saturno contro regia di Ferzan Ozpetek Italia 2007
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saturno contro (2007)

 Trailer Trailer SATURNO CONTRO

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locandina del film SATURNO CONTRO

Titolo Originale: SATURNO CONTRO

RegiaFerzan Ozpetek

InterpretiStefano Accorsi, Margherita Buy, Pierfrancesco Favino, Luca Argentero, Ambra Angiolini, Serra Yilmaz, Ennio Fantastichini, Isabella Ferrari, Filippo Timi, Michelangelo Tommaso, Milena Vukotic, Luigi Diberti, Lunetta Savino

Durata: h 1.50
NazionalitàItalia 2007
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2007

•  Altri film di Ferzan Ozpetek

Trama del film Saturno contro

Un gruppo di quarantenni, affronta il tema della separazione e la paura di restare soli, in momento critico come quello che stiamo attraversando in questi anni, tra crisi economica, terrorismo internazionale e la paura per il contagio delle nuove malattie. Tra questi, Antonio e Angelica, sposati da anni ma ormai in crisi da diverso tempo, non riescono però a vivere l'uno senza l'altra.

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Voto Visitatori:   6,20 / 10 (192 voti)6,20Grafico
Voto Recensore:   8,50 / 10  8,50
Migliore attrice non protagonista (Ambra Angiolini)
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Migliore attrice non protagonista (Ambra Angiolini)
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Voti e commenti su Saturno contro, 192 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  28/02/2007 12:41:05
   7½ / 10
Saturno Contro e'la radiografia di un'amicizia,immersa nella Roma bene dei giorni nostri....Ozpetek torna al film corale presentando un gruppo di persone profondamente diverse,che si scelgono e condividono tutto,finche'un lampo inaspettato arriva a rompere gli equilibri.
La mano del regista ha la consueta eleganza dimostrata fin dagli esordi,peccato che la sceneggiatura nell'introdurre i numerosi protagonisti,lasci un po troppo all'immaginazione e alla buona disposizione dello spettatore,costretto suo malgrado a dover lavorare di fantasia per ricostruire tutti gli improbabili rapporti.
Bravissimi gli attori,partendo da un carismatico ed inspirato Pierfrancesco Favino(capace di comunicare molto con poche battute),passando per Margherita Buy,l'immancabile Serra Yilmaz e le sorprese Ennio Fantastichini e Ambra Angiolini....unica nota stonata del cast Luca Argento,"attore"(??)dalle doti interpretative inesistenti e imbarazzante al cospetto di un mostro di bravura come Favino.
Saturno Contro e'un'opera piena di simbolismi,che avanza tra atmosfere conivolgenti,attimi di ironia irresistibile,canzoni cariche di ombre e colori e scelte registiche azzeccate e sicuramente piu'mature....forse ripetitivo nei contenuti,ma sempre efficace ed appassionante.

suzuki71  @  28/02/2007 12:29:23
   9 / 10
Dopo il tiepidissimo "cuore sacro" Ozpetek non poteva sbagliare e buttare definitivamente per aria il buon clima di consenso e affetto che aveva creato attorno a sè con i precedenti buoni film, da"le fate ignoranti" fino al grosso successo commerciale de "la finestra di fronte". Ebbene, con questo film a mio avviso è andato ben oltre, dirigendo un film che non contiene i soliti difetti a lui ascrivibili (sceneggiatura non omogenea, alcuni caratteri poco evidenziati...) ma presenta invece una scorrevolezza e una linearità di racconto notevoli. Un film sull'amore, sulla meravigliosa amicizia che spesso prende il posto della tradizionale parentela sempre più assente, sulla inevitabile caducità della nostra esistenza. Gli attori sono molto molto bravi; fa un certo effetto vedere ad esempio il bravo Stefano Accorsi, così malamente diretto ad esempio in "romanzo criminale", produrre una prova davvero buona. Ambra è incredibilmente convincente. Ma è soprattutto una questione di PATHOS. E' un film che rimane non solo per le ottime prove di regia, sceneggiatura ecc... ma perchè viene fuori un sentimento comune. E' un film decisamente unitario. Finale bellissimo. Complimenti. Finalmente, Ozpetek!!!

Bambolina  @  27/02/2007 21:06:30
   8 / 10
Mi e' piaciuto tutto, il cast, la storia e la musica, andatelo a vedere!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  27/02/2007 13:10:57
   10 / 10
Film non commerciale, quindi di difficile valutazione estetica, ricco però di contenuti di attualità e di pensieri d'autore ben espressi.
Ozpetek sembra dire che quando si tratta di amore "tutto il mondo è paese": omosessuali o etero si comportano allo stesso modo, stessi difetti e pregi. L'importante è il riconoscimento istituzionale (i Dico) e simbolico, cioè la confluenza della diversità nell'ugualianza dei diritti all'amore sicuro e garantito materialmente (un tetto e una minestra).
Una Roma che cambia, dove l'extracomunitario può essere benestante e colto senza che nessuno si stupisca o pianga, a differenza di Torino e Milano città chiuse, bigotte, e razziste.
Una Roma che vanta un sociale multietnico vivo e produttivo a volte esempio di tolleranza sopra le righe.
Grande Ozpetec, ormai più italiano che turco, sensibile e intelligente a cogliere gli aspetti sociali e umani che cambiano. Ripeto: film non commerciale ma per adulti che amano la verità dei cambiamenti storici e sociali senza ciudersi nelle proprie masturbazioni di provincia.

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Ultima risposta 06/03/2007 21.13.48
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  27/02/2007 11:39:30
   4½ / 10
Il lutto, la famiglia amicale, quella tradizionale in crisi, quella tradizionale non in crisi ma con strani equilibri, quella omosessuale, la solitudine, i parenti, la non accettazione, la tossicodipendenza elegante che non è più morire con un ago in un braccio, la coesione e l’incapacità di affrontare la vita guardandola in faccia senza il salvagente del gruppo, i figli che si ribellano anche se la mamma è psicologa ed è bravissima a curare gli altri (fumatori), la fiorista ancora bellissima ma un po’ imbalsamata, i telefonini, la vita e la morte, la malattia, l’essere “froci” di una volta e l’essere omosessuali “moderni”, l’ultimo arrivato che cerca di farsi accettare, la generosità che nasce dall’infelicità personale, il “ma perché è capitato proprio a lui che era così giovane e bello”, le recriminazioni generali quando viene a mancare la figura di riferimento che teneva unito il gruppo… tutti riuniti attorno a un tavolo di cucina e volemose bbene*.

“Saturno contro” è un amalgama di tutto questo e anche di più… e io sono un po’ stanchina dei film di gruppo, in particolare se questo è formato quasi sempre dalle stesse facce, che recitano sempre allo stesso modo e nello stesso ruolo. Per di più questo ultimo lavoro di Ozpetek mi ha fastidiosamente ricordato un film di Muccino: leccato, ruffiano, antipaticamente zeppo di tazzine della Illy cartelloni di PosteItaliane stereo Bang&Olufsen mosaici Bisazza lavandini AntonioLupi telefonini Motorola vestitini firmati canzoni di Carmen Consoli e tutto quello che rende finto e costruito un lavoro autorale.
Troppe cose tutte assieme, troppo intimismo… alcune scene addirittura imbarazzanti, come quella iniziale in cui Roberta (Ambra Angiolini) balla e canta con la pupilla sbarrata per far vedere che la coca che s’è appena sniffata funziona.
Un fastidio sulla pelle mi ha accompagnato per tutto il film… tranne in alcune di scene davvero riuscite, come il duetto tra Sergio (Fantastichini davvero bravo, forse il migliore assieme al sorprendente Luca Argentero) e la matrigna di Lorenzo (la tata di Un medico in famiglia!), l'incontro tra la moglie e l'amante di Antonio, e il dialogo tra i due figli di quest ultimo e Angelica culminato nel pianto del piccolo, soprappeso grazie alle minacce della sorella, che urla “mamma, è vero che dovrò dormire in cantina?”.
Poveri bambini che pagano sempre per tutto, e poveri noi seduti al cinema a sospirare sperando che finisse.

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Ultima risposta 23/11/2007 12.04.02
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mikyross  @  27/02/2007 10:43:53
   6½ / 10
Dato che mezzo cast era veramente pietoso, è riuscito a tirarne fuori un film decente...poetica raffinata, gli perdono qualche eccesso di retorica ma ormai lo conosco bene. L'amicizia come valore immortale, un tema forte, di cui dobbiamo ricordarci più spesso. Chi ha scritto che Özpetek sogna un mondo fatto solo di borghesi ricchi e annoiati, in cui il gay deve morire per risultare "pulito" rispetto al disprezzo dei genitori, secondo me non ha capito che era un film sugli amici e non sui gay...

valeria.gio  @  27/02/2007 06:14:28
   7½ / 10
Mi è piaciuto molto anche se lo stile è lo stesso, alcuni attori pure, le storie sono simili...però condivido sull'intensità che passa. Bellissime immagini, per esempio la prima inquadratura della Ferrari in fioreria con tutte le rose rosse sullo sfondo...sembrava un quadro. Stupenda la colonna sonora.
Secondo me è comunque il migliore film di Ozpetek.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  27/02/2007 01:03:32
   8½ / 10
Davvero intenso. E' incredibile come Ozptek riesca a tirar fuori dai suoi attori delle performance davvero di altissimo livello. Anche i più inesperti (ambra angiolini e luca argentiero) se la sono cavata dignitosamente, roba che nessuno gli avrebbe mai dato una lira. I miei complimenti però vanno in particolare a Pierfrancesco Favino, che con questo film ci dà l'ennesima conferma del suo straordinario talento. Non gli dò il massimo perchè cmq ricalca la scia de "le fate ignoranti" (quasi un seguito se vogliamo). Molto emozionante davvero.

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tictacteo  @  26/02/2007 22:59:44
   9½ / 10
Bello! mi è piaciuto molto.
Anche la canzone Remedios di Gabriella Ferri ci sta benissimo .

E' si! Quel pesce nella palla di vetro...Anche a me piacerebbe essere un po' come lei....

Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  26/02/2007 22:19:32
   8 / 10
Semplicemente stupendo ! Ozpetek ci riporta ai palpiti del cuore de "le fate ignoranti . L'amicizia è il punto di forza di questa pellicola. Quella vera. Quella che rende davvero possibili i miracoli.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  26/02/2007 21:31:16
   7½ / 10
Ozpetek ripercorre una strada che già lo aveva portato al successo con "Le fate ignoranti"; infatti nella sua nuova impresa si impone prepotentemente il tema della amicizia, non come valore aggiunto, bensì come valore essenziale nella vita di ognuno di noi. Già, perchè la famiglia può non comprendere, può non accettare, perchè non può sceglierti e tu non puoi sceglierla, mentre gli amici e gli amori sono frutto di selezioni.
La prima parte del film è veramente straordinaria, toccante, divertente; tutti gli attori sembrano in totale sintonia, tra i tanti spiccano Favino (basta uno sguardo per incantare la telecamera) e M. Buy (per una volta non isterica!); mentre la seconda parte perde in fascino e perde sicuramente ritmo, sebbene non sia per nulla da buttare.
Un regista che ci continua a proporre film di buona qualità.

carlo51  @  26/02/2007 19:58:34
   7 / 10
Il film è molto intenso anche se ripete situazioni già viste nei suoi precedenti films.

nembroth  @  26/02/2007 19:46:24
   6 / 10
Film a suo modo piacevole, buone le immagini, le inquadrature e anche gli attori.
Unica pecca è la superficialità venata di una mal sopita tensione a un intellettualismo fine a se stesso.
E' il classico film di Ozpetek, da vedere se piace il genere, ma senza aspettarsi nulla di straordinariamente nuovo.
Lancia idee, suggestioni, e le lascia in sospeso, non va a fondo ma resta colpevolemente superficiale.

Titto  @  26/02/2007 19:26:00
   3½ / 10

Basta Basta BASTA!!!

Opzetec gira sempre lo stesso film, sempre con la stessa casa di produzione, sempre con le stesse persone (Romoli, Corsi), sempre con le stesse storie.
BASTAAAA!!!!
Perchè in Italia appena un autore ha successo con un film si sente in dovere di ripeterlo all'infinito???? Muccinite acuta? speriamo di no!

Per questo Saturno contro c'è poco da dire: sarebbe un buon film con ottime inquadrature, ottima recitazione e buona storia, Opzetec in questo è eccezionale. Anche le emozioni che suscita sono notevoli...peccato che siano sempre le stesse.
PECCATO CHE SIA SEMPRE TUTTO UGUALE!!!!

Insomma c'è chi dice no....ora basta Ferzan



Da vedere su canale 5 in una notte di pioggia...

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Ultima risposta 27/02/2007 01.07.50
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stef  @  26/02/2007 13:00:35
   3 / 10
gli attori hanno la stessa faccia dall inizio alla fine del film,ma sara possibile!?!...deludentissimo favino, messo anche in un ruolo nn proprio suo...molto meglio a fare il criminale...l unico che si salva è argentero, e ho detto tutto...il film a me nn ha trasmesso nessuna emozione, le condizioni c'erano anche ma i momenti cruciali son stati trattati male, come le scene in ospedale, dove nn si percepisce neanche un po tristezza e disperazione...poi magari anche un colpo di scena prima della fine nn farebbe male..invece nulla...il tutto viene fuori piatto, sembra un film gia visto 100 volte! il tipico film medio italiano che nn permette al cinema italiano di decollare! tanti temi tirati fuori e trattati tutti in modo troppo superficiale, cavolo ma punta su uno e fallo fatto per bene! ozpetek è in fase decisamente calante...

Invia una mail all'autore del commento butterflyeffect  @  26/02/2007 12:12:43
   10 / 10
Il cuore incrinato. Così forse si potrebbe riassumere lo stato d’animo che mi ha suscitato la visione di questo film poetico e malinconico. E’ passato parecchio tempo dall’ultima volta che una pellicola mi ha tramortita in questo modo, tant’è che dopo due giorni continuo a pensarci e a trovare nuovi spunti di riflessione. La trama oramai è nota: un gruppo di amici affiatati e diversissimi tra di loro che cercano di sopravvivere e andare avanti dopo la perdita dell’anello aggregante del gruppo, il giovane Lorenzo che dopo la prima mezz’ora di film cade in coma e segna la svolta drammatica del racconto.
Mi sono avvicinata a Saturno contro con circospezione perché temevo che dopo avermi conquistata ed entusiasmata con La finestra di fronte e Cuore sacro Ozpetek potesse deludermi, anche perché non capivo il ritorno all’uso della coppia Accorsi-Buy. Invece ancora una volta ha saputo prendermi per mano e portarmi nella sua privata visione del mondo, dell’amicizia, dell’amore, del dolore e della perdita. Non ho mai pianto al cinema. Eppure Ozpetek ha saputo toccare alcune corde del mio animo evidentemente fragili e non ho saputo/voluto frenare le lacrime.
La scena che ho impressa nella memoria è il momento in cui gli amici (e non a caso l’infermiere chiede: “Voi siete i parenti di Lorenzo?”, come a dire che da adulti sono gli amici che diventano la nostra famiglia, i nostri parenti, considerazione che condivido pienamente considerato che i miei amici sanno alcune cose della mia vita che la mia famiglia non verrà mai a sapere) vanno tutti insieme lungo i corridoi che li porteranno alla camera mortuaria dove giace senza vita il corpo di Lorenzo. E la musica! L’uso sapiente che fa Ozpetek della ballata triste e dolente di Gabriella Ferri, ‘Remedios’..!
Numerosi altri momenti comunque hanno segnato il mio cuore e la mia mente. Per esempio la scena iniziale con Favino e Argentero girati di schiena che stanno cucinando per gli amici. Devo dire che in quel momento nella sala buia del cinema mi sono rilassata riconoscendo due elementi fondamentali dell’arte di Ozpetek: la cucina e l’intimità. Penso davvero che a questo grande regista basti un’unica inquadratura, anzi un unico fotogramma, per esprimere quello che sta pensando o che prova nei confronti dei suoi personaggi. E che dire di quella sicuramente scomodissima panchina di formica, come quasi non se ne trovano più negli ospedali, che viene mostrata per un breve momento dopo la morte di Lorenzo, ormai vuota?.. Simbolo dell’attesa, del dolore, della solidarietà, della speranza che ha unito questo gruppo di amici che hanno vegliato il giovane e tenero amico fino alla fine. Ancora Favino che si cucina un piatto di spaghetti insapori, solo nella sua cucina, immagine in antitesi con quella della tavola imbandita e colma di scherzi e risa quando il suo Lorenzo era in vita. Dunque la sua vita si è ridotta ad un piatto di pasta da consumare in piedi, da solo, nel silenzio di quella stanza che in precedenza aveva accolto così tanta vita?.. E quel tavolo da ping pong? La vita non è forse paragonabile ad una partita al tavolo da ping pong, con la pallina che va su e giù come gli avvenimenti delle nostre vite?.. Mi fermo qui, ma ci sarebbero molte altre scene da analizzare e da portarsi via da questo film.
Una parentesi per gli attori. Splendidi, magnifici, dal primo all’ultimo. Accorsi, padre e marito distratto che chiede e pretende di essere riconosciuto come Antonio, come individuo, prima ancora che come padre, mi è piaciuto per l’incisività con cui è riuscito a ritrarre questa figura fragile e a volte superficiale (non chiede alla moglie dei figli, blatera del suo matrimonio che sta per fallire quando Favino sta per perdere il suo compagno). Mi ha molto colpito la scena in cui Accorsi guarda teneramente (per la prima volta) la moglie che per una volta tanto lascia cadere la maschera della perfezione e confessa agli amici di essersi invaghita di un collega qualche anno prima. Uno sguardo che è d’amore, forse rinnovato o ritrovato. Perché per riconquistare la persona che amiamo a volte è sufficiente farsi vedere per quello che siamo. La Buy, perfetta come in qualsiasi ruolo, che cerca di comunicare con i suoi pazienti ma fallisce totalmente nel tentativo di comunicare con la figlia preadolescente che mostra i segni di un’iniziale anoressia. Rivedendo la coppia Accorsi-Buy non ho pensato nemmeno una volta a Le fati ignoranti, cosa non da poco, vuol dire che i personaggi in questo nuovo film funzionano davvero. Fantastico Pierfrancesco Favino, perfetto nell’incarnare un uomo innamoratissimo del suo compagno e superbo nel rappresentare lo strazio fisico, emotivo e mentale della perdita dell’amato. Delicate e intense le scene in cui mostra la casa ai genitori di Lorenzo, con quel letto matrimoniale fin troppo eloquente che il padre fissa sbigottito e Davide che sostiene che “non c’è niente da capire”. Appunto. Cosa c’è da spiegare, da capire?! Erano due uomini che si amavano e avevano deciso di vivere insieme. Punto. Niente Pacs, né Dico, né il Vaticano a imporre regole, solo la vita che è più forte e valida di mille leggi. Mi sarebbe piaciuto vedere più a lungo sullo schermo Luca Argentero perché ho il sospetto che sia molto di più di un bellissimo ragazzo. Ovviamente è anche grazie alla sua bellezza indubbia che riesce a delineare il carattere dolce, gentile e amabile di Lorenzo, un attore poco attraente a mio avviso non avrebbe sortito lo stesso effetto, eppure ha saputo dare spessore al suo personaggio. Mi auguro di vederlo di nuovo al cinema.
Grandi gli attori di contorno, la seppur poco sfruttata dal copione Isabella Ferrari, l’irresistibile Selma Yilmaz, attrice feticcio di Ozpetek (mi basta vederla sullo schermo per mettermi di buon umore), la vulnerabile e incasinatissima Ambra, un grande Fantastichini, frocio attempato ancora legato all’amore perduto.
Mi è piaciuta molto la scelta di non far sprecare inutili parole di conforto per Davide da parte dei suoi amici: chi ha vissuto un lutto, chi è davvero amico di chi ha perso qualcuno, sa che NON esistono parole. E’ sufficiente essere vicini, far sentire la propria presenza, condividere il dolore. Ecco perché trovo magica la scena finale con Favino inizialmente affranto e Accorsi che gli lancia la pallina da ping pong, strappandogli un sorriso e invitandolo a giocare. Invitandolo a vivere, per quanto sarà dura e difficile. Perché così avrebbe voluto Lorenzo.
Mi fermo qui ma avrei ancora tantissime cose da dire su questa pellicola indimenticabile e così emozionante. Lascio la mia mail per chiunque volesse discuterne: sunshinejc@libero.it
Ancora due cose veloci. Secondo voi è verosimile la scena in cui la moglie e l’amante si incontrano? E ancora, che cos’è quel pesciolino dentro la pallina di plastica che Lorenzo lascia vicino ai vestiti puliti per Davide?
Grazie mille e buona visione.

Silvia

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Ultima risposta 27/02/2007 01.14.45
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Invia una mail all'autore del commento Maria Lucia  @  26/02/2007 11:13:54
   7 / 10
Film corale dove l'amicizia prevale su tutto sia nel bene che nel male e si stempera piano piano nella tristezza e nel dolore ma anche nella speranza e nel trovare un ancora di salvezza quando uno dei protagonisti perde la persona amata;
OTTIMI: PIERFRANCESCO FAVINO una attore che non conoscevo ma che mi sta piacendo sempre di più;
AMBRA ormai alle spalle il suo passato di NON E' LA RAI;
LUCA ARGENTERO anche lui ormai alle spalle il suo passato da bellone del GRANDE FRATELLO;
LUNETTA SAVINO comica fino alla tenerezza (da vedere la scena in cui dialoga con Ennio Fantaschini);
COLONNA SONORA perfetta in ogni scena;
gli altri attori mediocri si sono adeguati alla situazione.


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Ultima risposta 28/02/2007 12.35.50
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Allende77  @  26/02/2007 08:38:42
   7½ / 10
Il primo tempo è un po' lentino, forse perchè "prepara tutto il materiale" che poi prende vita nel secondo tempo.
Superata la prima fase di "Ma dove si vuole andare a parare", il film prende il suo corso e ti coinvolge nella vita (forse un po' esasperata nei toni) di queste persone che non conosci ma che, alla fine del film, vorresti tanto incontrare.

bussisotto  @  26/02/2007 08:32:26
   7 / 10
Il ritorno di Ferzan Ozpetek è una sorta di nuovo "Grande freddo", un film sull'amore e l'amicizia. Una comitiva di persone a cui la vita ha riservato qualcosa di duro da affrontare.
Una pellicola corale, che non racconta nulla di nuovo, ma che lo racconta bene.
Una bella prova di attori, con un meraviglioso Pierfrancesco Favino in bella evidenza, Margherita Buy malinconica e dal gran temperamento (nella sua scarsa reattività in cui si ritrova il suo personaggio), Ennio Fantastichini una presenza elegante.
Luca Argentero e Ambra soprendono positivamente.
Stefano Accorsi un pò troppo uguale alle sue prove di sempre.
Molto accorato ed intenso, il film ha forse l'unico difetto dell'eccesso di temi trattati.
Da vedere.

Specola  @  26/02/2007 02:05:59
   3 / 10
Vi prego non giudicatemi male per il voto!!
Questo è il tipo di film italiano che non solo non voglio vedere ma che mi urta i nervi sapere che esiste!
Cioè voglio dire, non sono contro i film drammatici, non sono contro la trasposizione del dolore sullo scermo... se la cosa è fatta bene mi metto pure a piangere di commozione.
Non sono contro al tema dell'omosessualità, anzi.
Ma questa pellicola cosa vuole trasmettere? Per tutto il film mi chiedevo quale fosse la trama, mi domandavo... ma dove si vuole andare a parare?
Ci sono infiniti silenzi, pesanti, che non suscitano la benchè minima empatia.
Un gruppo di persone che vengono presentate come "amici" e non ci azzeccano nulla uno con l'altro.
Uno lavora in banca, una è drogata, un'altra è una cicciona stressata dalla sua condizione e poi la coppia gay protagonista della storia che dovrebbe sorreggere la baracca visto che l'omosessualità va sempre più di moda.
Poi spiegatemi che cosa ci azzecca il tipo che portava le torte alle feste, di un'inutilità al limite del disumano, non una parola, un gesto che lasci il segno, il nulla assoluto.
Accorsi non ha certo brillato, ma come si può fargliene una colpa? Neanche un De Niro in grande spolvero sarebbe riuscito a sollevare le sorti di questi metri di pellicola sprecati fino all'ultimo fotogramma.
Se questo è un film che piace, allora mettiamoci tutti a fare i registi che tanto in mezzo alla massa di gente c'è sempre qualcuno che ci apprezzerà.
Io ci sono rimasto particolarmente male perchè di solito prima di andare a vedere un film, mi informo, sento i commenti, invece qui hanno scelto per me le persone con cui ero, non lasciandomi l'occasione di tirarmi indietro e quando mi sono reso conto della cantonata mi sono stizzito come un gatto a cui pestano la coda.
La prima volta in vita mia che ho controllato l'ora al cinema.
Vi prego andate a vedere qualsiasi altra cosa!!

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Ultima risposta 01/06/2007 11.51.44
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paride_86  @  26/02/2007 01:56:14
   7½ / 10
Un film dolcissimo. Bravi gli attori: anche i non professionisti se la sono cavata piuttosto bene.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  25/02/2007 20:07:49
   6½ / 10
Ozpetek è questo: prendere o lasciare.
Un regista pieno di contraddizioni ma con uno stile tutto suo e una padronanza della mdp che migliora film dopo film. Il film è un po' ruffiano, vuole cavalcare tutti i temi sociali del momento e trova la sua forza in alcune inquadrature di grande impatto emotivo e visivo.
Il film è composto da un cast di tutto rispetto, magistralmente diretto, ma pecca nella sceneggiatura.
E' più un film di situazioni, con simpatici duetti e personaggi ben caratterizzati.
Nonostante ciò, in alcuni momenti, la noia regna sovrana.
Una lieta sorpresa l'interpretazione di Ambra Angiolini.

Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  25/02/2007 17:03:27
   5½ / 10
Scusate ma è ora di dirlo: Ozpetek è un pò un pacco. In questo film c'ha messo tutto: un pò di DICO, un pò di "ti aiuto a morire", un pò di bambini cinici e ribelli, un pò di disturbo alimentare, un pò di adulterio, un pò di minoranza etnica, in giusto di droga e tanto altro ancora ma il calderone non decolla mai. Sei sempre lì ad aspettare che accada qualcosa ma O. ha solo l'intenzione di ripercorrere ancora le sue amate tematiche con (probabile) sua gioia e tua noia. Il film è perlopiù gia visto e la recitazione generale, piuttosto piatta, non ne salva certo le sorti. Alcune scene sono onestamente un pò ridicole, come quella del "presagio generale", perchè studiate al fine di creare una tensione che non si avverte. Buona invece la colonna sonora e alcune soluzioni registiche però sarebbe ora di rinnovarsi negli argomenti.

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Ultima risposta 04/03/2007 19.43.00
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rocketbabydollz  @  25/02/2007 16:57:13
   7½ / 10
un film bello e toccante, anche se devo dire che il finale mi ha lasciato un "non so che" che non mi ha soddisfatto fino in fondo. bravissimi gli attori, specialmente pierfrancesco favino e ambra angiolini (non l'avrei mai detto). un po' irritante l'interpretazione di accorsi.

da vedere, comunque

DocSerg1  @  25/02/2007 14:11:59
   7 / 10
I temi di ozpetek in fondo sono sempre gli stessi.
Il mondo omosessuale, e quel micro universo di amicizie che si sostiuisce alla famiglia.
Un Ozpetek forse ripetitivo e troppo melodrammatico, per un film che forse dura una venitna di minuti di troppo.

Cio' nonostante il film resta coinvolgente e commovente e da cmq spunti di riflessione che credo che siano stati colti da tutti, eccettuati forse i soliti imbecilli.

Un film da vedere, sull'amore.
In fondo un classico.

lisettaflin  @  25/02/2007 00:51:18
   8 / 10
ho appena visto il film..be davvero bello! mi dispiace molto x quelli che han scritto certe cose..evidentemente non han capito molto di quello che ozpetek ci ha voluto trasmettere..ma va bè..capita spesso purtroppo!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  24/02/2007 21:52:38
   8 / 10
Non sono mai stato magnanimo nei confronti di Ozpetek (con la lodevole eccezione di "le fate ignoranti") ma questa volta mi devo inchinare davanti alla capacità (ok indulgente, edificante, populista) di rendere con straordinaria efficacia il senso del distacco, di trasmettere il devastante senso della perdita di qualcuno...
E' il suo miglior film, non si discute: quelle che erano sempre sembrate ottime intenzioni/intuizioni messe al servizio di opere quantomeno discutibili, ora si trovano (magicamente) in un trait d'union assolutamente convincente e sincero.

Indubbiamente questo è cinema lontanissimo dei salotti dell'Accademia, che flirta con le soap - opera o le fiction (anche nel linguaggio paratelevisivo) e che non teme di farlo, cinema autoriale che si prospetta pretenzioso, e che invece è prodotto di massa, ma nell'eccezione migliore del termine.

Ozpetek ha sempre avuto il difetto di voler costringere lo spettatore a vivere globalmente le sue storie, e anche in questo caso non manca di sottolinearlo: troppa enfasi melodrammatica, troppe situazioni sottolineate quando andrebbero suggerite o soltanto ispirate, troppe inquadrature che separano la storia dalla ricerca soggettiva dell'effetto tecnico: la mdp che segue i personaggi, che ne scardina lo sguardo, che li separa e li unisce in una clandestinità di voci, azioni, pensieri.
Virtuosismi che a volte non sono indispensabili, ma che talvolta ottengono un realismo essenziale davvero fuori dal comune: è stato così per lo sguardo immortalato della Mezzogiorno nell'ultima scena di "la finestra di fronte", è così per il vortice affettivo di Lorenzo prima del collasso, come se dovessimo annunciare che nella morte siamo vicini agli altri e terribilmente distanti anche da noi stessi.

Nonostante i difetti che restano una costante del suo cinema, la direzione degli attori supera ogni aspettativa: le prestazioni del casting sono a dir poco eccellenti, e su tutti direi Favino e due donne estremamente diverse tra loro per varie ragioni come la Vukotic e il delicato difficile personaggio di Ambra Angiolini ("tu vorresti essere me?").

Se "il problema non è accettare, ma condividere" "Saturno contro", con le sue congiunzioni e divergenze astrali, è un gran bel film che affronta l'unica realtà r-esistente, la consapevolezza che i vincoli affettivi e le etichette fanno parte di un pregiudizio esagerato che non tiene conto della bellezza di un sentimento, qualunque esso sia.
Un film che dovrebbe sbugiardare gli esteti della famiglia tradizionale pronti a scatenare le proprie invettive su uno "scandalo" che costruiscono con la loro arma di difesa, col loro incomprensibile disprezzo.

Ma piu' che altro, è un film sulla perdita e credo che Ozpetek sia riuscito a coinvolgere molto efficacemente lo spettatore sul grande abisso che viviamo quando una persona a noi cara se ne va per sempre.

L'unica "provocazione", pensate, è che sia un film "italiano" che omette ogni riflessione religiosa a favore del profanismo zodiacale degli astri e dei pianeti "contrari" (Saturno è il pianeta della solitudine e della passività)

Meno efficace, ed è come se il regista non abbia avuto il tempo necessario ad approfondirla, è il personaggio di Laura (Isabella Ferrari) che non sappiamo bene come collocare: ama? è amata? ha bisogno di protezione o di conflitti?

Ribadisco (una volta tanto) l'8 per come l'autore è riuscito a "catturare" le mie emozioni, privandole talvolta delle sfumature interiori della "sottrazione visiva" e lasciandole preambolizzare nella veste anche banale di una fiction, che è comunque l'unico modo, e certo il piu' efficace, per rivolgersi ad ogni tipo di spettatore.

La "sottrazione" della perdita, l'abdicazione affettiva alla rinuncia di una persona, emblemizzata in una sequenza in part.; ci rende testimoni dell'unico "scandalo" indicativo, la necessità di esprimere amore per il prossimo e favorirne a lungo il suo ricordo

9 risposte al commento
Ultima risposta 20/03/2007 16.51.07
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Supergiaf  @  24/02/2007 21:36:31
   1 / 10
Un film che rappresenta la quintessenza della potentissima Lobby sodomitica e pro PACS che cerca di condizionare i cervelli della gente e le sue idee.Un bombardamento mediatico fatto di esaltazione dei matrimoni fra invertiti .Un film contro la famiglia , gli ideali di solidarietà e pienezza che essa ancora rappresenta.Un film brutto , amorale che spero finisca nel dimenticatoio come i Dico del governo Prodi.

30 risposte al commento
Ultima risposta 29/11/2008 15.18.34
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Hilarion89  @  24/02/2007 20:34:34
   7½ / 10
Sarà solo un caso o è una pura coincidenza,tuttavia il nuovo film del regista turco Ferzan Opzetek approfindisce sguardi e tematiche chiamatosi"accanimenti terapeautici"in termini politici.Siano Pacs,Dico,matrimoni civili e coppie di fatto,questo film strizza l'occhio a ri guardo,ma si può ben pensar eche sia solo un ritorno alle emozioni forti del regista.
Trafughiamo i pensieri de"Le Fate Ignoranti"dove incontri,tradimenti,passioni più temi come l'omosessualità fanno capo anche a questa nuova sintassi di Ferzan Opztek,rancori superati dopo l'ultimo film"Cuore sacro",ma a quanto pare il talento di Opztek con quelle sue emozioni forti e veraci ricoprono quasi tutti i suoi film.
Saturno Contro non è da meno.
Siamo nella capitale,una famiglia"diversa"che vive in piena normalità con i suoi pregi e difetti ,condividono e si spezzano in drammi e riunioni amichevoli che valgono più di una solita famiglia"standard"(ecco il messaggio politico,di sicuro non sbagliato).Nel panorama c'è Antonio(un talentuoso Stefano Accorsi),un bancario che tradisce sua moglie(Margerita Buy)con una sensualissima fioraia(Isabella Ferrari).
In primo piano la coppia omosex Davide e Lorenzo,i rispettivi PierFrancesco Favino(Ottimo)e Luca Argentero.
Come sfondo una solita e bravissima Sierra Ylmaz,una straordinaria e sensibile Ambra Angiolini,un quadretto di amaro houmor della Vukotic.In più Lunetta Savino ed un sorprendente Ennio Fantastichini.
Come vedete,dal primo all'ultimo,attori assemblati come una vera famiglia alla"Opzetek"che definisce il suo film tra i più veri ed espressivi della sua filmografia.Atto coraggioso del regista.
Insieme a Tilde Corsi e Gianni Romoli il prodotto esce di buona fattura,triste ma molto sensibile.Un'ottimo cast che poteva farne uscire"Saturno Contro"un vero e proprio gioiello del cinema moderno(ci sono riusciti in parte).
Quella partita finale a ping-pong,quei dittonghi francesi della Consoli e la straordinaria canzone"Remedios"impreziosiscono un film intelligente,sicuro e motivato.

Marenco  @  24/02/2007 20:18:05
   4 / 10
Incorreggibile, deprimente ozpetek. Mi ero ripromesso di evitarlo ma questa settimana non c'erano film italiani alternativi...
Un film falso prodotto, scritto diretto e realizzato per mostrarlo a pochi intimi. Magari con ideologie e abitudini comuni agli autori..
Margherita Buy che rifà sempre la moglie tradita e s****ta. Accorsi con la faccia da ebete in perenne crisi esistenziale.
Favino con il pianto da "pulizie di cipolle" che a tratti diventa involontariamente ridicolo e disarmante.
E poi una colonna sonora fastidiosa e invadente, personaggi irrisolti, situazioni poco chiare. Unica meravigliosamente brava la grande Milena Vukotic, ottima attrice.
Per non parlare della finta trasgressività, dei dialoghi patetici annacquati da un anticonformismo superficiale e d'accatto. Frasi del tipo: "non sono gay, sono un finocchio"; "tu ti droghi? no faccio l'uncinetto". Ma chi le ha partorite queste *******? Ma scherziamo?
Per non parlare della elementare trasgressività: in ospedale una povera vecchietta che con uno sguardo elemosina una "boccata" di sigaretta.
Ciao core.....!
Insomma un film da evitare accuratamente

london  @  24/02/2007 11:37:46
   9 / 10
splendido, colonna sonora studiata in tutti i particolari per dare leggerezza anche ai momenti più tristi...

Giorgione  @  23/02/2007 23:27:59
   9 / 10
Ho visto un film molto attento e sensibile, ambientato nel mondo delle "nuove convivenze". Il merito di Ozpetek è di guardare alla realtà che ci circonda senza gli occhiali dell'ideologia, ma con umanità.
Molto coinvolgente è la sobrietà dei personaggi, lontanissima dalla mania attuale di portare sullo schermo caratteri sopra le righe, che affligge molti film di analogo argomento. Pensate che addirittura Margherita Buy usa un registro meno "urlato" del solito!
Alcuni momenti sono di vera poesia.
Belle le musiche, da non perdere la sigla finale di Neffa e il pezzo in francese di Carmen Consoli.
Infine un plauso ad Ambra Angiolini, bella e soprattutto btavissima, con quella malinconia che, mi sembra, non può essere solo studiata ma che deriva da vera sensibilità.

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