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'Il Falò delle vanità" é una pellicola ambiziosa del maestro De Palma, probabilmente non riuscita in toto, ma non meritava il flop ottenuto ai tempi della sua uscita nei cinema. Forse l'insuccesso è dovuto dal fatto che il film non ha una direzione precisa, tra il dramma, la commedia e quel grottesco che non a tutti va a genio. La satira non va sempre a segno, ma il ritratto impietoso degli Stati Uniti è palpabile.
Cast altalenante, sottotono Hanks, meglio Willis, la Griffith un po' fastidiosa ma ad alti livelli visivi, eccellenti attori di contorno.
Un film davvero riuscito male questo.. una trama quasi drammatica da legal-thriller ma che, assurdamente, viene messa a schermo con la formula della commedia.. scelta totalmente infelice che crea uno strano ibrido che alla fine deluderà tutti. Sottotono TomHanks, fuori parte BruceWillis e ..VERGOGNOSO il personaggio/oca/gattina perennemente in calore della Griffith.. con quel doppiaggio IRRITANTE poi..
Potrebbe essere un thriller o un noir e invece è una commedia surreale che gioca col farsesco in modo velato, e se THE BONFIRE OF THE VANITIES non è un capolavoro allora il genere legale è stato sopravvalutato fino ai giorni nostri, e il fatto che sia così atipica ed eccezionale da non venire inserita in questa tipologia cinematografica, non vuol dire che non abbia effettivamente questo stampo la pellicola in questione, che è con molta probabilità la più sottovalutata di Brian De Palma, che in auge ritorna alla commedia riproponendo il suo repertorio neoclassico, fatto di piani sequenza e inquadrature di sistematica bellezza (dove la prospettiva ha sempre un senso), e un po' moderno, legato emozionalmente ad alcune trovate come lo split screen ma soprattutto annodate ad un senso grottesco e assurdo che possa parlare con disinvoltura e coerenza della società, nelle sue identificazioni e distinzioni sociali, con una disseminata critica alla classe alto-borghese, e nelle sue insenature di piccole esistenze e grandi opinioni di massa dentro le quali s'addentra l'interesse politico, altresì manipolatore e decisore di ciò che è vero e ciò che è falso, concetti spesso inscindibili come ci ricorda la poetica del regista che, specialmente qui, è anche autore.
De Palma in questa commedia satirica mette sulla graticola tutto e tutti. Giocato sull'eccesso e sul grottesco, il contesto stesso del film è volutamente distorto dalla sua regia, come sono distorti, coerentemente, la verità e la stessa giustizia. E' solo un business dove ognuno tira l'acqua al proprio mulino, pronti a salire sul carro dei vincitore e scendere da quello dei perdenti. Un ritratto graffiante e diretto con maestria dal regista americano. Tuttavia molti personaggi tendo troppo al caricaturale ed alla macchietta. Non uno dei suoi migliori, ma nemmeno da bistrattare come lo fu a suo tempo.
Mettendola il proporzione possiamo dire che questo film sta a De Palma come "Re per una notte" sta a Scorsese. Riflessione sulla celebrità, sui 15 minuti o anche più in questo caso di cui parlava Warhol, sugli avvoltoi che possono variare, dalle testate giornalistiche, ai partiti politici. Sulle comunità insoddisfatte e le loro ipocrisie, insomma De Palma realizza una bella insalata condita con tantissimi temi importanti, nessuno realmente approfondito per bene. Ne esce fuori una sorta di legal movie ironico che si diverte a dissacrare diverse figure di rilievo. Delizioso tecnicamente, come al solito De Palma è un maestro delle pianosequenze e dei virtuosismi, tuttavia mi sembra che qui la sua tecnica non sia sfruttata a pieno, riesce a creare un bel quadro di una società allo sbando, ma un po troppo confuso. Interpretazioni un po sottotono, incredibilmente tra Willis e Hanks, quella che fa la migliore figura è la Griffith, in un ruolo di donna supercinica, attaccata ai soldi, lunatica, figlia dell'era moderna e della società che l'ha modellata così. I due protagonisti sopracitati non riescono ad incidere, Hanks sembra parecchio rassegnato, da un senso di smarrimento ma non soddisfa a pieno. Bella invece la parte di Morgan Freeman che forse è uno dei pochissimi che ne esce pulitissimo da tutta la vicenda. Rimane comunque un film profetico, mi è piaciuto abbastanza il finale, che suona come una sorta di enorme "Vaffà a tutto".
Memorabile piano sequenza iniziale, bel cast (ci sono anche Kurt Fuller - quello di Scary movie - ed una giovanissima Kirsten Dunst), sempre bella la Cattrall (come la Griffith) ma il tutto non va oltre il discreto; non il miglior De Palma, di sicuro, qui molto combattutto a causa di uno script abbastanza ricco di elementi ed un contesto spesso in biblico tra serioso e grottesco.
Caratterizzazioni ok, anche se il simpatico personaggio di Willis pare messo li forzatamente, senza che faccia poi così tanto per la storia (come giustamente notato da altri, si incontra di rado anche con i protagonisti, credo).
Comunque un film non facilissimo da fare che, seppur utilizzi il solito sottointeso della storia razzista, vede ambizioni varie di critica sociale e rimane a pochi passi dalla commedia nera stile La morte ti fa bella; discreta atmosfera, ok Willis ed Hanks.
Grande ammiratore di Brian De Palma, ammetto perciò di non essere obbiettivo nel giudizio, ma anche questo film, pur non essendo tra i migliori del regista, personalmente, l'ho trovato comunque godibile. La macchina da presa è usata con grande maestria, come sempre, la trama è avvincente e l'arringa finale di Morgan Freeman di grande suggestione, Melanie Griffith non è mai stata così bella. Da vedere per i pochi che non l'hanno ancora fatto
Commedia drammatica parecchio impegnata che vanta un cast di rispetto...il film però non trova mai quella marcia in più per decollare e rimanere impresso nonostante affronti tematiche di razzismo, sotterfugi politici, classismo ecc... Brian De Palma dirige bene e con uno certo stile (inquadrature dal basso all'alto e dall'alto al basso quasi a voler dire un qualcosa che non ho ben compreso) lineare e composto anche se lontano dai suoi canoni. Bravo come sempre Tom Hanks che tiene in piedi la baracca e davvero una gran gnocca, mamma che tètte, Melanie Griffith...c'è pure una Dunst da piccina nella parte della figlia e un maestoso Morgan Freeman che ci fa un paio di morali specie con un monologo finale di un certo peso! Non è che si rida tanto e non la chiamerei una commedia brillante, mi ha ricordato film tipo "La guerra dei Roses" ossia commedie ciniche e pungenti che puntano il dito contro la classe agiata facendo fare qualche sorriso.
Mi spiace vedere una media così bassa per un film di alto cinema come questo, e voti alti per filmetti commerciali moderni che prendono voti eccessivamente alti solo perché intontiscono il pubblico con effetti speciali e trame da libri per bambini delle elementari.
Questo film è eccellente, un film di denunce morali e più nello specifico nel sistema americano, ottimamente recitato da parte di tutti gli attori, molto bravi nelle loro parti ed ognuno di loro è calato perfettamente nel suo ruolo. I dialoghi e la regia sono da maestri, non a caso è firmato De Palma.
Commedia morale abbastanza insolita per De Palma. Tantissimi difetti, ma tutti gli interpreti spaccano e il piano sequenza iniziale è da scuola cinema.
Brian De Palma firma una commedia dai temi morali che stenta ad essere credibile per vie dei suoi personaggi al limite della caricatura, un po' troppo bidimensionali e stilizzati per essere interessanti, oltre che plausibili.
Storia non originale ma raccontata bene. De Palma ha fatto anche peggio nella sua carriera. Nel complesso mi è piaciuto pur non apprezzando molto il genere.
Si tratta senza ombra di dubbio di un "minore" tra la filmografia di Brian de Palma, ma allo stesso tempo trovo che sia stato un flop immeritato, con addirittura delle ingiuste candidature ai Razzies!!! Il regista, durante la sua lunga carriera, ha affrontato più volte generi a lui poco consoni (la fantascienza con Mission to Mars, il Vietnam con Vittime di guerra) eppure il suo stile rimane sempre fedele, e la sua tecnica è riconoscibilissima già dall'inizio con un elegante piano sequenza. Il cast è forse un pò troppo forzato, e alcune scene pure, ma il risultato è pur sempre godibile perchè de Palma sa come far intrattenere e divertire lo spettatore, con alcuni momenti piuttosto ironici che forze stonano un pò con il resto della vicenda.
De Palma si cimenta nella commedia con risultati apprezzabili: non siamo di fronte ad un capolavoro ( soprattutto perchè la seconda parte è abbastanza confusa ) ma la storia si lascia seguire, introdotta da un piano sequenza magistrale. Il ritratto che ne esce della società newyorkese non è troppo lusinghiero, ed è un peccato che sfoci nel moraleggiante con il monologo finale di Morgan Freeman. Un buon prodotto comunque, con una splendida, fatale Melanie Griffith.
Un film, a mio parere, ben congeniato che miscela in maniera calibrata la critica sociale allo humor più evidente, regalando allo spettatore una visione discretamente gradevole e intrattenendolo senza fatica. Il nutrito e poliedrico cast offre una prova convincente sotto la direzione di un De Palma abilmente ironico.
dignitosa commedia firmata da un maestro che ci ha abituati ad altri generi...De palma si riconosce soprattutto per lo splendido piano sequenza con cui inizia il film! Per il resto è il cast ad essere protagonista in situazione a volte grottesche ma solo in alcuni casi divertenti! Insensato il monologo di Freeman
il film a parte alcune scene mi ha annoiato:la parte di Willis che fa lo scrittore maudit è imbarazzante cosi come quando Tom Hanks si ribella alla high society americana... mentre la Griffith a fare l'oca e lui l'imbambolato ci riescon benissimo...se la storia inizialmente sembra coinvolgere quando il regista inizia ad avvicinarsi all'aspetto sociale purtroppo lo banalizza all'americana...
Non è il genere di De Palma, la trama è bella ma raccontata non al massimo. Bello il cast e anche i personaggiil. Il film è un pò lento senza tanti colpi di scena, ma la regia è buona. De Palma, come in altri suoi film (vedi femme fatale), vuole far tenere gli spettatori attaccati allo schermo all'inizio del film...in questo è riuscito con
Diretto con la solita maestria da DePalma, interpretato da un ottimo cast e sorretto da una godibile sceneggiatura. Una commedia grottesca, dissacrante e sarcastica, con diversi strati di lettura, colma di caratteristi che delineano meglio il grosso affresco del regista, qui un Hanks ancora giovane si lascia oscurare dal grande Freeman e da Willis, il suo reporter alcolizzato buca lo schermo per carisma, le facce di Bruce poi sono inconfondibili. Si sorride e si ride parecchio, fino al concitato e atteso finale (anche se poi nella storia di Sherman non accade granchè di inatteso), lo consiglio a tutti.
“Signor Kramer lei è nuovo venga qui, le spiego come stanno le cose, questa causa signor Kramer è quella che io chiamo una cazz.ata; il che liberamente tradotto significa che lei non ha nessuna prova.” “ Ma si dia il caso che il Procuratore Capo, il signor Weiss, mi ha dato disposizioni…” “So benissimo chi è il procuratore distrettuale signor Kramer e l’unico motivo per il quale il signor Weiss si interessa a questa causa, è che il signor Williams qui presente è un uomo bianco, che vive in una gran bella casa a Riversale.” “Come? Non ho afferrato signore…” “ Perché quest’anno ci sono le elezioni e perché il 99% della gente che è scaricata in quest’aula è nera e l’altro 99% parla soltanto lo spagnolo, però votano tutti, quindi al suo capo, Procuratore Distrettuale Signor Weiss, il quale tutte le notti sogna di diventare sindaco di New York, quello che gli serve è un uomo bianco, gli serve di trovarlo, gli serve di incriminarlo e gli serve di sbatterlo in galera. Così tutti gli vogliono bene, la stampa lo ama, gli elettori lo amano e sua madre… anche sua madre lo amerebbe. Ora ha afferrato signor Kramer?” “Adesso si signore” “Allora torni dal suo capitano Achab, che certamente starà di vedetta, a caccia del grande imputato bianco, ma il qui presente signor Williams non lo arpionerà!”
“E niente ha fatto quest’uomo…il signor Abram Weiss!” “Ma quello è il mio nome, è proprio il mio nome cazz.o.”
“Ieri ero uno stimato progressista ebreo… dieci minuti di notizie e divento un lurido razzista ebreo!”
“Chi giova all’uomo se guadagna tutto il mondo e perde l’anima sua?”
Da citare forzatamente lo splendido e lunghissimo Piano sequenza con il quale DePalma inizia la pellicola e dove Willis si diverte a farci conoscere Fallow,le magistrali soggettive utilizzate, non mi è piaciuto troppo invece (come scelta narrativa e non per quello che dice) il discorso finale di Freeman, credevo che anche il suo personaggio avesse il suo tornaconto personale in modo da chiudere il cerchio, al contrario, il suo è sempre unico saggio no profit che stona un po’ con il resto.
Mediocre film di De Palma in cui, a parte il bellisimo piano sequenza iniziale, non c'è un granchè da salvare. Come troppo spesso accade la sceneggiatura verso la metà si fa vaga e il film si apprezza più per la tecnica che per la storia e il coinvolgimento emotivo.
L'idea è buona, i temi trattati pure....la denuncia è palese....ma il tutto viene reso in una maniera che non mi è proprio piaciuta. Certe scene sono ridicole e stonano.
M'è piaciuto, devo confermare che il buon vecchio Bruce fa meglio le parti ridicole che quelle serie. Ci sono molti spunti di riflessione in questo film e scene in cui ci si sega dalle risate (poche). Un Brian in tono minore però, a volte lievemente lungo e stiracchiato. Il film inizia con una inquadratura di Willis sotto i flash e indovinate un po'? Ha il semisorriso. A parte questo un film vedibile, ma come dicevo prima, secondo me al di sotto dello standard di De Palma. La fine è una medaglia a due facce, molto interessante. Peccato che i valori su cui il film vuole soffermarsi non vengono ben resi durante la narrazione.
Per me resta una bella commedia, anche se qualche volta annaspa un po' , tratta, con assoluta onestà e forse troppa fedeltà, da un romanzone di Tom Wolfe con eccessive pretese di imitare Balzac. Si può vedere tranquillamente, tutto sommato non annoia mai, così come lo si può perdere. Ben recitato, specie dalla Griffith (molto bella) e da Tom Hanks; Bruce Willis, che intepreta il personaggio più difficile, non sempre è all'altezza. Che non sia stato un grande successo commerciale e che gli amanti di De Palma siano un po' delusi da un'opera diversa dalle sue solite, beh... non mi disturba più di tanto. Certo il mondo dei raiders di borsa sembra finito da un pezzo, ed il film, anche per questo, sembra un po' più vecchio dei suoi anni.
A me il film piace, con dei buoni personaggi e una sceneggiatura interessante. Il senso del film è tutto nella fantastica "scenata" finale del giudice Morgan Freeman: un monologo memorabile.
Secondo me è un buon film e soprattutto una delle interpretazioni meno gommose di Tom Hanks. Non è esattamente il campo di De Palma ma è il caso di vederlo.
il film è ben fatto, una trama facile facile per dire cose belle pesanti, sul mondo americano , e non solo, tutto apparenza!! il cast stellare da un ottima prova : Bruce Willis è un grande!impersonifica colui che si muove subdolo nel mondo, cibandosi di carcasse! Melanie Griffith la bella e svampita che però sa benissimo il fatto suo Tom Hancks il poveraccio ma allo stesso tempo proprio quello a cui non interessavano prima i problemi degli altri! Morgan Freeman il saggio, la speranza! bel film da vedere a tutti i costi!!