porcile regia di Pier Paolo Pasolini Italia, Francia 1969
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porcile (1969)

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locandina del film PORCILE

Titolo Originale: PORCILE

RegiaPier Paolo Pasolini

InterpretiUgo Tognazzi, Alberto Lionello, Jean-Pierre Léaud, Pierre Clementi

Durata: h 1.38
NazionalitàItalia, Francia 1969
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 1969

•  Altri film di Pier Paolo Pasolini

Trama del film Porcile

Due storie distanziate da millenni. Nell'antichità, un gruppo di selvaggi impara a nutrirsi di carne umana, finché la "società" li condanna a morte. Nel presente, il giovane figlio di un industriale, che nutre una passione morbosa per i porci, rifiuta la fidanzata. Non si inserisce nell'azienda, ma nemmeno contesta; finirà sbranato dagli stessi maiali mentre il padre si allea a un criminale nazista.

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Voto Visitatori:   6,88 / 10 (17 voti)6,88Grafico
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Voti e commenti su Porcile, 17 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Skodde  @  15/07/2020 15:46:16
   5 / 10
anche se sono un fan di pasolini questo proprio non mi e' piaciuto.
gli intenti sono lodevoli, il monito contro la societa' e la famiglia e' di attualissimo riscontro, ma ho trovato il film assai noioso , ho fatto fatica ad arrivare alla fine.

alex94  @  11/04/2020 00:25:58
   7½ / 10
Criptica e grottesca pellicola di Pasolini composta da due episodi.
Bello l'episodio (praticamente muto) arcaico cannibalico, un po meno quello del figlio del industriale (bravi comunque Tognazzi e Lionello, memorabile il loro primo dialogo).
Personalmente non saprei che altro dire, veramente difficile da capire fino in fondo (nonostante il significato a grandi linee penso di averlo colto) e confesso di non esserci riuscito,è sicuramente da vedere più volte per comprenderlo a pieno,non tra i più accessibili di Pasolini ma ingiustamente sottovalutato.

DarkRareMirko  @  13/10/2018 21:45:31
   8 / 10
Sottovalutato film di Pasolini, tecnicamente molto riuscito e curato, con ricco ed ottimo cast (Ferreri, Léaud, Tognazzi, Citti, Lionello), nonchè tematicamente coerente con la mentalità del regista (o, sarebbe meglio dire, con la realtà delle cose).

L'alternarsi di spazio e tempo tra i due episodi, credo, rimandi al fatto che le cose non cambiano mai; la società divora tutti i suoi figli, siano essi obbedienti e/o disobbedienti.

Molto buono, è l'ultimo film (credo di derivazione teatrale) del regista che narra e parla del presente; dialoghi difficili e criptici. Il film andrebbe rivisto più volte, ma comunque vari utenti, qui sul sito, ne han compreso molto bene il senso.

Sgradevole, simbolico, sarcastico, è da non perdere; molto buona l'edizione dvd uscita di recente, che ha pure restaurato l'opera.

Filman  @  30/05/2016 19:22:15
   7½ / 10
Sempre più gustato dal minimalismo e sempre più orientato a rendere favolistiche le proprie metafore, Pier Paolo Pasolini prosegue il suo cammino affiancando, in PORCILE, indeterminate discussioni ad una narrazione che vuole essere avanguardista, esperimento non perfettamente concepibile ma neanche così capriccioso da sembrare incoerente, considerando i vari passaggi artistici e le esperienze cinematografiche fatte dal regista, maturato più nella focalizzazione visiva che nello storytelling, ma nondimeno apprezzabile per la teoria artistica di inviluppo che plasma il suo stile, in questo caso impegnato a concatenare una storia razionale e simbolica con un secondo racconto che non esplicita il primo e vuole essere a sua volta un'ulteriore metafora, dimostrando un certo senso d'inutilità se non lo si intende come un contorno introspettivo della vicenda fondamentale, anch'essa atemporale e surreale per quanto contestualizzata, composta da dialoghi moderni ed un'estetica sottile che espongono le parafrasi care all'autore sulla borghesia e i suoi valori dissolti dalla concreta realtà umana.

massapucci  @  03/07/2013 00:54:06
   8 / 10
Ho letto, sommariamente, i commenti precedenti a questo. Credo che Loro siano in errore nel pensare che un film debba avere necessariamente un "senso". Dico questo perché mi pare di aver letto diverse critiche da parte degli utenti che mi hanno preceduto nel commento, in merito al senso di questo film: o meglio, appunto, in merito all'apparente "non-senso"; o, quantomeno, alla difficile decifrabilità.
Premesso questo, volendo passare ad un rapido commento personale al film, debbo dire che "porcile" mi è piaciuto. Certo, si può rintracciare un significato, volendo - come il sottoscritto ha cercato di fare. Ma è un film così particolare, così diverso, così in grado di suscitare curiosità ed interesse, da "restare in piedi" senza bisogno che gli si affibbi un senso.

sweetyy  @  14/09/2012 03:11:00
   6 / 10
Porcile è un film complesso e poco comprensibile per quanto mi riguarda...
Dialoghi criptici che vanno dalla religione alla politica, alla filosofia.. Da rivedere e rivalutare.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  23/04/2012 20:06:29
   6 / 10
Bestemmierò ma questo Pasolini (intendo quello di Porcile nello specifico) non mi ha mai detto nulla.
Intendo proprio le storie non mi sono piaciute, eccessivamente impregnate di simbolismo certo civile e sociale (parliamo di un "profeta" del nostro tempo) ma anche troppo criptiche.
Ho preferito altro di precedente e successivo, Teorema ad esempio è avanti anni luce. Ma non escludo di rivedere in futuro il mio commento ad un ulteriore visione che forse Porcile merita.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  12/01/2012 18:58:51
   7 / 10
Si tratta del film più "difficile" di Pasolini visto fino ad ora. Qui veramente occorre molta riflessione e intuizione per ricavare il messaggio o decifrare le innumerevoli metafore etico-spirituali espresse. Il tutto accompagnato da un ritmo molto riflessivo e contemplativo, in altre parole molto lento. Insomma un film decisamente pesante e verso il quale occorre approcciarsi con mente aperta e ben disposta.
Il film è salvato soprattutto dalla grande suggestione visiva delle immagini. Dove non arriva l'intelletto arriva il senso estico, nell'infondere nello spettatore sensazioni rilevanti e che lasciano il segno.
Riflettendoci bene, cercando di azzardare interpretazioni, si scoprono temi di fondamentale importanza e soprattutto il solito acume e la solita preveggenza di Pasolini nel rappresentare il cammino umano moderno (nonché il proprio destino).
La storia si basa su di un montaggio alternato fra una vicenda che si svolge in un passato indeterminato e mitico (forse la Sicilia del '600) e una che si svolge nel presente. Le due vicende sembrano marciare in parallelo ma i punti di contatto fra loro sono molto aleatori e difficili a cogliersi. Ci si domanda il perché quindi di questo rimpallo fra due vicende apparentemente estranee fra di loro.
La vicenda del passato ci riporta nel mondo ritratto al termine di Teorema: una distesa primordiale di un fascino visivo sublime. Il tema espresso è quello del contrasto fra istinto, natura, libertà da una parte e civiltà, religione e norma dall'altra. Pasolini come al solito non parteggia, non prende posizione (o almeno sembra non farlo) ed espone in maniera simbolica ed espressiva l'essenza di ogni parte. Certo l'accento è posto sulla parte naturale (la protagonista della vicenda), contemplata e descritta minuziosamente. Non si nascondono però le sue contraddizioni e i lati scomodi (l'uccisione del padre, il cannibalismo, l'etica della tribù, il culto degli aspetti orridi della natura). E' un aspetto destinato a soccombere in ogni caso di fronte alla civilizzazione, la quale certo non è certo più virtuosa della sua controparte (vedi il supplizio finale riservato ai "ribelli"), semplicemente più ipocrita.
L'ipocrisia e il vero volto della borghesia è invece il motivo della seconda parte, quella che si svolgerebbe in una mitica Germania moderna. Il fine è quello di dimostrare che dietro la supremazia economica di tale classe e di tale nazione ci sono gli stessi ideali, le stesse mire traslate che avevano animato il tentativo di supremazia hitleriano (c'è da dire che era una sensazione molto diffusa all'epoca, anche nella stessa Germania). Comunque la Germania non è altro che la metafora della società capitalista borghese moderna, la quale cambia continuamente faccia e modi ma che sotto sotto rimane meschina, prevaricatrice, falsa e materialista (grandi interpretazioni di Lionello e Tognazzi).
Pasolini inserisce nella vicenda anche la sua visione scettica dei movimenti democratici giovanili assai attivi all'epoca. Non sono altro che un'appendice annoiata e velleitaria della borghesia stessa, tutto sommato destinata a rientrare nei ranghi. Si tratta quindi secondo Pasolini di una ribellione di facciata.
Più complesso e difficile da interpretare è il personaggio di Julian. Lui è il vero ribelle, perché è un ribelle spirituale. I suoi atti non hanno forme e fini omologabili. E' soprattutto un poeta, uno che vede gli oggetti in maniera estetica e spirituale e nonostante appartenga alla borghesia è al di sopra dei suoi istituti. In Julian Pasolini ha voluto forse ritrarre se stesso e/o il ruolo che ha l'artista o il poeta nel mondo moderno. Suo malgrado è attirato dalla parte più sporca, lercia e prosaica della società e il suo destino (il destino dell'arte nel mondo moderno) è quello di essere letteralmente divorato, stritolato, consumato senza pietà o ritegno. E' stato poi anche il destino di Pasolini stesso, attirato dal mondo basso e infimo e che finirà per farsi divorare da esso.

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  20/11/2011 22:14:52
   7 / 10
Film minore di Pasolini.L'episodio più interessante è quello che vede protagonisti il trio Tognazzi-Lionello-Ferreri

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  11/04/2011 23:58:26
   7½ / 10
Personalmente ritengo Porcile il più criptico dei film di Pasolini, perchè non riesco a trovare una chiave univoca di intepretazione o almeno quando sembradi averla trovata c'é sempre un particolare apparentemente che non collima.
E' un film che si svolge su due piani temporali diversi stilisticamente opposti: verboso e quasi interamente ambientato in interni nella parte contemporanea, pressochè muto ed in esterni ambientato nel passato.
Tempi differenti ma uniti nella logica del potere nel reprimere o uniformare personaggi che vanno fuori gli schemi precostituiti, lo spettro del conformismo nei suoi aspetti più brutali e sottili nella forma, ma non nella sostanza.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  30/04/2010 17:02:47
   7 / 10
Film alquanto complesso e poco adatto al pubblico in quanto eccessivamente intellettualistico.
La critica non lo gradì e questo fece infuriare il buon Pier Paolo, come si può leggere dai suoi articoli raccolti ne 'Il Caos'. Effettivamente questo non è uno dei suoi film più riusciti ma è comunque degno di nota.
Film che procede su due binari paralleli. Nel primo, un passato ambientato su un vulcano (Etna). Nel secondo invece, un presente ambientato in una Germania contemporanea (Villa Pisani di Strà - Venezia).
Interessante ed ennesima riflessione di Pasolini sulla società.

Guy Picciotto  @  17/03/2010 16:29:02
   7½ / 10
dopo aver visto tutto di Pasolini alla fine credo che porcile è un importante tassello della sua filmografia, quì i caratteri individualistici di questa nuova società eretta dal crollo della Tradizione sono secondo me esplicati alla grande, più che in suoi altri lavori più conosciuti, il genio di Pasolini riesce a proiettare nel villaggio razionalista tutta la metafora , l'ologramma della nuova civilta del produci-consuma-crepa. Un film politico ma che va letto in modo filosofico

Invia una mail all'autore del commento baskettaro00  @  28/12/2009 14:39:34
   6 / 10
quoto i commenti precedenti.
il film è uno dei minori di PPP(tra quelli che ho visto),ci sono un pò troppi simbolismi e discorsi aventi messaggi che non sono riuscito a cogliere molto bene.
la pellicola è strutturata in due episodi,il primo è il più carino,la trama è più buona(nonostante sia piuttosto frivola)e la presenza di dialoghi rende più piacevole il tutto.
il secondo è il più brutto,la trama non appassiona granchè ed è noioso e ripetitivo.
in sostanza un film consigliato agli amanti del regista,anche se chi lo apprezza moltissimo rimarrà alquanto amareggiato dal prodotto in questione.
6-

Gruppo REDAZIONE maremare  @  30/10/2009 00:52:56
   6 / 10
Eccessivo nelle allegorie e nella rappresentazioni è uno dei film meno riusciti di PPP

2 risposte al commento
Ultima risposta 28/12/2009 14.40.07
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Jh0n_Fr0m_Br0nx  @  29/10/2009 23:47:32
   7½ / 10
Film molto particolare in pieno stile pasoliniano.
Molto interessante il confronto posto tra le due storie narrate riguardanti 2 forme particolarmente strane di anticonformismo e di indifferenza al potere.
Finale molto meditato che dimostra come alla fine per un motivo o per un altro la macchina, il sistema riesce sempre a schiacciare la volontà rivoluzionaria di un uomo.
Sconsigliato vivamente ai non amanti del genere.

paride_86  @  22/11/2008 19:37:39
   7 / 10
Pasolini racconta l'ipocrisia e il "porcile" umano con due episodi efferati e paralleli. I dialoghi sono teatrali e il simbolismo è troppo spinto. Rimane comunque un saggio cinematografico interessante.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  07/08/2007 21:14:16
   6½ / 10
Strano a dirsi, ma si direbbe che "Porcile", certamente non tra i migliori film di Pasolini anche se forse (per gli stessi motivi?) tra i più riconoscibili e tipici, celebri l'impossibilità temporale di raccontarsi adeguatamente: ne è un esempio tutto l'episodio dei cannibali, sicuramente il più affascinante del film (l'antropofagia come forma reietta di regresso umano) mentre tutto il resto - allegoria della brutalità borghese con tutti i suoi rituali (quasi Bunuelliani direi) - è assai faticosa e non di rado provoca più irritazione (Alberto Lionello con i baffetti alla Hitler mah) che scalpore.
Tra "vecchio" (bene) e "nuovo" (male) si direbbe che proprio la contemporaneità sfugge a Pasolini, e questo - per essere un film uscito pochi mesi dopo il 1968 - è abbastanza grave.
Voto di stima e di rispetto (per le nobili intenzioni)

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