re della terra selvaggia regia di Benh Zeitlin USA 2012
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re della terra selvaggia (2012)

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locandina del film RE DELLA TERRA SELVAGGIA

Titolo Originale: BEASTS OF THE SOUTHERN WILD

RegiaBenh Zeitlin

InterpretiDwight Henry, Quvenzhané Wallis, Jonshel Alexander, Marilyn Barbarin, Kaliana Brower

Durata: h 1.31
NazionalitàUSA 2012
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2013

•  Altri film di Benh Zeitlin

Trama del film Re della terra selvaggia

Hushpuppy è un'intrepida bambina di sei anni che vive con il padre Wink in una comunità ai margini del mondo. Quando Wink contrae una misteriosa malattia, la natura impazzisce: la temperatura aumenta, le calotte di ghiaccio si sciolgono, arriva un esercito di creature preistoriche chiamate "auroch". Con le acque in aumento, l'arrivo degli auroch, e il peggioramento della salute di Wink, Hushpuppy decide di andare alla ricerca della madre perduta.

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Voto Visitatori:   6,93 / 10 (50 voti)6,93Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su Re della terra selvaggia, 50 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

krystian  @  11/04/2016 09:44:31
   6 / 10
Filmino insipido e scialbo che mi ha entusiasmato poco sebbene la storia sia piuttosto drammatica e malinconica.
Convincenti ed efficaci le interpretazioni della bambina e del padre.
Fortunatamente è breve e quindi non fa tempo ad annoiare.
Dimenticabile.

Manticora  @  21/12/2015 11:03:18
   5 / 10
Come (quasi)sempre il film che è stato lodato da una certa critica lecca**** solo perchè l'aveva visto Obama e gli era piaciuto,dimostra di avere le gambe cortissime,e non è un caso.
Inizio confusionario,lo stile documentaristico con la camera a mano che segue la bambina per tutto il film è FINTO,i dialoghi poi,certo il padre è fuori di testa,la figlia ovviamente risente di ciò,aggiungiamo il fatto che è incominciata un apocalisse climatica potrebbe essere la cosa più interessante,ma invece il regista ci trascina dietro le vicende di Hushpupy,che parla da sola,immagina la madre morta,dà fuoco alla casa,ad un certo punto mi ha dato fastidio,perchè non c'è empatia con il personaggio che interagisce pochissimo con gli altri comprimari,mentre il suo rapporto si sviluppa solo con il padre e la "maestra-sciamana" che le insegna COSE,finale prevedibile,una delle poche cose azzeccate sono la musica e le location,ma ci vuole del coraggio per paragonarlo a the road,SOPRAVVALUTATO.

floyd80  @  01/06/2015 09:07:06
   7 / 10
L'energie e le fantasie di una bambina che, nonostante il mondo stia crollando, riesce ad avere senza restrizioni.
Bravissimi tutti gli attori, emarginati da una nazione sotto l'egemonia di Bush, che guardava a casa degli altri senza guardare a casa propria e più specificatamente alla città di New Orleans.
Stupenda la regia e le musiche.
Hushpuppy è un nome geniale :)

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  18/02/2015 02:11:36
   3½ / 10
Non metto 3 solo perché la colonna sonora è molto bella. Il resto? Beh buone le interpretazioni. E poi? E poi il nulla. La sensazione che ho provato mentre guardavo il film si può riassumere così: perdita di tempo. A mio avviso è un film privo di senso e molto molto fastidioso. Detestabile la voce della bambina fuori campo.

LaCalamita  @  29/01/2015 07:17:21
   10 / 10
Vorrò sempre bene a re della terra selvaggia
Un film puro e sincero...un'emozione. Difficilissimo e raro che una pellicola riesca a fare questo.

Di tanto in tanto riassaporerò l'atmosfera del film ascoltando la magnifica colonna sonora

unpoeta67  @  07/01/2015 17:24:26
   7 / 10
disarmante, illuminante, indigeribile, fluidamente lento.. vale la pena poiché mostra la morale da favola che c'è anche in mezzo al fango
.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  14/06/2014 13:04:53
   8 / 10
Ogni tanto l'academy ne fa una giusta facendo uscire dal guscio una vera opera d'arte che senza la dovuta pubblicita' sarebbe stata seppellita. Malgrado questo la distribuzione Italiana ha deciso di ignorare questo film, un po' come era avvenuto per "the tree of life"... e non a caso cito questo film. Entrambi mostrano questo legame natura-uomo in modo viscerale e con un forte impatto emotivo.
"Re della terra selvaggia" gioca tutto sull'emotivita', forse a volte troppo accentuata dalla voce fuori campo della protagonista. Eppure non ho trovato questo film stucchevole per nemmeno un minuto. Forse per quanto sembra vero il rapporto Padre-figlia che non è solo baci e abbracci, anzi. In quel contesto, con la vita cosi dura come si presenta, è normale educare in questo modo perche presto sarai sola... e prima che arrivano le paure ( gli "Auroch") dovra' imparare a conviverci e a controllarle.
Che dolcezza che esprime la protagonista, incredibile la sua capacita' di coinvolgerti con una semplice espressione, ricordando sempre la sua tenera eta'.
E che gioia cenare con gli amici con gamberi crudi e granchi...

ben4  @  30/12/2013 01:17:37
   3½ / 10
mi sono messo a guardarlo con tante aspettative ma alla fine mi sono trovato davanti ad un film troppo troppo noioso... dura un ora e mezzo e sembra un'eternità...
i monologhi della bambina era meglio se li avesse scritti la bambina in persona...
sarebbero di sicuro risultati meno banali e piu sinceri e vicini ad una bambina di sei anni...
mi dispiace dare voti negativi ed apprezzo il tema trattato dal film ma proprio per questo penso che questa storia meritasse di essere raccontata molto meglio...

davmus  @  29/12/2013 16:10:39
   4 / 10
Dormivo......mi aspettavo tanto dalle recensioni, invece son rimasto deluso!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  02/12/2013 19:59:06
   6½ / 10
Il merito principale degli autori è di aver ben adattato una sceneggiatura particolare, carica di misticismo. La storia di una comunità emarginata, povera, fiera della propria identità e in equilibrio precario tra società moderna e natura stessa.
Straordinaria l'interpretazione della piccola protagonista.
Coraggioso, ma non abbastanza coinvolgente.

kaiser souse  @  10/11/2013 14:59:21
   3 / 10
Soporifero, noioso. Tipico film di cui gli intellettualoidi si vantano di annoverare tra i preferiti.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  20/10/2013 23:57:28
   5 / 10
Tanti sono i film sulla crescita e sulla difficoltà di affrontare i problemi che la vita ti pone, Re della terra selvaggia è a metà strada tra Il Paese delle creature selvagge di Jonze e Il labirinto del fauno di Del Toro.
Eppure per quanto il film non manchi di poetica soprattutto con il suo stile documentaristico e la splendida colonna sonora, è difficile entrare in empatia con questi personaggi, con il loro mondo e con la loro follia.
Forse si vuole affrontare il rapporto uomo natura, padre figlio, uomo modernità, eppure le persone restano lontane e il didascalismo della voce fuori campo della protagonista e fin da subito stucchevole.
Certo è un'opera prima imponente, ma stranamente fredda e se non si fa uno sforzo di comprensione si cade subito nel soporifero.

3 risposte al commento
Ultima risposta 30/10/2013 19.47.11
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  03/10/2013 14:11:30
   6½ / 10
Dramma visto dagli occhi di una bambina, un padre scortese ma innamorato della sua piccola e l'immaginazione di Hushpuppy. Film quindi sensibilizzante e dalla bella morale. Ma non mi ha preso fino in fondo. Direi che il problema principale di questo film è che non decolla. Non decolla proprio e i bei sentimenti si fermano lì, senza appassionare veramente.
La telecamera a spalla è stata una scelta un po' discutibile, non fastidiosa ma non adatta a questo tipo di film. Inoltre la colonna sonora l'ho trovata davvero poco ispirata.
Credevo fosse molto più bello. Punta di delusione.

2 risposte al commento
Ultima risposta 03/10/2013 21.02.42
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vittorioM90  @  31/08/2013 15:00:54
   9 / 10
"So di essere un piccolo pezzo di un grande, grande universo, perfettamente incastrato nel resto...
L'intero universo è fatto di tanti piccoli pezzi incastrati insieme. Se un pezzetto si rompe, anche il più piccolo, l'intero universo cade in pezzi…"





"Beasts of the southern wild", lungometraggio d'esordio (ripeto: D'ESORDIO!!) di Benh Zeitlin, uscito quest'anno al cinema, dopo aver trionfato al Sundance film Festival, aver vinto la Camera d'or a Cannes nella categoria "Un Certain Regard" (ed essersi guadagnato anche diverse nomination agli oscar), è l'ennesima dimostrazione di come anche con un budget ridotto ed attori non professionisti è possibile creare un'opera di innegabile bellezza.

Il film che si configura come un "romanzo di formazione", in pratica è la storia di Hushpuppy, una bambina afroamericana di 6 anni che vive in piena povertà in una zona della Lousiana che sta per essere inondata, chiamata la "Grande Vasca" insieme al padre malato e morente. La sua è una lotta per la sopravvivenza, una continua ricerca di un modo per cavarsela da sola in un mondo sempre più ostile. Hushpuppy non può permettersi di restare indifesa, deve crescere al più presto, diventare velocemente adulta.


L'inizio del film è da favola. Anzi, da brividi. Sin dai primi frangenti è una meraviglia per gli occhi e per l'anima, ma è il solo il buongiorno che si vede al mattino di una pellicola che sarà eccezionale per tutti i suoi 90' di durata. Le primi immagini ci proiettano subito in un altro mondo (sembra l'Africa centrale ed invece siamo nel profondo sud degli Stati Uniti, sul delta del Mississippi in Louisiana)... e così accompagnati dai monologhi fuori campo della piccola protagonista e dal rumore dei battiti del cuore degli animali che Hushpuppy ama ascoltare, iniziamo il nostro viaggio che ci porterà a intimo contatto con la natura e con un'umanità che, pur vivendo emarginata, è costretta a conservare la speranza per continuare a lottare per la vita. Se non bastasse, presto si passa dalla dimensione realistica a quella mitologica, quasi onirica... dal nulla entriamo nell'immaginazione della piccola e così compaiono i ghiacciai che si sciolgono e bestie feroci che marciano... e si resta indifesi, ma stupefatti.

Centrale, ovviamente, è il rapporto padre-figlia, sviscerato in tutti i suoi lati positivi e negativi. Hushpuppy cresce seguendo gli insegnamenti del papà, ma anche trovando la forza talvolta di fare di testa sua. Tra i due protagonisti, però, non c'è mai una scena banale.

E comprensibilmente, in un film del genere non manca la malinconia, ma non è di quella angosciante, straziante... al contrario, è una malinconia che fa solo da sottofondo al nostro percorso all'interno del film, che Behn Zeitlin ci trascina a compiere, insieme alla protagonista: una sorta di viaggio spirituale, al termine del quale non possiamo non sentirci in qualche modo arricchiti.

Per tutto il film siamo in mezzo agli alberi ed alla miseria, all'acqua e alla sofferenza fisica, alla sporcizia e alla fame, al fango e alle lacrime, a baracche di legno e vecchi indumenti sgualciti... Ed il bello è che i ricchi Stati Uniti d'America sono soltanto a poche miglia di distanza, al di là del cemento della diga. Sembra quasi impossibile... Ma il regista non calca la mano. La sua telecamera, spesso all'altezza degli occhi della bambina, si limita ad esplorare quei luoghi, in maniera quasi timida come se non volesse disturbare, se in qualche modo avesse paura. Si limita a raccontarci le emozioni per immagini... (e sapete bene che è proprio quello che prediligo in un film).

Alcune sequenze sono da 'pelle d'oca': in primis quella dell'uragano, dove la forza distruttiva della natura sia schianta sul riparo in legno dei protagonisti. Le sensazioni si mischiano: c'è il timore negli occhi della bambina, c'è la quasi follia del padre che si mette a sparare al cielo gridando contro la natura ed ancora una volta ci ritroviamo persi un'altra dimensione con l'improvvisa comparsa delle zanne di una creatura preistorica. Quando riapriamo gli occhi, tutto è allagato...e ai due protagonisti non resta che una barca come abitazione... (solo per citare una delle scene più emozionanti)...ma quella non è la fine. Niente è perduto, bisogna soltanto farsi forza, stringere i denti, gridare e ripartire con una forza vitale ancora più grande. Dopo quell'uragano si assiste così progressivamente al risorgere di una comunità, che non ha certo intenzione di arrendersi e smettere di vivere. E quell'energia, nelle feste, nei canti degli ubriachi, finisce per contagiarsi, rendendo il coinvolgimento spettatore-film sempre più potente.

Da brividi anche le sequenze dedicate a quella madre che vive soltanto nel ricordo del padre e nell'immaginazione della piccola. Quando compare sullo schermo, la mamma, sempre inquadrata di schiena, senza mostrarne il volto, dona inevitabilmente luce alle immagini...

E' un film che prosegue sui binari del ciclo della natura, senza risparmiarci la malattia o la morte, ma mostrandoci la vita in tutte le sue più disparate forme, senza nasconderci la disperazione, ma trasmettendo al contempo un immenso messaggio di speranza...
Una bella fiaba contemporanea che sa come aprirti il torace e stringerti in cuore...

Così, senza svelare nient'altro della trama, dico solo che una volta giunti ai titoli di coda non si può che applaudire il trentenne Benh Zeitlin, perché in questa pellicola non c'è quasi niente di sbagliato. Storia originale e coinvolgente, sceneggiatura impeccabile, fotografia di grande livello, colonna sonora perfetta capace di suscitare le giuste emozioni al momento giusto! Non resta che chiederci quale dannato gioco di prestigio sia riuscito a compiere il regista, per donare all'opera un'atmosfera così magica, senza costosi effetti speciali.

E' certo che di talento ne ha da vendere e da lui non possiamo che aspettarci grandi cose in futuro. Ma non deve lasciarsi intrappolare da Hollywood dopo questo inaspettato successo e le nomination agli oscars...
In ogni caso, per ora possiamo soltanto ringraziarlo per un film così.


Consiglio: guardatelo in lingua originale con i sottotitoli per un' immersione più completa.

1 risposta al commento
Ultima risposta 03/10/2013 15.30.30
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PeterPan  @  16/06/2013 22:12:11
   10 / 10
Non è un film è un' opera d' arte....

il ciakkatore  @  16/06/2013 18:15:44
   6½ / 10
Un film particolare,sicuramente intenso e con una giovane protagonista davvero bravissima,ma è per l'appunto un film di difficile comprensione,un dramma che vuol essere visto attraverso gli occhi della bambina,sicuramente va capito bene per goderne appieno dei propri meriti

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  04/06/2013 16:59:26
   8 / 10
Straordinaria epopea del mondo in divenire, vista attraverso lo stupore di una bambina che si sente parte integrante del cambiamento, Beasts of Southern Wild (titolo ben più potente della maldestra traduzione italiana) è un racconto di formazione dall'innocenza alla responsabilità, narrato secondo un realismo magico di strabiliante capacità evocativa.
Una Louisiana degli orrori, un grumo di ignoranza e superstizione, diventa, attraverso gli occhi di Hushpuppy, l'occasione per un'avventura magnifica e dolorosa che si fa specchio della nostra famelica modernità.
La concezione visiva del regista, mista tra documentario e fiaba, riesce sempre a restituire lo splendore della scoperta e la forza selvaggia dell'onirico meglio di qualunque teen horror di nuova generazione, regalandoci una indomita, toccante eroina della vita che è impossibile non amare; la piccola Wallis la interpreta con ipnotica naturalezza e impressionante vigore. Entusiasmante, per gli occhi e per il cuore.

Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman  @  20/05/2013 10:36:24
   8 / 10
Travolti da una società libera da regole e costrizioni,seguiamo la comunità di Hushpuppy in una sfilata di grandi sognatori che vogliono immortalare la parola libertà scolpita in ogni piccola parte di ambietazione straniante,"La Grande Vasca".
Con loro e Benh Zeitlin seguiamo passo dopo passo quello che devono affrontare come conseguenza del loro definitivo distacco da una civiltà istituzionalizzata e modernizzata.
Hushpuppy e suo padre si aggrappano all'idea di vita come una battaglia da vincere in terre desolate e selvagge,per regnare sovrani e essere proclamati re e regina di quel mondo.
La telecamera è in linea con la rozzezza del villaggio,si avvicina agli abitanti,si allontana,li inquadra da lontano perchè sembra non credere ai suoi occhi di quanto sta osservando,poi l'obiettivo è curioso di tratteggiare un minimo di carattere per entrare nelle grazie di una storia semplice ma che cresce d'intensità verso le ultime emozionanti sequenze.
Una versione alternativa del più dettagliato e onirico Vita Di PI(è pur sempre rappresentata una grande prova di coraggio e maturità nel corso del film per i protagonisti),il primo lavoro di Zeitlin ci offre uno scenario alla deriva,che dipende dalle condizioni atmosferiche avverse,la summa della maestosa miseria che viene preservata al fine di far capire allo spettatore che la vita va avanti anche senza aggregazioni di compagnie,di aziende che puntano all'innovazione a tutti i costi,anche senza un governo prestabilito che tiene le fila di un'intera umanità stuprata e spogliata di ogni dignità.

Quvenzhanè Wallis nel ruolo della sua vita:in un personaggio in cui vorremmo rispecchiarci.
Una bambina combattiva,tenace,solida con morali e con regole proprie,che vuole solo essere autonoma in un posto che per lei è una casa pura e incorruttibile come il suo spirito.

Re Della Terra Selvaggia un gioiello affascinante che brilla di luce propria.
Consigliata la visione.

Saluti da tnx.

Atlantic  @  06/05/2013 14:11:33
   8 / 10
Bellissimo. Un film in bilico tra drammatico e fantasy , una storia commovente ambientata nella "grande vasca" in Louisiana.
4 nomination oscar , sebbene non abbia vinto.
La bambina protagonista meriterebbe un premio a parte.

Clint Eastwood  @  09/04/2013 19:50:45
   7½ / 10
Bel esordio per il giovane regista Zeitlin, ottima la bambina protagonista.

L'inizio è uno dei più emozionanti che si può vedere in un film - un inno alla vita, così come il finale è di un'emozione unica; meno appassionante nella parte centrale ma tutto sommato è una delle più interessanti sorprese della stagione, da vedere.

noordwijk  @  02/04/2013 20:03:14
   6 / 10
Non è il film da cui ti aspetti molto però nel suo insieme è originale e guardabile. Tuttosommato è diverso dagli altri film, non è malaccio ma non aspettatevi troppo.

-Uskebasi-  @  24/03/2013 18:24:39
   8½ / 10
COMMENTO SPOILEROSO

Grazie agli scenziati sappiamo che un tempo c'era una Huspuppy che viveva con suo papà nella grande vasca. Papà Wink non vuole aiuto da nessuno, non vuole abbandonare la sua terra. Un problema al cuore lo preoccupa per il futuro della figlia, Hushpuppy deve crescere più in fretta del previsto.
Arrivano le Bestie del Sud, antiche divoratrici di bambini, stremate dal lungo viaggio, affamate, e si trovano davanti la piccola Hushpuppy. Ma la piccola non è più piccola e le bestie lo riconoscono, il padre la osserva e sorride per la sua maturazione. Adesso Hushpuppy può prendersi cura di se stessa, non deve ricevere aiuto da nessuno, non deve abbandonare la sua terra. Lui quindi se ne può andare, la sua ultima cena è quell'alligatore fritto assaporato pochi minuti prima del concepimento della figlia.
Bellissimo, purtroppo solo bellissimo. "Purtroppo" perché dopo le prime immagini con la bambina che ascolta il battito del cuore degli animali, mi ero straconvinto che avrebbe spodestato tutti e sarebbe diventato il film della mia vita.

Oskarsson88  @  21/03/2013 19:52:32
   4½ / 10
molto faticoso, vuole essere tenero con la visione dagli occhi dell'infante, ma risulta semplicemente lento e poco emozionante. non capisco come obama si possa essere incantato...forse nel senso che si è addormentato...mah

7219415  @  21/03/2013 12:44:22
   6 / 10
Non mi ha coinvolto più di tanto...molto lento...

forzalube  @  21/03/2013 06:27:34
   6½ / 10
Visivamente ha un suo fascino ed in parte funziona anche sul piano emotivo, però alla fine non ho esattamente dove volesse andare a parare.
L'interpretazione di Quvenzhané Wallis mi è sembrata notevole.

ostix  @  20/03/2013 23:40:45
   2 / 10
Film finto documentario che racconta una storia inverosimile di un gruppo di emarginati che occupano abusivamente una laguna di uno stato del sud (degli stati uniti , non si capisce)

Trama inesistente, telecamera in spalla per tutto il film che provoca nausea e malessere (evidentemente effetto voluto dall'autore), finale insipido, morale misteriosa, messaggio globale dell'opera molto confuso.

Personalmente il tipico film che bollo come opera per appagare il proprio ego intellettual/radical/chic di chi forzatamente deve vedere e raccontare di andare al cinema per non vedere un blockbuster.

A vent'anni da quella porcata de "Il sapore della ciliegia" ci sono ricascato...

Il cinema è un altra cosa, la poesia anche.
Non buttate inutilmente due ore della vostra vita, sul serio.

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Ultima risposta 20/03/2013 23.44.16
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  16/03/2013 17:29:41
   6 / 10
L' incanto con me non si è realizzato. C'è pur stata una mia adesione emozionale costante, circoscritta soprattutto alla suggestione delle immagini. Su tutte la bella inquadratura della piccola Hushpuppy di fronte alla bestia gigante: il puro primordiale stupore, come in un' illustrazione da fiaba antica. Trovo che questo film visivamente inebriante, incosciente, strutturalmente impertinente, sporco e spiccio, avrebbe funzionato meglio senza l' apporto delle parole. Non colgo la necessità del dire, del profanare la bellezza ferina della bambina con elucubrazione falsamente genuine. L' unica nota verbale che ho davvero apprezzato è quella pronunciata dal padre di Hushpuppy mentre sono insieme sul letto: "Non sei tu ad essere malata". Una frase che sprofonda con facilità nel mucchio, eppure è un pensiero pungente sulla trasferibilità genetica del dolore. Ripeto, avrei preferito un' opera semimuta, meno antropomorfa e più wild, come promesso dal titolo.

WongKarWai  @  14/03/2013 09:58:09
   7½ / 10
Innanzitutto una notazione sull'ennesima distorsione di un titolo nella traduzione italiana. "Bestie del sud selvaggio" mi sembra che renda un'idea diversa e voglia esprimere qualcosa di diverso rispetto al titolo tradotto. Di che tipo di film stiamo parlando? E' un film ambientalista. E' un film apocalittico. E' un film di formazione e di crescita. E' un film sull'uomo. E' un bel film. E' soprattutto un film sull'iniziazione alla vita di un essere umano, quell'essere umano che viene sminuito come piccolo ingranaggio di un sistema in perfetto equilibrio, ma anche nobilitato come essere capace di pietà, di sentimenti. Certo, alcuni temi non sono il massimo dell'originalità. Il ritorno dell'uomo alla natura, l'uomo come giusto mezzo tra bestia e Dio (vedi Cuore di tenebra e quindi Apocalypse now) sono forse concetti un po' triti, ma che impongono sempre una riflessione. Il mondo sterile e posticcio che millenni di civilizzazione hanno creato non saranno mai in grado di cancellare la bestia che è in noi, gli istinti primitivi e bassi, le nostre paure ancestrali (le enormi bestie che arrivano dai ghiacci), non cancelleranno mai la durezza e la brutalità del mondo che allora vanno affrontate "senza piangere",senza paura. E se si riesce ad accettare la vita così come la morte in modo impavido, sentendosi parte di questo apparentemente insensato meccanismo allora si è pronti, si è re di questa terra selvaggia chiamata mondo. Senza dimenticare che quella diga, simbolicamente posta a dividere le due civiltà, i nostri due modi di essere, rischia sempre di essere distrutta. E questo non è necessariamente un male.

Kitiara31  @  10/03/2013 22:37:33
   4 / 10
E' un film forzatamente "visionario" , fin troppo. Non ho trovato niente di fiabesco, di magico, di commovente in questo film. E' pieno di idee e di buone intenzioni, ma alla fine è un calderone in cui tutto bolle e alla fine arrivano i titoli di coda e non è rimasto niente.

barone_rosso  @  10/03/2013 22:18:30
   5 / 10
Ammetto di non essere riuscito affatto ad apprezzare questo film. C'è una certa poesia che pervade la pellicola, questo è certo... Ma l'ho trovata vuota e inconcludente... Insomma, l'uragano, il rapporto padre-figlia, la povertà, c'erano tante cose su cui lavorare.... ma alla fine è uscito tutto e niente, insomma... Un bellissimo e ben riuscito amalgama di niente....

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  02/03/2013 15:25:41
   8½ / 10
Da restare senza fiato. Era il miglior film americano dell'anno ma all'academy non hanno avuto le palle di premiarlo. Eppure cosa si può dire di male su un film del genere?
Girato con un budget irrisorio, attori non professionisti, una trama che svicola da qualsiasi tentativo di denuncia sociale o simili configurandosi come una storia semplice solo per modo di dire che si muove tra una natura in bilico tra ferocia e tenerezza. Cosi come la straordinaria bambina protagonista è una forza della natura. Poi è indubbio che qualcosa non funzione nel mezzo, forse troppo documentaristico per essere una favola ma inutile starci a girare intorno: quest'anno cinematografico ci sta regalando cinema di altissimo valore uno dietro l'altro. Il fatto che venga fuori da un esordiente che peraltro scrive parte della sceneggiatura e ha il dono di evocare climax emotivi senza ricattarti, oltre ad aver scritto la colonna sonora (anche questa grandiosa), insomma c'è solo da goderselo.
Concordo con chi ha descritto l'incipit come una delle cose più belle viste al cinema negli ultimi anni, ma in generale... Beasts of the southern wild è uno dei film che resteranno nella memoria a mio parere. Argo è bellino ma non c'è paragone, per nulla.


(Quando vidi il trailer e una descrizione del film in tv ero sicuro, non so perché, che l'avesse diretto Werner Herzog. C'è molto di Herzog in questa pellicola, ne sono convinto).

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR jem.  @  28/02/2013 21:30:27
   9 / 10
Letteralmente un film incantevole dove l'incastro tra fantasia, magia, oggettività e realtà è sapientemente amalgamato. L'unica nota stonata a mio avviso è la voce della bambina che non si può proprio sentire.

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Ultima risposta 28/02/2013 21.37.17
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testadilatta  @  27/02/2013 15:00:53
   5 / 10
Opera prima di un giovane regista, Benh Zeitlin, che ci racconta il percorso formativo della piccola bambina Hushpuppy, membro di una piccola comunità del sud della Louisiana che si ritrova ad affrontare l'uragano Katrina e che non ha la minima intenzione di abbandonare la propria terra.
Il cui padre malato della bimba vuole insegnarle tutte le astuzie per arrangiarsi nella Terra Selvaggia del titolo.
Le riprese del film sono con telecamera a mano, con montaggio e stile documentaristico e la recitazione è abbastanza ridotta all'essenziale.
Purtroppo da parte mia è subentrato il fattore noia abbinato al problema di una certa confusione a livello narrativo.
Durante la visone ho notato che oltre una serie scene e paesaggi evocativi, la pellicola faccia molto fatica a decollare, senza approfondire gli aspetti psicologici della protagonista per emozionare e farci capire meglio il suo percorso.
Questo non credo sia dovuto alla giovane attrice che secondo me è la parte positiva del film ma più alla sceneggiatura.
Credo inoltre che il regista non sia riuscito ad amalgamare bene il discorso sull'uragano (e tutte le sue terribili conseguenze) ed il rapporto padre/figlia.
Tutto il film mi è parso una specie di documentario in cui non si arriva ad un appagamento finale e quindi un pochino inconcludente.
Comunque, come già detto ho apprezzato molto la giovane attrice e anche la ricostruzione delle zone devastate dall'uragano con la variopinta comunità che le abita, evitando il patetico.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  26/02/2013 17:30:18
   9 / 10
La più bella sorpresa di questa stagione cinematografica. Con un piccolo budget Zeitlin mette in scena una grande avventura divisa tra lotta per la sopravvivenza e rifiuto della normalizzazione. Le paure di una bambina cresciuta in maniera "animale" sono il fulcro di una sceneggiatura basata tutta sull'incredibile forza comunicativa della piccola attrice, capolavoro vivente di soli 9 anni. Regia stratosferica, soluzioni audaci e mai banali, un prodotto finalmente "diverso" e coraggioso, che non smette di stupire neanche alla 3 visione. Insomma, dopo "Un Gelido Inverno" il Sundance tira fuori un altro viaggio spettacolare nei meandri dell'america nascosta.

markos  @  26/02/2013 11:04:15
   7 / 10
Vedendo questo film ci si rende conto di come vivono alcune persone, eventi reali che succedono purtroppo spesso. E strano come una bambina ti catturi alla visione del film per tutta la sua durata. Titolo che ci sta tutto "terra selvaggia".

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  22/02/2013 12:43:30
   8½ / 10
Belo e toccante questo racconto in bilico tra la più cruda realtà della Natura e una fanciullesca immaginazione.
Un film potente sin dalle prime scene, una protagonista incredibile e un paesaggio che non smette di stupire ad ogni inquadratura.
La sceneggiatura è semplice e decisamente riuscita, gli attori pressoché sconosciuti sono davvero tutti molto bravi, la colonna sonora è bella anche se a tratti invasiva.

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Ultima risposta 25/02/2013 08.44.54
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  21/02/2013 11:11:30
   9 / 10
Impossibile non provare un certo disagio da occidentale borghese post-moderno nel fruire di un'opera che è palesemente fuori da questi schemi ideologici. Il mondo di Hushpuppy, benché parte del nostro, non ci appartiene.
E' un film diverso dagli altri, non discutiamo. A volte sembra uscire completamente non solo dagli schemi culturali, ma proprio dallo schermo, dai bordi dell'inquadratura tanto è quel che ha da raccontare. Per certi versi mi ha ricordato "L'ultima onda" e "Mosquito Coast" di Weir, ma quelli erano film diversi, forse più adulti. Il regista non perde mai il contatto visivo con la bambina, forse per paura che ci scordiamo che questo è un film gigantesco, ma legato indissolubilmente al mondo dell'infanzia. Credo che l'analisi della recensione abbia detto tutto quanto era da dire, quindi vorrei aggiungere del mio.
Il film non è del tutto riuscito. Lo dico con massimo rispetto, poiché è bellissimo e mi è piaciuto molto. Ma non è esente da pecche: a volte l'ho trovato retorico. Di norma apprezzo la retorica, ma non quando stride molto con il resto del film. Sembrano convivere due anime: una, selvaggia e affascinante, come la mamma invisibile di Hushpuppy. L'altra, quella del mondo oltre la diga. Quel mondo tanto deprecato è entrato, con la sua estetica prevedibile e rassicurante, in uno dei pochi film veramente puri della storia del cinema. Un film immediato e fuori da ogni logica, come i numeri sui pannoloni dei bambini durante una gara di velocità neonatale. Ma certe musiche mi hanno disturbato (e forse ce ne sono troppe in generale) proprio perché rassicuranti, proprio perché me le aspettavo, con quelle note e con quegli strumenti a eseguirle, in quel momento preciso della narrazione. Certi dialoghi, certe scene vagamente sensazionalistiche, su tutte quel "niente lacrime!" finale che ci stava certo, ma semplicemente l'ho trovato "brutto" rispetto ad altre immense scene, originali e imprevedibili, come quella delle donne che ballano con le bambine, del vecchio marinaio che mangia i biscotti al pollo, dell'uragano, del" funerale", e degli stessi personaggi, specialmente i comprimari (su tutti il mitico Tricheco), uomini di cui fatichiamo a tratteggiare inconsapevolmente (lo facciamo sempre) un profilo psicologico. Le stesse straordinarie musiche sono rovinate (si fa per dire) da altre che sembrano uscite dal peggior film hollywoodiano. Raccontare l'infanzia è qualcosa di veramente arduo, per certi versi mi ha ricordato "Piccoli fuochi" di Del Monte, perché sono film che hanno come dire lo sguardo giusto. Credo che "lo sguardo giusto" sia il motto che più mi si addice per questo film. Uso un improbabile dativo etico, "mi si addice". Non ho l'arroganza di attribuire i miei criteri a un film così libero e intelligente, io l'ho guardato in questo modo, ed è stato sicuramente molto bello.

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Ultima risposta 22/02/2013 17.39.44
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  17/02/2013 19:31:16
   9 / 10
Mica necessario affidarsi alla tecnica digitale per acuire il rapporto tra uomo e natura. Questo film... una magnifica esperienza. Laica o religiosa che sia, esprime, rivela candidamente che esiste sempre un senso universale una insita verità per cui le persone con le loro esperienze vivono e muoiono, "appartengono". Occorre assaporarlo fino alla fine e suggerire a Malick per es., che non sempre la bellezza si rivela come la concepiamo noi, con lo sguardo assoluto, stupefatto, verso le dimore del mondo. Poesia spesso brutale, uomini che vivono come bestie, animali che si divorano a vicenda per sopravvivere. E' una brutalità persino splendida, per quanto insostenibile, una pagina "altra" di vita. E di un film che esprime la natura infinita dell'animo anzichè del materialismo io conserverò per sempre un ricordo indelebile. Opera così "primitiva" eppure delicatissima, dove fango sporcizia e malattia si elevano, spiritualmente, in una dimensione univoca di "terra nostra", del paradiso privato che equivale per noi a un vero inferno. Terra dove prepararsi ogni volta a sopravvivere, o rinascire, o (ma senza traumi) a morire. Pochissime metafore (salvo la sequenza, forse più furba che sincera, della bambina circordata da giganteschi cinghiali) per Zeitlin, che costruisce uno dei più bei film del cinema degli anni Duemila. Un monolite prezioso dove kipling e Malick convivono in una sorta di alleanza, lasciandoci nello stupore più grande. Come quella grande diga che, una volta abbattuta, riporta a galla tutto il massacro delle nostre vuote, nuove civiltà. Hushpuppy ci ricorda che possiamo vergognarci anche così

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  17/02/2013 13:28:37
   9 / 10
Terribilmente crudo ma teneramente magico!

maitton  @  16/02/2013 12:20:40
   7½ / 10
quando hai hushpuppy, puoi raccontare qualsiasi cosa in qualsiasi modo, tutto diventera' magico e infinito.
i suoi occhioni ti penetrano nell'anima, le sue corse in campi inondati o prati verdi finiscono dritte nel cuore di chi le guarda.
hushpuppy e'quanto di piu'bello esista sulla terra, e' l'emozione piu'forte.
e va preservata con tutte le forze di questo mondo.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  15/02/2013 21:31:20
   8 / 10
Da vedere questa favola di dolcezza e paure, di morte che arriva dal mare, ma che è già presente dentro ognuno di noi.

La piccola, straordinaria, Hushpuppy e il suo mondo della grande vasca, tra metafore anche fin troppo palesi, ma anche tanta poesia. Difetti e restrittezza di budget (e si vede), ma questi sono i film che fanno bene al cinema.

Nel vuoto contemporaneo, e nei mediocri film agli oscar, questo è assai meglio degli Argo e dei Lincon, dei Vita di Pi e di Django.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Silly  @  15/02/2013 15:32:21
   9 / 10
Un gioiello questo Re della terra selvaggia, vederlo fa molto bene al cuore. E considerando la disarmante pochezza di poesia e bellezza da cui siamo circondati, va visto. Come terapia necessaria all'aridità che respiriamo. Un insegnamento che lascia disarmati nella sua semplicità, fondamentale per noi stupidi imbecilli che crediamo di essere fortissimi, ma che crolliamo come castelli di sabbia quando ci tocca rinunciare alla chianina e accontentarci di un petto di pollo. E dimentichiamo sempre che siamo dei minuscoli esserini sparsi nel caos e che la vera forza la si trova nei sentimenti, nei legami viscerali, la vera potenza sta tutta lì. Hushpuppy docet.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  15/02/2013 14:55:42
   8½ / 10
Orfana di madre la piccola Hushpuppy vive con il papà nella zona paludosa di Bathtub ("la vasca da bagno") così denominata perché soggetta a frequenti inondazioni. Il rapporto con il genitore non è tenero, rudezze tante e gesti affettuosi praticamente inesistenti segnano giornate solo in apparenza misere, scandite da tempi ancestrali dettati da una natura lussureggiante, generosa ma anche traditrice.
L'uragano Katrina è più di un semplice spettro per il regista Benh Zeitlin che da un fatto così tragico trae spunto per contaminare la dura realtà con la fervida immaginazione infantile.
La terra inospitale sommersa dalla violenza dell' acqua resta ugualmente abitata con pervicacia da un popolo orgoglioso, mentre si radicano le paure di un piccolo ma fondamentale ingranaggio di quello strano mondo terracqueo, con timori alimentati dall'urgenza di crescere in fretta per via della catastrofe e soprattutto dalla crudele consapevolezza che di lì a poco nessuno potrà più proteggerla.
Affrontare la vita in questo fiabesco percorso di formazione illuminato dall'adorabile visetto di Quinzhanè Wallis significherà combattere paure simboleggiate da creature ataviche imponenti, con le quali Hushpuppy dovrà confrontarsi per forza di cose.
Un film magico: è questo l'aggettivo che si sposa meglio a "Re della terra selvaggia", un racconto di formazione in una terra povera eppure tutt'altro che depressa, con dignità staccata dal mondo come abitualmente inteso e popolata da una comunità tenace incapace di piangersi addosso.
Alcol e danze, feste, fuochi d'artificio, solidarietà, granchi divorati a mani nude e un contatto perennemente simbiotico con l'acqua, piccole cose che rendono comunque appagante quell'esistenza di cui Hushpuppy diventa simbolo, trovando la sua strada in modo commovente senza mai aderire a scorciatoie emotivamente ricattatorie.
Poesia allo stato puro sostenuta da una colonna sonora eccezionale per un'incoronazione di raro fascino; la regina ha trovato se stessa ed il suo regno.

Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  14/02/2013 21:46:12
   9 / 10
"A volte puoi rompere qualcosa di così difettoso che non puoi più sistemarlo di nuovo"

Poesia pura, un film che fa bene all'anima e al cuore.
I 90 minuti (più) pieni di sorrisi e lacrime degli ultimi tempi.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  13/02/2013 00:44:24
   9 / 10
Straordinaria prova di straziante umanità, forte di una sceneggiatura originale e coraggiosa, di una regia attenta e precisa che sopperisce alla grande alle carenze di budget e di un'attrice che con un'occhiata ed un broncetto ti colpisce molto più a fondo dei fiumi di parole sprecati da Spielberg nel suo "Lincoln". Oh, e poi le location, la scenografia, la colonna sonora...Tutto semplicemente perfetto, per un risultato toccante come pochi altri. Ma sarebbero bastati i primi 15 minuti, tra i migliori incipit che abbia mai visto in tutta la mia vita, a consacrare questo "Beasts of the southern wild" nell'olimpo delle piccole, fondamentali Pellicole del Cuore.

Vedi recensione

kerkyra  @  11/02/2013 10:53:10
   5 / 10
film decisamente sopravvalutato e un pò noiosetto con tutti quei sermoni ambientalisti...

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Ultima risposta 13/02/2013 01.57.33
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TheLegend  @  11/02/2013 06:11:23
   5½ / 10
Io mi sono annoiato.
Il film e ben realizzato,seppur doppiato malino in italiano però non è stato capace di catturarmi.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  11/02/2013 00:21:26
   8 / 10
Beast of the southern wild pone al centro del contesto una comunità a sè stante e presenta una certa affinità con Un gelido inverno, dove anche in quel caso una comunità isolata del midwest americano era lo sfondo della vicenda. Entrambi accomunati dalla povertà e dal degrado, ma in questo caso la diversità diventa orgoglio e libertà verso una civiltà conformista. Il film Zeitlin non si ferma ad un ritratto crudo e realistico (la tragedia dell'uragano Katrina), ma attraverso lo sguardo della bambina si apre al fantastico. Ed è proprio l'equilibrio fra crudo realismo e avventura fantastica l'elemento positivo del film, un dosaggio che scandisce quello che può rappresentare un classico racconto di formazione, ma con una certa originalità nella forma, piuttosto coraggiosa per un regista esordiente. Molto bello e curato nei particolari il rapporto tra padre e figlia, che alterna momenti di estrema durezza e di incredibile tenerezza. Una pellicola in stile Sundance ma che presenta tracce del cinema di Miyazaki.

kako  @  01/02/2013 13:20:04
   7 / 10
bello, un film originale, anche fin troppo particolare, che affronta argomenti interessanti, senza mai esser pesante. Ambientazioni affascinanti, regia in stile quasi amatoriale (non so se meritava la nomination all'Oscar), ma storia intrigante e suggestiva che merita di essere vista. Molto molto brava la bambina protagonista, un'ottima recitazione per avere solo 9 anni, ma anche lei non so se da nomination, visto che è stata esclusa Marion Cotillard... e bene anche l'attore che interpreta il padre. In ogni caso un film diverso dal solito e interessante che val decisamente una visione.

Lory_noir  @  16/01/2013 23:57:27
   8 / 10
Un film magico, diverso da tutto quello che ho visto finora. Non può non affascinare per l'ambientazione, i temi trattati e l'estrema originalità con cui è stato concepito e realizzato.

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