Harry Caul è un esperto internazionale di sorveglianza, ma ha tendenze paranoidi: viene indotto ad una crisi di coscienza quando inizia a sospettare che la coppia che sta spiando sia nel mirino di un killer…
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Malgrado l'eccellente interpretazione di Hackman rimane un film di una noiosità insopportabile. Udire e riudire infinite volte la stessa conversazione è snervante. Nessuna azione, nessuna suspance, colonna sonora, quando c'è, noiosa allo stremo. Irritante.
Capisco l'autorialità e la sofisticatezza della regia, la grande caratterizzazione psicologica del personaggioe e l'altrettanto grande interpretazione di gene hackman...PERO' questo film è una mattonata nei c******i che prosciuga la pazienza e l'attenzione; al termine della visione mi sono sentito esausto, il che non è un grande indice di coinvolgimento direi... Anche se la durata del film è inferiore alle 2 ore, mi è sembrato di stare davanti allo schermo per il doppio del tempo...non finiva più insomma. Personalmente non lo consiglierei ad uno spettatore medio soprattutto se abitutato a guardarsi i film contemporanei...a meno che non si beva 2 o 3 caffè prima di mettersi a vederlo. La sufficienza è di rispetto...ma non meritata, a meno dal mio punto di vista.
Guardo la media su IMDB e mi dico: "Uao...devo assolutamente recuperarlo questo film del grande Coppola" (8.1 e nella top 250 del sito). Leggo la trama e la recensione sul Mereghetti e penso: "è il momento che cominci a cercarlo" (votazione massima e trama degna di un grande giallo/thriller). Vedo la media su Filmscoop con relativi commenti e ne ho la conferma: "stasera mi guardo questo".
Mezz'ora e non succede niente. Un'ora e non succede niente. Un'ora e mezza...comincia ad accadere qualcosa....ah no mi sbagliavo. Due ore..."oh mamma cosa succede?? Ah...è finito! Mah!!!" -.- Noioso, lento e inconcludente. Le uniche cose positive sono la regia, l'interpretazione di Hackman e la fotografia del grande Walter Murch. I casi sono 2: o è il film più sopravvalutato di tutti i tempi, o io non l'ho capito. In quest'ultimo caso è gradito qualunque chiarimento.
Un uomo solo pone in contrasto il suo lavoro con i suoi principi etici e si ritrova in un incubo terribile senza via di scampo, dove solo un pò di musica potrà alleviarne il dolore. Le vite degli altri per Harry sono lo strumento che lo fanno sentire vivo e poco importa se l'unica vita che non riesce a controllare è proprio la sua.
Bellissimo film di Coppola, il suo lavoro più intimista, un'analisi umana perfetta senza mai allontanarsi dal suo obiettivo e senza mai cercare inutili patetismi.
Ci sono certi film che ti catturano, ti penetrano, ti entrano nelle viscere e non sai spiegartelo. Mi è successo raramente, e "La conversazione" di Francis Ford Coppola fa sicuramente parte di quello sparuto gruppo di opere cinematografiche che ha avuto su di me questo effetto, perchè mi ha illuminato su una verità incontrovertibile: che la realtà è, invero, molto più complicata, articolata e sfaccettata di come si presenta superficialmente ai nostri occhi. Detto ciò, preferisco fermarmi qua e non aggiungere altre parole che, per quanto mi riguarda, risulterebbero soltanto superflue.
Finchè siamo noi a spiare va tutto bene o quasi(la finestra sul cortile),
ma cosa succede quando qualcuno scava nell'intimità , sorvegliandoci a nostra insaputa,e non alla "grande fratello" per intenderci....
e cosa accade quando un uomo del calibro di Harry Caul esperto internazionale di intercettazzioni numero 1 del settore,spione per eccellenza viene spogliato e messo a nudo nel suo lavoro,e della sua banale e vuota esistenza.
Grandissimo Thriller appassionante diretto da Coppola con un Hackman davvero intenso, stupende le musiche.
Thriller intimo ed angosciante dai connotati insoliti. La metodica solitudine di Harry Caul, il protagonista, è invasa dalle parole di una coppia di amanti, un continuo tormento che lo porterà a riconsiderare la propria professione e, con essa, la propria vita; Coppola ed Hackman (straordinario) rendono con intensa partecipazione il dramma di Harry, trascinando con sè anche le certezze dello spettatore ed amplificando così la potenza del bel finale.
Commentando "Blow out" di De Palma ho letto un commento che faceva riferimento a questo film. Io l'ho trovato di una lentezza e noia impressionante. Anche lo stesso finale un pò a sopresa (ripreso in "La promessa") decade di fronte a un ritmo così lento. Ultima cosa: non è nè un giallo nè un thriller (la tensione è sotto lo zero): è un film drammatico che magari ai tempi poteva essere innovativo ma ai giorni nostri risulta datato. Non mi è proprio piaciuto!