Durata: h 2.40 Nazionalità:
Gran Bretagna1968 Genere: fantascienza
Tratto dal libro "2001: Odissea nello spazio" di Arthur Charles Clarke
Al cinema nel Dicembre 1968
Un'astronave, guidata dal computer Hal 9000, parte in direzione di Giove con a bordo due astronauti e tre scienziati ibernati. Ma durante il viaggio il computer prende coscienza di sé e si ribella, provocando la morte di tutti i passeggeri tranne uno...
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Capolavoro assoluto del cinema.Sicuramente i film di fantascienza non mi fanno impazzire ma questo lo trovo assolutamente stupendo e va sicuramente al di là dei canoni di un film di questo tipo.Questo è un trattato sull'esistenza , sull'evoluzione dell'uomo e sul rapporto tra l'uomo e la tecnologia.C'è qualcosa che va al di là della nostra comprensione di metafisico di impossibile da interpretare che rende questo film unico ed impareggiabile.Solo altri due film possono essere paragonati a questo secondo me per importanza e sono C'era una Volta in America ed i Sette Samurai.
Premetto di essere prevenuto nei confronti di kubrick, in cui riesco difficilmente a trovare un difetto e inserirei la sua intera filmografia in una qualsiasi classifica all time. Ma in questo film bisogna distinguere il mito dall'opera. E' uno di quei film preceduti dalla sua fama e anche spartiacque nel genere fantascienza. Solleva più interrogativi di quanti ne riesca a risolvere (e questo potrebbe essere anche un pregio), usa un linguaggio cinematografico forse troppo cerebrale, che tende a mostrare la corda col tempo.
il film o meglio,ciò che rappresenta, è davvero unico,però ci sono davvero dei pezzi soporiferi all'ennesima potenza!! io soffro un po di insonnia ma questo film mi ha fatto addormentare 2 volte!!! detto questo il film è un capolavoro,soprattutto per gli effetti speciali
7 ed è pure troppo,do questo voto discreto solo x il genio di kubrick,eravamo nel 68 ed è riuscito a creare effetti speciali e scenografie degne del 2007,incredibile..
ma il resto......la trama nn mi prende..primi 20 minuti senza dialogo ammettete crea un senso soporifero in voi..lottate contro il sonno che kubrick nn lo merita ma il film nn mi piace..lui il regista anticipa tutti nel genere..chi lo ah visto negli anni 70 se lo sarà goduto ma io infarcito di ca22ate stellari nn riesco ad entrare nel film,capisco chi ha messo 4,o voti bassi..nn mi spiego i 10..peccato..cmq rimane il fatto che kubrick è stato il migliore..
è CAPOLAVORO, l'unica parola che può rappresentare questo film.
Qui si denota tutta la genialità del Maestro, il film non ha bisogno di dialoghi intricati ma parla da sè e per questo deve essere interpretato, gli effetti i colori e le rappresentazioni sono a dir poco UNICHE, le musiche STUPENDE, Come commento globale oserei dire DIVINO.
La storia dell'evoluzione umana dalla scoperta del fuoco ai viaggi nello spazio... Con il pericolo di danneggiarsi al progresso della tecnologia! L'emblematico finale ne fa uno dei film più riusciti della storia del cinema, nonostante la lentezza esasperante di alcune scene: incredibile, profondo, elegante, da vedere.
a parte una colonna sonora maestosa, e degli effetti sonori azzeccatissimi con i movimenti della camera e brillanti soprattutto quando silenziosi; a parte uno stile registico impeccabile; a parte una sceneggiatura che và ben oltre a ciò che semplicemente potrebbe rappresentare; a parte degli attori che seppur non siano protagonisti sono tutti perfetti per il ruolo a cui sono stati destinati; a parte gli effetti speciali pazzeschi per l'epoca e tutt'oggi ancora decenti (ed è passato quasi mezzo secolo!!!); ecco, posso dire che a parte tutto ciò, questo film è una ciofeca (spero di accontentare le due fazioni in questo modo, quella dei patiti e quella degli scettici)!!!
Le parole per commentare questo film sono troppe ma se si vuole riassumerle tutte in un unica direi che la più appropriata è: PERFETTO, fotografia, effetti speciali, colonna sonora, curati nei minimi dettagli se si considera poi che eravamo negli anni 60.....le interpretazioni degli attori di sicuro buone ma non determinanti dato che il film parla da sè, si tratta però di un film riservato a spettatori con occhio critico perchè il ritmo e le molte scene silenziose possono avere un effetto soporifero su spettatori ignari del capolavoro che hanno davanti agli occhi, a mio parere il miglior film non solo di kubrik ma tra i migliori film che abbia mai visto, 10 meritatissimo
Non so se sarò in grado di commentare un film che visto solo negli anni 90. Se penso che è stato girato nel 1968 non posso che ammirare la sua genialità e il suo essere avanti anni luce rispetto all'uminità, altro che Donnie Darko. Qui si che ci sono elementi di discussione tangibili sull'iperspazio. Ognuno può veramente dare una sua interpretazione del finale; d'altronde nessuno meglio di lui fino ad oggi ha saputo trasmettere agli altri profani il concetto infinito dello spazio e del tempo. Un film che può risultare noioso per chi ama la Fantascienza, ma merita di essere visto almeno una volta da tutti gli appassionati di cinema. E' un vero capolavoro, non metto il dieci perché nonostante tutto ho ancora dei dubbi sul finale. Kubrick per il cinema è stato come Leonardo nel 500. Non apprezzato all'epoca ed osannato ai giorni d'oggi. Non so se il cinema vedrà mai più un genio come il suo.
è un film difficile da giudicare...se lo guardi quando sei bello riposato, oppure hai preso un bel po' di caffè, il voto è 10....se invece sei un po' stanco il voto diventa 5, perchè il rischio di addormentarsi è molto alto. io ho fatto una media trai 2.. in generale è un film con molteplici significati, e necessita forse più visioni per riuscire a comprenderli.. incredibile la cura maniacale dell'ambiente delo spazio.. mi raccomando guardatelo da svegli!!!!!
Ho rivisto il film di recente, su DVD, e... sarà che i colori, la musica e gli effetti sono stati "tecnologicamente rivisitati" (forse), fermo restando il racconto "ECCEZZIUNALE VERAMENTE!!!", non lo premio coi 10 decimi solo perchè (per me) la perfezione non esiste!!!
Un capolavoro fondamentale. Un film praticamente universale, assolutamente non racchiudibile nel singolo ambito della fantascienza, che racchiude in un dilatatissimo nastro di moebius il cammino dell'uomo con la sua piccola grande presunzione di affrontare l'ignoto con gli strumenti della scienza... Memorabile lo stacco osso/astronave, forse una delle più alte intuzioni di montaggio mai partorite.
Film sicuramente ricco di contenuti trasmessi in modo geniale da Kubrick, dialoghi molto curati e sempre concisi, mi sono stupito della mente innovativa del regista, ma dal'altra parte è "lui"!! Purtroppo però la pellicola è intrisa di scene troppo lunghe e noiose (le lunghe riprese accompagnate dalla musica classica) che non danno apporto ai contenuti, a volte avrei voluto spegnere la tele, ma è valsa la pena arrivare in fondo. Il mio voto, quindi, sarebbe stato il massimo se il film non mi avesse annoiato in molte situazioni.
ATTENZIONE! Ho messo questo voto non perchè mi è piaciuto e sono rimasto affascinato e "scioccato" da questo film... il film NON mi è piaciuto, a giudicare dai vostri commenti però mi trovo davanti ad una pellicola che io ancora non posso comprendere... è come se avessi ancora "molta strada da fare" prima di apprezzarlo... non sono riuscito a comprendere un film in cui non parlano praticamente mai e interamente fatto di scene mute con musica di sottofondo... non aggreditemi... sto dicendo io stesso che il film non è ancora adatto a me...
La potenza visiva e non solo di questo film è qualcosa che oltrepassa, per rimanere in tema, i confini del tempo e dello spazio. La bellezza e la lentezza della narrazione diventano liturgia profana, è ben più che un viaggio nella storia dell'umanità, è un viaggio alla scoperta dell'Uomo, delle sue paure e delle sue speranze. Intramontabile
Credo che questo non sia semplicemente un film di fantascienza. Questa opera di Kubrick è una claustrofobica narrazione dell'idiozia, della malvagità e dell'ineluttabile destino dell'essere umano. Kubrick non aveva una buona opinione sugli uomini..... E questo concetto si tramanda di opera in opera, con tematiche diverse. Ma il filo conduttore è sempre lo stesso. Questo regista è stato un genio, per quanto mi riguarda, proprio x l'abilità di raccontare in ogni suo film, in modo e contesti più disparati, la meschinità dell'uomo. La bellezza di 2001 sta nell'immortalità delle musiche ipnotiche, nei gesti e nei movimenti quasi coreografici di ogni sequenza. Questo film è un viaggio terribilmente angosciante che racconta l'evoluzione della scimmia all'uomo, l'evoluzione darwiniana con un dettaglio fondamentale: la scimmia si evolve quando scopre l'utilità della violenza, della supremazia sulla sua specie. Una visione cinica, ma realistica su noi tutti. Un capolavoro assoluto!
LO STACCO INIZIALE DALLA PREISTORIA ALL'UOMO FUTURO E' DA BRIVIDI, LASCIA SENZA FIATO. FILM UNICO E IRRIPETIBILE. SOLO UN GENIO COME KUBRICK POTEVA SFORNARE ALTRI CAPOLAVORI DOPO UN FILM DEL GENERE.
Avevo 13 anni: vidi il manifesto del film e compresi che in Quel Cinema ci dovevo entrare. Si manifestò tutta l'apoteosi emotiva di un Grande Avvenimento che non avevo potuto cogliere nella sua importanza teologica e filosofica. Avevo la sensazione di aver assistito alla più grande esperienza visiva della mia vita, ma difficilmente pensavo che certe immagini avessero potuto cambiarmi la vita. Non cambiarono la vita, ma la mia percezione Visiva.
Per la prima volta avevo visto "qualcosa" che forse quella prima volta mi era incomprensibile, ma stordiva annientava completamente tutte le mie abitudini al linguaggio cinematografico a cui ero fin da allora abituato.
Se ho visto coronare il Sogno di non potermi più liberare di quelle immagini, lo devo al film di Kubrick: è un'esperienza troppo imponente e scomoda per essere scemata in un solo commento.
L'ho rivisto tantissime altre volte, ogni volta emozioni diverse, particolari che non sembrano rivivere, nè rinascere ma esibire l'"Esordio" di una visione, come se fosse la prima volta.
L'epicità che lega Strauss a Lygeti (nel delirio psichedelico, molto anni Sessanta, quasi l'epilogo) non è mai gratuita, ma consegna alla storia un film che è più grande della nostra stessa esistenza.
Quante migliaia di volte "L'alba dell'uomo" viene rievocata nei frammenti di tantissimi film più o meno recenti, e quanti si dimostrano inermi e impotenti davanti alla capacità di dire "qualcosa di più"? Non sanno, non devono, non possono.
L'agonia di Hal diventa la Morte embrionale di un bambino che, come insegna l'Occidente, teme il confronto con il proprio orfanismo radicale.
Piango ogni volta che la scimmia scaglia l'osso in alto mentre l'eco di Zarathustra annuncia che una Nuova Alba sta per sopraggiungere: commosso dall'Inferno di una civiltà già pronta a distruggersi prima di nascere, sepolto dalle macerie di un mondo di Sopravvissuti la cui esistenza perdura da millenni
Che fatica parlare di "2001"!!! Decido di scrivere un commento dopo aver letto con curiosità quelli che mi precedono. Direi che questo film mette in imbarazzo quasi tutti. "2001" è indubbiamente bellissimo, la sua visione è un'esperienza sensoriale indimenticabile e la fattura dell'opera è semplicemente stratosferica. Tuttavia emerge la domanda fatidica: che senso ha tutto ciò? Le scimmie compiono un salto evolutivo grazie ad un monolite misterioso che le induce alla violenza. L'uomo nasce nel momento in cui l'animale scopre le armi e le usa per uccidere i propri simili. Stacco temporale pazzesco: nel futuro l'uomo naviga in giro per il sistema solare sulle tracce di un monolite. Un computer compie un salto evolutivo nel momento in cui acquista l'autocoscienza e si difende uccidendo alcuni esseri umani. Un uomo solo lo disattiva e raggiunge il terzo monolite (oppure è sempre lo stesso?). Egli invecchia e muore per rinascere come una nuova creatura. Evoluzionismo, interpretazione della storia come guerra di tutti contro tutti, centralità della violenza, esistenza di una coscienza superiore irraggiungibile che determina gli eventi. Tutto ciò non è nient'altro che una sintesi dei temi ricorrenti di tutta la filmografia di Kubrick. Se diamo uno sguardo complessivo a tutti i suoi film il senso di "2001" apparirà alla fine molto meno astruso e intellettualistico di quanto sembra. Saluti a tutti.
Sul fatto che il film sia un capolavoro non si discute, ma vorrei fornire un piccolo vademecum a coloro i quali si accingano alla prima visione di tale opera (che è più o meno l'iter che ho percorso io stesso), il quale vuole pure essere una velata critica a molti commenti che ho letto. Tali "regole" possono essere seguite anche da chi magari non ha tanto afferrato lo spirito del film. Ciò precisato, consiglierei di: - procedere con una prima visione: l'impatto sarà a dir poco sconvolgente, quasi traumatico e del tutto incomprensibile ed arcano. Sinceramente non riesco proprio a capire come molti commentatori abbiano potuto penetrare in tutti i meandri e le spigolature di tale film immediatamente, senza colpo ferire, esaltando la chiarezza del genio di Kubrick... Tale visione è necessaria, perchè agirà soprattutto sul piano emotivo piuttosto che su quello razionale e risulterà essere un giusto tributo alla forza immaginifica del film. -leggere alcune recensioni ed analisi serie sull'argomento. -leggere eventualmente l'omonimo romanzo di Clarke. E' interessante notare che il film ed il romanzo hanno visto la luce nel medesimo periodo di collaborazione tra Kubrick e Clarke. -riguardare il film ed apprezzarne tutte le sfumature, ora anche ad un livello razionale-analitico. Questi sono i miei consigli per godere appieno della potenza di un' opera straordinaria, ma che ahimè è assai ostica ed ermetica, certamente non di immediata comprensione, come risulta da molti giudizi che sono stati fatti.
Film di una potenza visiva semplicemente imponente, accompagnata ad una colonna sonora superba. Come tutte le pellicole di Kubrick, ha una fotografia di una bellezza estrema, direi quasi algida, che tocca il massimo negli ultimi minuti, dove la Bellezza delle immagini che avevo davanti mi ha fatto letteralmente commuovere. E' un film lentissimo, vero, ma proprio da questa pacatezza mi sono lasciata cullare, insieme alle note di Strauss.
Ammetto la mia stupidità, in quanto io, odiando visceralmente il genere fantascientifico, mi sono ingenuamente tenuta alla larga da questo capolavoro..nonostante il fatto fosse firmato Kubrick. Ma questo non è un film di fantascienza; questo è un film ASSOLUTO. Chiedo venia, Stanley :|
capolavoro assoluto della storia del cinema. i dizionari dei film dovrebbero inserire una stelletta in più per distinguere questo film dagli altri assolutamente inavvicinabile per la forma completamente "assurda" con la quale è stato diretto. SUPER!!!
Il film ha ricevuto dal 68 ad oggi stroncature, lodi e vie di mezzo. Sono state scritte una tonnellata di recensioni e tutti, ma proprio tutti ci hanno voluto inzuppare il biscotto in qualche modo, per compiacersi di se stessi, perchè hanno scelto di farci la tesi sopra, perchè volevano imitarlo, perchè volevano vendere le T-SHIRT con "2001" scritto sopra e magari anche un bel Discovery disegnato sù.
Il genio, però, resta genio ed è irragiungibile e lo resterà sempre per chiunque di noi. Possiamo dire bene, possiamo dire male, ma sopravviverà ai secoli finchè esisterà l'umanità.
Per quanto riguarda me, preferisco stare a guardare questo splendido scorcio di infinito e "naufragarci dentro" proprio come (anche se senza le sue capacità) il Leopardi.
No, ma ho sentito per caso qualcuno dire che questo film è anche solo decente? Mi è addirittura parso di sentire la parola capolavoro, ma non credo...non ci voglio credere... Addirittura qualcuno ha detto che il fatto che sia lento non ne pregiudica la bellezza... Dico fosse solo lento...oh no...la lentezza è niente in confronto a cio che aspetta chiunque abbia il coraggio di imbarcarsi in un viaggio ai confini della noia mortale e di un sonno comatoso che rasenta la morte... Kubrik lo sa bene. Lui trascende la lentezza, c'è da stupirsi se questo film non torna indietro...
So di tutti i messaggi che vi sforzate di trovare in questa roba, evidentemente io non ho il cervellino che avete voi e non riesco a coglierli, ma scusatemi se non ce la faccio a sorbirmi un film di tre ore, di cui almeno due quarti sono di musica classica e di astronavi che ruotano e ruotano e ruotano(...e poi? Ma ruotano ancora è ovvio, in una sempre più esilarante catena di rotazioni... che fanno riflettere a detta di molti...che nascondono qualche recondito significato di non si sa che cosa... frutto di una ermetica rappresentazione di un bel niente... o più credibilmente opera di qualcuno che si è addormentato in sala di montaggio) un altro quarto è occupato da scimmie che fanno cosa? Saltano e lanciano ossa che poi diventano astronavi... e un ultimo (grazie a Dio) quarto occupato da un computer che ripete cantilenando "no, non mi spegnere, no, ti prego, davvero, non mi spegnere...", in attesa che il pincopalla della situazione schiacci tutti i millesettecento pulsanti, ed ovviamente lo fa con una lentezza indecente che fa invidia al concetto stesso di immobilità (ovviamente tutto questo volteggiando nell'aere in assenza di gravità, giusto per rallentare un po' di più la cosa)...esitando giustamente di tanto in tanto...non sia mai che qualcuno si svegli! E no, quello mai! Senza poi parlare del discutibile viaggio ai confini dell'universo tra luci psichedeliche e farneticazioni senza senso per arrivare a cosa? A niente...a una stanza bianca con un vecchietto seduto su una sedia che fa cosa? Niente. E come si conclude questo capolavoro? Con un feto che galleggia nello spazio. Raffigurazione di cosa? Di niente. Ma di che parla questo film? Di niente.
Rapido sunto di questo presunto capolavoro? Il nulla.
Do 4 per rispetto ad un film che ha fatto storia e per l'impegno di chi ha voluto infonderci messaggi profondi, che però purtroppo a me non sono arrivati. (Avrei dato 1... perchè è proprio insopportabile)
Questo film sarà avanguardia pura. Un po' come tutte le menate di Lynch. WHOOPS...
L'unico film di Kubrick che non mi ha soddisfatto... troppo lento, non che ciò pregiudichi la bellezza di un film, ma non mi ha coinvolto; E anche se l'idea di base resta sempre visionaria e interessante secondo me non riesce a farlo diventare un capolavoro... comunque bisogna anche contare che è stato prodotto nel '68 motivo per apprezzarlo di più.
Il fallimento di Kubrick "2001-Odissea nello spazio" fu l'immediata replica di Kubrick ai sessantottini, un film per sostenere senza mezzi termini che l'uomo nuovo non era una faccenda da poco, bensì un mutamento di portata soprannaturale per il quale era pure azzardabile una data desunta dalla tradizione sapienziale profetica settemillenarista. Tuttavia anche Kubrick non ha saputo andare oltre la solita proposta di un nostro adeguamento nei confronti di un cosmo altrimenti considerato già armonioso. L'esito è stato che nel frattempo Kubrick è morto e che a tutt’oggi “L’alba dell’uomo” è rimasta tale, inchiodata alla condizione originaria delle scimmie antropomorfe. Nel 2006, un formidabile capolavoro come "L’ultimo re di Scozia" ha fatto piazza pulita di ogni nostra ideologica sopravvalutazione, azzerando ogni presunto divario fra il cosiddetto mondo civilizzato e quanto capitava paleoantropologicamente qualche milione d’anni fa nei pressi dell’Uganda. Se per Nietzsche "L'uomo è un cavo teso tra la bestia e lo Übermensch" ("Zarathustra", Prefazione, IV, p. 8), finora risultano pervenute tracce sostanziali unicamente sul versante della bestialità.
La seconda volta che lo ho guardato devo ammettere che ho saltato i primi 30 minuti (dove c’è una scimmia che recita malissimo,e la video chiamata), alla fine non ci ho capito niente, sono stato tutta la notte a pensarci finche verso l’una, ho collegato tutto e posso dire di averlo capito e apprezzato. Resta comunque un film enigmatico per i più, che necessita o di notti insonni o di un libretto di istruzioni (cosa che però rovina), in fondo posso dire che il suo principale ostacolo, questo ermetismo per immagini, una volta superato si rivela anche come principale punto di forza: insomma esser riuscito a capirlo da solo mi ha dato una grande soddisfazione, dopo vedere che era sbagliata meno. Ma alla fine come dice Kubrick: “ Ognuno è libero di speculare a suo gusto sul significato filosofico del film”. Ne più ne meno di nove, la regia (11), peccato che ormai siamo nel 2007 e le cose non ci appaiono più così straordinarie come dovevano apparire nel ’68 facendolo risultare(concedetemelo) leggermente pesante.
Io avevo capito che il significato del film era il ricorso del'evoluzione (terra-luna; luna-giove, giove-terra), l’uomo la sua evoluzione che lo porta a diventare sempre più inetto lasciando tutto alla tecnologia che prima o poi lo schiaccerà. L’uomo che guarda sempre allo stadio successivo (vedi le ultime scene), e non si rende conto che prima o poi non lo potrà più fare, a causa della morte (del singolo e o della specie) e allora dovrà puntare il dito verso il monolito questa entità che sembra aver dato il bene ed il male (vedi scimmia). Dopo sono andato a cercare su Internet e mi trovo scritto di questo “bambino stellare” (nell’ultima scena), degli extraterresti, e della quarta dimensione bo….
Bhe cosa posso dire? Il Mio commento arriva dopo 390 commenti e voti che hanno dato al film la sua giustissima media. Penso che sia già stato detto tutto riguardo a questo vero e proprio MITO (capolavoro è sminuitivo) della storia del cinema... Il titolo 2001 Odissea Nello Spazio ha reso immensamente grandi A. C. Clarke e S. Kubrick a tal punto da passare alla storia, questo film è arte pura messa su pellicola, un pò diverso dal libro ma così ben fatto nella sua complessità da lasciare senza fiato chiunque, anche se magari per capirlo bene chi non ha avuto il piacere di leggere il libro ha bisogno di un paio di visioni. Quasi 3 ore con 2 attori, una voce e un gruppo di scimmie eppure si rimane estasiati dalla bellezza e dal coinvolgimento che da questo immenso colosso cinematografico. Tutto questo condito con il massimo dei massimi in fatto di musica classica (tipico di Kubrick). Che Kubrick sia un gigante penso che lo abbia dimostrato quì e confermato con Arancia Meccanica, Shining e Full Metal Jacket, tutti capolavori da 10 e lode! IL CARTAIO
Ci troviamo di fronte ad un film originale, strano, difficile da comprendere, adatto ad un particolare tipo di spettatore, un esperimento sia per quell'epoca che per oggi, uno di quei film che o si ama o si odia. Lasciando stare il finale che lascia spazio a mille dubbi ed interpretazioni diverse; a me non è piaciuto tutto il film, ad eccezione della fotografia che sicuramente era di ottima qualità per quegli anni. Il film è di una lentezza assurda, non coinvolge, non emoziona, è quasi privo di dialoghi. Mi ha lasciato un idea di staticità, vuoto (come lo spazio). Capisco che possa piacere, ma bisogna capire anche che per la sua complessità possa anche non piacere a qualcuno.
Questo film e' arte allo stato puro e rappresenta la vetta del genio di kubrick.Musiche bellissime e d'atmosfera,effetti speciali all'epoca sorprendenti ,tematiche esistenziali e metafisiche e un affresco di quello che potra essere la societa umana in un prossimo futuro sono solo pochi tratti fondamentali che non bastano pero a spiegare il significato(o i significati) che racchiude un film come questo.Non nascondo che ,per via della sua narrazione di tipo documentaristica,a molti potrebbe non piacere e in un certo senso li capisco:2001 e' un film che deve essere compreso e analizzato sotto ogni aspetto e non semplicemente "visto"
un film epocale! delizioso per come sviluppa il tema del progresso e della pericolosita' dell'uomo...regia maestosa, colonna sonora degna del miglior krautrock tedesco (ligeti e' un grande) e ambientazioni fantastiche. la sceneggiatura e' scarna ma tagliente, ogni parola t fa riflettere e t crea in testa un'immaginario...grande kubrik. senza attori famosi nel film ha fatto diventare famoso un cpu. idea geniale! da far vedere a scuola....troppo avanti! ok..il ritmo o l'atmosfera possono stancare i meno abituati, ma credo che alla fine, a tutti ,questo film lascera' dentro qualcosa..
Una pietra miliare nel cinema di fantascienza e non solo, con scene che sono entrate nell'immaginario collettivo di quest'epoca. La locandina dice "non ci sono stati altri viaggI" e, in effetti, si tratta di un'opera inimitata e inimitabile e un esempio di cinema allo stato puro.
Non mi è piaciuto. Non tirate fuori storie del tipo "solo per abbassar la media" o *******te del genere perchè è l'ultimo dei miei pensieri, io voto i film, se mi piacciono gli metto un bel voto, sennò uno brutto, funziona così. Liberissimi di dare 10 voi, liberissimo di dare 1 io.
Come tutti i film di kubrick questo si può definire un' opera d'arte. Non è un film con molte battute tra personaggi, ma più che altro un film fotografico con immagini e sequeze infinite al di là della vita, della morte, del pensiero, dell'immaginazione lasciando un alone di mistero in ogni scena.
l'ha già commentato mio fratello col mio stesso nick, se possibile vorrei rivotarlo anch'io e in maniera più dettagliata.
Comiciamo con la descrizione della trama: Nel ventunesimo secolo viene trovato sulla superficie lunare un gigantesco monolite nero risalente a quattro milioni di anni fa. Gli scienziati recatisi sul posto scoprono dopo vari esami che esso trasmette dei messaggi radio in direzione del pianeta Giove. Per seguire il fascio di onde elettromagnetiche lanciato dal monolite, viene organizzata una spedizione spaziale sull'astronave Discovery comprendente tre scienziati in stato di ibernazione e due astronauti. La spedizione è guidata da Hal 9000, un computer parlante capace di imitare la maggior parte delle attività del cervello umano, come pensare e fare calcoli, ma con una velocità nettamente maggiore. Hal è talmente umano da possedere addirittura una propria emotività, e quando i due astronauti si accorgeranno di un suo malfunzionamento e tenteranno di scartarlo, si troveranno presto in balia di lui e della sua voglia di vendetta
Gli ambienti: La prima parte del film si svolge nel periodo degli uomini scimmia, L'alba dell'Uomo, come suggerisce la didascalia all'inizio della pellicola, in un paesaggio africano desertico e arido. Ossa al suolo e poche gocce di acqua fangosa rimaste fanno capire che le risorse terrestri scarseggiano e che siamo quindi di fronte ad un periodo cruciale della storia del mondo, in cui l'uomo rischia l'estinzione. Il resto del film si svolge prevalentemente nello spazio e all'interno dell'astronave Discovery. Quest'ultimo forse risulta essere l'ambiente più suggestivo per il senso di claustrofobia che infonde, soprattutto nel momento della vendetta del computer.
La fotografia: Essendo del 1968, 2001 odissea nello spazio è stato probabilmente uno dei primissimi film ad utilizzare una fotografia a colori. Una fotografia che ricalca in maniera strabiliante lo spazio aperto, che lascia al film un ultimo quarto d'ora di vera antologia, penetrando nei meandri dell'infinito spaziale e giocando con incredibile maestria con luci e colori accesi.
I pesonaggi: In questo film non c'è uno speciale approfondimento dei personaggi. Il regista scelse apposta attori poco famosi per dare più un taglio documentaristico alla vicenda, insomma, non voleva creare dei personaggi ma semplicemente mostrare due persone dedite al proprio lavoro. Alla fine, l'unico a possedere una personalità sarà proprio il computer di bordo, a sottolineare che con il progresso tecnologico l'uomo è riuscito a costruire una macchina troppo simile a lui, che poi infatti, sarà il tema principale del film. Nella sua artificialità infatti, Hal 9000 è un vero e proprio essere umano, capace, non solo di pensare, ma addirittura di avere una propria emotività. E' orgoglioso quando parlano della sua emotività, è felice per una partita a scacchi vinta, e... Sarà frustrato quando scoprirà che presto verrà messo fuori uso. E come l'uomo, cercherà la propria ragione solo attraverso la violenza.
Valutazioni finali: Sicuramente, 2001 Odissea nello spazio è uno dei migliori film della storia del cinema. Kubrick mostra con questo film la metafora della storia dell'uomo e del suo futuro minacciato dalla tecnologia. Molte sono le sequenze strabilianti: la più straordinaria quella all'Alba dell'uomo, con un osso che si trasforma in astronave. Difficile dare una vera interpretazione sul significato della pellicola, quel che è certo è che è un'opera di forte impatto visivo, con delle musiche e degli effetti speciali, per l'epoca inarrivabili, che danno il tocco finale al capolavoro. Ciao a tutti. Luigi
Dei tre film di Kubrick che ho visto (Shining, Arancia Meccanica, 2001) questo è decisamente il migliore. Solo gli effetti visivi bastano per raccomandare una visione a questo film; sembra impossibile che si tratti del ’68. Tutto così perfetto, effetti speciali strepitosi e la fotografia lucente come un diamante che caratterizza perfettamente la visionarietà di Kubrick, ma allo stesso tempo sottolinea il realismo della vita astronautica. Le musiche sono perfette: a volte misteriose e inquietanti (che è un genere musicale che adoro) e a volte rilassanti e piacevoli come la musica classica. Gli attori sono bravi, ma sembra che Hal9000 rubi la scena a tutti. E’ un computer che in realtà si comporta come un uomo, e il suo fascino è dovuto dalle sue reazioni non troppo rassicuranti. Il viaggio finale del protagonista è forse il punto forte del film. Così tecnicamente perfetto, sbalorditivo, affascinante e inquietante. Il tutto è ritmato in modo lentissimo volutamente, e io non mi sono mai stancato perché questa opera mi ha attratto veramente. Questo è il Kubrick che voglio. I dialoghi inoltre sono molto pochi, e richiedono attenzione per capire almeno un po’ cosa succede. E’ ovvio però che, se non ci fossero gli intellettuali e filosofi come Cash, questo film l’unico che l’avrebbe capito sarebbe stato solo lo stesso regista. Partire con le scimmie e finire in una stanza senza tempo né spazio (con un optional di schermo nero) è un lavoro che svolgono o gli sperimentalisti o i geni assoluti. …ma tutte queste stranezze e complicazioni, che siano pure uno stratagemma del regista per non far capire un tubo allo spettatore, spingendolo così ad andare al cinema una seconda volta per capire meglio e aver perciò incassato di più…??? ;-) Io non credo…però…non si sa mai!
Bella la sceneggiatura, le musiche sono stupende, qualche scena risulta un pò lenta e il finale per quanto mi riguarda è un pò astratto lasciando una libera interpretazione all'immaginazione.
Film meraviglioso! Kubrick dà il meglio del meglio. Paragonabile a mio parere solo a Shining. Difficile fare un commento dettagliato, il film si presta a varie interpretazioni e sicuramente oltre alla recitazione degli attori hanno un grande valore le musiche e le raffigurazioni scenografiche
un film che si dovrebbe vietare ai minori di 18 anni, o meglio vietarlo a quelle stupide persone che si perdono il gusto di lasciarsi travolgere da un film perchè si ostinano a coglierne per forza un senso, una spiegazione. film eterno, manifesto di un'arte che rischia di svanire per sempre.
PREMETTO CHE A ME PIACE TANTISSIMO KUBRIK, MA QUESTO PER ME... NON E' IL SUO MIGLIOR FILM PER QUESTO DO UN VOTO UN PO' PIU' BASSO DELLA MEDIA. ALTRIMENTI A SHINING GLI TOCCA 13. SI E' UN FILM DI 30 ANNI FA...MA E' TROPPO LENTO, TROPPO.
Geniale, effetti speciali superbi (per l'epoca), musiche grandiose, a tratti un po' lento (sopratutto all'inizio), ma è compensato abbondandemente da un sacco di scene da cineteca.
è bellissimo sto film .... non gli ho dato 10 perkè non ho ben kapito la fine pero è bellissimo!!!!!!! forse quando ha fatto il finale kub era un po fatto di LSD lol
E' proprio vero ciò che viene raffigurato all'inizio del film: un lontano giorno un nostro antenato, uno qualunque, ha avuto l'idea: che un osso può essere utilizzato per colpire qualcosa. Deve essere andata proprio così, non c'è altra spiegazione. Uno, magari un po' più sveglio e curioso degli altri, ha fatto per primo questo collegamento che a noi sembra ovvio ma che allora era rivoluzionario: è come quando da bambini ci rendiamo conto, improvvisamente, che la figura che vediamo allo specchio siamo noi stessi. Inizia allora il cammino dell'uomo verso la conquista del mondo, lungo una strada che conduce, nei millenni, attraverso varie tappe e alla fine al desiderio di dominare lo spazio infinito. Kubrick ha la geniale intuizione di raffigurare un nostro sentimento profondo, l'anelito inarrestabile alla conquista del creato intorno a noi, come qualcosa di materiale: il monolite nero. Periodicamente questo misterioso oggetto ritorna e spinge l'umanità a nuove conquiste, come se indicasse la via per la feliciità: e così l'uomo, con la violenza, accumula senza sosta ricchezze, terre e conoscenze. Ma qualcosa non torna. L'obiettivo, la felicità, non arriva, è come una fata Morgana che si vede di lontano ma mai viene raggiunta. Fino ai confini dell'universo viene cercata dall'uomo, che ormai si trova nel pieno dominio del mondo esterno. L'uomo ormai finge di credere che la tecnica, che dovrebbe essere uno strumento per raggiungere il fine, è essa stessa il fine. E il tempo passa, l'uomo invecchia e non può farsene nulla della sua conoscenza e delle sue ricchezze: anzi, al momento culminante è lasciato solo dalla tecnica. L'ultima ora è arrivata, per l'uomo sul letto di morte, l'ora in cui ognuno di noi non può essere che solo. Già ricompare il monolite nero: questa volta esso non incita il vecchio uomo ad una nuova partenza verso chiissà dove, ma ad un ritorno, verso la terra, l'infanzia, la sfera interiore. E' questo, secondo me, il senso: il significato dell'esistenza non sta fuori, ma dentro di noi. Non sta nell'illusoria conquista di nuovi oggetti e nuovi mondi, ma nella comprensione di noi stessi e delle domande fondamentali che dal nostro interno scaturiscono: chi siamo, dove andiamo.
L' anno 0 del cinema mondiale. Sebbene penso che i migliori film di Kubrick siano quelli successivi ("Arancia meccanica" su tutti, poi anche "Barry Lyndon" e "Full metal jacket"), "2001: Odissea nello spazio" va premiato con il massimo dei voti per la rivoluzione che portò nella cinematografia mondiale. Oltre agli effetti speciali, spettacolari e innovativi per l' epoca, è da sottolineare una stupenda colonna sonora che ha fatto storia ed una regia, ancora una volta, superba che riesce a trasmettere forti emozioni. Ma partiamo con ordine. Non so quello che dicono i critici, ma per me questo film affronta la tematica della violenza, della forza, dell'omicidio. Nel primo capitolo, ambientato ai tempi dei primi ominidi, gli uomini, che altro non erano se non delle scimmie, imparano da un inquietante monolito nero (da molti raffigurato come una presenza aliena ma da me interpretato come Dio) l'arte della guerra, di uccidere, di sfruttare un osso come arma per difendere una pozza d'acqua. La violenza, come dirà poi anche lo stesso Kubrick, fa parte dell'uomo e cercare di reprimerla è come cercare di frenare gli istinti sessuali (tematica poi ampliata in "Arancia meccanica"). Così l'umanità, esercitando la violenza insegnatagli da quello strano monolito, va avanti "senza problemi" fino ad arrivare nel 2001, data simbolica di un futuro non molto lontano ma estremamente diverso dal presente, quando ricompare improvvisamente il monolito. Per far luce sull'accaduto vengono inviati su Giove cinque scienziati di cui tre ibernati. Ma non sono loro a guidare l'astronave, a dirigere i comandi c'è H.A.L. 9000, un robot dotato di intelligenza artificiale e personalità propria, fatto che porterà alla morte di quasi tutti i passeggeri. Infatti l'uomo, dotando le macchine di personalità propria, involontariamente fornisce loro anche del bisogno di violenza, come fece il monolito nero millenni orsono. Così H.A.L. che teme di essere scollegato, o in linguaggio umano "ucciso", reagisce e uccide tutti i componenti dell'astronave tranne uno, Frank Poole che, grazie a un colpo di fortuna, riesce a salvarsi. Frank, sapendo di non potersi più fidare di H.A.L., prende l'estrema decisione di scollegarlo dando origine ad una delle scene più struggenti del cinema.Si scopre infatti che il robot non è dotato solo di personalità propria, del bisogno di violenza ma anche dell'istinto di sopravvivenza che lo porta ad implorare Frank di salvargli la vita. Da notare qui che, mostrando questo grande attaccamento alla vita, H.A.L. dimostra di essere, paradossalmente, l'essere più umano dell'astronave rispetto a tutti e cinque gli scienziati di cui tre si trovano in uno stato allegorico di ibernazione. Comunque la missione deve andare avanti, con o senza H.A.L., e Frank raggiunge l'atmosfera di Giove. Al contatto con essa Frank inspiegabilmente comincia a vedere luci abbaglianti e paesaggi geologicii multicolori e finisce per sbalzato in una sala settecentescadove raggiunge prima la terza età e poi la vecchiaia. Qui si capisce l'autore del passaggio in una "diversa dimensione": ai piedi del letto su cui è sdraiato il Frank morente troviamo il famigerato monolito pronto ad effettuare un' altra trasformazione nell'umanità, simboleggiata da Frank. Alla fine troviamo Frank immerso nel liquido amiotico che ci guarda quasicon uno sguardo di superiorità. Quale sarà il nuovo potere conferitogli dal monolito? L'immortalità forse? Kubrick non ce lo dice, facendo finire il fim sulle note del "Danubio blu". Insomma è un capolavoro immortale, forse a tratti lento ma che come già detto merita il massimo dei voti per la rivoluzione cinematografica che seguì. Concludo dicendo che comunque neanch'io fui molto impressionato da questo film la prima volta che lo vidi. L'avevo trovato troppo noioso, a tratti soporifero. Ma nonostante ciò mi aveva affascinato mi aveva lasciato qualcosa nel mio subconscio che mio portò di lì a poco a rivederlo. La seconda volta capii che era un capolavoro.
Forse avrei dato 9.. ma visti gli ultimi due voti bassissimi con motivazioni del tutto prive di senso (tanti complimenti e poi voto 4.. mah..) do il massimo dei voti. Il film è un capolavoro a partire dalla colonna sonora che ha fatto epoca, con le note del Danubio blu ad accompagnare il volo delle astronavi. I significati sono di una importanza incredibile e scene "oniriche" come quella della pazzia avvolta da una miriade di luci e colori sono una della prove più vere della magia del cinema e restano per sempre nella storia.
Non mi è mai piaciuto. Insomma... .buone le idee, ottimo il finale, musiche fantastiche, ma in generale il film risulta troppo prolisso, e interessante solo per gli amanti del genere. Per dire quello che ha detto bastava soffermarsi molto meno in alcuni punti.
Vabbè l'evoluzione dell'uomo che sfocia nella violenza, vabbè il predominio delle macchine sull'uso dell'intelligenza, vabbè la rinascita attraverso la conoscenza, ma che due palle però! Mezzo voto in più solo per gli effetti speciali, vista l'epoca di uscita del film, ma era un 4 pieno
"Siete liberi di speculare sul significato filosofico di Odissea"; forse è questa la cosa più geniale del film, che è come un'opera incompiuta che viene consegnata allo spettatore perchè possa completarla nella sua mente con la sua interpretazione. Il resto è già stato detto tutto (fotografia, musiche...)
bellissimo visivamente, fantastici gli effetti speciali magnifica la scena delle scimmie....tuttavia il film è dawero molto noioso in alcune parti, eccede troppo nella lunghezza di alcune scene ragion per cui nn mi sento di dare un voto più alto.....
uno dei migliori film della storia del cinema. inutile aggiungere vuote parole a ciò che è già stato detto e scritto. grazie stanley per avercelo regalato
Daccordo con chi asserisce che è un film di fantascienza senza guerre ed esplosioni lunari, ma 5 minuti di dialogo in un film di 2 ore mi sembrano eccessivamente pochi; la parte poi delle scimmie è bella ma inquietante, e complessivamente dura troppo. Capisco la guerra che l'uomo fa con e contro se stesso, ma sostanzialmente una canna e questo film hanno avuto su di me il medesimo effetto.
é di una poesia diretta, che penetra al ritmo dei tamburi prima e a quello del valzer dopo. Una maestria incredibile nell'affrontare quest'impresa, ed una scelta abbastanza ardua come tipologia di film. é un film di "fantascienza" ma senza battaglie, o meglio, con un'unica grande battaglia: quella dell'uomo con e contro sè stesso.
Ho letto il libro ed è bello, per una volta, ricordare le immagini scelte da kubrick piuttosto che immaginarsele. Anche perchè è un libro piuttosto scarno, sembra piuttosto la sceneggiatura del film (magari poi lo è e mi prendo tanti tanti insulti) in ogni caso il finale si spiega alla grande nel libro, ed è molto bello. E il modo in cui Kubrik riesce ad esprimerlo senza pronunciar parola, lasciandoti intuire qualcosa e lasciandoti poi nella possibilità di crearlo a piacimento, è sublime.
-------------------- che rabbia che non ci saranno più suoi film! é morto Jim, è morto Jimi, è morto Stanley.... mah... povera arte.
Che dire... bastano 2 scene a gisutificare il voto... la scena della scimmia che scopre l'uso delle armi e quindi della violenza con sotto le note del così parlò zarathrustra (spero di averlo scritto bene) e la successiva ellisse con la stessa scimmia che lancia in aria l'osso e lo stacco con l'astronave che galleggia nello spazio con le note del bel danubio blu di strauss... kubrick con uno stacco fa avanzare la storia di millenni!!!!! se questa non è arte ditemi voi cosè!
Oltretutto come quasi in tutti i suoi film le musiche di accompagnamento mettono i brividi ragazzi!!! Grande Stanley rimani sempre uno dei più grandi registi di sempre.
La pellicola, a mio parere, è si di altissimo livello, ma trova il suo punto debole nel l'essere "poco" immortale! Mi spiego: ha in sè dei meccanismi e delle modalità di messinscena troppo radicate nel momento in cui è stata creata! Quell'indugiare troppo sugli effetti sonori, speciali, hanno, oggi, (ovviamente) perso quello smalto che ne facevano un film d'eccezione.
E' un punto debole il fatto che ad uno spettatore di oggi...alcune scene appaiano "necessariamente" noiose, troppo dilatate. Non si può negare che il Kubrick di oggi non avrebbe adottato certe tempistiche. Non avrebbe assolutamente potuto farlo.
E - si badi - non è così per tutti i film datati. Altre pellicole mantengono, a tutt'oggi, una freschezza impareggiabile...mi riferisco a Murnau, Chaplin, e non sono di certo posteriori a Kubrick!!!
Di tutt'altra fattura è certamente Shining, riesce a fare invidia a tanta parte del moderno (ma non troppo) genere horror/thriller!!!
Ciò che in questo film è capolavoro, come storia, è la vicenda della missione su Giove con Hal 9000 (anche perché è l'unica storia vera e propria che ci sia in questo film). Per il resto, anche se per "resto" intendo dire una piccola parte, il film è a tratti noiosetto: probabilmente Kubrick voleva più che altro stupire il pubblico con effetti visivi e sonori (straordinari per l'epoca, oggi un po' datati). Inutile scervellarsi sul significato del finale: Kubrick stesso ha detto di averlo fatto così solo per suggestionare il pubblico, e che ciascuno è libero di cogliere in esso quello che gli pare. Un grande film, capolavoro visivo, suggestivo e visionario; mi chiedo se fra cent'anni continuerà ad essere apprezzato come oggi. Forse sì, ma magari per altri motivi, più che per l'aspetto visivo (quello è difficile che sia immortale).
Film già sviscerato in ogni suo aspetto dalle critiche precedenti alla mia, ma mi preme sottolineare alcune cose: Forse in tutta la storia del cinema è il film con la migliore colonna sonora, o meglio la colonna sonora più funzionale al film. Le scene del "valzer spaziale" e quelle accompagnate da "Così parlò Zarathustra" all'inizio e alla fine andrebbero fatte studiare in tutte le scuole di cinema. Inoltre è l'unico film di fantascienza (se mi passate l'orrenda catalogazione) da me visto in cui si vede ciò che poi corrisponde alla realtà: nello spazio non c'è la propagazione del suono. Un plauso al perfezionismo di Kubrick. Vorrei poi esprimere una mia personale chiave di lettura del finale:
Kubrick viene riconosciuto come uno dei registi più pessimisti della storia, e spesso 2001 viene identificato come baluardo di tale pessimismo. Lo stesso Kubrick ha autorizzato a poter leggere il finale attraverso la conclusione del libro di Clarke ( anche se ha detto più volte che ognuno può vedere in questo finale ciò che vuole) , ovvero Bowman entra in contatto con una razza aliena infinitamente più progredita della nostra che dopo averlo fatto "adattare" in un ambiente a lui familiare (la stanza in cui invecchia e poi ritorna bambino) lo rispedisce sulla Terra con abilità nuove che lo faranno diventare probabilmente il governatore di tutto il pianeta. Questo finale secondo me però può essere visto anche in un altro modo, ovvero: Bowman può essere visto come un'allegoria di tutto il genere umano che, in un eccesso di presunzione, va a sfidare l'infinito e chi lo governa (un essere talmente superiore da poter essere chiamato dio, simboleggiato dal monolito). Nella stanza l'uomo viene "rigenerato" e gli viene data nuova linfa vitale, per rispedirlo poi sulla Terra. Ma non per diventarne il nuovo padrone attraverso l'uso della forza, ma per dare una "seconda possibilità" a tutto il genere umano dopo millenni di tempo sprecato a farsi guerre e altre cose futili. Visto sotto questa prospettiva non potrebbe essere il finale più OTTIMISTA di Kubrick, che ci vuole dire che c'è sempre una seconda possibilità e si può sempre imparare dagli errori passati e migliorare? Fatemi sapere cosa ne pensate!:)
Ho letto molti commenti su questo film. Mi rendo conto che ognuno ha la sua interpretazione e non è mai esattamente uguale a quella di un altro. Questa è la mia.
2001: viaggio alla ricerca della Verità. Qual'è il punto centrale, il tema fondamentale di 2001? Già dalla prima volta che lo vedi, intuisci che è sta nel famoso monolite nero, che te lo ritrovi sempre e quando meno te lo aspetti! Il suo significato non riesci mai a carpirlo, e quando “riesci a farlo”, sei di nuovo a punto e a capo…
La prima parte del film parla dell'ascesa dell'uomo, della sua evoluzione. Agli albori l'uomo era un animale come gli altri ma un giorno gli viene fatto un dono, il dono dell'intelligenza; e lo acquisisce tramite il contatto con questa pietra misteriosa. Nella seconda siamo invece nel futuro dove l'uomo ha raggiunto il massimo da questa sua intelligenza, è arrivato all'estremo, fino allo spazio infinito. Ed è qui (sulla luna) che ritrova il fatidico monolite, che lo perseguita e ci perseguita noi spettatori che non riusciamo a darci una spiegazione razionale, è un TORMENTO! Anche nel film l'uomo non riesce a spiegarselo.... Terza parte: missione Giove. Lo scopo di questa missione (che inizialmente non lo sappiamo) è dare ancora una risposta a questa domanda che tormenta. In questo viaggio i protagonisti sono degli astronauti la maggior parte dei quali dorme ibernata dentro a delle incubatrici (sembrano dei morti dentro alle bare); solo due di questi sono svegli e hanno il compito di controllare che HAL esegua correttamente il suo compito, anche se non ha mai commesso errori, è una macchina perfetta, l’apice della scienza, della tecnologia; più avanti, di più, l'uomo non può..... è il limite della sua intelligenza, la fine. Ad un certo punto della missione l'inaccadibile accade, l'impossibile diventa possibile e la situazione sfugge di controllo: la creazione massima dell'intelletto umano non è controllabile, le basi scientifiche di tutto il mondo, della conoscenza, si sfaldano.... si perde la sicurezza nella logica, nel razionale. Infine, dell'equipaggio si salva solo David che è riuscito a rientrare nell'astronave e a sconfiggere HAL.
David compie entrando nell'atmosfera di Giove un altro viaggio: vede cose allucinanti e bellissime, che lo sconvolgono totalmente (fa delle espressioni terrificanti!). Intanto si sono già rivisti i monoliti (più di uno) che fluttuano come satelliti intorno al grande pianeta. Giunto alla fine si ritrova in una casa stile rococò, lussuosa..... ma che vuol dire??? si chiedono tutti... un astronauta dentro questa casa nel pianeta Giove. David si rivede invecchiato che conduce una vita normale; in pochi istanti è sul letto di morte dove per l'ultima volta rivediamo il blocco nero e che subito dopo il momento della morte, trasforma David in un feto che fa ritorno sulla Terra.
Il tema centrale che permea tutto il film e sul quale gravita ogni scena ed anche la nostra stessa vita, è il medesimo: Dio. E’ un mistero che ci perseguita, come appunto il monolite nero nel film, perché rappresenta una domanda che tutti si pongono: esiste Dio?
Lo scopo del viaggio è conoscere il significato di questo oggetto misterioso. La missione di fatto fallisce dal punto di vista dell’umanità perché non riuscirà mai a scoprirlo con mezzi tecnologico-scientifici, a dare una spiegazione logica ad un qualcosa che non lo è; la fede in Dio è razionalmente illogica e una persona può conoscere la Verità solamente credendo. Dio è stato a dare l’intelligenza alle scimmie, le quali hanno saputo sfruttare questo dono fino a riuscire a dare una spiegazione a tutto, anzi a quasi tutto… C’è sempre una domanda alla quale nessuno può dare una risposta certa: cosa c’è dopo la morte?
La fase iniziale e quella dopo l’intermezzo sono terribili. Uno schermo nero con una musica agghiacciante in sottofondo… è la paura che più angoscia e atterrisce l’essere umano, e cioè che sia quello schermo nero che ci aspetterà dopo la morte, che non esista niente di ciò che ci promettano le nostre religioni.
Il pietrone rifà la sua comparsa sulla luna dove un gruppo di scienziati lo vuole studiare e capire se è di origine aliena, che, di fatto, è l’unica risposta plausibile che riescono a darsi; unica soluzione concepita da una mente che è succube della ragione, che non riesce a vedere al di là del muro del cinico pragmatismo e della materialità che inquinano la nostra esistenza, il nostro essere. Positivisti e scientisti, dobbiamo sempre toccar con mano, non riusciamo a credere senza avere delle prove fisiche; siamo talmente legati alla vita materiale, a questa ‘realtà’, che quando Dio ci dà un messaggio noi non siamo capaci di recepirlo; infatti, anche nel film, il gruppo di scienziati si mette turisticamente a farsi una foto. Il suono assordante vuole come punire la loro cecità, ottusità, bigottismo, per la totale assuefazione dell’essere umano alla logica, al tangibile, al ‘reale’.
HAL ‘impersonifica’ l’apice dell’intelligenza umana, lo strumento ‘più perfetto’ che l’uomo sia mai riuscito a creare, più intelligente del suo stesso creatore. Paradossalmente HAL ‘impazzisce’ e non riesce a portare la squadra a destinazione: la razionalità fallisce, non può darti tutte le risposte.
Questo viaggio è la metafora della vita. C’è chi, come la maggior parte dell’equipaggio, la vive ibernato, dormendo (e mi ha fatto pensare a Matrix), senza accorgersi che la vita non ha solo 3 dimensioni ma magari anche 4,5,6…. E c’è invece chi come David decide che non gli basta, non si accontenta delle sole frivolezze materiali e parte per conoscere la Verità. E la raggiunge.
Intorno al grande pianeta ci sono più monoliti, e sono tutti uguali. Le religioni sono tante ma alla fine Dio è sempre uno solo e uguale per tutte.
Ciò che accade è abbacinante, sconvolgente, scioccante, devastante e in pari misura è uno spettacolo bellissimo e allucinante, che trascende i nostri sensi….Le emozioni che una persona può provare davanti alla Verità trapelano dalle espressioni terrificanti che fa David attraversando l’atmosfera di Giove; sono così sconvolgenti che alla fine della sua esperienza, fatto ritorno alla vita comune si ritrova spaesato, dentro una casa stile rococò! ( e lo spettatore pensa: cosa diavolo c’entra?!?) L’uomo, conosciuta la Verità, non può che basire ed essere disorientato di fronte a questa ‘normale’ vita, fatta di agi, lusso, così bella all’apparenza ma così vuota di significato; e si sente appunto come si sentirebbe un astronauta che, arrivato sulla superficie di Giove, si ritrova in una casa rococò… Ricomincia di nuovo a ‘vivere normalmente’ come se niente fosse ma durante il decorrere della vita (così breve, di colpo ti ritrovi vecchio) sente sempre gli echi, degli scricchiolii… Sul letto di morte ecco che riappare il monolite ed è solo lì, in quel momento che uno sa fino in fondo. Il finale è ottimistico: la rinascita. [anche se ancora non mi sono riuscito a spiegare bene, sembra troppo banale]
Quindi alla fine il film ti induce a porti questa domanda: vuoi vivere a occhi chiusi, senza vedere tutta la luce che è intorno a te, oppure vuoi credere e quindi poi conoscere? Sappi però che se apri questa porta dopo ne rimarrai scioccato totalmente, e non sarai più come prima…