Una estetista (Isabella Ragonese) e un tatuatore (Valerio Mastandrea), due ragazzi che non potendo contare solo sulle proprie forze attendono un colpo di fortuna che cambi le loro esistenze, si ritroveranno coinvolti in una storia assurda e folle.
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Una pellicola dai tratti stravaganti e dai toni lievi che si ispira al romanzo russo "Le dodici sedie", già portato sullo schermo con i film "Una su 13" e "Il mistero delle dodici sedie", quest'ultimo diretto da Mel Brooks. Posto che pur non parlando di capolavori i due film menzionati sono di certo superiori a questo, la pellicola di Mazzacurati si affida poco alla storia e troppo al ( presunto ) estro dei protagonisti. Se da una parte la simpatia minimal di Mastrandea ed il fascino discreto della Ragonese si amalgamano bene fra loro, la lunga carrellata di macchiette, di scuola zelig e non, che abitano la provincia veneta sottrae al film quella autenticità che il regista pare ricercare. E sgomenta, senza mezzi termini, la turpe rappresentazione che gli sceneggiatori ( ben tre, tra cui Mazzacurati stesso ) riservano al povero parroco di Battiston, una poco edificante via di mezzo tra un ladro, un videogiocatore seriale ed un santone dedito alle sedute spiritiche. Un pò troppo anche per una commedia che vorrebbe considerarsi grottesca.