Un percorso misterioso, dove la realtà si confonde con il mistero, il sogno, l’amore, la morte... Una macchina procede lentamente nella famosa Mulholland Drive con a bordo una bruna fatale. La donna non è sola, qualcuno le sta puntando addosso una pistola. Ma il destino è più veloce, dalla direzione opposta, spunta un bolide che travolge la vettura.
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Altra dimostrazione dell'immenso genio di Lynch... Qui la regia è pazzesca (forse la sua migliore prova), ma la sceneggiatura non è da meno... Peraltro malgrado il film sia criptico è molto più comprensibile e lineare di per esempio Strade Perdute... Ottimo il cast (la Watts è incredibile e recita in maniera superba), e alcune scene sono davvero da lasciare senza fiato...
La prima volta che l'ho visto confesso....ci ho capito una mezza mazza! Sinceramente con qualche aiuto non l'avrei capito tutto nemmeno la seconda! E' stato il mio primo film di Lynch...davvero un botto!
Come ha dichiarato lo stesso Lynch "non cercate di capirlo, ma fidatevi dell'intuizione", ed effettivamente l'unico modo per fruire pienamente di questo autentico capolavoro è semplicemente quello di sedersi e lasciarsi andare alle splendide e suadenti immagini, alla musica, parte integrante di questo incredibile viaggio lynciano. In effetti cercare a tutti i costi di seguire e interpretare la trama è del tutto superfluo, almeno la prima volta il consiglio che posso dare è quello di lasciarsi trasportare dalla spirale di eventi che si susseguono in questo vero è proprio trip allucinatorio nel quale il sogno si confonde e reinterpreta la realtà e viceversa. Le oltre 2 ore di pellicola non solo non stancano, ma anzi alla fine potrebbero addirittura sembrare troppo poche tanto è meravigliosa la regia, grandi gli attori, perfetto il montaggio, stupenda la fotografia! Personalmente il DVD l'ho consumato a furia di vederlo, non tanto per capirne la trama (comunque compresa nella sua interezza dopo la terza visione) ma per il puro piacere di vederlo, perchè questo è Mulholland Drive, puro godimento! Non mi dilungo sulla trama già abbondantemente sviscerata da Banchelli con il quale concordo pienamente in quanto giunto grossomodo alle medesime conclusioni, anche se comunque continuo a sostenere che anche senza capirne nulla alcunché viene a mancare a questa incredibile pellicola, un vero must non solo per gli appasionati di Lynch, ma per qualunque appasionato di cinema in generale! Forse come voto 10 risulta anche poco...
Prima di commentare questo film dovrei autoflagellarmi. Infatti alcuni di voi sapranno che ne avevo precedentemente parlato piuttosto male, dicendo che si trattava della solita minestra di Lynch, che ormai non riusciva a proporre più nulla di nuovo e stimolante.
Ebbene mai come quella volta mi sbagliai. Ieri ho rivisto questo film incuriosito dal fatto che molti lo considerano un capolavoro e devo ammettere di aver rivalutato completamente il mio giudizio. Non so in che condizioni avessi visto il film la prima volta, ma mi ero sbagliato del tutto: Mulholland Drive, alla mia seconda visione, è decisamente un'altra cosa. Un bellissimo sogno, una bellissima storia d'amore e di morte, un viaggio allucinante nella mente fumosa e sfuggente, nella follia e nella disperazione.
Ancora una volta una bellissima storia con protagonista uno splendido personaggio femminile.
ho visto il film in 2 parti (cause forza maggiore) con la seconda parte che inizia proprio dall'apertura del cubo (mandandomi decisamente in confusione... )
diciamo che lynch dev'essere un tipo decisamente geniale nella sua follia...
alla fine con l'aiuto di qualche info da internet (un po' frustrante per il mio "orgoglio cinefilo"...) sono finalmente riuscito a completare il puzzle di questa storia basata sui sogni, odio, amore e morte di cui mi mancavano alcuni pezzettini...
bigna essere piuttosto malati x fare un film del genere, ma x il resto la pazzia puo portare alla genialita, e lynch è un pazzo geniale (o un genio pazzo? vabbè). senza leggere commenti, recensioni o spiegazioni il film puo risultare forte come un mal di testa, ma alla comprensione, "tutto" diventa + chiaro e fa venire voglia di guardare e riguardare il film cercando in ogni scena di capire il messaggio o + semplicemente significato che manda. bellissima naomi (altro lesbo come in femme fatal), ambientazioni deliranti
consigliato ai masochisti o a chi piacciono i film complicati
Fantastico!! semplicemente fantastico.. l'ho visto 2 volte per carpire ogni singola sfumatura. Intriso di simbolismi e metafore, onirico, e psicologico merita un ottimo voto. Fotografia e regia eccezionali. W Lynch! Attenzione! non è per tutti!
Film completamente schizofrenico, degno del miglior Lynch; doveva essere una serie TV, è diventato 1 film. Un intreccio incredibile e coinvolgente, atmosfere noir e humour surreale; attori semisconosciuti ma veramente notevoli, lo consiglio vivamente a chi non l'ha visto.
Non è il mio Lynch preferito, e non so nemmeno spiegarmi il perchè visto che si tratta di un film decisamente rivolto al ns inconscio. Forse perchè, nonostante si tratti di una storia completamente diversa, lo associo (subconsciamente) a Twin Peaks. Ad ogni caso Lynch è uno dei pochi registi che riesce a rendere simboliche le immagini, al pari di un Breton o un De Chirico. E rendere in immagini mobili qualcosa presente solo nel sogno è cosa da geni.
In effetti è decisamente sconvolgente (anche se io ero già piuttosto sconvolto in partenza), tuttavia risalta più sconvolgente la banalità della realtà rispetto alla follia del sogno. Anzi, l'interpretazione che gli avevo dato prima di leggere il commento di Banchelli era proprio basata sull'intersezione frenetica del mondo reale con quello fantastico, dove si potrebbe (restando nel surreale) adattare il "mondo reale" come quello degli attori come VIP che festeggiano al party mentre il "mondo fantastico" viene a rappresentare (sottoforma di sogno) quello che in realtà è il cinema, ovvero una distorsione funzionale della realtà, quindi tutti gli eventi sognati-inventati da Diane/Betty e dove tutti gli "attori" recitano la loro parte. Se ponessimo questi come punti focali, la rappresentazione o la giustificazione degli eventi come reali o immaginari scenderebbe in secondo piano lasciando spazio alle simbologie celate dalle evidenze come, ad esempio, l'inevitabile avverarsi dei presentimenti e delle paure (vedi l'uomo del bar ossessionato dall'incubo), come l'ambiguità e l'opacità d'animo di chi popola quel mondo e si ricicla sempre e sempre (vedi Camilla prima lesbica poi etero, vedi gli attori viscidi vecchi e lampadati, vedi i registi che parlano a comando come strumenti nelle mani dei produttori). Non a caso, se vogliamo esagerare, gli unici personaggi "limpidi" nella loro cattiveria o inutilità sono l'assassino, la tizia con cui Diane ha scambiato l'appartamento e il tipo moro con l'incubo del bar (che muore di paura)... personaggi di contorno, sicuramente, ma che rappresentano il legame con la VERA realtà: quella al difuori di Holliwood. In sostanza un insieme di eventi atti a creare una storia che non sia ne reale nè fantastica ma entrambe le cose...anzi, una storia in cui non conta tanto la realtà degli eventi, quanto il loro senso reale (minchia che giro che sto facendo!) nel mondo reale...il mondo dell'assassino, per intenderci. La mia era un'interpretazione piuttosto semplicistica: rimanevo sul surreale come strumento diretto per denunciare il lercio mondo di fate che si chiama Holliwood...insomma, non è un caso secondo me che il mondo rappresentato sia effettivamente quello di attori, registi, produttori e mafiosi. Questa era la mia opinione.
...poi, però ho letto il commento di Banchelli e mi sono chiesto: <<che faccio, la dico o non la dico? Massì, diciamo 'sta ******* e vediamo che succede!>>.
Disse Fellini in una intervista: 'io non voglio dimostrare niente con i miei film, io mostro'. Credo che sia lo stesso spirito che adotta Lynch nel girare i suoi film, fa lavorare l'inconscio e noi spettatori ci abbandoniamo a gustare immagini di tale bellezza e a vivere sensazioni che solo Lynch e pochi altri ci riescono a dare. Grandissimo film.
siccome Lynch dice di guardare i suoi films e non farsi domande, io non me ne faccio. ho letto la recensione di banchelli ed ha aperto a me mondi nuovi: avevo pensato all'ipotesi sogno, ma avevo optato per uno stream of consciousness mentale in cui camilla era la persona che diane voleva essere, dunque la sua donna ideale. ho respirato aria di twin peaks ma non basta, mi ha confuso precchio forse non era giornata.
Ecco il senso del film:Diane Selwyn (interpretata da Naomi Watts, l’attrice bionda) arriva a Los Angeles proveniente da Deep River, Ontario che, come lei stessa la definisce, è una piccola città: non certo il posto ideale per una giovane attrice lesbica con l’ambizione di sfondare nel cinema. Non essendo supportata dai genitori nel suo tentativo di diventare una stella di Hollywood, Diane (come spiega a CoCo) ha usato l’eredità di sua zia (anch’essa inserita nell’industria del cinema) per finanziare il suo trasferimento da Deep River a Los Angeles. A Los Angeles Diane partecipa all’audizione per il ruolo di protagonista in un film intitolato “The Sylvia North Story”. Si tratta di un musical ambientato nel 1950 diretto da un certo Bob Brooker. Diane vuole veramente questa parte e si sente la candidata ideale per il ruolo, forte anche del fatto di avere vinto a suo tempo una gara di ballo. Tuttavia non fa colpo sul regista e questi assegna la parte a Camilla Rhodes (interpretata da Laura Harring, l’attrice mora). E’ quindi sul set di questo film che Diane e Camilla si conoscono e divengono amanti. Lo stile di vita modesto di Diane ci lascia intendere quanto faccia fatica ad ottenere parti ed è per questo che Camilla si offre per aiutarla ad averne alcune minori in qualche altro film. Sfortunatamente per Diane, Camilla incontra Adam Kesher, un giovane regista di successo, e si innamora di lui. La conseguenza è che Camilla gradualmente esclude Diane dalla sua vita. Diane viene invitata ad un party a casa di Adam Kesher su Mulholland Drive..il suo viaggio verso la casa viene però interrotto da Camilla che la accompagna a destinazione. Diane è scossa dall’atteggiamento di Camilla al party, infatti questa flirta con Adam e bacia un’altra donna davanti ai suoi occhi. L’alienazione di Diane è poi spinta ai massimi livelli dall’anziana madre di Adam, CoCo, che le porge domande sulla sua vita e sul suo background, domande alle quali Diane risponde in modo imbarazzato dal momento che le fanno ricordare i suoi fallimenti nel tentativo di sfondare ad Hollywood. Tutto ciò ha come effetto di accrescere il risentimento di Diane nei confronti di Camilla, Adam e più in generale di tutto il business cinematografico di Hollywood. Quando Adam e Camilla annunciano il loro fidanzamento, Diane fatica a mantenere l’autocontrollo, e i suoi occhi girano introno alla stanza: in questo modo vede fugacemente alcune figure presenti come il cowboy, l’attraente bionda, alcuni personaggi simili a dei gangster e CoCo. A questo punto Diane decide di assumere un assassino, e lo fa presso il Winkie Caffè, su Sunset Blvd.. Diane vuole che lui uccida Camilla Rhodes. Ci sono sei importanti elementi in questa scena: 1. Il Winkie caffè stesso e quello che rappresenterà 2. L’assassino 3. la fotografia di Camilla (sempre interpretata da Laura Herring) accompagnata dalla frase: “E’ lei la ragazza” 4. La borsa dei soldi 5. La chiave blu 6. L’uomo coi capelli scuri vicino al bancone A seguito di questo incontro Diane ritorna a casa e si addormenta…l’inizio del suo sogno è di fatto l’inizio del film… La prima immagine che ci viene proposta è relativa al successo ottenuto da Diane in una gara di recitazione nella quale appaiono i suoi genitori (orgogliosi) posizionati in piedi al suo fianco. Adesso riceviamo un veloce flash-back della realtà, infatti si vede un passaggio di camera sul letto su cui sta dormendo Diane, il respiro amplificato indica che è nel bel mezzo di un sogno. Torniamo poi al sogno con la scena in cui Laura Herring (Camilla nella realtà, come abbiamo detto) viene condotta in auto nella stessa parte della Mulholland Drive dalla quale Diane si era diretta al party. Il tragitto viene interrotto nel medesimo punto e la reazione di Camilla rispecchia quella che era stata di Diane nella realtà (“questa non è la nostra fermata”). Ora appare per la prima volta nel sogno un riferimento all’assunzione da parte di Diane dell’assassino, tale riferimento è rappresentato dall’autista che tenta di uccidere Camilla. Tuttavia la fantasia di Diane non permette che ciò accada…capita quindi un incidente stradale in cui rimangono uccisi gli assassini ma non Camilla che fugge. Seguono una serie di sequenze che mostrano il disorientamento e la paura di Camilla. Camilla decide poi di infilarsi in una casa dove una signora coi capelli rossi si sta preparando per un lungo viaggio (scopriremo più tardi che questa donna è Ruth, la zia di Diane che nella realtà è morta). La scena successiva ha luogo da Winkie Caffè ed è fonte di molta confusione per lo spettatore del film. L’uomo con i capelli scuri che era in piedi vicino al bancone quando Diane ha assunto l’assassino sta raccontando ora ad un conoscente un incubo che recentemente lo tormenta. Tale incubo ha luogo sempre nel ristorante e riguarda un uomo mostruoso nascosto dietro il ristorante stesso. Apparentemente l’uomo con i capelli scuri, esasperato ed atterrito dall’incubo, si è recato da Winkie allo scopo di verificare l’effettiva presenza di quel mostro. Così i due uomini (l’uomo con i capelli scuri e l’amico) si incamminano sul retro e scoprono che la grottesca figura si trova effettivamente lì. Questa scena simboleggia il fatto che è impossibile fuggire dalla realtà, infatti l’orrore è per l’uomo con i capelli scuri presente tanto nel sogno quanto nella realtà. Lo stesso succede a Diane visto che la sua realtà è il fallimento ed anche la sua fantasia sarà caratterizzata dal fallimento: è la realtà che forgia le fantasie…il mostruoso viandante rappresenta questo. Le scene che hanno luogo da Winkie sono una metafora della realtà, in questo film. La scena seguente è quella di Diane che arriva a Los Angeles. Ovviamente siamo sempre nel sogno e si tratta di una idealizzazione di se stessa (luci scintillanti, soft music e dialogo sobrio ce lo indicano chiaramente). Inoltre Diane si ri-nomina “Betty” ed è qui accompagnata dall’anziana coppia già vista in precedenza (ovvero i genitori, che qui vengono considerati come due persone qualsiasi incontrate casualmente in viaggio), coppia che le porge gli auguri per il suo lavoro di attrice nella quale vuole sfondare. Anche questa scena è disseminata di elementi che hanno radice nella realtà, come ad esempio il fatto che i due coniugi ridono alle spalle di Betty una volta averla lasciata: ciò simboleggia il presentimento dei genitori circa il fallimento di Diane, motivo per il quale l’avevano scoraggiata riguardo al trasferimento ad Hollywood). Ci ritroviamo poi nell’appartamento nel quale Camilla è nascosta…quando Betty arriva viene accolta con calore da CoCo, che nel sogno di Diane si presenta come un personaggio molto materno e disponibile. Betty va alla scoperta del “magnifico” appartamento fino a che trova Camilla nel bagno. Camilla le spiega di essere rimasta coinvolta in un incidente ma di non ricordarsi nulla a parte questo. Camilla adotta il nome di “Rita”, prendendo spunto dalla locandina di “Gilda” (con Rita Hayworth, per l’appunto) che è appesa al muro. A questo punto Betty ci dà una mano a capire quello che sta succedendo implicitamente nel film, quando dice: “sono arrivata qui da Deep River, Ontario, ed ora mi trovo in questo posto da sogno”. Rita si sente debole e Betty gentilmente si offre di darle una mano. E’ evidente come Diane stia cercando nella fantasia di tramutare in positive le cose negative della sua vita reale: ha creato nuove identità per se stessa e per la donna che ama e si è costruita una promettente carriera di attrice; inoltre sta per sognare cose negative sulle persone che hanno avuto un ruolo attivo nei suoi fallimenti della vita reale, ovvero Bob Brooker ed Adam Kesher. Si materializza così un meeting tra Adam, il suo team di produzione e il gangster che era presente al party di Adam. In questa bizzarra scena i gangsters estraggono una foto di una attraente bionda (alla quale viene attribuito il nome di Camilla Rhodes, che nella realtà come abbiamo visto è della mora), e dicono al team di Kesher che “è lei la ragazza” (la stessa frase pronunciata da Diane al killer da Winkie). Adam rifiuta di assumerla nel cast ed abbandona sdegnato il meeting. Il rifiuto di Adam ha come conseguenza che i gangsters fanno interrompere il suo progetto e quando questi torna a casa trova la moglie intenta ad amoreggiare con l’uomo che pulisce la piscina (in realtà Adam è divorziato, ma allo scopo di distruggerne la vita Diane ne ha creato questa immagine). L’inesorabile rovina in cui è caduta la vita di Adam è inframmezzata da una sequenza comica nel quale il killer combina un buffo pasticcio nel tentativo di portare a termine un omici***: Diane crea questa scena a causa della segreta speranza che questi fallisca nel suo intento nei confronti di Camilla…infatti lo vediamo anche chiedere ad una prostituta notizie di Camilla e questo rassicura Diane che il killer sta cercando nella direzione sbagliata. Nel frattempo Betty si è resa conto del fatto che Rita in realtà è sconosciuta a sua zia e scopre che l’incidente ha fatto dimenticare a Rita la propria identità. Nel tentativo di scoprire chi è Rita in realtà e cercando di individuare qualche modo per identificarla, si accorgono che nella borsa di Rita non c’è altro che soldi divisi in mazzette ed una chiave blu. Vediamo come tutte queste immagini che stiamo descrivendo abbiano un forte richiamo nella realtà, e nella fattispecie nella scena in cui Diane assume il killer: abbiamo infatti l’assassino stesso, la foto accompagnata dalla frase “è lei la ragazza”, il danaro, la chiave e la consapevolezza che il vero nome di Rita non è Rita. Diane nasconde la roba di Rita in una cappelliera: Rita improvvisamente ricorda che la sera dell’incidente stava viaggiando sulla Mulholland Drive. Betty vuole saperne di più e decide di chiamare la polizia “anonimamente…come nei film…fingendo di essere qualcun altro”, e questo è un altro indizio che ci viene dato per capire la struttura del film. Le due donne chiamano la polizia dal chiosco di fronte a Winkie prima di entrare nel locale. Nuovamente Winkie provoca una collisione tra la realtà ed il sogno quando la cameriera, che si chiama Diane, fa ricordare a Rita il nome “Diane Selwyn” (che naturalmente nella realtà è il nome di Betty). Ritenendo che Diane Selwyn sia dunque il nome di Rita, la trovano nell’elenco del telefono ….quando chiamano il numero Rita non riconosce la voce della donna che risponde. Decidono quindi di recarsi all’indirizzo il giorno seguente. Nel frattempo Diane continua ad immaginare la vita di Adam Kesher travolta in una spirale di eventi negativi. Ha preso residenza in un hotel di basso profilo in periferia e Cookie, il proprietario, lo informa che è in bancarotta. Inoltre la segretaria gli comunica che si deve incontrare con un misterioso personaggio chiamato “il Cowboy” (di nuovo il richiamo alla festa). E’ chiaro che Diane intende descrivere che la vita di Adam è nelle mani di forze che agiscono al di là del suo controllo. Adam si incontra con il Cowboy in preda ad uno stato di completa confusione , è ansioso di capire “cosa diavolo sta succedendo” (un po’ come chi guarda il film…). Il Cowboy lo informa che deve ripensare all’assunzione della ragazza che non aveva voluto. E’ evidente che la vita di Adam passa dalle pressioni dei gangsters a quelle del Cowboy: in sintesi non è sotto il suo controllo. Con questa scena sicuramente Lynch vuole anche fare un riferimento a quanto l’industria cinematografica di Hollywood sia soggetta alla corruzione ed alla piaga dei favoritismi. Di nuovo la realtà entra nella fantasia di Diane la sera prima che Betty e Rita visitino l’appartamento di Diane Selwyn. Ciò accade quando la visionaria Louise Bonner dice “qualcuno è nei guai” e quando Betty prova a replicare con gentilezza “non ti conosco, io sono Betty, la nipote di Ruth” Louise le risponde: “non è vero, non lo sei..”. Sono poi interrotte da CoCo che segnala a Betty un’audizione per uno sceneggiato (un allusione a come I genitori proteggono I figli dagli incubi e li rassicurano, d’altro canto CoCo nel sogno è presentata come una figura molto materna), ma prima che la scena finisca Louise dice: “No. Ha detto che è qualcun altro ad essere in pericolo”. Si riferisce evidentemente al fatto che è Rita ad essere nei guai: infatti il personaggio che nella realtà rappresenta Betty, ovvero Diane, ha commissionato l’omici*** di Camilla, il personaggio che nella realtà rappresenta Rita. Nella scena successiva, Betty e Rita recitano insieme prima dell’audizione di Betty: si tratta di un’idealizzazione della parte di Betty. Ciò è dimostrato dal fatto che Rita è pessima mentre Betty è superba…ciò rivela l’amarezza da parte di Diane di essere stata sopraffatta da Camilla nell’assegnazione della parte nel film “The Sylvia North Story”. Betty si reca all’audizione: qui vediamo la sua percezione di Bob Brooker, l’uomo al quale nella realtà non era piaciuta. Egli infatti sta dirigendo uno sceneggiato di quarta serie per la tv e viene presentato come un pretenzioso idiota. Di nuovo Betty esegue una performance straordinaria ed ha la fortuna di essere notata da un agente talent-scout che le offre un’audizione per una parte in “The Sylvia North Story” (che nella fantasia è diretto da Adam Kesher). Sulla strada per l’audizione scopriamo che il produttore dello sceneggiato era un amico della zia di Betty…ciò dimostra che Diane avrebbe voluto che sua zia la aiutasse nei propositi di sfondare nel cinema ad Hollywood ed anche la mancanza di supporto ricevuto dagli altri componenti della famiglia. All’audizione, nonostante le sue credenziali fossero eccellenti (abilità di recitazione e talento nella danza) per avere la parte, la corruzione dell’industria cinematografica le impedisce di aver la parte (sappiamo infatti che tale parte è già assegnata alla ragazza segnalata dai gangsters)..è chiaro che anche qui I fallimenti della sua vita reale sono presenti nel sogno. Betty ritorna da Rita e le due si recano all’appartamento di Diane Selwyn, dove scoprono che Diane e la vicina hanno scambiato le reciproche abitazioni. Entrano nel nuovo appartamento di Diane e scoprono un corpo nella camera da letto (una premonizione di ciò che sta per accadere nel finale del film). Il ritrovamento del corpo sconvolge Rita, mentre Diane rimane relativamente calma e cerca di rassicurarla. Quando le due ritornano all’appartamento di Ruth, Rita comincia a tagliarsi I capelli…Betty di nuovo cerca di calmarla dicendo:”So cosa devi fare, lascia fare a me” e acconcia I capelli di Rita corredandoli con una parrucca bionda. Diane qui sta cercando in tutti I modi di rimanere nella finzione del sogno, nascondendosi dalla realtà nel sogno stesso. Sfortunatamente per Diane la susseguente sequenza con il coinvolgimento emotivo che la contraddistingue, ovvero la scena d’amore tra Betty e Rita, fa emergere in Diane il senso di colpa per le sue azioni, gettando le basi per la scena nel Club Silencio (la scena centrale del film). Il Silencio è un club notturno situato in una zona malfamata di Hollywood. Qui Lynch evidenzia la natura fantasiosa degli eventi inserendo frasi come “non c’è orchestra”, “se vogliamo sentire un clarinetto, ascoltiamo..” , “è tutta un’illusione” , infine suggella il tutto con la versione di “Crying” in spagnolo. In questa scena le due amanti sono rappresentate mentre si abbracciano strette con le lacrime che solcano I loro volti: le due, al pari del pubblico che guarda il film, si stanno rendendo conto di essere parte di una fantasia che però sta per terminare. La scena inoltre stigmatizza una volta di più l’Hollywood system: infatti l’immenso talento della cantante spagnola è apprezzato solo in un posto miserabile come questo Club. Betty poi scopre nella borsa una scatola blu (rappresentazione del mondo dei sogni) la cui serratura si adatta perfettamente alla chiave di Rita. Ritornano all’appartamento di Ruth e Betty scompare (la fantasia di Diane si sta disintegrando). Rita apre la scatola e la cinepresa si inserisce all’interno della scatola stessa. Ci ritroviamo nella medesima stanza, ma ora anche Rita è scomparsa…la zia Ruth mette la testa nella stanza e la osserva: la stanza non è stata vissuta, cioè nulla di ciò che abbiamo visto vi è accaduto. Diane capisce così che nessuna delle sue fantasie si è effettivamente verificata, tuttavia sta ancora sognando perché in realtà la zia Ruth, come sappiamo, è morta. E’ effettivamente perfetto che Diane termini il suo sogno con un’immagine della zia Ruth, dal momento che in origine è stata proprio l’eredità di quest’ultima ad offrirle l’opportunità di provare a vivere la sua ambizione. Il sogno termina definitivamente con un’immagine del Cowboy (che rappresenta una figura di comando, nella fantasia) che dice a Betty di svegliarsi (“è ora di svegliarsi”). Quando Diane, nell’atto di sollevare il portacenere, nota la chiave blu sul bordo del tavolo, gli eventi reali le tornano tutti in mente e capisce che l’omici*** che ha commissionato è stato portato a termine. Ciò, dopo un attimo di smarrimento, le fa perdere il controllo. Diane visualizza il mostruoso viandante con la scatola blu (una rappresentazione del fallimento e dei sogni, con il fallimento in posizione predominante) e la terribile allucinazione dei genitori. A seguito di ciò, corre nella sua stanza e si uccide, lasciando il proprio corpo in uno stato simile a quello che avevamo visto nel sogno.
Non tutto si può spiegare razionalmente ma ciò non significa che non sia reale; gli affetti, i desideri più profondi sono cose reali ma sono anche razionali? Questo film vive sul filo dell'inconscio, perchè mai dovrebbe essere così lineare? Eppure nessun critico ha avuto nulla da dire a Joyce per "penelope" nell'Ulisse. Il film non è sconclusionato: la chiave del film è sotto i nostri occhi , la domanda è Cosa aprirà. La risposta non è lasciata al caso, la scatola appare al Teatro, si rappresenta la finzione, c'è musica (reale) ma non c'è la banda, la cantante muore (è reale) ma la sua voce continua a cantare. Non è realtà miscelata a finzione, è realta e basta... solo che spesso la realtà non è lineare come vorremmo che fosse ma è tortuosa come Mulholand Drive.
ma ancora non avete captio la tattica di lynch? portarvi più volte al botteghino per comprendere i suoi film, buoni si , ma che visti una volta sola non ti fanno capire un *****. 9 di stima per il genio creatore di TWIN PEAKS. darei il **** per vederne la continuazione.
Come al solito Lynch si è superato....credo che il film(per gli appassionati) sia una giusta risposta a tutti questi nuovi registi che ci imbottiscono di effetti speciali e che hanno preso il cinema per una sala giochi!!Il cinema nn è tutto computer ed effetti sonori... almeno nn solo...lynch vuole farci riflettere sull'importanza dell'immaginazione, dell'occulto e sulla possibilità che spesso la realtà nn ha alcun significato!e per chi nn lo conosce...chi dice che è un regista che vuole fare solo FLESCIARE lo spettatore si vada a vedere UNA STORIA VERA o THE ELEPHANT MAN...e poi ne riparliamo!!!e per tutti coloro che nn apprezzano l'arte:"SILENZIO"..........
E' un film disorientante, ma suggestivo. I confini tra realtà e sogno si confondono e si sovrappongono. Un film da vedere più volte. Una sola visione non basta...
ogni epoca ha i suoi capolavori assoluti.quesata è la nostra cappella sistina.godiamo a viverla nell'epoca della sua realizzazione,fra anni saremo invidiati.
Un vero e proprio capolavoro. Un viaggio onirico tra i pensieri e le paure umane. Lynch si riconferma tra i pochi registi di qualità della filmografia mondiale!
QUANDO SI VA A VEDERE UN FILM DI LYNCH SI DEVE GIA' SAPERE A QUELLO CHE SI VA INCONTRO. INOLTRE AGGIUNGO UNA FRASE CHE AGGIUNGEREBBE VOLENTIERI LO STESSO AUTORE:<<AL DIAVOLO I CRITICI, MATERIA MORTA>>.
Non sopporto il pubblico basso medio che deve per forza "capire"tutto di una trama per non sentirsi fregato o comunque insoddisfatto di un film. il cinema d'autore puo' essere ben altro, come in questo caso.Sempre grande Lynch e la sua spettrale ed inquietante autoironia. 10.
Questo è uno di quei film d'élìte, che escono solo di rado. Cinematograficamente perfetto; un film tra sogno e realtà. Se lo si vede solo una volta, è impossibile da giudicare; bisogna guardarlo minimo tre o quattro volte, per assaporarne la grandezza. E non bisogna giudicarlo in maniera superficiale come fanno molti: è tutto un viaggio nella mente, un dedalo intricato e nebbioso, da seguire con cautela
Giustissimo il parere di Riccardo, in più aggiungerei: da cogliere i meccanismi del sogno tipicamente freudiani (atteggiamenti e personaggi del sogno sono rielaborazioni a partire da suggestioni nello stato di veglia di Diane); il valore simbolico dei colori sullo stampo del viola in "Il sesto senso" (il blu è la follia, e la scatola rappresenta l'ingresso di Diane nel mondo della follia); la sequenza non lineare della trama con continui flashback-flashforward (nota il portacenere a forma di piano che sparisce dal tavolo della casa di Diane e che aiuta a ricostruire la sequenza temporale degli eventi) alla maniera di Memento , che comunque è lineare partendo dalla fine ed andando all'inizio. Insomma un film non è di consumo, e che occorre vedere almeno 10 volte con fiuto da detective per poterne cogliere l'orchestrazione geniale. Complimenti a Lynch !
Straordinario,tortuoso,onirico,spiazzante.Un film che suscita mille emozioni grazie all'atmosfera che solo Lynch sa creare.La mia interpretazione e'questa:la prima parte del film e'il sogno di Diane (Betty)che nell'inconscio ricostruisce a proprio favore la sua storia d'amore con Camilla(Rita) fino all'arrivo nel teatrino dove tramite la scatola misteriosa ripiomba nella realta'( il cow-boy la sveglia ) e quando trova la chiave blu (segnale che l'omicidio di Camilla da lei commissionato e' avvenuto) ricorda (straordinario flashback)gli ultimi avvenimenti fino al festino a casa del regista,quindi impazzisce e si suicida.Eccezionale!
strepitoso,bellissimo,incasinato (spiega tutto la prima inquadratura di una soggettiva che va a finire su di un cuscinoper poi...addormentarsi),disarmonioso ma equilibratissimo.Non si deve capire poi così tanto, quanto tornare a casa con mille domande.Se si ha ancora voglia di tornare a casa,dopo...
Lynch non si discute, si ama!!!!
Geniale la storia, splendido il modo in cui viene spiegata, letteralmente strepitoso l'intreccio finale.
Un film che si subisce fino a quando i pezzi del mosaico non iniziano a spostarsi per comporre l'opera finale.
Questo non è un film è un capolavoro... ma d'altronde, cosa ci si poteva aspettare dall'autore di Eraserhead ed Elephant Man???
Scrivo perchè chiedo a Paola come si fa a non farsi catturare da un'atmosfera, da piccoli frammenti di film dentro il film stesso....e poi le attrici: visionarie, enigmatiche, passionarie. Allora stiamo a casa a vederci Pippo Baudo!
Bella l'atmosfera che si respira in tutto il film, ma per poi rimanere con un palmo di naso alla fine, quando la trama si rivela un binario morto... Ma il regista non poteva dargli un senso compiuto?
Riporto una frase di Lynch:
"Mulholland Drive è una bellissima strada è la sola spiegazione concessa - che corre lungo la costa da Santa Monica a Malibu. E' affascinante di giorno e misteriosa di notte. Il mio film vuole essere come quella strada: tortuoso, irregolare, fitto di tenebre, carico di misteri. E anche se c'è una trama, rappresentata dalla storia d'amore tra le due protagoniste, spero che gli spettatori si lascino incantare dalle atmosfere senza voler a tutti costi trovare una vera e propria soluzione"
Trovo ke sia un film eccezionale.. atmosfere da BLUE VELVET e TWIN PEAKS ed un maniakale skambio di ruoli meglio riuscito di LOST HIGHWAY..
"una storia d'amore nella città dei sogni"
-§dR§-
Assolutamente da non perdere. Il miglior Lynch regala un omaggio nostalgico ai noir anni Cinquanta, contrapposti alle complesse trame delle ultime produzioni