il giustiziere della notte 2 (1982)

Il punto finale della carriera di Michael Winner è la concretizzazione di una prima trilogia e l'apertura di una saga pseudo-antologica, avente film slegati l'un l'altro ma con lo stesso protagonista, vittima indiretta e ferita emotivamente che diventa carnefice vendicatore.
Il regista fece, col primo, un prototipo di revenge movie adattato ad un certo tipo di grande pubblico, pur senza ottenere un film minimamente paragonabile ai capostipiti del genere, usciti qualche anno prima.
In DEATH WISH II l'operazione è la medesima, ma declinata ai più moderni anni 80: ci sono le gang, con i loro vestiti trasgressivi e alternativi, ci sono i sound fatti col sintetizzatore, ci sono le scene notturne.
Stilisticamente e soprattutto per la presenza di scene di violenza più forti e più spinte, questo capitolo lascia maggiormente il segno.

Tardo sequel/ fotocopia del primo capitolo senza quel minimo di approfondimento psicologico che lo contraddistingueva.
Tutto sommato godibile,la versione uncut è parecchio truce ( con una scena di stupro che niente ha da invidiare ai rape and revenge),il ritmo non manca e Bronson è inespressivo ma tutto sommato in parte,particina per Anthony Franciosa.
Di credibile c'è ben poco ( a partire dalla caterva di s***** che si abbattono sul protagonista e siamo appena al secondo capitolo della saga),però l'intrattenimento è assicurato,per amanti del genere.

Secondo capitolo della saga con Charles Bronson. Molto brutale e violento (ho visto la versione uncut), se da una parte può soddisfare, non ci si può dimenticare di elementi di sceneggiatura troppo banali, tipo il fatto che capitano tutte queste tragedie a Paul Kersey, troppo pressapochismo.

SPOILER La trama è banalotta e ritrita, ma chi guarda questa saga, sa ovviamente cosa va a visionare. Buone le ambientazioni e le atmosfere. Fondamentalmente questo secondo capitolo è un bel passo indietro rispetto al primo, ma rimane un prodotto guardabile, anche se con diversi difetti.

Secondo discreto capitolo della saga del giustiziere. Bronson è fenomenale nella parte, trasuda vendetta e freddezza. Inferiore di poco al suo predecessore.

potrebbe anche andar bene se non si conosce il primo film. Purtroppo, come sequel, conoscendo il primo, è praticamente identico nella sceneggiatura, forse con un po' più di violenza. Valgono gli stessi pregi e gli stessi limiti. Inutile guardarlo se si cerca qualcosa di nuovo rispetto al primo.

Sulla scia del primo...

Secondo e ultimo episodio decente della serie del giustiziere, cambia città ma la ricetta è sempre quella: stupri, omicidi e vendetta.

Inferiore al primo dove Bronson è più vittima del sistema e dove si riscontra più una trama sociale di ingiustizia ( lui nn troverà mai gli assasini della moglie )...qui comincia a nascere il personaggio di GIUSTIZIERE spietato e determinato ( elementi ke nel primo nn ci sn ) ke nn fa altro che uccidere delinquenti...cmq un film azzecato per Bronson !!!


SPOILER

Sull'onda del successo del primo episodio cominciano gli inevitabili sequel...per chi non conosce l'originale puo' andare bene lo stesso...sono praticamente lo stesso film,solo che stavolta a lasciarci la pelle non è la moglie ma la figlia...
Per il resto cambia solo la citta' dove avviene la vendetta!

Dopo la prima soddisfacente opera Michael Winner "raddoppia" con "Il giustiziere della notte 2".
Sommariamente la trama e la dinamica dei fatti è quasi sempre la stessa con il mitico giustiziere divenuto ormai un esperto stratega di guerriglia urbana e indaffarato a fare piazza pulita.

"Il giustiziere della notte 2" ripropone praticamente tutti gli ingredienti positivi del primo come la fotografia, gli scenari, il ritmo (in questo film ancora più alto) oltre al cast retto sicuramente da Charles Bronson che fa sua la parte in modo molto efficace.
Il film ha in dote sempre la solita carica di emozione tempestata in una violenza non indifferente, da elogiare varie scene, specie quella dell'ospedale.
In generale non si traggono dal prodotto particolari pecche, il tutto gira a dovere, sceneggiatura ovviamente non molto ingegnosa ma nel suo piccolo funzionale e ben impostata.
Da vedere.

Un seguito senza nè capo nè coda. A parte l'eccessiva violenza la storia non funziona e Bronson può fare poco. Bruttino.

Essendo un fan di Paul Kersey e Charles Bronson non potevo mettere di meno, va ben che più si andrà avanti e peggio sarà..
L'elemento scatenante questa volta potrebbe sembrare un pò troppo banale e fatto alla svelta però era troppo importante riportare tra le strade losangeline (questa volta, per cui non Chicago) il mitico Death Wish.
Nonostante sia cambiato lo scenario cittadino, troviamo sempre degrado, sporcizia e la solita "gang" da sterminare.
Fantastiche le musiche che accompagnano la "fredda vendetta" di Kersey, curate da Jimmy Page dei Led Zeppelin.
Fra gli attori co-protagonisti da citare Vincent Gardenia, Jill Ireland compagna di vita di Charles e vista in altri film sempre in coppia con lui e la curiosa particina di Chuck Chypers (non me lo ricordavo), visto in tante pellicole di John Carpenter.
In proposito, un' ultima curiosità: il faro all' inizio e l' ambientazione costiera tipicamente californiana, radio KABC e lo stesso Chuck Chypers..... Ogni riferimento a The Fog è del tutto casuale...............

rende giustizia al tema trattato come continuazione del primo.

Riesce nel tentativo di non far rimpiangere il primo episodio...

Seguito molto deludente se si fa un paragone con il primo e grande giustiziere. Bravo comunque Bronson che riesce a salvare una parte di film.

Il migliore,insieme al terzo capitolo,della saga del Giustiziere Paul Kersey.Una
buona sceneggiatura,condita da alcune belle battute,è al centro di questa
pellicola diretta con polso robusto dal bravo Winner.Che non lesina in ritmo e
scene d'azione,con truculenze varie.Cast affiatatissimo,con un Bronson in
forma smagliante,affiancato nuovamente da un Gardenia strepitoso.Bella la
colonna sonora e almeno tre sequenze da ricordare.

Il secondo non è molto al di sotto del primo mentre gli altri sequel sono inguardabili.

Meno incisivo del primo, ma sepre divertente.