caccia al killer: ted bundy (2021)

film che ha un non so cosa di vagamente televisivo, forse il montaggio , forse la recitazione non troppo convincente , forse la meccanica della storia troppo didascalica poco approfondita soprattutto sul Bundy interiore che ne spieghi il percome e perchè fa quelle cose .
Tuttavia qualche momento di spavento c'e' e il film alla fine è godibile quel che basta per terminare la visione

Ennesimo film su uno dei più tristemente noti serial killer della storia. Le malefatte di Ted Bundy vengono qui rappresentate con una pellicola che è per lo più indagine delle forze dell'ordine e le parti in cui il maniaco colpisce sono un vero e proprio thriller, magari anche romanzate e macabre al punto giusto. Tuttavia l'utilizzo dei veri nomi delle vittime, le date e la ricostruzione di alcuni dei suoi più famosi delitti rendono il tutto anche film-dossier. Inquietante il modo in cui Bundy riusciva a carpire la fiducia delle sue prede od il suo delirante discorso passato alla storia, rilasciato prima dell'esecuzione. Purtroppo il film, dotato comunque di buoni momenti di tensione, cade nella seconda parte dove la sceneggiatura ad un tratto pare andarsene per conto suo: troppo spazio viene dato al massacro delle studentesse nel dormitorio, con alcune parti che risultano anche noiose e sequenze troppo simboliche da sfiorare il paranormale; in più c'è l'anacronismo di posticipare questo delitto dopo l' ultimo femminicidio di Bundy. Poi benchè il film sia ambientato negli anni '70 viene posta in essere una attualizzazione in nome del femminismo e della parità di genere tanto di moda oggi con conseguenti discorsi circa il sessismo. Chad Michael Murray nel ruolo di Bundy non rende quasi per niente. Magari sbaglio io ma non mi sento di dargli più della sufficienza.