Hortense, una giovane di colore, che fa l'optometrista, ha da poco perso il padre e sente il bisogno di cercare la sua madre naturale. Le viene suggerito di rivolgersi ad un'assistente sociale che accetta di darle la sua pratica. La donna, costernata scopre che sua madre è una bianca, si chiama Cynthia è una donna triste, che lavora in fabbrica e abita in una malandata villetta bifamiliare con la figlia Roxanne, spazzina. Hortense trova il coraggio di telefonarle e di fissare un appuntamento.
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Si puo' (si deve?) detestare il modo con cui Leigh, al contrario di Loach, affronta le tematiche sociali seguendo i parametri di un formalismo conciliatorio, vagamente ruffiano. Ma onestamente è una critica priva di senso: se ogni tanto il suo cinema rischia di essere preconfenzionato e ammiccante, occorre riconoscere che "secrets and lies" in particolare reca un'intensità straordinaria che lo rende uno dei piu' bei drammi inglesi del cinema contemporaneo. La Cynthia di Brenda Brethyn (davvero straordinaria) anima un personaggio che vede riconoscere tutta la sua vocazione di madre, di donna, di essere umano. Da antologia la violenta escalation di dichiarazioni (confessioni) dopo il barbeque. Un film inarrivabile per capacità emotive, interpretazioni e ambiente ("L'east west side forse?). Forse a tratti conformista, ma di grande effetto