l'infernale quinlan regia di Orson Welles USA 1958
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l'infernale quinlan (1958)

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locandina del film L'INFERNALE QUINLAN

Titolo Originale: TOUCH OF EVIL

RegiaOrson Welles

InterpretiCharlton Heston, Janet Leigh, Orson Welles, Joseph Calleia, Akim Tamiroff, Joanna Cook Moore, Marlene Dietrich, Zsa Zsa Gabor

Durata: h 1.35
NazionalitàUSA 1958
Generenoir
Tratto dal libro "L'infernale Quinland" di With Masterson
Al cinema nell'Agosto 1958

•  Altri film di Orson Welles

Trama del film L'infernale quinlan

In un paesino al confine tra Messico e Stati Uniti, un'automobile nella quale viaggiavano un uomo d'affari e una ballerina salta in aria. Sul caso indaga un poliziotto messicano della narcotici, Mike Vargas, che è sul luogo del delitto con sua moglie, e un poliziotto americano, il capitano Hank Quinlan. Vargas si rende conto che Quinlan non esita a fabbricare prove false pur di incastrare l'uomo che ritiene responsabile dell'attentato e decide di far passare la moglie di Vargas come implicata in un giro di orge e stupefacenti...

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Voti e commenti su L'infernale quinlan, 106 opinioni inserite

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Vegetable man  @  08/09/2007 12:15:07
   9 / 10
Dal punto di vista tecnico, questo film rappresenta un vertice altissimo della settima arte. Nonostante una trama piuttosto scialba, Orson Welles riesce a costruire personaggi assolutamente indimenticabili, incastonati alla perfezione in una ambientazione espressiva, inquadrati da una fotografia assai originale. Insomma, un film di medio livello girato ed interpretato come un capolavoro.

Dick  @  20/07/2007 17:24:44
   8½ / 10
Ambientazione alqaunto spoglia per questo bel poliziesco con un "cattivo" che credo che filmicamente abbia fatto scuola e con un montaggio in certi casi vorticoso e coinvolgente con degli spunti originali, soprattutto per l' epoca, che poi sono stati ritritati all' infinito.

Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  09/07/2007 13:50:19
   8½ / 10
Uno dei più bei noir della storia del cinema firmato Orson Welles.
Ambientato in una squallida città di frontiera (sul confine tra Stati Uniti e Messico), la storia estrinseca al meglio il valore è l’ambiguità del concetto di giustizia (con ampie digressioni machiavelliche), in un luogo che si pone come spartiacque idealistico tra ciò che rappresenta il bene e ciò che manifesta il male, finendo, nella concitazione degli accadimenti, per confondersi ..un racconto nero, costruito su una galleria di personaggi perfettamente caratterizzata nel loro dualismo, ma anche nelle loro discutibili certezze, senza mai perdere di vista ciò che gli ruota intorno.
Perfette le ambientazioni, dal piccolo paesino di confine, con i suoi squallidi locali, al motel immerso nel caldo deserto (come non ricordare in tal senso il film “Psycho” che richiamerà con la medesima attrice proprio quella location) ..da antologia la scena d’apertura con il lunghissimo piano sequenza ..perfetta la costruzione del protagonista, un Quinlan vestito della sua autorità, ampiamente riconosciutagli, che non accetta, fino alla morte, la possibilità di essere messo in discussione per i suoi metodi ..un Vargas idealista, assertore del metodo piuttosto che del risultato.
Una grande prova per tutti gli attori, su tutti ovviamente il bravissimo Orson Welles (capace di donare al suo personaggio un connotato unico), ma senza dimenticare Charlton Heston, Janet Leigh ed una superba Marlene Dietrich ..stilisticamente impeccabile la regia dello stesso Welles.
Uno dei noir che hanno fatto sicuramente la storia di questo genere cinematografico ..imperdibile!

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  27/06/2007 21:53:07
   9 / 10
Ad essere infernale non è il poliziotto protagonista di questo bellissimo noir ma colui che lo impersona, la capacità di Orson Welles di trasformare un poliziesco abbastanza convenzionale, con un budget ridotto, in un film considerato uno dei capolavori della storia del cinema, beh è quanto mai apprezzabile.
Il carisma di quest'uomo non passa inossevato e la bravura sia dietro che davanti la macchina da presa rende onore ad un grande regista/attore.
Trovo superfluo un commento a quest'opera in quanto tanto è stato già detto da chi mi ha preceduto.
Ai cinefili neofiti, per saperne di più sul film, consiglio l'ottima recensione di Aliena.

Invia una mail all'autore del commento montecristo  @  17/04/2007 08:50:19
   10 / 10
Grande film. Oltre le eccellenti trovate registiche, vorrei soffermarmi sull'ambientazione, ricca di fascino , alternqandosi tra spazi aperti e chiusi.
Il motel in mezzo al deserto (bellissima la scena dove Vargas viene a cercare su moglie e trova il custode pazzo e si aggirano come fantasmi in mezzo al vento e le abitazioni fatiscenti nel silenzio assoluto).
La città messicana, ricca di suono, personaggi allegri...
E gli scheletrici paesaggi dove imponenti pompe petrolifere o ruderi troneggiano nel loro cicliopico silenzio lasciando spazio al dialogo degli artisti.
Altro punto di forza di questo film sono i personaggi caratterizzati eccelentemente (Vargas e Quinlan su tutti) che hanno una loro personalità, idee e ci rendono partecipi delle loro emozioni.
Bellissima la cartomante (Marlene D.) .....
FILM CAPOLAVORO

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Invia una mail all'autore del commento NEO78  @  28/03/2007 12:48:40
   9½ / 10
"Era uno sporco poliziotto, ma a suo modo era un grand'uomo"

Aperto dal più famoso piano sequenza della storia del cinema è il film che chiude il genere noir nei canoni stretti del genere.

A mio avviso c'è un piano sequenza ancora più straordinario e molto più difficile da realizzare, ossia quello che si svolge in casa dell'uomo che vargas vuole incastrare dove poi viene volontariamente posizionata la dinamite.

Cast di assoluto livello, film assolutamente imperdibile di un grande maestro del cinema.

Unico neo lo stupido titolo italiano

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  12/01/2007 13:03:39
   8 / 10
film bellissimo dove la storia non è al livello del modo in cui è girata...davvero penso che orson welles sia un genio di regista per pensare di girare un film in questo modo per l'epoca in cui è stato fatto e per l'opposizione dei produttori del tempo...poi il personaggio che interpreta lo stesso regista è quanto di piu incredibile e attuale che ci sia...l'antierore per antonomasia(come gia detto nei precedenti commenti)...
dopo "quarto potere" penso sia il suo miglior film

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Ultima risposta 28/02/2007 17.52.50
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The Monia 84  @  29/12/2006 17:02:14
   9½ / 10
Dal romanzo Badge of Evil di Masterson, un viaggio all'interno di una miserabile cittadina di frontiera, in compagnia di un personaggio che avrebbe fatto la gioia del Bardo stesso, interpretato dallo stesso fenomenale regista. Straordinaria opera noir per stile, sceneggiatura, invenzioni, tecniche vertiginose di ripresa e grande cura per i personaggi tra i quali spicca la chiromante Dietrich.

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  15/12/2006 21:04:35
   10 / 10
Io amo questo film.
Inutile ripetersi sul fascino perverso del personaggio di Quinlan, sul vertiginoso splendore del piano sequenza iniziale o sulle atmosfere noir imbastite dalla regia impeccabile di Welles; touch of evil tocca il cuore, e lo fa con sapienza e passione. Perfetto, sotto ogni punto di vista.

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Ultima risposta 20/07/2007 17.33.33
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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  16/11/2006 00:31:57
   10 / 10
Questo è un periodo in cui riesco a vedermi tantissimi capolavori e il film di Welles è indubbiamente uno dei più belli, se non il migliore.
"Touch of Evil", come già da molti scritto, si presenta come un film piuttosto usuale che, almeno sulla carta, non dovrebbe portare innovazione alcuna. Per grande fortuna del cinema questo non avviene e Orson Welles firma un classico destinato a scrivere una pagina indelebile nella storia del cinema mondiale.
Il piano sequenza iniziale (mi pare duri 4'10'') è quanto di più straordinario Hollywood abbia mai partorito. Tra ascese interminabili e discese vertiginose, Welles ci guida in questo vortice di immagini che ammaliano e affascinano. Ovviamente il regista-attore fornisce altri saggi di stile che rendono "L'infernale Quinlan" (titolo davvero orribile) un'esperienza visiva praticamente unica.
Ma il film di Welles non è solo questo. In effetti la pellicola non è solo esibizione di stile, ma anche un’opera in grado di coinvolgere realmente lo spettatore. La pellicola di Welles, infatti, riesce ad appassionare oggi proprio come ci riusciva quasi cinquant'anni fa. Io, che sono un ragazzo giovane, vedendo “Touch of Evil” oggi per la prima volta mi sono ritrovato attaccato allo schermo pronto a tifare per il grandissimo Quinlan.
Bisogna quindi anche sottolineare che il film di Welles riesce a sradicare dei principi che, spesso e volentieri, a Hollywood sono tutt'ora vigenti: il fatto di scegliere un americano come "cattivo" (che, seppur anomalo, rimane indubbiamente l'antagonista) è sicuramente un simbolo di precursione dei tempi: anche se probabilmente erano già stati realizzati dei film precedenti che inquadravano l'americano come il nemico, la scelta di Welles rimane indubbiamente coraggiosa e avanguardistica.
Da segnalare anche lo sviluppo della trama: bisogna obbligatoriamente ricordare che pure sotto questo contesto, Welles precorre i tempi firmando una pellicola che anticipa (e di parecchio) certe scelte di grandissimi registi (Leone, Tarantino, ...). In effetti noi ci troviamo di fronte a una vicenda piuttosto semplice: l'omicidio di un ricco uomo d'affari. A questo contesto si vanno ad intrecciare una serie di storie che non fanno altro che giovare all'economia della pellicola: il dualismo Quinlan/Vargas,

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER Inutile sottolineare che grazie a questa serie di vicende, Welles permette ai personaggi di mostrarsi per ciò che sono e contribuendo quindi a rendere indimenticabile la loro caratterizzazione.
Ci sarebbero ancora tante cose da poter scrivere, ma preferisco interrompermi, augurandomi che tante persone si guardino uno dei film più belli mai realizzati.

banjo  @  12/11/2006 00:14:37
   8½ / 10
Un personaggio indimenticabile quello di Quinlan. Orson Welles anima un poliziotto rispettato e temuto, dall'intuito quasi soprannaturale, ossessionato dalla morte della moglie, che crea la giustizia ma che alla fine si autodistrugge nel tentativo di recuperare la sua credibilità messa in dubbio da un altro poliziotto che ne smachera l'ambiguità.
Anche se la violenza esplicita e non risulta all'acqua di rose rispetto ai film attuali, ed i personaggi di contorno sono quasi delle macchiette, è di grande atmosfera e sicuramente fonte di ispirazione per molti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Aliena  @  24/08/2006 15:36:42
   9 / 10
sono sempre loro gli indefiniti meschini maestosi reietti a rendere grande un film

(magari qualche merito va pure all'ammirevole regia di welles..eh)

ADIOS!

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Ultima risposta 19/10/2007 14.39.00
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Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  03/08/2006 17:34:59
   8 / 10
Welles riesce a permeare con i suoi temi caratteristici anche questo film, il cui genere, poliziesco/noir, è decisamente diverso rispetto a quello delle altre sue pellicole. Questo lo si riscontra soprattutto nella parte finale in cui vengono in parte spiegati i motivi che sono alla base degli atteggiamenti che per tutto il film caratterizzano Quinlan, e che rendono il personaggio misterioso(vedi i dialoghi con Tanà/Marlene D.), carismatico e a volte anche irritante.
Belle le atmosfere, in particolar modo nella scena finale..quasi surreale.

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  08/06/2006 19:46:07
   10 / 10
Anche se "Quarto potere" è stimato da tutti come il capolavoro assoluto del geniale Welles( è così) questo noir ha un fascino intramontabile, impossibile non considerarlo altrettanto grande. Welles con abilità sorprendente è riuscito a sublimare una storia banale in qualcosa di travolgente, di intimamente coinvolgente. La definizione così netta dei personaggi in assoluta antitesi, lo studio introspettivo della loro psiche sottolineati da una abilità di ripresa ineguagliabile e da una fotografia a dir poco superlativa fa di questo film un capolavoro: assolutamente imperdibile.
Come indimenticabile è quell' "adios" sussurrato dalla divina Dietrech a chiudere l'ultima sublime sequenza.

Epicuro  @  07/06/2006 14:05:53
   10 / 10
Quinlan è sicuramente il miglior film di Welles dopo Quarto Potere; quello che esprime meglio la sua concezione sulla visione della nostra società e sul moralismo esasperante che la permea. Conflitto nietzscheano sul bene e il male! Ma Quinlan è poi un personaggio negativo? Non è magari meglio di Vargas, che non riesce ad uscire dagli schemi cui sembriamo essere destinati sin dalla nascita? In fondo, Quinlan aveva giusto no? Il giovane messicano era veramente colpevole. Purtroppo non ho il tempo di approfondire tale questione filosofica in relazione all'opera wellesiana.........

quaker  @  11/05/2006 23:58:53
   9 / 10
Grande opera d'arte, film da cineteca, da studiare, ma anche, semplicemente, da vedere. Datato, naturalmente: oggi nessuno farebbe un film così, come nessuno risciverebbe un romanzo ottocentesco o una sonata in tre movimenti (il linguaggio del cinema si evolve più in fretta di quello della musica e della letteratura, così cinque decenni sono come due secoli; cambia tanto rapidamente anche la società: basti dire come è trattao il tema degli stupefacenti, fra cui la marhuana - parola pronunziata proprio così).
Da citare perchè veramente memorabili: il piano sequenza iniziale, la fotografia straordinaria, le immagini di Marlene Dietrich, i tocchi noir. Punti deboli: Welles purtroppo tende a fare il gigione, sia come regista che come attore. Solo per questo non può sempre meritare il massimo. Ovviamente, infine, è un film da guardare con grande attenzione, e non solo per passare un paio d'ore (anche se vale tuttora come un giallo più che buono). Sarebbe divertente scoprire, confrontando le scene, quanto altri registi, magari blasonati, hanno copiato e copiano spudoratamente da Welles e da a ltri maestri degli anni quaranta e cinquanta...

Gruppo COLLABORATORI antoniuccio  @  29/03/2006 09:21:45
   6 / 10
Visto prima di Quarto potere, rivisto dopo. Pensavo di essere esagerato, ma poi do giusto la sufficienza per il rispetto a un personaggio che ispira tuttora i registi del mondo.
Bello il pianosequenza iniziale, di impatto, tecnicamente insuperabile. Il film è tutto basato sulla simbologia, ma appare a tratti noioso e non lineare. Alcune scene sono strumentali per le ossessioni Wellesiane dell'angolo di ripresa della macchina, che come in Quarto potere alla fine danno solo l'effetto di distrarre dalla storia (in sè abbastanza scarsina).
Non mi è piaciuto per niente.

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Ultima risposta 10/02/2008 13.33.55
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Mpo1  @  25/01/2006 01:12:04
   8½ / 10
Grande noir di Welles, che ho visto nella versione realizzata qualche anno fa seguendo le indicazioni del regista (inizialmente il film era stato come al solito manomesso dai produttori).
La sceneggiatura, come spesso accade nei film di Welles, è un po' macchinosa e ha molti difetti, ma ciò che importa è il genio registico di Welles (un esempio su tutti: il piano sequenza iniziale) e la sua gigionesca interpretazione. Janet Leigh fa le prove generali per 'Psycho' passando da un motel all'altro, e incontrando tipi poco raccomandabili... Il personaggio migliore è quello della zingara interpretata da Marlene Dietrich, che Welles chiamò a riprese già iniziate e per cui scrisse appositamente la parte. Bellissima la fotografia.

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  19/01/2006 08:45:48
   10 / 10
Non pensavo fosse possibile, ma è addirittura meglio di Quarto Potere. Un film del genere nel 1958. Quinlan è uno dei miei personaggi preferiti della storia cinematografica!!!
Questo è cinema, altro che quei quattro *****tti che fanno i film adesso ad Hollywood.
Unico neo del film la traduzione del titolo in italiano... ma è possibile che devono sempre storpiare i titoli!!! Era gia successo con quarto potere!!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Andre85  @  05/10/2005 19:26:42
   10 / 10
urca urca che filmone!
sensazionale dall'inizio alla fine! tecnica cinimatografica all'ennesima potenza,
attori bravissimi che interpretano personaggi complessi affascinanti (sopratutto welles) scene da incorniciare come, l'interrogatorio a sanchez, il dialogo tra quinlan e la fatucchiera e in maniera particolare la scena iniziale...
anche la trama è splendida...ora inizio a capire la genialità di welles

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  13/07/2005 10:39:03
   9 / 10
Ieri sera ho rivisto questo film dopo tanti anni. Dopo l'inizio folgorante (il piano sequenza iniziale è davvero qualcosa di incredibile!!) qualcosa è iniziato a mancare....Mi spiego meglio. Il film resta un grande film, ma nella mia mente era un capolavoro e ieri sera non mi è sembrato più tale. Anche la regia di Welles mi è sembrata compiaciuta e a tratti un pò forzata:troppe inquadratura dal basso e tagli obliqui con luci a 45°, daccordo è un noir...ma alla fine se queste inquadrature diventano ripetitive perdono anche un pò dell'effetto che dovrebbero dare....Per intenderci, se il "sistema di immagini" che il regista utilizza diviene palese, questo perde chiaramente di efficacia.
Per quanto riguarda la sceneggiatura, ha delle risoluzioni un pò frettolose: dai su...la storia della foto nella sottotrama della moglie è un pò una ******* anche perchè troppo vicina all'evento dinamico del film e quindi ancora non si è riusciti a capire del carattere geloso del marito che anzi non uscirà neanche dopo perchè appena vede la moglie in galera si fida immediatamente di lei. Quindi un espediente non proprio azzeccato.
Ed infine anche Heston non mi è sembrato "nella parte".
Sia chiaro che le mie critiche sono volte comunque a minare solamente la perfezione del film, perchè appunto ora lo considero un grande film, ma non un capolavoro, ma comunque il voto sarebbe 8 e 1/2, ma non potendo dare mezzi voti allora propendo per il 9. Resta assolutamente un film da vedere. Basterebbero la scena iniziale e quella finale per renderlo immortale.


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Ultima risposta 04/09/2006 12.34.50
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benzo24  @  25/05/2005 20:17:27
   10 / 10
Il cinema di Welles è veramente diabolico.

marco86  @  18/03/2005 21:47:07
   10 / 10
Su un capolavoro del genere si potrebbero dire praticamente mille e più cose,ma cercherò di trattenermi.Conviene partire innanzitutto dalla prima cosa che si vede,cioè il lungo e difficilissimo piano sequenza iniziale.Ora,io mi rendo conto che avendo 18 anni non posso pretendere di avere visto chissà quanti film,ma posso assicurare che tra tutti quelli che ho visto,questo iniziale de L'infernale Quinlan è uno dei più bei piani sequenza in assoluto.Non solo è lungo,ma è praticamente semi impossibile da realizzare:si parte da un uomo che mette una bomba in una macchina che poi seguiamo attraverso la strada nella quale incrocia una coppia che ancora non conosciamo,i due si fermano a baciarsi e la macchina scoppia.In pochi si metterebbero a riprendere tutte queste cose in un solo piano sequenza.Evidentemente Orson Welles sarebbe uno di questi pochi.Ed era l'anno 1958!Ma lungo il film la tecnica non manca di certo:ci sono altri piani sequenza molto belli,ogni singola inquadratura è realizzata in maniera superba e,soprattutto,c'è una fotografia che regala dei contrasti luci-ombre da antologia.

Ma prima di dirigerlo,un film và scritto.Ed anche qui si è dato il meglio:i dialoghi sono indimenticabili,come ad esempio l'ironia nera di Quinlan,o l'ultima frase del film,rimasta una delle più celebri della storia del cinema.La sceneggiatura è ottima anche nel costruire e caratterizzare i personaggi:Quinlan e Vargas,due poliziotti tanto bravi quanto agli antipodi sui metodi utiulizzati.In particolare su Quinlan ci sarebbe da dire una cosa:chi ha visto qualche altro film di Welles,avrà notato che i personaggi da lui interpretati sono molto simili tra loro:sono personaggi per lo più negativi,che peccano di quella che gli antichi Greci chiamerebbero "ubris",cioè tracotanza.Lo stesso Welles in una sua intervista dichiarava che i suoi personaggi sono tutte delle diverse versioni di Faust.E non è un caso che la frase più celebre pronunciata dal regista è:"credo che per l'uomo sia impossibile essere grande,senza ammettere che c'è qualcosa più grande di lui".
Memorabile anche il personaggio interpretato dalla stupenda e bravissima Janet Leigh,nonchè tutti i personaggi di contorno,dalla fattucchiera alla famiglia Grandi.

Ma questi personaggi sarebbero poca cosa se ad interpretarli non ci fossero dei mostri di bravura.In particolare meritano di essere citati Charlton Heston(chi però come me ha acquistato l'edizione rimasterizzata in dvd rimarrà un pò deluso perchè Heston è doppiato malissimo)e Marlene Dietrich.Il suo personaggio è stato costruito in poco tempo,infatti non era neppure previsto nella sceneggiatura originale,ma alla fine è risultata essere uno dei personaggi più azzeccati del film,che non a caso pronuncia la celebre frase conclusiva a cui accennavo prima.

Si potrebbe anche stare qui ore a parlare delle altre componenti filmiche,dalla già citata fotografia all'ottimo montaggio,senza tralasciare le musiche,sempre importanti in un film noir.
Insomma,L'infernale Quinlan è senza dubbio uno dei film più belli della storia del cinema,imperdibile sia se siete dei cinefili,sia se siete degli appassionati del genere noir.Ma oserei dire che è imperdibile anche se siete dei semplici esseri umani che non si interessano nè di cinema nè di noir!



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Ultima risposta 05/09/2009 19.37.24
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  13/12/2004 00:22:11
   10 / 10
Bellissimo film del Maestro, possiede quell'atmosfera lugubre e decadente al cui centro ruota l'attrice che più in parte non potrebbe essere: la divina Marlene.
Mozzafiato alcuni piani sequenza che partono da vette vertiginose (in tutti i sensi).

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Ultima risposta 20/07/2007 17.39.13
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  29/10/2004 16:45:06
   10 / 10
"Touch of evil" ( questo è il bellissimo titolo originale) è un film memorabile, assolutamente avanti con i tempi, e sicuramente una della vette del cinema nero e di quello Wellsiano.
Barocco, pieno di virtuosismi registici e di sceneggiatura (memorabile la frase finale della Dietrich: "a suo modo era un grand' uomo"), "Touch of evil" è il ritratto non convenzionale di un uomo di legge, in cui i personaggi e l'atmosfera (supportata da uno splendido bianco e nero) contano più dell'azione. Mitici gli Interpreti, dal grande regista che ovviamente interpreta Quinlan alla Dietrich, che interpreta un ruolo memorabile e brava anche janet Leigh.

Non capisco come si possa votare solo 6, per uno dei film + belli della storia, datato 1958, è una pellicola a dir poco impensabile per l'epoca, per non parlare ci certi piani sequenza vertiginosi, che sono assolutamente geniali.

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Ultima risposta 29/10/2004 16.47.23
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dragonfly  @  29/10/2004 16:27:28
   6 / 10
Questo film è stato la mia rovina. Ammetto che è un capolavoro, vero, ma non sono stato in grado di apprezzarlo. L'ho trovato veramente noioso. Non riesco neanche a capire perché, Welles fa il suo lavoro, trasforma una schifezza di sceneggiatura in un'opera d'arte; Marlene Dietricht nei panni dell'oracolo (versione Macbeth o Edipo Re) è stupenda e azzeccata, ed è forse il solo Charlton Heston l'unica nota stonata. Comunque il film non mi è veramente arrivato, e gli do la sufficenza solo per la straordinaria sequenza iniziale e per Welles che considero un regista geniale.
Adesso ragazzi tocca a voi, salvate la media di questo capolavoro che io purtroppo non sono riuscito a cogliere.

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Ultima risposta 08/10/2010 22.54.35
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Recensione a cura di The Gaunt

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LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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