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Questa è la prima apparizione, per il mercato VHS, de "I racconti della cripta" in Italia, ovvero la prima metà della prima stagione, ordinata in una sequenza di circa tre mezze ore. Su questa serie si possono dire alcune cose: in primis la qualità tecnica era relativamente altissima, non solo perché il budget era più che dignitoso ma anche perché venivano coinvolti nomi davvero prestigiosi; la seconda, d'altro canto, è che l'idea di queste "creepy stories", che discende da The Twilight Zone e ancora prima da Alfred Hitchcock Racconta, era già un po' vecchia in partenza. Di fatto, questa prima raccolta di antologie TALES FROM THE CRYPT, ha un unico episodio terrificante, cioè il secondo diretto da Zemeckis. Il terzo di Richard Donner racchiude il concetto di prima: si tratta cioè di una storia di fantasmi troppo "vecchia" nel suo essere "freak" per poter esaltare lo spettatore. Interessante l'idea del primo racconto di Walter Hill, che però è maturo per ciò che racconta ma non è adulto nel "come" lo fa, risultando un po' piatto.
Buon horror composto da tre episodi diretti da tre registi molto famosi. Il primo episodio,"L'uomo che era la morte" è diretto da Walter Hill,ed è quello che forse mi ha convinto un pochino meno, probabilmente a causa della storia,interessante certo ma anche facilmente prevedibile,nonostante ciò comunque si segue con piacere grazie ad una buona regia e recitazione. Zemeckis,il regista del secondo episodio,realizza un horror diciamo più classico,ma maledettamente divertente sia grazie all'ironia che pervade tutto l' episodio,sia grazie a tante idee e trovate originali ed interessanti. Ottima naturalmente la regia,convincente la recitazione. Il terzo episodio diretto da Richard Donner è quello più simpatico ed originale,caratterizzato dalla splendida recitazione di Joe Pantoliano e naturalmente da un 'ottima regia. Sicuramente insieme a "Creepshow" è il miglior horror ad episodi degli anni 80,assolutamente da vedere.
Il primo film della serie di film...l'ho visto solo ora perché di scarsa reperibilità rispetto ad altri capitoli. Si inizia col botto visto che la regia di questi tre episodi è affidata a registi strafamosi e sopratutto bravi. Come sempre mediometraggi in cui regna cinico sarcasmo da commedia nera infarcito di venature horror e morale di fondo.
1- Regia del grande Walter Hill (spesso director degli episodi della serie TV), musiche di Ry Cooder allegramente funerea che rimarca la scena iniziale e finale, fotografia tetra di Leonetti (fido collaboratore di James Wan e regista del recente "Annabelle")... Il soggetto poi è una palese critica alla pena di morte oltre che un monito al senso di onnipotenza che acquistano certe persone quando l'omicidio legalizzato prende il sopravvento sul loro spirito. Buona regia, forse un pò troppo da noir nella parte centrale, e concetti/filosofia molto interessante. Tutte le carte in regola perché ne esca un ottimo episodio ma manca qualcosa ,forse l'attore principale non proprio il massimo e sopratutto il fatto che parli rivolgendosi allo spettatore, anche se lo possiamo reputare un episodio nella media della serie.
2- Ad opera di Robert Zemeckis coadiuvato dalle musiche del fido Alan Silvestri e dalla fotografia dell'altrettanto fidato Dean Cundey (direttore della fotografia anche di Carpenter). Il meno originale del trittico ma certamente il più efficace sia a livello di tensione che visivo. Le musiche sono perfette, la fotografia "alla Gremlins" rende quel climax da slasher natalizio a cui aspira il regista. Storia semplice, location perfette, qualche spavento ci scappa ed i personaggi sono riusciti grazie anche al trucco del Babbo Natale maniaco. Uno dei migliori di tutto il grande mazzo TALES FROM THE CRYPT.
3- L'ultimo episodio del film è nelle mani di Richard Donner ma ciò che spicca è l'interpretazione di Joe Pantoliano. La sceneggiatura è quella più originale dei tre ma in linea di massima è proprio una storia particolare e grottescamente simpatica. Peccato per alcune sequenze e personaggi sopra le righe e per la scarsa componente horror...è più una fiaba nera in cui si critica l'avidità umana.
A conti fatti tutto nella norma della saga, non ci sono picchi di bellezza ma nemmeno ciofeche come in altri episodi. Più che buono se vi sono piaciuti gli altri e poi fa sempre grande simpatia rivedere la bellissima sequenza di apertura e gli sketch macabri di Zio Tibia.
Ormai c'ho preso gusto con l'horror a episodi, inoltre faccio conoscenza con il leggendario zio Tibia. TALES FROM THE CRYPT non è altro che l'accorpamento di tre puntate doppiate bene in italiano e legate dalle varie presentazioni di zio Tibia, il quale non disdegna freddure e battute simpatiche. 1) il primo episodio è incentrato su un esecutore della sedia elettrica che si immedesima fin troppo nel suo lavoro, perfino quando verrà licenziato. Sadler in parte e magnetico mentre parla allo spettatore, fino ad un finale supportato da una colonna sonora che mette tensione solo a sentirla. 2) Il secondo narra delle gesta di una madre molto "particolare" che dovrà fare i conti con un babbo natale schizofrenico ed un cadavere potenzialmente pericoloso. Nei 20 minuti si notano trovate registiche ottime, scene divertenti, sviluppi narrativi intelligenti ed un buon finale. 3) Forse è l'episodio che ho preferito leggermente meno, ma anch'esso dispensa scene divertenti e un'idea di partenza vincente e simpatica ( 9 vite del gatto impiantate nel corpo di un uomo). Pantoliano ( il traditore del primo matrix se non vado errato) offre una buona prova e pure questa novella termina con una conclusione particolarmente azzeccata.
Consigliata la visione, soprattutto per chi apprezza le atmosfere da Horror-comedy che sanno anche dispensare alcune idee intriganti.
Bel horror ad episodi tratto dalla famosissima serie "Tales From The Crypt" (per la distribuzione italiana sono stati presi tre episodi della serie a caso, incollati per bene, e spacciati come film unico). Un'operazione tutto sommato godibile: ottimo l'episodio diretto da Zemeckis, che presenta un' azzeccata e inquietantissima atmosfera, una massiccia dose di suspense, e un killer/babbo natale esemplare e disgustoso; buono quello di Hill, con un boia che si ritrova la sua unica ragione di vita ritorta contro (grandissimo Sadler); pessimo e infantile invece l'episodio di Donner (come fa il protagonista ad essere così stupido?). In definitiva, un horror-soft niente male.
Primo fra sette vhs only direct-to-video destinate al solo mercato italiano, doppiate in italiano che son state realizzate pescando a caso, nelle varie stagioni della serie Tales from the crypt, diversi episodi; certi son davvero ottimi, altri solo di media qualità.
Ad ogni modo saltan sempre fuori grandi nomi, sia dietro che davanti la mdp.
Qua vengon presentati 3 episodi di 3 grandissimi artisti, ossia Hill, Donner e Zemeckis.
Hill, col suo L'uomo che era la morte, ci offre un horror/dramma carcerario raccontato in prima persona da un secondino che porta spesso carcerati alla sedia elettrica; basta solo dire che purtroppo, alla fine, per lui le cose si invertiranno... La mano del regista si sente abbastanza, ed il corto è di buona qualità.
Zemeckis invece, con È attraverso tutta la casa, offre davvero un gioiello indiscusso dell'horror televisivo, raccontando di una moglie assassina che, volendo fare la furba complice il fatto che un assassino vestito da Babbo Natale è in piena libertà in zone limitrofe a casa sua, finirà male, come male finirà pure sua figlia. Mi pare che un episodio simile sia stato anche presentato in film episodici tipo quelli di Freddie Francis, regista del resto di Tales from the crypt del 1972, ma potrei sbagliarmi. Ottima regia ed ottimi gli effetti sonori e la musica, curati inoltre nientepopodimeno che da Alan Silvestri.
Il terzo episodio, di Donner, Sotterra quel gatto...è davvero morto, è originale e simpatico (una persona viene operata con il dna di un gatto, e quindi da ora anch'esso ha a disposizione 7 vite; come dire, lui però non saprà sfruttare molto bene l'ultima rimasta a sua disposizione...), ben diretto, ma non cattivo tanto quanto gli altri due; Joe Pantoliano (Matrix, Risky Business) offre comunque una buona interpretazione.
Tutti gli episodi son presentati dla mitico Zio Tibia, ben doppiato, almeno nella versione originale, da John Kassir.