Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Lo stile del regista, amministratore di essenza pop, ispirazione casalinga indipendente e citazione cinematografica di ampio respiro insieme, artista amante delle colorazioni vivaci e narratore ottimo in grado di formalizzare il grottesco, partorisce interamente il valore di TRAISPOTTING, sempre più erroneamente identificato con l'abbondanza di umorismo nero e con il suo discorso sulle droghe pesanti, confusi per genio anticonformista e poetica esistenzialista in maniera così convinta che, col tempo e per mezzo dell'home video, il film è diventato un cult, nonché la più famosa pellicola di Danny Boyle. Lo scenario concreto, per quanto poco plausibile, è invece quello in cui non solo quest'opera è un quadro sociale ed umanistico abbastanza povero, ma il suo principale obbiettivo non è quello di parlare delle droghe: la collaborazione lavorativa, già rodata e a suo tempo non ancora sciolta, mette in chiaro che il vincolo delle interazioni sociali e la sopravvalutazione dei nostri simili rappresentano il fulcro filosofico della pellicola.