Una ragazzina di tredici anni, nell'occasione del suo primo ciclo mestruale, porta a galla i suoi piaceri sessuali celati, finché realtŕ e immaginazione non si confondono...
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È tutto vero ciò che si legge nei commenti. La sceneggiatura in questo film grottesco onirico non ha un caszo di senso, almeno all'apparenza. Tra l'altro il montaggio segue di pari passo il caos che regna sovrano per tutto il racconto. Personaggi bizzarri, situazioni che sfociano nel demenziale e una storia che è un calderone di roba tra vampirismo, stregoneria, erotismo e chi più ne ha più ne metta. Eppure, "Fantasie di una tredicenne" (convengo sul titolo italiano tremendo) è una pellicola magnetica che non ti fa staccare gli occhi dallo schermo neanche per un secondo. Un'atmosfera brumosa, sinistra, folle per un film altrettanto assurdo e sopra le righe. Per pochi.
Una visione allucinante el passaggio all'eta' adulta di una giovane ragazza di buona famiglia. Tra la nonna Cattolica bigotta e il sacerdote che vuole abusare di lei entrano in scena svariati personaggi bizzarri che servono solo come metafore del momento di cambiamento anche ormonale della giovane ragazza.
Un film volutamente complicato e con molta libera interpretazione ma sicuramente affascinante e curioso. Tra lo sperimentale e il grottesco con venature horror.
La scelta di inserire il tema vampiresco, sempre legata al sengue mestruale, aggiunge quel velo di mistero che non guasta mai.
Un film criptico, originale e unico nel suo genere.
Favola horror vampiresca surrealista. Onirica e barocca nella messa in scena, "Fantasie di una Tredicenne" è una visione affascinante e conturbante, ma da affrontare senza porsi troppe domande su una sceneggiatura che si fa beffe della logica e della credibilità narrativa.
Se vogliamo trovare logica in un film come Fantasie di una tredicenne (titolo italiano che va oltre lo schifo, molto meglio quello originale: Valerie e la settimana delle meraviglie) può anche dare forfait dopo pochi minuti, poichè l'unità spazio-temporale è pressochè annullata. Buchi di sceneggiatura come voragini con personaggi che muoiono e risorgono nel giro di poche scene. Ma l'approccio razionale nel vedere un film come questo è totalmente inappropriato. La potenza di questo film è quello di essere pieno di visioni oniriche e surreali. I sogni non hanno una coerenza narrativa da rispettare e questo film è come essere immersi in un sogno ed in tale contesto bisogna accettarne le condizioni ed i molti simbolismi, impliciti o meno che propone. Lo sbocciare del corpo di una giovane ragazza alle soglie della propria adolescenza, una feroce critica alla società religiosa castratrice che vampirizza credenti o meno l'intera società, parassitandola attraverso appunto la figura del vampiro. Un parassitismo delle vecchie sulle nuove generazioni, con i primi intenti riconquistare quella giovinezza perduta ed i secondi portatori di nuovi valori. Un film molto bello, però a patto di lasciare la razionalità e la logica consequenziale dentro il cassetto. Altro esempio di cinema nient'affatto datato, molto sperimentale ed ennesima prova della vitalità di quel cinema aani 70 che riusciva a sperimentare senza paura di censure o del politicamente corretto.
Probabilmente una delle pellicole più affascinanti che mi è mai capitato di vedere,un film che in poco più di 80 minuti riesce a fondere con successo l'horror di stampo vampiresco col dramma. Non sempre semplice da seguire,sia a causa dei tagli apportati dalla censura italiana sia a causa del modo in cui la storia viene sviluppata,provo a spiegarmi meglio,il film scorre che è un piacere,il ritmo è fluido e non annoia mai nemmeno per un minuto,il fatto è che la stessa storia è assolutamente e volontariamente incoerente con se stessa,per fare un esempio,può capitare di vedere un personaggio morire e rivederlo comparire poco dopo senza che ci venga fornita alcuna spiegazione,inutile dire che ad una prima visione tutto questo risulta terribilmente destabilizzante. Ma questo non è affatto un difetto,anzi,è un ulteriore pregio in una pellicola che fà dell'atmosfera sognante il suo cavallo di battaglia,questo per il semplice principio che i sogni non seguono una logica precisa. Non manca neanche un messaggio piuttosto forte di critica sociale,in questo caso nei confronti del clero (e questo è il principale motivo per cui nella Cecoslovacchia comunista non subì nessun taglio). Tecnicamente siamo davanti ad un opera praticamente perfetta,regia,fotografia e sceneggiatura sono semplicemente eccezionali. Un capolavoro purtroppo poco conosciuto,penso che andrebbe riscoperto in quanto rappresenta un modo diverso di fare e concepire il cinema.... unico.
Un alice nel paese dei vampiri, una favola horror che riesce a catturare fin da subito grazie alla splendida fotografia e soprattutto per merito delle caratterizzazioni. Rimandi al Nosferatu di Murnau, atmosfere funeree, baci saffici, erotismo gotico e poesia che si fondono in un meraviglioso quadretto surrealista.
Film abbastanza incomprensibile, ma che cattura grazie alle musiche oniriche ed alle sue immagini colorate e surreali. Un mondo fantasioso in cui chi muore rivive subito e in cui è difficile comprendere la soglia tra chi è amico e chi no. Dura veramente poco, ma ne vale la pena. Allucinante...
Adattamento di un romanzo di Vìtezslav Nezval del 1935. Jaromil Jires ne fa uscire una straordinaria ed ipnotica favola nera, un'opera surrealista che sotto l'aspetto di un'innocua favoletta "horror" per l'appunto, sferra in realtà durissimi attacchi al regime politico (la repressione politica e culturale in cui è sprofondata la Repubblica Ceca dopo l'invasione sovietica), ma anche alla Chiesa. Basti pensare alla viscida figura dell'ecclesiastico lussurioso (memorabili la scena del pranzo all'aperto e quella successiva in cui l'uomo entra in camera di Valerie per cercare di violentarla), oppure all'inquietante "vescovo nero", che celebra messa e getta rami di fiori al suo passaggio in carrozza. Essendo ambientato ai primi del Novecento, un'altro punto forte del film è sicuramente quello della scena del rogo, esplicita denuncia contro la condanna delle donne accusate di stregoneria. Valerie è una ragazzina di tredici anni, che con la comparsa del primo ciclo mestruale comincia ad avere una visione differente di ciò che la circonda, e tutti i personaggi che le ruotano attorno sembra che vogliano approfittare di lei: dall'ecclesiastico, alla nonna trasformata in vampiro da quello che dovrebbe essere il padre (una sorta di Nosferatu con la faccia azzurrognola), all'ambigua amica (la sposa) con cui Valerie s'intrattiene anche in una serie di baci saffici. L'unico personaggio (Orlik) che accorre in ogni momento in aiuto della povera Valerie, e di cui ella è innamorata, si rivelerà essere addirittura suo fratello!... E' incredibile come Jires sia riuscito all'epoca ad aggirare le maglie della censura cecoslovacca. Come già detto "Valerie and her Week of Wonders", sotto la sua apparente semplicità, cela in realtà una complessità e una ricchezza di fondo straordinari. Realizzato in quel fantastico periodo della cinematografia europea definita "new-wave", VALERIE.. è indubbiamente una delle migliori pellicole cecoslovacche assieme al sublime "Fruit of Paradise" di Vera Chitylovà, altra straordinaria esponente del surrealismo ceco.
Da molti considerato il canto del cigno del surrealismo ceco, "Fantasie di una tredicenne (Valerie and her week of wonders)" è, detto brevemente, un capolavoro di inquietudini e bellezze.
Il terrore di Valerie inizia quando attraversa il suo primo ciclo mestruale, ovvero il passaggio dalla fanciullezza all'età adulta. Questo avviene in una sola settimana, la settimana delle meravigle rimembata dal titolo: ovvero un terrore astratto, perso nei meandri di sogno e realtà.
Una regia bellissima e delle inquatrature superlative rendono questo film un gioiello da riscoprire: spregiudicato, estremo, oltre il limite eppure così sensuale e poetico da porre agli antipodi sacro e profano.