fellini - satyricon regia di Federico Fellini Italia 1969
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fellini - satyricon (1969)

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locandina del film FELLINI - SATYRICON

Titolo Originale: FELLINI SATYRICON

RegiaFederico Fellini

InterpretiHiram Keller, Capucine, Lucia Bosé, Fanfulla, Max Born, Salvo Randone, Martin Potter, Luigi Montefiori, Magali Noel, Alain Cuny

Durata: h 2.15
NazionalitàItalia 1969
Generecommedia
Al cinema nel Settembre 1969

•  Altri film di Federico Fellini

Trama del film Fellini - satyricon

Da Petronio Arbitro (I secolo d.C.): peripezie di Encolpio e Ascilto, due giovani parassiti che vivono di espedienti, nella Roma di Nerone.

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Voto Visitatori:   7,67 / 10 (43 voti)7,67Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
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Voti e commenti su Fellini - satyricon, 43 opinioni inserite

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Elfo Scuro  @  16/07/2024 18:37:05
   9½ / 10
Quando Fellini si approccia alla cultura classica Romana il risultato che ne scaturisce fuori è una somma delle due cose che riflette, attraverso messe in scena davvero evocative, l'essere umano contemporaneo in un palinsesto storico. Vedendolo mi è sembrato di ritornare sulle pagine di Svetonio (nonostante il soggetto sia di Petronio) dove descriveva i "mali" dei Cesari. Solo "La montagna sacra" di Jodorowsky si avvicina a tanta bellezza, frammentato narrativamente ma in ogni scena si sente tutto quello che il film vuole trasmettere, partendo dalla poesia fino alla sessualità.

Filman  @  01/08/2019 22:00:45
   9 / 10
Luogo antropologicamente simbolico del soddisfacimento edonista, la Roma imperiale è l'idealizzazione non solo del decadimento morale ma di un vivere dionisiaco, un impulso da sempre annidato nelle pieghe inconsce di Federico Fellini e forse di tutti gli uomini. Da qui la creazione di un mondo metafisico che rappresenta un contesto storico solo nella produzione cinematografica ma che in realtà si separa dalla realtà anche grazie al suo essere visibilmente artificiale: il FELLINI SATYRICON è un peplum che diviene apice del genere stesso perché lontano dalla volontà per cui è nato quest'ultimo ma allo stesso tempo fedele ad alcune antiche realtà.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  29/10/2018 19:06:00
   7 / 10
Classico film onirico di Fellini, impeccabile sotto il profilo visivo e registico. Tuttavia non è tra i miei preferiti del regista, anche a causa di una certa ripetitività nel presentare i vari aneddoti di Encolpio e Ascilto, ma al di là dei gusti personali "Satyricon" è una pellicola che ben fotografa la decadenza della società, passata e presente.
Molto simile a "Il Casanova di Federico Fellini", sia per tematiche sia per la messa in scena, ma superiore.

paolo__r  @  17/03/2018 10:40:54
   9 / 10
Meritevole di esser visto almeno una volta.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  08/06/2013 14:40:36
   9 / 10
Devo dire che sono rimasto colpito e sorpreso da questo film. Non me lo immaginavo cosi "intenso" e potente dal punto di vista visivo-suggestivo. Si tratta, secondo me, di uno dei più riusciti e perfetti film che esplorano le fantasie onirico-fantastiche di natura "distorta" (espressionista) nelle quali a volte la natura umana ama perdersi ("naufragare" come direbbe Leopardi). E' una delle opere d'arte più rappresentative del "deragliamento dei sensi", della creazione fantastica, del potere evocativo e inventivo che ha la fantasia umana. Ne fanno fede le scenografie fantastiche quasi sempre buie, chiuse, innaturali, gigantesche, inquietanti, fra le più suggestive che abbia mai visto. Anche le scene in esterni rispettano questo spirito un po' oppressivo, essendo girate per lo più in luoghi aridi, essenziali, mai viene data soddisfazione "armonica" alla visione estetica.
Tutto questo rimanendo comunque un'opera coesa e rispondente fondamentalmente ai canoni classici di narrazione e rappresentazione artistica (si racconta una storia con personaggi ben definiti).
Non è poi un'opera che si esaurisce esclusivamente nei suoi rapporti formali, ma una testimonianza, una presa di coscienza di stati d'animo, di rapporti interpersonali e sociali visti in chiave malinconica e decadente (la crudezza di diverse scene, il cinismo che impera in ogni situazione, il dominio della ricchezza e l'arbitrio del potere, lo sfociare del godimento sfrenato in noia, indifferenza e depressione - vedi le frequenti espressioni ebete e assenti di tante comparse).
Dietro la rappresentazione grottesca di una fantastica società romana ("Satyricon" è forse uno dei capolavori del genere grottesco) possiamo riconoscere la nostra società dei consumi, con il suo volgare materialismo, il decadimento etico. L'inserimento apparentemente extra-diegetico di dialetti italici, di accenti esteri e altri richiami al presente la dicono lunga sul tentativo di illustrare sinteticamente come viene vista l'incipiente società del consumo imperante da parte di Fellini.
Ed è una visione chiaramente pessimista e negativa della vita basata sul godimento, che fa da contraltare alle visioni "tolleranti" e tutto sommato liberatorie (dall'oppressione del bigottismo) rappresentate in "La Dolce Vita" e "Otto e mezzo".

sweetyy  @  05/06/2013 03:52:49
   6 / 10
Visivamente impeccabile, non nego che la prima parte del film sfiora il capolavoro, ma perde a mano a mano fascino e particolarità lasciando spazio alla noia. Peccato.

lupin 3  @  05/06/2013 03:46:38
   6 / 10
Il primo film di Fellini che vedo e devo dire che ne sono rimasto soddisfatto a metà.
La prima parte del film è avvincente, mentre la seconda metà è priva di mordente, nel complesso sufficiente.

Mietitore  @  29/11/2011 20:14:35
   10 / 10
Incriticabile.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento agentediviaggi  @  10/11/2011 21:00:03
   7 / 10
Questa pellicola appartiene al secondo periodo di Fellini, quello barocco ed è senz'altro una delle migliori. I riferimenti alla modernità sono molteplici, anche perchè Roma nella sua eterna attitudine alla dolce vita e all'indolenza si presta a facili parallelismi tra passato e presente. Il soggetto di Petronio si adatta perfettamente alla visione gaudente che Fellini ha della vita e la splendida cena di Trimalcione è un saggio di questa weltanschaaung.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  25/02/2011 20:56:11
   10 / 10
Nella tradizione del racconto picaresco, il film non offre alcuna soluzione logica e si chiude con la partenza dell'eroe verso nuove avventure: quasi un commento (come altre opere di Fellini) all'edonismo e al materialismo della società moderna. Ma "Satyricon" va ricordato principalmente per la sua quantità di immagini sorprendenti, talvolta impressionanti, raccolte in una prograssione stilisticamente unitaria.

Butterfly Knive  @  26/01/2011 01:47:45
   9½ / 10
Film stranissimo che non ha un filo logico conducente ma che si manifesta in un delirio visivo fatto di colori forti e bellissimi..in alcune sue parti mi ha lasciato dawero sbigottito..certo si discosta dall' originale opera di Petronio ma rimane un lavoro affascinante che non può lasciare indifferente chi lo guarda..tra l'altro credo che "Io Caligola" di Tinto Brass abbia preso spunto da qualche scena di questo film perchè si assomigliano molto in qualche situazione..insomma un lavoro ottimo di Fellini che si conferma un "big" tra i registi italiani..consiglio la visione di quest'opera a tutti perchè merita dawero tanto..

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  09/01/2011 18:58:05
   8½ / 10
Ho il guaio di essere innamorato di quello che considero il miglior regista italiano di sempre,quindi difficilmente sarò obiettivo.

Satyricon è solo l'ennesimo pretesto del regista riminese per mettere il suo nome davanti al titolo. Ed è per questo che la sua visione artistica risulta se possibile ancora più affascinante e,a quel che ho sentito,aderente in linea di massima con il testo originale di Petronio.
Quel Fellini davanti Satyricon è l'ennesima discena in orge visive e nell'onanismo di un genio che in vita ha avuto una fantasia illimitata e l'ha trasposta sul grande schermo. In questa sua pellicola ci sono tutte le sue ossessioni come nel ben più citato Otto e mezzo (e come in tutti i suoi film da La Dolce vita in poi): il sesso su tutto; ricorda subito il Casanova (anche quello "di Federico Fellini") per le atmosfere decadenti e sulfuree,spesso volgari e quasi oscene. Non solo onanismo di un genio ma anche critica ai costumi del tempo e alla sua società,cosa che la critica non capì immediatamente pur dividendosi in elogi o perplessità.
Da qualunque lato lo si guardi è un film di enorme portata,registicamente divino. Lo si potrebbe definire dispersivo ma qui stiamo parlando sempre di Fellini,raccontare una semplice storia restando all'interno di canoni prestabiliti non è mai stata la sua ambizione. E allora ben venga l'esagerazione,la palese finzione di questo mondo antico ricostruito con meticolosa attenzione ma anche irrealistico; Fellini è questo,prendere o lasciare.
Scene indimenticabili ce ne sono a quantità,cito solo il banchetto ma è da vedere tutto il film.

pinhead88  @  01/09/2010 03:30:19
   7 / 10
Meno incisivo e affascinante del Casanova, ma pur sempre un Fellini fantasmagorico nel suo eclettismo (ormai mi ci sto affezionando sempre di più). Un viaggio assurdo e visionario nell'antica Roma, privo di qualsiasi logica, ma che via via si sublima senza mai smaterializzarsi. Ogni singolo fotogramma trasuda genialità nel proprio delirio di opulenza, altro che Jodorowski. Le caratterizzazioni sono tutte fantastiche, tranne la (reale) figura di Keller, personaggio dal sorriso beffardo e giudaico che indispone solo a guardarlo. Non un capolavoro perchè è troppo pesante, ma un occhio lo vale sicuramente.

tati83  @  13/08/2010 02:44:23
   9 / 10
scenografia perfetta. fotografia è bellissima! ragazzi questo è livelo alto è un capolavoro! assolutamte da vedere!

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  29/05/2010 16:31:43
   4 / 10
Storia confusionaria al massimo, film che non mi è piaciuto per nulla. Non ho mai letto il libro di Petronio (ho solo studiato lo scrittore ai tempi del liceo); il film lo giudico quasi inguardabile.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  29/03/2010 02:17:20
   6 / 10
Il primo film di Fellini che vedo, onestamente non ho iniziato con un capolavoro, anzi, la perplessità su questo film dopo la visione e stata tanta, non solo per la decisione di realizzare alcune scene tremendamente assurde e fuori da ogni mio concetto di capibilità, ma per alcuni dialoghi letteralmente incomprensibili, e infine per i trucchi e i costumi che onestamente non mi sono piaciuti.
Quindi, in molti casi, il film non arriva alla sufficienza, diciamo che lo salva da questa disfatta due cose: la prima e la scelta di alcuni paesaggi che a livello scenografico mi hanno fatto impazzire, con dei colori molto belli e convicenti, la seconda, che ogni tanto il film ha strappato anche qualche risata, e certamente questo mondo visionario e onirico e stato realizzato molto bene, anche se, come ripetuto prima, la decisone di realizzare alcune scene non l'ho proprio capita!
Insomma, un film che fa acqua in molti posti, per carità i suoi lati positivi ci sono, se no al sei non ci sarebbe arrivato, ma certamente mi auguro di assistere a film migliori di questo realizzati dal signor Fellini.
Sufficiente.

alexp79  @  25/12/2009 00:39:43
   7½ / 10
una bella esperienza visiva....si parla di tutti i vizi, e che cosa hanno in comune tutti gli uomini???un film per tutti e di tutti!!!

uzzyubis  @  21/11/2009 18:38:08
   7½ / 10
Fantasia e sogni per completare il Satyricon di Petronio che è giunto a noi a brandelli.
Ascilto ed Encolpio come due vitelloni dell'antica Roma..la società è senza più ideali sia a quel tempo sia adesso.
Alcune sequenza spettacolari!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  19/11/2009 16:28:45
   8 / 10
Il realismo è cosa passata. E se la frontiera in 8 e ½ è stata tracciata, bisogna tenere fede a questo passaggio: non si ha più niente da dire, e dunque non lo si dice, ma lo si rappresenta!
Il nulla - dove il personaggio assume l’aspetto di mera caricatura, e la Roma della dolce vita, di parodia del suo glorioso (tra)passato - s’arroga il diritto di confusione, di sarabanda, di folla d’immaginazioni.
Le mura possono crollare da un momento all’altro e dare luogo a nuovi scenari; mentre un buon pranzo conta più del pensiero, la fantasia dilaga, e vecchie allegorie (il poeta, i rematori) vagano penitenti per queste terre satiriche, dove tutto fintamente s’apre (il mare) e deridendo nel frattempo s’intrica (il labirinto).
E là dove arte diviene sublimazione dei sensi, l’occhio vuole la sua parte; è smanioso di tanta vanesia bellezza: et Venustas sia.

lampard8  @  19/09/2009 19:31:49
   9 / 10
Immenso film di Fellini, ricordo che quando lo vidi in tv una notte su Rete 4 ne rimasi estasiato e folgorato. Trama avvincente, regia eccezionale, cast ben assortito e fotografia perfetta. Petronio avrebbe di certo apprezzato. Bellissime e oniriche alcune scene e fantastica la parte in cui cenano da Trimalcione.
Delirio e potenza visiva allo stato puro

1 risposta al commento
Ultima risposta 12/10/2009 08.16.06
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Neu!  @  16/09/2009 18:00:59
   7½ / 10
il Fellini più assurdo. forse anche il più difficile da digerire (ma comunque gli 1 sono incomprensibili, i 5 no, ma gli 1 si). non uno dei migliori Fellini ma contiene alcuni spunti davvero notevoli, il tutto amalgamato da un mirabile gusto estetico e perfezione tecnica.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  11/09/2009 15:48:13
   5 / 10
Il film piu' assurdo e grottesco della carriera di Federico Fellini!
Diviso in varie sequenze vengono raccontate alcune storie folli,tra vizi,balli,cene e eros!
La follia del film è spettacolare,direi che siamo di fronte a un kolossal della follia,guardando anche tutti i mezzi impiegati!
Puo' piacere e puo' non piacere e quindi non mi sorprende che ci sia gente che attribuisci "1" a questa pellicola...
Io sto nel mezzo...ammiro solo il livello tecnico ma la storia è troppo assurda e confusionaria...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  07/02/2009 12:24:55
   6 / 10
Ci sono una serie di ragioni per cui non ho apprezzato questo film ma in primo luogo va al fatto che mi è sembrato "superfluo".

Nel senso che in un periodo storico dove andavano i "peplum movies" (se non sbaglio così si chiamavano) Fellini si inserisce in questo filone con un film sui generis come lo è lui.
Sui generis fino a un certo punto, Satyricon sembra la brutta copia di un film di Pasolini, c'è sicuramente un grande talento visionario ma non il coraggio.

Il coraggio di raccontare la Roma classica nell'Italia democristiana l'aveva Pasolini ma non Fellini e sebbene Satyricon sia un'opera di qualità la cui sufficienza non è politica ma sostanziale, non si può fare a meno di notare le differenze con il grande regista romano, che ha saputo raccontare la violenta ambiguità e le mille tribolazioni della storia

suzuki71  @  04/02/2009 09:12:54
   9 / 10
Lynch che incontra Pasolini è vero, ma anzi semplicemente puro genio Felliniano in questo decadentissimo magnifico indimenticabile delirio.

DarkRareMirko  @  19/11/2008 00:57:29
   9 / 10
Insolita, controcorrente, difficilmente seguibile (date tutte le sue innumerevoli divagazioni scenighe e contenutistiche) riproposizione cinematografica di un classico letterario realizzato da Petronio; Fellini ci mostra un'antica Roma turpe curiosamente non troppo dissimile da quella odierna.

Come al solito grande la regia ed ottime le scene; spicca, tra le tante, quella del labirinto.

Ottimi anche gli attori, come Capucine (Uno sparo nel buio) e Lucia Bosè, madre di Miguel.
Presente in un cameo, verso l'inizio del film, anche Alvaro Vitali, dal momento che Fellini dava più importanza all'espressività dei volti piuttosto che alle intrinsiche capacità recitative degli attori.

Ottimo film, anche se ritengo non sia la migliore scelta prenderlo come film iniziale per chi volesse avvicinarsi al maestro Fellini, data la sua palese complessità cinematografica.
Consiglierei quindi di partire da titoli un attimino più blasonati e famosi appartenenti allo stesso regista.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  30/10/2008 23:44:43
   7 / 10
Uno stile strabordante e barocco di una Roma decadente. Non l'ho apprezzato fino in fondo questo film di Fellini, malgrado sia molto suggestivo nella sua rappresentazione scenografica e stilistica marcatamente teatrale. Il banchetto di Trimalcione è il momento più riuscito.

paride_86  @  06/10/2008 01:25:47
   9 / 10
E' un film teatrale, lussurioso e delirante come la Roma imperiale e decadente descritta da Petronio Arbitro nell'opera omonima.
Si tratta di un connubio cinematografico-letterario perfetto perché le vicende esagerate del Satyricon ben si sposano con il Fellini barocco di questo periodo; le sequenze della cena di Trimalcione, dello spettacolo teatrale, della lotta con la bestia mitologica sono un trionfo di colori, sessualità spudorata e sardonico cinismo. "Fellini - Satyricon" è una perla: film così solo il Maestro ha saputo girarli.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  14/02/2008 09:21:50
   5 / 10
Non amo particolarmente il Fellini onirico e delirante, non mi ha fatto amare "Giulietta degli spiriti","La città delle donne" e se vogliamo "Ginger e Fred". E' come un dolce troppo dolce, propbabilmente ignorare la fonte letteraria non aiuta. Forse questo sì che è il peggiore di Fellini.

25 risposte al commento
Ultima risposta 07/07/2008 22.34.44
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alex75  @  13/02/2008 12:10:32
   8½ / 10
Bellissima e perfetta trasposizione cinematografica delle frammentarie suggestioni del testo di Petronio. L'impero romano in disfacimento sprofonda nell'abisso della rovina in un universo mortifero e angoscioso, popolato dalle inquietanti figure di un incubo che nessuno se non il grande Fellini avrebbe mai potuto portare sullo schermo. Approccio quasi psicanalitico alle scelte cromatiche, invenzioni surreali di regia e un cast pazzesco fanno di questo Fellini spesso bistrattato un grandissimo film.

Sanjuro  @  25/01/2008 23:56:23
   9½ / 10
Fellini non dirige semplicemente un film: lo suona, lo dipinge, inietta dentro tutto il suo amore per i significanti. Capolavoro.

2 risposte al commento
Ultima risposta 06/09/2008 09.51.45
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  19/10/2007 15:39:52
   8 / 10
A ritroso sembra un incrocio fra Lynch e Pasolini.
E' sicuramente il film più atipico del regista romagnolo, non del tutto riuscito nella sua ostentata stranezza.
Ma è veramente toccante come Fellini muova i suoi personaggi alla ricerca di Dio, facendoli guardare il cielo: la stessa, anonima, plumbea volta celeste senza risposte che Zampanò mira alla fine de La strada.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  02/10/2007 17:09:55
   8 / 10
Un esperimento riuscito di trasposizione sullo schermo del famoso romanzo attribuito a Petronio.

Il film conserva le truculenze, le raffinatezze e le bellezze epiche del libro senza curarsi del botteghino.

Solo Fellini poteva fare una cosa simile, non mi risulta che altri abbiano fatto cose di così alto livello culturale sull'antica Roma.

Un film così aderente al costumi e ai pensieri presentati nel libro da lasciare stupefatti.

La versatilità di Fellini nel girare generi molo diversi, sempre con successo di risultato, è incredibile. Cosa abbiamo perso!!!!

Vedi recensione

4 risposte al commento
Ultima risposta 20/10/2007 23.27.52
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AKIRA KUROSAWA  @  06/09/2007 13:25:10
   7½ / 10
un film strano, particolare, felliniano..
ambientato ai tempi dei romani..le scenografie sono bellissime sopratutto i cieli colorati, alcune scene sono davvero memorabili proprio per come sono rappresentate in stile teatrale.. bel film di fellini ma sicuramente nn il suo miglior film

Invia una mail all'autore del commento signor_kappa  @  11/06/2007 22:23:54
   9 / 10
Guardando il Satyricon mi rivedo all università studiare Petronio, così semplice nella sintassi ma così complicato nella terminologia... Comunque comprensibile. Più difficile il film, pervaso di atmosfere da incubo e filologicamente ineccepibile, che sembra riflettere nei paesaggi lo stato interiore dei personaggi. Ebbene, il libro è rimasto all indice con il massimo grado di pericolosità fino al 1966, perché per i fascisti Roma doveva essere dura e pura e per i cristiani un esempio di virtù. Molti ancora adesso lo ritengono scomodo: perché in esso sono molte le figure perfettamente adattabili al presente, 2007, più che al 1969, anno in cui fu girato. Un po meno di teatralizzazione non avrebbe guastato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  05/08/2006 02:27:33
   6 / 10
Per un purista scrivere che "lo spettatore di Satyricon diventa lo stesso di Ben Hur" cioe' dei peplum di cartapesta che hanno affascinato tante generazioni suppongo che sia il massimo dell'onta, del deprecabile.
Effettivamente l'incontro insolito tra il "greve moralismo" Felliniano e Petronio non è stato dei migliori. Si direbbe che cio' che ancora una volta affascina Fellini, del testo letterario in particolare, è la mise in scene, la rappresentazione di un mondo antico che non è proprio o solo (come vorrebbe lui) "estetizzante". Per la prima volta in Fellini riemerge un forte eros, ma è frutto del distacco dal testo o della sua irrefrenabile fantasia?
Restano un paio di sequenze rimaste nell'immaginario collettivo, cfr. il banchetto di Trimalcione e l'episodio del minotauro di Creta.
Per il resto, un film sbagliato su molti fronti, al quale non basta certo l'epiteto di "insolito" a suscitare la mia/nostra curiosità 6 politico

1 risposta al commento
Ultima risposta 05/08/2006 02.28.31
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Invia una mail all'autore del commento montecristo  @  15/07/2006 09:40:57
   8 / 10
Film visionario, un affresco grottesco della Roma di ieri, con situazioni vicine all'assurdo...il tutto magistralmente orchestrato dall'abile mano del regista che ha saputo trarre un capolavoro visionario. Un bellissimo film

quaker  @  04/06/2006 20:45:25
   8 / 10
Proprio ogg me lo sono riguardato, dopo tantissimi anni. Certamente non è fra le opere più riuscite di Fellini, anche se merita di essere vista. Alcune scene sono davvero di eccezionale qualità, come lo sono i costumi, e soprattutto il casting, anche dei personaggi minori. Una menzione alle storie che intersecano la vicenda principale. Questa è però piuttosto gracile e il vagabondare dei protagonisti rimane come privo di senso. Rispetto al migliore dei peplum (i polpettoni mitologici di ambientazione romana o comunque antica) il Satyricon è un capolavoro; valutato in assoluto, e paragonato ad altri lavori felliniani, mostra un po' la corda; Federico sembra ripetersi, avvitarsi su se stesso, citarsi. La sceneggiatura debole, che è un punto di forza de la Dolce Vita e di 8 e1/2 qui invece si rivela, appunto, debole.
Poco felice, soprattutto, la decisione di usare per gli esterni cave abbandonate, e luoghi desolati che sembrano scelti a caso. Fellini è unomo da interni e da teatro di posa e quando ricostruisce è geniale, mentre quando "descrive" non ha la stessa capacità creativa.

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Invia una mail all'autore del commento antenor21  @  19/02/2006 01:31:02
   8 / 10
Film di complessa interpretazione ma di indiscutibile profondità.

badovino  @  02/02/2006 03:53:19
   9 / 10
Praticamente Fellini tocca ogni genere cinematografico. E non poteva mancare quindi il poema di Petronio. I paesaggi che il regista ci mostra sono allucinati ed allucinogeni. Tinte forti e psichedeliche...facce strane..ambientazioni che rimandano all'antica Roma ma che restano comunque statue d'argilla modellate dal più visionario dei registi. Encolpio ed Ascilto ne combinano di tutti i colori in una società antica corrotta e falsa...non lontana da quella moderna di oggi. Probabilmente non è il più grande film di Federico Fellini ma la sua magia è sempre presente.

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  01/01/2006 19:02:45
   7½ / 10
Tra quelli che ho visto, è il peggior film di Fellini. Nonstante questo non si può neanche lontanamente paragonare ai "film" italiani che escono oggigiorno.

tavullia86  @  20/12/2005 11:20:00
   1 / 10
Semplicemente terribile...mi hanno obbligato a vederlo a scuola....un film nauseabondo.....

6 risposte al commento
Ultima risposta 04/02/2009 11.00.39
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Invia una mail all'autore del commento Strangelove'90  @  26/10/2005 18:33:02
   9 / 10
Dal capolavoro di Petronio, un capolavoro di Fellini, che usa il testo del grande scrittore romano solo come spunto per mostrarci le sue fantastiche e visionarie divagazioni.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  30/11/2004 09:48:59
   7 / 10
Nonostante lo stile inconfondibile e il sotteso messaggio sociologico insito nel film, preferisco altri film del Maestro

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A cura di The Gaunt

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ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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