati tutti di lì a poche settimane. Il budget della pellicola è da blockbuster, 100 milioni di dollari, megl'assicurarsi un epilogo ch'abbandoni le pretese d'autorialità per un diverso tipo di retorica: lo sciovinismo. Dalla denuncia della Grande Mietitrice al manicheo "buoni vs. cattivi".

Mauro Lanari

10 risposte al commento
Ultima risposta 15/10/2019 18.29.58
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Budojo Jocan  @  20/09/2019 17:39:21
   9 / 10
Io l'ho trovato fantastico. Regia da grandiosa e colonna sonora bellissima che accentua la drammaticità della storia. Il classico film da vedere nel momento giusto probabilmente, altrimenti gli appioppi un votaccio.

kastaldi  @  16/06/2019 22:41:19
   5½ / 10
Non ho letto le recensioni per non farmi influenzare ma dopo mezz'ora avevo già capito che non mi sarebbe piaciuto. Lentissimo, noioso, personaggi anonimi, cast sprecato... Ho visto tutti i film di Nolan ad eccezione di Doodlebug e Following, e questo è l'unico che non ho apprezzato, anzi non mi sembrava neanche suo. Credo di aver trovato più coinvolgente Il Deserto Dei Tartari.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  28/01/2019 20:05:27
   6 / 10
Mi aspettavo di meglio considerato il regista e la tematica trattata, resta un film senz'anima, che coinvolge poco, con personaggi senza empatia e con un ritmo che non agevola la visione.

halb  @  20/01/2019 16:23:29
   10 / 10
Ho trovato la storia incalzante e lo svolgimento più che realistico, bella anche la fotografia; uno dei miei film preferiti annata 2017.
Ne consiglio la visione agli amanti del genere.

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Cemmone  @  18/01/2019 21:08:14
   6 / 10
Mi allineo totalmente ai commenti dal 5 al 7. Il film non lascia nulla di particolare dopo nè genera alcuna empatia durante. Non credo che tra qualche mese se penserò alla visione di Dunkirk si risveglierà qualcosa in me. La fotografia è eccellente, ma immaginatevi questo film senza colonna sonora? Tutto il ritmo e il farraginoso saltare dall'aria all'acqua al molo a Dover è malamente cementato dalla colonna sonora, che risulta ridondante, esagerata, ripetitiva, martellante. La distonia tra essa e le immagini è pazzesca e disturbante.
Personaggi insipidi come un brodino di dado. Grande occasione persa. Probabilmente il fatto di vedere tale film a casa o al cinema può comportare 2-3 punti di differenza. Ma come ho ripetuto in altri commenti, se la misura in pollici di uno schermo comporta tali oscillazioni del voto, ne scaturisce un'opera alquanto fragile. 6 striminzito.

topsecret  @  20/12/2018 14:14:24
   6½ / 10
L'istinto della sopravvivenza che si divide tra eroismo ed egoismo.
Un film di buon impatto visivo ma anche discreto dal punto di vista delle emozioni che riesce a trasmettere. Non manca di drammaticità nè di scene spettacolari, ma soffre un po' nel ritmo che non sempre appare fluido, anche se sopperisce in maniera discreta con la linearità degli eventi raccontati.
Non male ma perdente, per quelli che sono i miei gusti, se confrontato con altre pellicole del genere.

Gabrielendil  @  16/12/2018 02:03:22
   9 / 10
Semplicemente meraviglioso

lo156  @  08/11/2018 19:36:59
   9 / 10
Davvero bellissimo, ma soprattutto ben fatto, la fotografia è i-m-p-r-e-s-s-i-o-n-a-n-t-e, ogni inquadratura sembra studiata; azzeccata anche la colonna sonora.

Thorondir  @  12/09/2018 22:28:09
   7½ / 10
Per me dopo Memento e The Prestige il film più riuscito di Nolan (di cui non sono un grande ammiratore, ma questa è un'altra storia).

Dunkirk riesce bene perchè al contrario di altre pellicole di Nolan è un film definito, chiuso dentro una storia, e che impedisce a Nolan di strabordare oltre l'eccezionalità (e la masturbazione filmica) che è un po' una sua prerogativa. Nonostante ciò, la stratificazione su più livelli c'è anche in Dunkirk, ma stavolta funziona, perchè da contemporaneamente l'immagine dello stato d'animo di topi chiusi in gabbia che vivono i soldati a terra, i piloti (torna il tema dell'intrappolamento), e delle scene all'interno delle navi. Il loro destino è nelle mani degli uomini comuni che arriveranno, celebrati senza retorica e con la giusta dose di patriottismo inglese che non lo trasforma (per fortuna) in melassa nazionalista.

Il comparto tecnico funziona alla grandissima, anche se la fotografia per larghi tratti è molto più accesa e contemporanea di quanto sarebbe dovuto essere: Spielberg sporcò moltissimo Salvate il soldato Ryan, quì siamo un po' troppo sul pulito.

Un film che rimane focalizzato sull'immagine e che ha la capacità di rendere le emozioni delle miriadi di personaggi senza doverli far recitare, perchè inseriti in un contesto da film corale dove ciò che conta è quello che accade e come viene messo in scena.

krystian  @  10/09/2018 10:49:15
   10 / 10
Credo che a livello visivo sia probabilmente il più bel film che io abbia visto, le immagini e le riprese sono a dir poco mozzafiato, soprattutto quelle nelle scene in volo, la colonna sonora di Hans Zimmer poi accresce ancora più il quadro generale.
La storia risulta un po' statica e meno appassionante rispetto ad altri lavori di Nolan, ma il risultato finale è talmente riuscito e spettacolare da lasciarmi a bocca aperta. Sì, Christopher Nolan ha sfornato l'ennesimo capolavoro e non penso di esagerare definendolo uno dei migliori registi del ventunesimo secolo. Continua così.

il ciakkatore  @  17/07/2018 22:46:05
   7½ / 10
Film di guerra sicuramente diverso dal solito,realistico e con un bel sottofondo musicale,bello e originale

AMERICANFREE  @  26/06/2018 09:53:16
   8 / 10
Da grande appassionato del genere ho apprezzato questo film, Nolan e' uno dei miei registi preferiti e non mi ha deluso. Molto realistico e recitazione perfetta, sicuramente da vedere

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  25/06/2018 00:07:20
   7½ / 10
Nolan è ormai una garanzia. Film di guerra abbastanza atipico dal punto di vista narrativo: tre storie con differente arco temporale che si intrecciano; totale assenza del nemico, che è solo una minaccia senza volto, ma non per questo meno minaccioso. Pellicola tecnicamente ottima.

Macs  @  20/05/2018 15:37:42
   7 / 10
Spaccato di storia che ricorda un evento non notissimo della Seconda Guerra Mondiale. Il film è girato bene e con alto tasso di spettacolarità; è vero i personaggi non appassionano più di tanto e non si ottiene l'immedesimazione, ma è una scelta azzeccata considerando il tipo di film che ricerca l'iper-realismo. Qualunque indulgenza allo spettatore o all'emotività spicciola avrebbe compromesso l'illusione mimetica che il film ricerca con forza. Fotografia fantastica e molto buone le musiche di Zimmer. Sorprende che non si sia parlato molto del messaggio pacifista del film. Un unico appunto che mi sento di fare alla messa in scena: mi sembra ci sia una penuria di comparse, se sulla spiaggia dovevano esserci 300.000 soldati, non me ne sono accorto.

Juza21  @  19/05/2018 20:53:40
   6 / 10
Piccola delusione, mi aspettavo qualcosa in più. Emoziona poco.

TheLegend  @  02/04/2018 16:36:53
   7 / 10
Una pagina importante di storia raccontata con importanti mezzi tecnici ma non pienamente riuscita a livello di contenuti.
Resta un buon prodotto.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  29/03/2018 23:15:29
   7½ / 10
Cinematograficamente è uno spettacolo, ma purtroppo i film di guerra mi annoiano molto, per quanto ben fatti siano. Oscar tecnici strameritati.

4 risposte al commento
Ultima risposta 02/04/2018 21.02.51
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Trixter  @  27/03/2018 15:32:23
   6 / 10
Con ogni probabilità siamo difronte ad un film tecnicamente al limite della perfezione, il che non stupisce visto il budget messo a disposizione dalla produzione. Tecnicamente tanto perfetto che ho trovato una certa carenza di pathos, una freddezza poco attinente all'esperienza bellica, un'atonalità che, di fatto, si rispecchia anche nella singolarità dei personaggi, senza voce, senza espressione, una sorta di magnetici robot caratterizzati dal solo obiettivo della salvezza.
Assolutamente sprecato anche il cast: Branagh-Hardy-Murphy molto piatti e senza mordente, regalano un'interpretazione sobria ma simile al grigiore di Dunquerque ed all'impalpabile schiuma delle spiagge della Francia del nord. Nel complesso, un film che è sicuramente molto ben fatto ma che regala poche emozioni e per un tema bellico è difficile da digerire.

dils  @  14/03/2018 21:19:33
   9 / 10
Un film che ti toglie il fiato! Incalzante, e assolutamente coinvolgente le riprese aeree sono spettacolari! Consigliatissimo

Biasx  @  06/03/2018 22:32:46
   6 / 10
Dunkirk punta forte sulle immagini e sembra concentrarsi soprattutto sull'aspetto della fotografia. Basta guardare sto film per capire tutta la grandiosità visiva di Hoyte Van Hoytema. Tuttavia il film pecca indubbiamente in quanto a trama, troppo confusionaria, storie separate e personaggi privi di ogni personalità. Risulta così abbastanza asettico e freddo, incapace di emozionare dal punto di vista della narrazione. Peccato!

Light-Alex  @  23/02/2018 11:41:33
   7 / 10
Film corale, senza un vero protagonista, senza una vera introspezione dei personaggi. Il racconto verte sui fatti e sul movimento di masse umane piuttosto che di singoli individui.
Si assiste allo svolgimento di un singolo tassello del grande puzzle della II Guerra Mondiale e aggiungerei un tassello non particolarmente connesso con il contesto storico in cui è avvenuto, all'interno del film. Il focus è sul presente, sull' "ora" di quello che sta avvenendo ovvero su l'evacuazione di Dunkirk. Dunque si viene catapultati sin dalla prima scena in questo limbo di spiaggia, si racconta per poco meno di 2 ore l'evento in sè per sè (le grosse difficoltà alleate, le mattanze da parte dei caccia tedeschi, ma anche lo spirito solidale del popolo inglese col salvataggio portato in atto anche da piccole navi e pescherecci, ed infine il senso di successo pur nella disfatta -con immancabile strizzatina d'occhio al pubblico americano-).
Lo strumento utilizzato è stato quello di seguire le peripezie di alcuni gruppi di soldati e civili, e di sviluppare tre linee temporali/spaziali differenti.

Sicuramente è un film che per quanto batta lo stra-abusato tema della guerra, introduce comunque delle novità, specialmente nello sviluppo narrativo, ed è tecnicamente realizzato molto bene.
Sicuramente la scelta di renderlo corale fa sì che non ci sia il minimo di introspezione nei personaggi, per cui tende a restare un po' freddo. Inoltre sembra un po' di assistere ad un singolo evento, in un certo senso "marginale" della storia, da l'impressione di mancare completamente nell'inquadrare la complessità del conflitto mondiale, per cui l'assistere ad eventi di guerra fini a sè stessi a mio parere dopo un po' annoia (e da questo punto di vista ho apprezzato la durata non eccessiva). Picchi di pathos ce ne sono pochi, forse il finale e l'arrivo delle piccole imbarcazioni inglesi, dove in realtà il pathos è quasi completamente portato e riempito dalla colonna sonora di Zimmer piuttosto che dal racconto di Nolan.

Ho apprezzato molto il fatto di poter tornare a provare curiosità per un evento della guerra su cui non avevo mai posto molta attenzione, e un po' trascurato nei miei studi scolastici.

davmus  @  05/02/2018 08:54:43
   9 / 10
Quasi un capolavoro, ben realizzato e affascinante!

Invia una mail all'autore del commento LorixTV™  @  31/01/2018 17:46:26
   9 / 10
Nolan non delude quasi mai, e anche stavolta è riuscito a regalarci un prodotto eccellente. I film di guerra devo dire che non sono proprio il mio genere, ma questo è veramente ben fatto. La regia, le musiche, i colori, i personaggi..è tutto realizzato molto bene. Consiglio la visione, anche se non siete appassionati dei film di guerra.

Kyo_Kusanagi  @  22/01/2018 17:58:17
   7½ / 10
Senza ombra di dubbio lo stile e la tecnica di questo film è indiscutibile.Un gioco a incastro a orologeria che ricompone i pezzi di più storie cronologicamente diverse man mano con ritmo scandito da una colonna sonora incalzante e ansiosa.Poco spazio all'eroismo individuale, nessun soldato Ryan da salvare,c'è solo la cruda e assurda guerra,le vicende umane e i tanti volti dei ragazzi inpauriti che cercano scampo.Un racconto staccato e freddo che sa di patriottismo e di senso collettivo di riscatto di un popolo che non si arrende mai.Forse può non piacere a tutti ma una visione la merita sicuramente

ValeGo  @  21/01/2018 10:29:48
   9 / 10
Un gran bel film. Le storie intrecciate ma divise dei protagonisti mostrano, su diversi piani temporali, spezzoni di giorni drammatici, momenti terribili, annaspanti. I personaggi sono persone comuni e lo spettatore è portato a immedesimarsi inevitabilmente con loro. La scena in cui il comandante alla domanda "che cosa vede?" risponde "l'Inghilterra" e vengono inquadrate tutte le barche è da brividi e fa commuovere.

polbot  @  14/01/2018 17:16:29
   8½ / 10
Film di guerra girato in chiave moderna: tre storie minori sullo sfondo del fatto storico. Un convincente crescendo di ritmo. Ottima prova di Nolan in un genere non suo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/01/2018 20:32:45
   8 / 10
Che Nolan sia ossessionato dal tempo non è certo un mistero. In Dunkirik il tempo viene frammentato su tre direttrici differenti (un'ora, un giorno, una settimana). Eppure malgrado tale frammentazione il film narrativamente mantiene compattezza e linearità, tanto da scordarsi dell'operazione iniziale. Frutto di un montaggio preciso al millimetro, assistiamo alla disfatta di Dunkerque sneza che le storie o i personaggi prendano il sopravvento. In questo film in particolare i personaggi sono più che essenziali. A Nolan non può fregare di meno di essi perchè sono parte di un meccanismo che non si deve permettere spiegoni di sorta. Visivamente su livelli di eccellenza assoluta, privo di qualsiasi trabocchetto retorico, Dunkirk è l'ennesimo, particolare, blockbuster di Nolan. Uno dei pochi registi contemporanei capaci di coniugare la spettacolarità con la voglia di sperimentare.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  12/01/2018 10:09:19
   7½ / 10
Punti di vista e fasce temporali diverse per raccontare gli eventi accaduti sulla battigia di Dunkerque a cavallo tra il Maggio e il Giugno 1940: Nolan ricorda l'evacuazione di circa 400.00 soldati ormai circondati dalle truppe tedesche.
Il regista britannico riferisce della settimana passata dai soldati confinati sulla spiaggia in attesa degli aiuti, della giornata utilizzata da alcuni civili che con le loro imbarcazioni si prestano per favorire la ritirata dei giovani compatrioti, e l'ora di volo durante la quale un terzetto di piloti di Spitfire tenta di coprire il disperato esodo abbattendo i caccia nemici pronti a bombardare e mitragliare gli indifesi militi.
Dialoghi ridotti ai minimi termini, nessun protagonista e volti noti (Hardy, Branagh, Murphy) confinati in ruoli mai di spicco in un mosaico collettivo in cui a brillare non è l'eroismo del singolo bensì l'altissimo senso morale di un popolo.
La riflessione di Nolan non punta sullo spettacolo fine a se stesso (è significativa in questo senso l'assenza di scene particolarmente crude o commoventi), anche se la cifra stilistica adottata esalta i sensi; la fotografia di gran livello supporta nel migliore dei modi la sicurezza ostentata in cabina di regia e a dir poco encomiabile giunge il lavoro sul sonoro. La soundtrack di Hans Zimmer, pur non essendo un motivo da tramandare ai posteri, si rivela azzeccata per rendere l'idea dell'incalzare del tempo e delle sempre più ridotte possibilità di salvezza.
Gli elementi terra, acqua, aria vengono sfruttati al meglio per un claustrofobico incubo dai paradossali spazi estesi, mentre il tempo è elemento ritornante come tema comune nelle opere di Nolan, questa volta amalgamato in una continuity piuttosto incalzante in cui si cerca di restituire l'orrore della guerra senza ricorrere a metodi canonici.

antoeboli  @  11/01/2018 23:27:37
   6 / 10
Cosa aspettarsi quando Nolan ti annuncia un film . Ebbene , sempre qualcosa che pare semplice da realizzare , ma il regista fa di tutto per renderlo a modo suo .
Dunkirk vuole omaggiare una celebre evasione delle forze inglesi e francesi dall isola di Dunkerque , facendolo con tre collegamenti : molo , mare e aria .
Prende situazioni e personaggi volendoli miscelare tra di loro . Peccato che secondo me è un esperimento poco riuscito , perchè per almeno un 50 minuti abbiamo un film che non decolla mai ,anzi tende ad annoiare . Dialoghi minimali , fatti apposta , così come il background di ogni personaggio non viene mai toccato . Non nulla di specifico su chi appare sullo schermo , tranne il nome , in un cast di ottimi attori , tra cui T.Hardy o l ottimo M.Rylance .
Ottima la regia e la fotografia che lo fanno sembrare più un documentario che un film di guerra stesso , dove tra l altro alcuni effettoni sembrano essere stati usati in maniera artigianale per dare maggiore credibilità a quello che avviene su schermo .

markos  @  08/01/2018 17:51:34
   7 / 10
Basato su una storia vera della seconda guerra mondiale. Film godibile.

nazgul  @  04/01/2018 17:56:33
   7 / 10
buon film vale la pena vederlo..ahahah

Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento ilSimo81  @  04/01/2018 13:28:08
   8 / 10
Ispirato agli eventi occorsi durante l'evacuazione di Dunkerque, realmente avvenuti nel corso del secondo conflitto mondiale, "Dunkirk" racconta la struggente speranza di interminabili fila di soldati inglesi, disposti sulle spiagge francesi in attesa che la l'amata madrepatria li riporti a casa.

L'impresa narrata è frutto di una coscienza comune che unì il popolo inglese, smosso da sentimenti di empatia, patriottismo ed eroismo che la storia ha spesso visto esaltati ed esasperati nelle vicende belliche.
L'inglese Nolan rende omaggio ed onore al suo popolo con un kolossal patriottico fin dal titolo, che inglesizza il nome della località. E in effetti non è fuori luogo definirlo kolossal, nel momento in cui andiamo a considerare un cast di tutto rispetto e ancor più l'enorme lavoro di messa in atto dei monumentali effetti speciali, diventati ormai il marchio di fabbrica del regista.
Vero che questa sua scelta di autocelebrare la propria (comunque indiscutibile) virtù nel realizzare tecnicismi straordinari rischia di passare per un freddo autoritratto, tant'è che la critica principale viene mossa contro la poca empatia causata da una limitata caratterizzazione dei protagonisti, come se tale difetto fosse contrappasso di quella esaltazione visiva.

E' però vero che privare i personaggi della parola per lasciarla agli eventi rende ancora più audace il raccontare una storia con efficacia. Questo è l'espediente con cui Nolan attira nel vivo dell'azione e rende il suo cinema esperienza. Lo spettatore viene schierato in fila su una spiaggia guardando per giorni verso l'orizzonte, viene calato nella stiva di un natante che probabilmente verrà affondato, viene fatto montare in cabina di un vecchio velivolo militare che solca i cieli tra i fischi di missili e bombe.
Particolarmente efficace il diretto e coinvolgente accompagnamento sonoro, spogliato da eccessivi ricami verbali (a volte togliere parole consente di rimanere nel drammatico senza scaturire nel patetico) e musicali, anche se questo va a discapito dell'apporto artistico di Zimmer, stavolta meno memorabile.

"Dunkirk" deve combattere contro una campagna promozionale che lo dipinge come la vetta della produzione di Nolan, venendo definito "capolavoro" ancor prima dell'uscita nelle sale, e deve anche combattere contro le aspettative necessariamente legate al nome del regista, di cui diverse opere sono già nella storia del cinema.
Da questo punto di vista, "Dunkirk" pare destinato a rimanere un prodotto di ottima fattura, che però difficilmente assurgerà ai livelli di altra produzione precedente (che piaccia o meno, anche il precedente "Interstellar" gli rimane superiore).
Bisogna comunque riconoscere a Nolan il merito di aver trasposto il suo maggior talento espressivo dal seminato fantascientifico (a lui decisamente più familiare) al campo minato del racconto storico, impresa difficile ma in questo caso decisamente riuscita.

Invia una mail all'autore del commento kampai  @  03/01/2018 22:38:50
   7 / 10
Oddio sinceramente da quello che ho letto su questo film pensavo meglio. Bellissimo sul lato visivo ma niente di più, la musica di Zimmer poi alcuni pezzi sembrano copia incolla da blade runner. Attori sprecati, Hardy su tutti. Sceneggiatura inesistente. Peccato

BlueBlaster  @  03/01/2018 13:23:30
   7 / 10
Avevo il sentore che non sarebbe stato un capolavoro e che "Salvate il soldato Ryan" fosse di tutt'altra pasta ed infatti non mi ha entusiasmato poi molto.
Tecnicamente è molto ben realizzato ed ho potuto godermi fotografia ed effetti di alto livello grazie al tv nuovo, e a dir la verità ho guardato più gli aspetti tecnici che altro perché la sceneggiatura non mi è piaciuta e nemmeno la recitazione.
Si parla poco in questo film e non è che questo mi garbi molto, gli attori più bravi e famosi non vengono sfruttati bene (Tom Hardy addirittura viene mostrato a volto scoperto pochi secondi)...ma sopratutto le cose che non ho gradito sono state il ritmo compassato e sto montaggio cronologico particolare, secondo me in film di guerra basato su fatti reali non occorre trovare escamotage per complicare la trama.
Son contento di aver conosciuto questo altro tassello della Seconda guerra mondiale.

riobissolo  @  02/01/2018 23:13:31
   6 / 10
Immagini spettacolari, soprattutto i combattimenti aerei. Sono allibito dalla completa assenza di una storia e dalla inesistente caratterizzazione dei personaggi. Insomma, vien da dire, con un budget cosí importante si poteva fare un film epico, come Salvate il soldato Ryan, ed invece non é andata cosí. Peccato Nolan, non sei Spielberg.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  02/01/2018 19:52:44
   7 / 10
Bel film di guerra ma non eccelso .
La trovata di intersecare la stessa storia su tre piani di visione differenti è interessante ,ma spesso mal applicata tanto che verso la fine sembra un gran pasticcio ..
Però la recitazione e il pathos sono buone e coinvolgenti,la colonna sonora ansiogena è forse la cosa migliore .
Da Nolan mi apettavo di più anche pensando che ci ha lavorato per così tanto tempo a questo soggetto .

jek93  @  20/12/2017 12:41:32
   7½ / 10
E' un bellissimo film, ma, a mio parere, non un capolavoro

alesfaer  @  19/12/2017 20:19:38
   4 / 10
visto con aspettative altissime. che dire...boh , il film è lento noioso e senza empatia.
mi sono piu' volte chiesto nelle quasi 2 ore di film se potesse essere possibile che nolan avesse girato questa pellicola.
dopo interstellar (Che cmq a confronto è 1 piccolo gioiello) è il secondo fallimento consecutivo . nolan dove 6?

Invia una mail all'autore del commento bart1982  @  17/12/2017 23:17:15
   6½ / 10
Atmosfere e sonoro di alto livello, trama spezzata in 3 filoni temporali che non mi ha entusiasmato più di tanto.
Ad un certo punto anche troppo confusionaria la sequenza degli eventi...

jason13  @  16/12/2017 11:00:00
   5 / 10
Sinceramente non ho provato nulla di nulla, nessuna emozione e coinvolgimento. Freddo e un po' noioso. Restano le spettacolari immagini ma non basta...

VincVega  @  09/12/2017 13:54:15
   5½ / 10
Tecnicamente superlativo, ma assenza quasi totale di pathos ed emozioni, cosa non buona per un film di guerra. Per carità, belle immagini, qualche buona scena, le diverse inquadrature delle stesse sequenze, gli effetti sonori spaventosi, ma non basta. La noia fa capolino più volte. I personaggi non hanno un minimo di spessore, stessa cosa i dialoghi. Sarà anche colpa della durata, 1 ora e 40 minuti per un film del genere è troppo poco. Nolan ha voluto fare un film per tutti, facendo accorrere gente in massa nei cinema. In questo ci è riuscito dato il successo del film ai botteghini. Merito dei fan innamoratosi di lui dopo i film di Batman, altrimenti non avrebbe avuto questa risonanza.
"Dunkirk" è un progetto ambizioso ma non riuscito e senz'anima, a mio avviso. Mancano diverse componenti, in primi il coraggio da parte di Nolan. Si è mai visto un film di guerra senza sangue? Io non impazzisco per Spielberg, ma solo la prima parte di "Salvate il Soldato Ryan" distrugge "Dunkirk". Dov'è la crudeltà della guerra?

Nolan si conferma uno dei registi più sopravvalutati degli ultimi anni, non a caso idolatrato dai bimbominkia. I tempi di "Memento" sono lontani.

P.S. Ultimo appunto. Ma la critica è impazzita? Su Rotten Tomatoes 93% e media dell 8,6. Mi vien da pensare che molti sono stati pagati. Poi leggo adesso che "Dunkirk" e "Wonder Woman" sono tra i film migliori del 2017 secondo l'American Film Institute, "Blade Runner 2019" invece escluso. Siamo alla frutta.

greeg979  @  08/12/2017 20:50:52
   7 / 10
Sceneggiatura semplice e lineare, ma immagini mostruose

Spotify  @  06/11/2017 03:23:40
   7½ / 10
Christpher Nolan è senza dubbio uno dei migliori registi degli ultimi 15 anni, un cineasta capace di dare nuova linfa al cinema con opere personali ed originali. Il director londinese ci aveva donato la sua ultima fatica nel 2014, ovvero lo sci-fi "Interstellar", pellicola che forse aveva consacrato in tutto e per tutto l'abilità di Nolan dietro la macchina da presa.
Ora, nel 2017, Nolan è tornato, pronto a stupirci di nuovo, portando sullo schermo la storica battaglia di Dunkerque, evento importante, e generalmente poco ricordato, della seconda guerra mondiale. Il genere bellico non era ancora stato trattato da Nolan, il quale durante la carriera ha saputo spaziare in diverse tipologie di pellicole, riuscendo sempre ha rinnovarsi.
E all'apparenza il film, forse anche solo guardando la locandina o il trailer, sembra in effetti solo ed esclusivamente di guerra, una cosa alla "Salvate Il Soldato Ryan" per intenderci. Ma invece, la prima sorpresa di "Dunkirk" sta proprio qui, cioè che, quello che abbiamo di fronte ai nostri occhi, non è affatto un lungometraggio bellico. Difatti, Nolan racconta, o meglio, non racconta (di questo ne parlerò dopo), l'evacuazione dei soldati alleati dalla spiaggia della città francese. Di conseguenza, non vediamo nessun carro armato, nessun uomo mutilato e, soprattutto, nessun volto nemico. Forse le uniche sequenze riconducibili al cinema bellico sono quelle con protagonisti gli aerei. Per il resto, Nolan, ritrae cosa fu realmente Dunkerque, cosa successe, come si svolsero gli eventi, i luoghi cruciali dove essi accaddero ecc.. Nessuna sotto-trama, nessuna storia d'amore, nessun personaggio che prevale sugli altri, niente di tutto questo. Il film di Nolan altro non è che un resoconto di sopravvivenza narrato con un glaciale realismo.
Ed è proprio qui che secondo me, risiede il problema maggiore dell'opera, ovvero: il film di Nolan, è senza un vero e proprio plot. E' tutto fin troppo lineare, rigido. Non esistono rilevanti spunti di trama che diano una scossa decisiva alla storia, ma piuttosto, tutto segue un fin troppo "educato" filo conduttore, che, quasi da solo, si porta avanti fino alla fine. Per certi versi, Nolan si avvicina di parecchio allo stile documentaristico. Io, normalmente, non apprezzo quando in particolari generi cinematografici, come appunto quello bellico, ci sono troppe enfatizzazioni, però, nel caso di "Dunkirk" qualcosa in più, poteva essere aggiunta. Insomma, non c'è flessibilità, lo spettatore non ha quasi mai la possibilità di farsi delle proprie idee in testa, in quanto, altro non vediamo che soldati in procinto di essere salvati e aerei che stanno tutto il tempo a spararsi tra loro. Può anche andare bene il fatto di voler rappresentare l'evento in modo nudo e crudo, puntando al sodo, però, senza attente valutazioni, c'è il rischio di ottenere un prodotto senza tatto, senza quelle particolari situazioni che contraddistinguono il cinema di guerra (o, più in generale, quello d'azione). Ed è quello che appunto accade.
Altro elemento che non giova affatto, è una scarsissima caratterizzazione dei personaggi. Nolan ce li presenta solo come delle pedine lasciate al loro destino. Può anche essere buona l'idea di non voler avere un protagonista vero e proprio, però che nessuno dei soggetti venga un minimo descritto, delineato, non va affatto bene. E poi, da qui ci ricolleghiamo al discorso del realismo estremo, della rigidità che pervade l'opera. Non c'è nessun individuo che fa da guida, nessuno che spicca per carisma, per grinta. Nessuno colpisce lo spettatore per le sue azioni.
La sceneggiatura, tuttavia, aveva anche delle ottime idee: la parte della storia con protagonista Mark Rylance è ben congegnata ed molto interessante anche dal punto di vista ideologico. Anche l'idea di far svolgere il film su tre fronti è giusta, in questo modo Nolan analizza la battaglia da più prospettive. Mr Dawson è forse l'unico personaggio con un po' più di definizione, un civile coraggioso che vuole rendersi utile alla causa. E probabilmente, anche a livello registico, risalta più degli altri.
Se a livello narrativo la pellicola dunque, lascia molto a desiderare, dal lato tecnico è il non plus ultra. La regia di Nolan è di una bellezza abbagliante, lo spettatore raggiunge un vero e proprio stato di estasi. Il regista riesce a immortalare scene, momenti, di una bellezza poetica; tutto è sempre al suo posto, non c'è la più minima sbavatura, alcune sequenze sono tanto belle da diventare maestose, solenni.


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L'atmosfera che si respira è freddissima, per niente positiva. Oltretutto, ciò ancor più enfatizzato dall'eccellente valorizzazione dell'ambientazione, in particolare il molo. Esso è ripreso in modo distaccato, è descritto da Nolan come il più crudele degli scenari di guerra. La spiaggia poi, anch'essa delineata in maniera impeccabile, una zona lunga chilometri, dove regnano caos e desolazione.
Memorabili le battaglie aeree. Il director ti fa sentire dentro la cabina di pilotaggio, ti trasporta nell'alto dei cieli a guerreggiare col nemico tedesco. Durante queste sequenze, ci sono alcune angolazioni, esterne agli aerei, letteralmente da pelle d'oca. In sala riuscivo a sentire il vento tra i capelli. Vedere per credere.
Poi le scene con gli aerei sono anche quelle dove c'è più suspense, la quale infatti si fa sentire non poco, anche attraverso metodi un po' scolastici ma comunque efficaci. Suspense che non manca nemmeno nella famigerata scena dei soldati intrappolati nella barca arenata sulla sabbia, col nemico che spara. Sequenza quasi claustrofobica, Nolan riesce nell'intento di non dare alcuna idea allo spettatore di come i protagonisti possano salvarsi.
Il ritmo è fluidissimo. Va tenuto conto che non si tratta di un film lunghissimo, specie per quanto riguarda gli standard di Nolan, il quale ci aveva abituato a pellicole da quasi tre ore. Benché la narrazione, quasi non esista, il director, grazie alla sua tecnica divina, impedisce allo spettatore di annoiarsi e di godersi "Dunkirk".
Bellissimo il finale. Visivamente è pazzesco, la quantità di mezzi utilizzata è assurda. Ed è proprio dall'epilogo che Nolan lancia il suo messaggio: l'uomo, in condizioni avverse, non vuole altro che sopravvivere, non gli importa nemmeno di essere ricordato per gesti eroici o nobili, basta che sopravviva perché la vita è la cosa più importante che ha.
La fotografia è un altro elemento che contribuisce alla creazione dell'aura gelida che si respira. Si tratta di una fotografia cupissima, con dei toni tendenti al grigio. A tutto questo contribuisce un cielo costantemente nuvoloso, plumbeo, fattore che sta a sottolineare che drammatica e triste epopea sia stata Dunkerque.
Uno dei pochi meriti di Nolan a livello narrativo, è la scelta di non mostrare mai in faccia il nemico. Idea secondo me interessantissima ed originale. Il regista descrive il nemico nazista, più come un'entità o un mostro invisibile, una creatura senza pietà, che attacca all'improvviso, sbucando fuori dal nulla. Dal mio punto di vista un modo innovativo e giusto, di mostrare i tedeschi. Questo oltretutto, è anche un altro elemento di suspense, difatti i nostri eroi sembra siano costretti a scontrarsi con un terrificante rivale senza volto.
Altra menzione d'onore va fatta per gli effetti speciali. Veramente realistici e visivamente, sono da urlo. Tra l'altro, non sono usati nemmeno in maniera assidua, ma solo quando la pellicola lo richiedeva. Degli effetti che danno perfettamente l'idea, attraverso bombe e attacchi aerei sui soldati a terra, dell'inferno che fu quella spiaggia.
Ed accanto agli effetti speciali, ci sono quelli sonori. Ragazzi, una roba pazzesca. Mai sentito nulla di simile. Gli spari, le esplosioni e perfino il rumore delle onde del mare, senti tutto come se stesse accadendo a un metro da te. A volte il sound è quasi assordante, la sala cinematografica vibra. Un impianto sonoro veramente mostruoso. E solo al cinema si può udire ciò, di certo non nei salotti delle proprie case.
Colonna sonora strepitosa di Hans Zimmer. D'altronde, come potrebbe essere altrimenti? Un soundtrack epico-drammatico, a tratti triste, che rende certe sequenze, ancor più maestose. Musica usata con perizia da Nolan, viene introdotta sempre nei momenti più opportuni. Forse una delle colonne sonore migliori degli ultimi 10 anni.
Il cast, non è la cosa migliore della pellicola, però tutti impersonano i rispettivi personaggi in maniera valida. L'unico che si eleva è Rylance, il quale però, è un attore di tutt'altro livello. Grande performance, molto seria. Gli interpreti che fanno la parte dei soldati non colpiscono, però riescono a far trasparire l'angoscia, la paura e il dolore che si possono provare in certe circostanze. Da sottolineare la presenza di Kenneth Branagh. Una performance quella dell'attore britannico carismatica, realistica e a tratti toccante.


Conclusione: che altro dire sul film più atteso del 2017? Che forse Nolan fa l'impossibile con la macchina da presa, che si consacra come mostro di tecnica. A livello narrativo però, il maestro inglese fa un passo indietro. Quello che pertanto, poteva essere un masterpiece epocale, resta solo un gran bel film. Per me, siamo di fronte ad un capolavoro mancato.
Agli amanti della tecnica (come me) lo consiglio a priori, impossibile restare delusi. A chi però interessa più il lato dei contenuti che quello estetico, posso anche dire che non è obbligatorio vedere "Dunkirk".

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  21/10/2017 14:10:27
   6 / 10
Al tempo evitai accuratamente di commentare "Interstellar", film che non mi era piaciuto, ma che in confronto a questo è decisamente un capolavoro.
Non lo so, ho letto tanti commenti, intellettuali, emozionali, scettici. Non voglio ammorbare l'aria con altre opinioni. Credo che i primi quindici minuti (come spesso accade in Nolan) siano eccezionali, credo che il resto sia un film normalissimo, un po' deludente. Credo che le tre linee temporali siano inutili. Credo che la fotografia sia bellissima, ma ci mancherebbe. Credo che Nolan si sia rifugiato in un intimismo tutto suo che speriamo si sia risolto nell'arco di questo film. Per il resto, non lo considero brutto, ma nemmeno bello.

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Ultima risposta 21/10/2017 20.17.16
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stef123  @  16/10/2017 18:31:09
   6½ / 10
Notevoli le scene delle battaglie aeree.
Dunkerque visto con gli occhi di singole storie, non sempre convincenti.
buoni gli attori e buona la regia.
si nota che il budget non era elevato (a recuperare i soldati inglesi c'erano solo una ventina di barche restaurate d'epoca).

andreapau  @  16/10/2017 16:25:20
   6 / 10
Certamente un blockbuster, ma carente dal punto di vista della narrazione di un episodio non marginale della seconda guerra mondiale.
Girato in maniera eccellente, ma nella presunzione che tutti conoscano la Storia.
Non credo sia così, e il risultato è un certo scollamento tra i fatti raccontati e la loro influenza sul futuro.
Mancano scene che raccontano quel che accadeva ai piani alti, un massacro di uomini senza mostrare realmente il perchè accadde.
Troppa retorica militarista, il solito film americano

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Ultima risposta 04/01/2018 13.35.53
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Gruppo COLLABORATORI julian  @  14/10/2017 13:14:41
   5½ / 10
Nolan è un esperto orologiaio, i suoi film più celebri (Memento, The Prestige, Inception) sono meccanismi che si innescano al momento giusto e suonano un'armonia complessa e funzionante in ogni sua parte.
Le cronologie delle sue storie, subendo lo stesso trattamento, si frantumano in molte parti e si ricompongono, lasciando alfine lo spettatore con un'impressione di compattezza, di una struttura sinfonica, orchestrale.
Con Il ritorno del cavaliere oscuro i meccanismi hanno cominciato a incagliarsi, a girare a vuoto, mentre la pecca più evidente di Interstellar appare quella di aver osato troppo, perdendo di credibilità e unità.
Tutti ci stavamo chiedendo, con trepidazione, come il regista che ha portato i paradossi di Escher su pellicola avrebbe affrontato la guerra.
Dunkirk ci fornisce una risposta ovvia, ma non così tanto: è un ingranaggio bello grosso anche questo, che scorre su tre tempi diversi, un vero e proprio countdown verso la salvezza (e del resto è un'evacuazione) suggerito dal ticchettìo costante del tema in sottofondo.
La colonna sonora di Zimmer, gigantesca e invasiva, è la vera colonna vertebrale di un film sostanzialmente muto: è essa stessa a plasmare le immagini, a muovere le forze, a raccogliere tutto il rumore residuo – bombe, proiettili, navi che affondano – e a farlo suo, inglobandolo nella composizione.
Alla lunga però la musica si scopre ripetitiva e irrisolta, non senza una certa programmazione e quel (bel) po' di autocompiacimento.
Non sarà che Nolan, ora che non è più un pivello che deve farsi conoscere, ma ha metà mondo che gli pende dalle labbra, abbia cominciato ad abbozzare i discorsi, perché tanto sa che qualcuno li completerà per lui ?
L'impressione è che stia andando esattamente così e che la pratica onanistica dei Nolan sia ormai irreversibilmente fuori controllo.
In Dunkirk c'è di più della delusione di un Cavaliere Oscuro 2 che carica carica il colpo e poi sbaglia a colpire;
la vicenda storica è quella della resa degli alleati che nel 1940, accerchiati dai tedeschi, evacuarono il continente e Nolan mette in scena una resa narrativa figurata, un'anti-spettacolarizzazione del racconto di guerra dopo averne fatto assaggiare potenzialità altissime, una rinuncia quasi, un progressivo ritiro nella tranquillità, incarnata dalla Patria Inghilterra, dopo aver fatto rombare la macchina più e più volte, con l'incessante colonna sonora e con immagini che raccontano di un climax verso un punto convergente che non c'è.
Dunkirk in pratica è il più grosso inganno di Nolan; è dal 2006 che il cineasta britannico ci sta avvertendo, quando si autodichiarava come prestigiatore, come un ricercatore del trucco che tenesse impegnato e coinvolto lo spettatore, nient'altro.
La Guerra di Nolan è asfittica, lenta e lascia senza punti di riferimento, è più uno stato mentale creato che una cosa mostrata: l'impressione di trovarsi sempre sotto tiro, come preannuncia la scena iniziale dove vengono freddati tutti meno che Tommy, uno dei "protagonisti", l'angoscia costante dei colpi di mortaio che cadono lì accanto a te nel cinema, le soggettive limitate dei protagonisti e non l'onniscienza di uno spettatore che si gusta la guerra dall'alto.
Nolan ha cercato di aderire alla realtà oltre ogni soglia di sopportazione, addirittura de-spettacolarizzandola: che ne è delle 400000 unità evacuate ? Se ne vede una piccolissima parte sulla spiaggia; ancora meno si vede in mare (furono migliaia le imbarcazioni private che partirono dall'Inghilterra) e in cielo, dove Tom Hardy intraprende un volo eroico guerreggiando con le nuvole e con qualche bombardiere tedesco che appare ogni tanto.
Insomma non succede nulla. Nulla di tutto quello che vi aspettereste da un film di guerra, almeno.
La scarsità di mezzi non può essere la giustificazione, il minimalismo è ricercato e voluto.
Che Nolan abbia voluto dirci proprio questo ? La realtà è più povera di quanto non vogliano far passare le cronache ? (l'episodio del giovane George, morto per un incidente banale e celebrato da eroe, ne è testimonianza). Che la guerra non è il luogo delle gesta eroiche, non è il massiccio attacco di Pearl Harbor con commovente risposta di Ben Affleck e Josh Hartnett, ma una lenta attesa nell'agonia e nella confusione, una serie di piccole azioni che diventano piccole vittorie emotive di fronte alla disperazione generale ("forse si è rifugiato qui per fuggire, come tutti noi").
A livello concettuale, l'idea di rigettare il modo Hollywoodiano di fare la guerra è ottima, così com'è ottima la scelta di fare il minor uso possibile del digitale, di far percepire il nemico solo attraverso i colpi sparati e di provare a dare nuova forma cinematografica al genere bellico: Dunkirk possiede senza dubbio alcune delle sequenze più spettacolari che il genere ricordi, il sonoro è probabilmente ai massimi storici e il comparto tecnico in generale non è da meno. I primi venti minuti fanno pregustare qualcosa di grosso e di diverso.
Rimane però una promessa procrastinata, un bluff bello e buono perché prima ti faccio vedere cosa posso fare e poi non lo faccio, un niente di fatto, un nulla di successo.
Tutti questi voli pindarici post visione decretano comunque il successo del prodotto, ma non possono staccargli di dosso l'impressione che si tratti di una presa in giro consapevole che porta a un punto critico il patto con lo spettatore.
Si può lasciarsi violentare da quest'ego sadico del regista, che vuole vedere fino a dove siamo disposti a spingerci per seguirlo. O si può gridare all'abuso, appellandoci al fatto che un film, in fin dei conti, è pur sempre una selezione, di cosa mostrare e cosa no, e dovrebbe tendere all'azione (specie se si tratta di un film di guerra !), non sparare cartucce a salve, dovrebbe essere una battaglia combattuta, non una resa, un lento ritiro.

david briar  @  14/10/2017 10:20:31
   5 / 10
C'è riuscito. Nolan c'è riuscito di nuovo. Ma a fare che?
E' riuscito a fare un blockbuster d'autore, capace d'intrattenere un pubblico di massa, che mettesse al centro, un'altra volta, il suo modo di fare cinema, di strutturare il racconto, che fosse in grado di essere un film che rispecchi il suo autore nonostante un budget piuttosto elevato che solitamente porta a dei compromessi. A fare un film soddisfacente, capace di rimanere emotivamente nella memoria, invece , purtroppo stavolta non c'è riuscito.
Il problema in "Dunkirk" non sta tanto nell'assenza di un personaggio con cui empatizzare, cosa che invece in Nolan è sempre stata molto forte, tutti i suoi film hanno almeno un personaggio con una psicologia abbastanza complessa, che è il perno emotivo a cui ruota tutta la struttura, soprattutto da un punto di vista temporale. Se Nolan ha scelto di fare qualcosa di diverso, ben venga, perchè di sicuro in questo senso Dunkirk aggiunge qualcosa alla sua filmografia.
Il concetto che sta alla base di quello che succede è la relatività dell'eroe in un contesto di sopravvivenza come la guerra. Perchè questo non è un film di guerra, ma piuttosto un film di sopravvivenza: il termine di paragone non può essere nè Kubrick nè Spielberg, e nemmeno Malick, seppur la sequenza iniziale possa ricordarlo. Il vero riferimento che mi è venuto in mente guardando il film è "United 93" di Greengrass. Nolan da quel film stupendo prende diversi elementi importanti relativi all'eroismo degli anonimi, della massa, ma anche un'idea di montaggio capace di produrre la tentazione di un climax "continuamente rimandato", in loop continuo. Sarebbe interessante discuterne con chi ha visto il film di Greengass, e chiaramente questo tema torna forte in Nolan dopo la trilogia di Batman: "chiunque può essere un eroe".
Per quel che riguarda la tecnica, è inutile continuare ad elogiarla: dico solo che avendolo visto in uno schermo normale di un Uci Cinemas ho avuto l'impressione di perdere tanto da un punto di vista del realismo estetico e da un punto di vista cromatico. In generale, le sequenze aeree e un annegamento sono decisamente la cosa migliore del film, anche se ho notato una certa piattezza nella composizione delle inquadrature, soprattutto quelle in barca.
Tutto il resto, purtroppo, non va: la struttura basata sull'idea di tre linee temporali con durata diversa viene comunicata dalle didascalie, ma non credo che effettivamente questo si avverta, a meno che uno non si metta ad analizzare il film inquadratura per inquadratura. Penso che la maggior parte degli spettatori comuni avverta il tutto come in simultanea, ed effettivamente sembra proprio così: ci sono alcuni elementi che tentano di provocare uno scarto temporale, come la luce e una nave che affonda da 3 punti di vista diversi in parti diverse del film, anche se nel tempo della storia il momento è esattamente lo stesso.
Questi elementi non solo non bastano e rischiano di sfuggire nel flusso continuo che risulta essere Dunkirk, ma inoltre la struttura narrativa non è veramente giustificata da un fine specifico, senza quelle didascalie per la maggior parte degli spettatori siamo sicuri che cambierebbe qualcosa? Il problema di Dunkirk, sorprendentemente, sta nell'ossessione del suo grande creatore: il tempo. Il tempo è gestito male, non riesce a comunicare nè tensione per quel che sta succedendo, se non in qualche punto isolato, nè ha un senso preciso per questo specifico evento, che poteva essere raccontato allo stesso modo in simultanea sempre con un montaggio simile, se quello era lo scopo. Mi sembra sia stato più un vezzo autoriale che altro, e la cosidetta grande colonna sonora di Hans Zimmer, sulla base di cui il film sarebbe costruito come una partitura musicale, è uno dei suoi lavori più dimenticabili, tanto che mi è venuto da pensare che se Nolan avesse messo parti strumentali di qualche canzone dei Pink Floyd, tipo "Time" o "Echoes", che evocano un effetto simile a quello che cercava, forse il film sarebbe stato più memorabile e più emozionante.
Insomma, per me, il vero problema di Dunkirk è che la struttura narrativa non funziona, nè se la pensiamo come partitura musicale, nè se la pensiamo come struttura di un qualunque film d'intrattenimento, nè se la pensiamo in funzione di tutta la filmografia precedente di Nolan, che stavolta per me semplicemente non è riuscito a creare il ritmo giusto, a trovare l'equilibrio nel montaggio. E' come se fosse tutto in un climax continuo che però non viene effettivamente creato, un climax incapace di avvolgere, che sembra essere invece continuamente rimandato, non è nè ascendente nè discendente, è come se fosse semplicemente bloccato in una stanza dove rimbalza. Magari, qualcuno dirà che è un effetto voluto, bene, per quanto mi riguarda è un effetto che non funziona, e Dunkirk è semplicemente un esperimento venuto male di uno degli autori più geniali del nuovo millennio, anche da un punto di vista commerciale. Questo film è come un ingranaggio che potrebbe essere interessante creare, vederlo mentre gira, ma non aziona assolutamente nessun interruttore, niente di niente.
Se sono d'accordo con chi dice che sarà un film dimenticato, credo che confermi ancora una volta che Nolan è il regista più equilibrato d'America, fra cinema d'autore e cinema commerciale, capace di autocitarsi in maniera anche abbastanza piacevole, soprattutto in due momenti che rimandano chiaramente a The Dark Knight(i soldati nella nave e la bugia detta a fin di bene).
Sul finale, invece, non c'è molto da dire, se non che il modo di rappresentare i nemici è sicuramente efficace, si avvertono molte forzature che sembrano voler far acquisire al film una complessità che invece non ha, mettendo in luce una contraddizione che attraversa Nolan in particolare dal terzo Batman: fare un film suo che sia anche in grado di mediare con gli spettatori che vogliono un'emozione un po' più semplice, un senso da dare ad una storia. un tema più semplice e riconoscibile. Per me Nolan non solo se ne sbatte altamente del patriottismo che invece ha dovuto inserire, se ne sbatte del senso di colpa dei sopravvissuti, tant'è che la scena è veramente debolissima, ma soprattutto sarebbe stato più coerente lasciar finire Dunkirk senza grandi discorsi, così com'era iniziato, così come aveva dimostrato di essere. Dei discorsi non c'era alcun bisogno: ribadisco che per me non ha funzionato innanzitutto per un altro motivo, ma questo è un ulteriore motivo che mostra una notevole contraddizione: non due poli registici fra cui è bloccato, ma semplicemente il compromesso che forse lui stesso sente facendo film così costosi, per cui forse viene, furbescamente, incontro alle esigenze di tutti. Rimanendo coerente con la sua cifra stilistica, si: ma è inutile dire che questa contraddizione rischia di far apparire i suoi film come animati da spinte contrapposte incapace di conciliarsi, che nemmeno lui riesce pienamente a comprendere.
Ancora una volta vediamo un'artista specificamente cinematografico che sfrutta le caratteristiche peculiari del mezzo per esprimere se stesso: ma quanto sono lontani i tempi in cui ci faceva emozionare con una civetta bianca che riappare o con uno smemorato che va a farsi un nuovo tatuaggio? Vedendo Dunkirk ritroviamo il giovanotto cervellotico di quei film, con qualche ruga in più che in questo caso sembra rifrangersi nel bisogno di ottenere un consenso il più possibile ampio. Ma dov'è quella purezza cinematografica, quella capacità di fare un prestigio semplicemente con la gestione temporale dell'intreccio? O anche, quella capacità di disinteressarsi se una trottola cada o meno, perchè quel che conta è un uomo che è convinto di tornare dai suoi figli, non conta che ci torni davvero. Ma dopotutto, forse tutto questo non conta, non importa, è solo un film: il cinema è un business. Dopotutto, è soltanto un trucco..

TheSorrow  @  12/10/2017 13:56:26
   7 / 10
Sontuoso dal punto di vista tecnico, con una fotografia, soprattutto nelle scene di terra, davvero azzeccata ed un comparto sonoro maestoso, seppur un tantino troppo invadente a tratti. Essenziale invece nella narrazione, senza eroi e senza nemici, l'unico vero protagonista è l'uomo e la sua sopravvivenza, vero perno attorno cui ruota la pellicola. Senza dubbio si tratta di un Nolan asciutto rispetto ai lavori precedenti, in un certo senso inedito e scevro del suo egocentrismo registico. E non mi è dispiaciuto.

Veppe96  @  07/10/2017 23:06:05
   6½ / 10
Mi aspettavo di meglio, nonostante l'abbia visto in sala IMAX al cinema. Perché diciamocelo: l'impatto visivo e soprattutto quello sonoro (il martellante ticchettio dell' orologio, gli aerei, i bombardamenti sulla spiaggia ecc.) sono gli elementi che regalano inevitabilmente la sufficienza a questa pellicola.

Ma in sé, ossia scarnificato di tutti questi elementi, cosa rimane di Dunkirk?
Direi ben poco. E' un film molto a sé. Quasi come fosse una pagina di un libro di storia. Quella pagina che tutti noi saltiamo: il paragrafo di approfondimento su una particolare guerra che il professore non chiederà mai.
Non che questo sia necessariamente un difetto, ma personalmente non ho trovato così piacevole il susseguirsi delle medesime e ad un certo punto, scontate, azioni nel corso del film. Ovviamente "storia" inesistente e personaggi mal caratterizzati.

Harry Styles stranamente piacevole.


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Mi sarei forse soffermato di più su determinati aspetti della guerra, ma non sarebbe più stato Dunkirk che è appunto impatto visivo e sonoro. Qualcosa che colpisce veloce e confonde, ma una volta passato il frastuono, ti rendi conto che non era niente di così pericoloso. E man mano diventa tutto molto evanescente.

Più che sufficiente, ma lascia un po' l'amaro in bocca.

Attila 2  @  28/09/2017 10:44:41
   6½ / 10
Ci sono certi film che vanno visti al cinema e non aspettare che vengano trasmessi in tv.Questo e' uno di quelli perche' la forza di Dunkirk sata tutta nell'impatto visivo delle scene.LE battaglie aeree nel cielo immenso,la spiaggia con 300 mila soldati in attesa di tornare a casainsomma non ci sono effetti speciali ma lambientazione e la fotografia rendono questa pellicola epica dal punto di vista dell'imponenza visiva.Per quel che riguarda il film in se stesso e' quello che fino adesso non si era mai visto in un film di guerra.No c'e' sangue , i personaggi son o "scarnificati" di nessuno si conosce la storia quasi fossero dei "robot" messi in fila in attesa di essere imbarcati.Il protagonista non dice quasi mai una parola e il nemico non si vede mai in faccia,a rendere ancora piu' disumanizzato il tutto.In questa storia a differenza degli altri film di guerra,non ci sono eroi o gesta epiche che rimangono nel'immaginario dello spettatore.Sono solo dei soldati , il loro istinto di sopravvivenza e la loro voglia di tornare a casa.Sono "sconfitti" e costretti alla "ritirata" non sdono gli eroi de "Salvate il soldato Ryan" e dello sbarco in Normandia che vanno a salvare la popolazione.Ma e' addirittura il contrario,sono la gente che abita in quei posti che arriva con le barche e salva i soldati.La guerra vista da un punto di vista diverso,tanto che anche il soldato quando un uomo gli da la coperta quando arriva sulla nave,e gli dice "bravi complimenti" lui risponde "perche',?COsa abbiamo fatto? SIamo "solo" sopravvissuti" e l'uomo gli risponde "e ti pare poco".Anche quando arrivano col treno in Inghilterra che un altro soldato pensa che sdaranno insultati e presi a sputi,e invece rimane sorpreso quando la gente li accoglie come eroi e gli offre le bottiglie di birra.Nolan sembra dire "ok,avete raccontato sempre di eroi e di gesta o fatti storici,ma ci sono anche queste storie,storie di fuga per salvarsi la vita,e anche loro,sono,sotto certi punti di vista eroi" e cosi' Nolan ha deciso di raccontarli.Ha fatto un film che si distacca nettamente anche dal suo genere di raccontare.CI sono tre storie intrecciate come spesso accade nei suoi film,ma e' tutto molto semplice non c'e' bisogno di spiegazioni da parte dei protagonisti come accade in Inception o in Interstellar.E' tutto molto semplice.Sembra dire "ecco un film fatto cosi' vi piace? Vi ho accontentato?" E' un film che a tratti sembra "autocompiacersi" di se stesso,a volte si "ferma" si guarda e sembra dire "ma quanto sono bello" per poi riprendere la naeeazione.E in effetti e' bello,senza tante cose da capire lo spettatore puo' immergersi totalmente e lasciarsi andare in quello che sta vedendo,e come ho detto all'inizio da vedere , con gli occhi c'e' tanto.Come direbbe una mia amica e' un film "nutriente" per gli occhi.A chi piace il genere di guerra potrebbe rimanere deluso,perche' c'e' poco delle varie pellicole di genere,come Platoon o Hamburger Hill,ma potrebbe comunque rimanere soddisfatto.Un film che difficilmente puo' lasciare indifferenti

rimaledetto  @  26/09/2017 14:51:26
   7½ / 10
Un film di guerra altamente spettacolare, diverso dal solito, in quanto non si segue la storia dal punto di vista di un unico personaggio, bensì seguendo più personaggi e alternando tre diverse situazioni: molo, mare e cielo.
Ciò riesce a dare una visione più ampia della vicenda, perdendo però in coinvolgimento ed empatia coi protagonisti, poco approfonditi.
Un film di una costante tensione, costruita benissimo soprattutto grazie all'uso efficacissimo del sonoro(splendida la colonna sonora a cura di Hans Zimmer).
La mano di Nolan si riconosce certamente nelle inquadrature, nel montaggio e nella narrazione intrecciata, anche se quest'ultima mi è sembrata una forzatura del regista come debba per forza, in ogni film, metterci le diverse situazioni per farle sfociare nel gran finale.


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Concludendo, perfetto per chi cerca un film visivamente e tecnicamente imponente, da evitare invece per chi cerca una storia sentimentale e coinvolgente.

Pongo  @  20/09/2017 09:30:24
   6 / 10
Dunkirk.

Nolan si propone questo racconto storico per parlare dell'uomo. Di come questo si comporti in situazioni di pericolo e come questi vengono 'disumanizzati', dalla guerra. Senza una storia o una personalitá di sorta che permetta l'empatia per lo spettatore. Oppure un estrema empatia, ma personalmente direi la prima. Il film ha 3 filoni di racconto principale per esprimere il concetto:
1. Una settimana: la paura. La paura che porta qualsiasi personaggio umano ad un disperato attaccamento alla vita, la perdita di qualsiasi concetto di 'uomo macchina' venutosi a creare nei mesi di guerriglia, la perdita dei propri ideali di patriottismo per pensare solo alla conservazione di essa. Pensare all'io, ed è questa la paura dei soldati a fine film...del non essere accettati per non avere compiuto il proprio dovere da soldato-automa, ma essersi comportati come uomini, cosa che comunque gli verrá riconosciuta.
2. Un giorno: il coraggio. Parla dell'uomo come conseguenza della guerra. Di come questa compare anche al di fuori di essa. E il personaggio di Murphy rappresenta una morte dello spirito, colpito da paure al contempo razionali e non, dovute ad un estremo shok, che porteranno alla morte un ragazzino che tentava di aiutarlo. La violenza fuori dal campo di battaglia.
Il personaggio di Rylance invece rappresenta il superamento di questa fase di non accettazione per passare alla fase successiva. L'incomprensione. Il non sapere piu cosa è giusto e cosa no a seguito di un forte trauma causato dalla morte del figlio, e di coseguenza l'anaffezione che si crea per la vita stessa, come dimostra la reazione molto menefreghista di fronte alla morte del ragazzino e la perenne difesa del soldato. Il suo obiettivo indissolubile, la difesa della patria e i suoi uomini. A prescindere da quello che succede. Uomo macchina secondo me eccessivo, con una punta di patriottismo, che va a cozzare con quanto detto poco fa.
3. Un'ora. La macchina. Il soldato all'interno della macchina stessa. Non ha bocca, solo il respiratore, non ha occhi, ha il mirino, non ha un anima, ha carburante e ferro. L'aereo vola anche senza carburante perche lui, con la sua stessa vita tiene in volo l'aereo perchè la macchina è il soggetto. E appena si ribella a questo cambiamento l'atrocitá della guerra lo sottometterá.

Non è perfetto come film, un film che piú volte nasconde un patriottismo mascherato, omettendo fatti storici, tutti a favore dell'inghilterra, ma che se fossero stati aggiunti avrebbero dato un messaggio molto piú umano e oggettivo della questione.

3 su 5

Goldust  @  18/09/2017 17:48:29
   7½ / 10
Forse dovrei aspettare qualche giorno o almeno ancora qualche ora prima di commentare l'ultima fatica di Nolan, film impegnativo che necessiterebbe appunto ( al di là del mero commento su questo sito ) una riflessione anche post visione, ma con il rischio di potermi poi in futuro ricredere la scrivo comunque. Le sensazioni positive superano infatti di gran lunga quelle negative, il racconto storico si fonde con un dramma della sopravvivenza di facile percezione ( lo è un po' meno l'affascinante raffigurazione di un nemico quasi immaginario, che mai si paventa chiaramente né viene chiamato per nome ) e la sceneggiatura, al pari delle martellanti musiche di Zimmer, sono abilmente pensate per creare angoscia e una suspense sempre maggiore man mano che la pellicola procede. La singolare struttura ad incastro temporale, costruita su tre livelli diversi appunto di tempo, appesantisce però la comprensione degli eventi del primo tempo e ha più l'aria del vezzo che della trovata geniale; nella seconda parte l'azione si fa tuttavia più incessante ed il racconto torna a fluire sicuro.
Per quanto potente ed a tratti emozionante non credo sia comunque l'opera migliore di Nolan ma sicuramente tra i film di guerra va considerato tra i più serrati ed avvincenti di sempre.

EddieVedder70  @  17/09/2017 21:19:01
   8½ / 10
Nolan (non si può recensire questo film senza partire dal menzionare il suo regista), ecco appunto... NOLAN ci "mette" nella guerra, non c'è voce narrante che ci accompagna, non c'è una missione (se non la sopravvivenza) da completare, non c'è un soldato da salvare o una collina da conquistare, ci sei tu spettatore dentro all'azione. Come in una realtà aumentata, quello che percepiamo è SOLO quello che vedono (poco), solo quello che sentono (tanto), solo quello che provano (ansia, tanta ansia) i soldati e i civili all'interno della scena. Non c'è spazio per i morti (mai in primo piano), non c'è spazio per i nemici (non si vede mai un tedesco), l'unica ragione è tornare a casa (vivi) e così spariscono i dialoghi (dispersivi) sostituiti dagli sguardi intensi, consapevoli, ma mai rassegnati, vigili e spaventati, ma senza compassione. Gli eroi sono persone normali che in quel contesto hanno il coraggio di agire, non si alzano bandiere, non si compiono gesta epiche, si fa quello che si può (se si riesce a farlo).
DUNKIRK, nel genere film di guerra, è quanto più distante possibile da HACKSAW RIDGE (di M.Gibson).
Rispetto ad altre opere di Nolan, qui (nonostante l'intreccio di 3 linee temporali, con inevitabile scena vista da 3 punti di vista) non ci sono complicazioni di sceneggiatura, ma soprattutto sparisce la complessità di "Memento" o "Inception" o l'emozione/stupore di "The Prestige o "Interstellar" e il tutto appare più piatto, in realtà pensandoci bene l'ansia che si prova per tutto il film (non lungo, ma vola) è l'Emozione che Nolan voleva trasmettere.
Capitolo a parte, va dedicato all'impianto tecnico, che è monumentale, luci, inquadrature, fotografia, montaggio e soprattutto sonoro meriterebbero un'analisi approfondita, ma credo che gli Oscar potranno rendere giustizia senza farmi dilungare oltremodo; ma questa iper realtà tecnica così spinta necessita anche di un supporto tecnologico all'altezza, così si limita la visione a sale cinematografiche adeguate (per favore cercate di vederlo, se potete, al cinema e in sale con IMAX o 70mm e con sonoro eccellente tipo Dolby Atmos). Colonna sonora importante, che aggiunge ansia e tensione per tutta la durata del film.
In conclusione è un bel film, di quelli che non dimentichi, che ti rimangono addosso; ma i suoi pregi sono anche i suoi limiti e per i miei gusti non raggiunge l'eccellenza

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