lamb (2021)

Piatto. Impossibile da rivedere. Finale buttato a mare.
La solita bravura della Rapace non basta a slavare questa opera strana dove alla fine succede ben poco.

Se non si dà una connotazione precisa delle dinamiche che si vuole raccontare il rischio di dare alla luce un prodotto amorfo, senza capo nè coda, è molto alto.
Che cosa rappresenta questo LAMB, opera prima di Valdimar Jóhannsson? Una metafora sulla vita? Un quadro psicologico sull'elaborazione del lutto? Un fantasy che pesca dal folklore scandinavo? Un dramma esistenziali di una coppia isolata dal mondo che cerca di dare un senso alla propria vita? Un semplice fanta-thriller sul tema della vendetta, per la serie: occhio per occhio? Una campagna di sensibilizzazione sugli allevamenti caprini?
Qualunque cosa sia, questo LAMB è raccontato con un lentezza esasperante, dove non accade quasi nulla di rilevante, eccetto un paio di eventi cardine su cui incentrare un racconto interpretato degnamente ma difficile da mandare giù senza affanni e sicuramente incapace di invogliare a una seconda visione.
Un film forse non per tutti...certamente non per me.