Una nave britannica in incognito nei mari della Grecia viene affondata da una mina. I "corsari" rubano un apparecchio, il sonar, capace di incredibili meraviglie. James Bond e la figlia di un archeologo assassinato si mettono sulle tracce dei cattivi.
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Quinto 007 per Roger Moore, stavolta in giro per le isole della Grecia e l’Albania in estate ed una bellissima Cortina d’Ampezzo in pieno inverno.
Proprio qui sta la prima incongruenza: com’è possibile fare il bagno in Grecia, negli stessi giorni sciare in mezzo a montagne di neve a Cortina e poi tornare in Grecia in costume da bagno? Non è la sola incongruenza, per esempio com’è possibile che il cattivo di turno sia così ingenuo da non uccidere semplicemente Bond invece che trascinarlo in acqua sperando che prima o poi muoia? Queste sono le due principali, poi la fine del capo della Spectre è tutto sommato deludente.
Nonostante tutto questo, il film è decisamente più dinamico dei precedenti Bond con Moore come protagonista ed il regista Glen, consapevole delle difficoltà dell’attore inglese nel corpo a corpo, non gli fa fare mosse troppo difficoltose, e nelle scene più spettacolari può sostituirlo con una controfigura come nel bellissimo inseguimento tra le nevi di Cortina. Grazie infatti alla poca goffaggine di Moore nelle poche e studiate scene di lotta, ai favolosi scenari greci ed ampezzani, ad un Moore sempre affascinante quando non deve prendere a pugni i cattivi e ad un ritmo decisamente più brillante rispetto ai precedenti Bond, la visione del film risulta discretamente piacevole. Sempre spettacolari i paesaggi di Bond, in questo caso le assolate spiagge greche sono veramente stupende.
Poco da dire sul resto degli attori, nessuno si distingue dagli altri, un piccolo accenno alla Johnson (ballerina e pattinatrice), sempre molto sorridente e solare, ma da qui a considerarla una brava attrice ce ne corre, ed alla Bouquet (bond-girl), la quale saggiamente si appoggia totalmente a Moore risultando addirittura più che sufficiente, ma si vede benissimo che più di così non riesce a fare.
Uno dei migliori Bond di Moore assieme a Operazione spazio, da guardarlo ignorando gli effetti speciali decisamente antiquati rispetto ai giorni nostri.