Nei giorni del golpe (1973) di Pinochet in Cile scompare un giovane cittadino USA. Il padre, uomo d'affari, lo cerca disperatamente con la nuora. Inutilmente. Si fa strada l'ipotesi che sia stato eliminato come scomodo testimone dell'aiuto dato dagli americani all'esercito golpista.
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Basato su un fatto realmente accaduto, un triste e straziante dramma politico in cui Gavras ci sbatte in faccia il colpo di stato di un paese del sudamerica senza censure e con un impegno civile e morale talmente vicino alla verità da renderlo spaventosamente reale e spettacolare (e più credibile, come diceva qualche utente sotto, di un telegiornale). Tuttavia mi aspettavo qualcosina di più. Forse se avesse analizzato ancora più a fondo la disperazione e il rapporto padre-figlio, invece di dar spazio a tutto l'intrigo politico, avrebbe funzionato meglio (per me). Non importa, rimane comunque un'ottimo film ed un forte pugno allo stomaco dello spettatore. La sceneggiatura è perfetta, le disturbanti e commoventi immagini parlano da sole (le scene allo stadio e all'obitorio sono devastanti), e le musiche di Vangelis trasmettono una carica di emozioni indescrivibile, soprattutto il doloroso tema principale. Cinema impegnato, scomodo e coraggioso. Da vedere nel modo più assoluto. Un 10 pieno (che è troppo poco) alle eccellenti interpretazioni di Lemmon (di una bravura soprannaturale) e Spacek.