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Più che un horror mi è sembrata una commedia pulp, dove vengono disattese le premesse iniziali che avvertivano della presenza di scene di sesso e violenza. E invece di sesso neanche l'ombra mentre la violenza è minima e per nulla originale, producendo poco o niente in termini di sensazioni. Salvo la prova sopra le righe, e a tratti grottesca, del protagonista ma altro da evidenziare in questo terzo capitolo non c'è.
Hmm... dopo il secondo film era difficile portare ancora qualcosa di "interessante". Con "Full Sequence" il regista aveva raggiunto il suo apice ed era quindi inutile continuare sulla medesima strada. In "Final Sequence" lo schifo e lo splatter non mancano ovviamente, ma l'aspetto parodistico brutalizza ogni forma di angoscia e terrore.
Il terzo capitolo offre delle discrete aspettative, ad iniziare dai due protagonisti dei primi film. L'ambietazione carceraria con la presenza di ottimi caratteristi di film di genere garantiva se non altro una buona resa sullo schermo. Sia pure grottesco certamente c'è una componente ironica molto più accentuata. Peccato che l'overacting di Laser rovini praticamente tutto. Costantemente sopra le righe, insopportabile ogni sequenza in cui è presente e quando la sua presenza scenica è in pratica il 90 per cento del film, ecco che la frittata è fatta. Tutto ciò che di buono era la sua interpretazione del primo film, viene buttata alle ortiche in questo delirante continuum di scene madri. E la colpa è di Six che non solo lo lascia a briglia sciolta, ma tira per le lunghe un lavoro che mostra il centipede troppo tardi. Se il primo era violento ma in un contesto asettico, il secondo malato, il terzo sembra la sua parodia.
Il regista olandese Tom Six completa la sua trilogia altamente controversa con questo climax che mette in gioco sia l'originale che il sequel, comprese le loro stelle, e aumenta il fattore di shock di un'altra tacca. Questo film è così brutto e ridicolo che in realtà è molto molto divertente. Trovo Bill Boss divertente. È così malato, contorto e strano. Quindi devo dire che mi è piaciuto molto guardarlo. Mentre il primo "Human centipede" riguardava principalmente il superamento dei limiti, il secondo capitolo era morbosamente autoreferenziale, incentrato su un personaggio ispirato a creare il proprio millepiedi dopo aver visto il primo film. Con "The human centipede 3", lo sceneggiatore e regista Tom Six spinge ulteriormente questo punto di vista autoreferenziale, concentrandosi sul personale della prigione ispirato ai primi due film che invitano Tom Six a supervisionare la loro costruzione di un vero millepiedi umano prigioniero. Dieter Laser, che era l'attore principale nella parte 1, è il direttore della prigione e ha diverse battute divertenti mentre dichiara che i primi due film del Centopiedi 'puzzano' e chiama Six 'un bambino infatuato'. Anche il cameo di Six è molto divertente; lo stesso vale per la sua scelta di mantenere Laurence R. Harvey nel ruolo di un personaggio completamente diverso. Sei viaggi in alto, però, dando a Laser libero sfogo per essere esagerato quanto vuole come il guardiano, impazzito dal caldo. È una performance esagerata che distrae e che occupa ingiustamente la maggior parte del tempo sullo schermo, con la costruzione del millepiedi di Laser rimasta fino all'ultimo quarto del film. Insomma, chi ha apprezzato gli elementi autoreferenziali della parte 2 (io non ci sono riuscito, con tutta la buona volontà) troverà ancora molto da apprezzare qui, ma chi è al suo interno per gli shock e le immagini grafiche potrebbe rimanere deluso. La prigione del film è la George H.W. Bush State Prison nel Texas. Sebbene la prigione si trovi negli Stati Uniti, il film non indica mai in quale stato si trovi. Considerando il clima caldo del deserto e la vicinanza implicita al confine messicano, è probabile che sia Texas, Arizona, New Mexico o forse anche California (anche se a me piace pensare che si tratti della Arizona State Prison Complex di Tucson, vuoi perchè è uno dei complessi carcerari più 'caldi' degli USA, forse il più torrido in assoluto, sorge in mezzo al niente, solo sabbia rocce cactus deserto e basta, vuoi per l'estrema vicinanza col Messico, vuoi perchè è davvero sterminata). Il nome della prigione è un ovvio riferimento a George H.W. Bush, il 41° presidente degli Stati Uniti, attivo nella politica texana. Non raggiunge la sufficienza, ma è sicuramente meglio del secondo (almeno per me), quantomeno per l'ambientazione molto torrida e il contesto carcerario (che già di per se basta e avanza anche senza direttori psicopatici e secondini sadici), ovviamente il valore aggiunto è la presenza dell'attore tedesco Dieter Laser, che, come nel primo, riesce a impressionarmi facilmente con quella faccia da incubo che non si dimentica facilmente...
In sostanza, lo psicopatico direttore di una prigione americana William "Bill" Boss (Dieter Laser, della "First Sequence") guarda "The human centipede 2 (Full sequence)" con il suo contabile Dwight Butler (Laurence R. Harvey, della "Full sequence"), Bill dice che odia i film, si diverte ad aggredire la sua l'assistente Daisy (la pornostar Rachel Marie Oberlin), per lo sgomento di Dwight, che cerca di lanciare una 'idea brillante', prima di essere interrotto. Bill e Dwight vengono convocati in prigione per esaminare le conseguenze di un'aggressione avvenuta, in cui un secondino è stato accoltellato da un detenuto, Bill punisce il prigioniero, il recluso 178 (Tommy 'Tiny' Lister del Quinto Elemento), spezzandogli il braccio, esponendo il suo osso e provocandogli un dolore immenso, Bill gli lancia diversi insulti razzisti e promette di farlo di nuovo quando le sue ossa guariranno. Nell'ufficio del direttore, Bill riceve il suo pacco, clitoridi africani essiccati importati appositamente, che mangia "per rafforzarsi", la prossima vittima è il prigioniero nativo americano detenuto 346 (Jay Tavare), a cui applica un 'annegamento simulato' (il waterboarding, detto gergalmente sottomarino, è una forma di tortura consistente nell'immobilizzare un individuo in modo che i piedi si trovino più in alto della testa, e versargli acqua sulla faccia, in modo che, entrando dagli orifizi respiratori, stimoli il riflesso faringeo che provoca l'effetto di annegamento) sfigurandolo con acqua bollente. Il governatore Hughes (Eric Roberts del Cavaliere Oscuro) minaccia di licenziare Bill e Dwight se non ripuliscono le loro azioni, così nel disperato tentativo di ottenere il rispetto Bill ordina che tutti i prigionieri siano castrati, lui stesso castrerà graficamente un prigioniero, il detenuto 297 (Robert LaSardo). Bill poi mangia i testicoli cotti del prigioniero per pranzo, Daisy è costretta a fargli una fellatio, mentre Dwight guarda e timbra rabbiosamente le sue carte nell'angolo, dopo che lei deglutisce le offre qualcosa per togliergli il sapore, lei mangia uno dei clitoridi secchi, scambiandolo per caramelle. Dwight è finalmente in grado di presentare la sua "idea geniale", suggerisce che tutti i prigionieri dovrebbero essere collegati chirurgicamente, dalla bocca all'ano, formando un gigantesco millepiedi umano, dicendo che farà risparmiare loro denaro e sarà l'ultimo deterrente per chiunque stia considerando una vita di crimini. Bill inizialmente si oppone all'idea, a causa del suo odio per i film di "The human centipede", respingendo l'idea come impossibile e sostenendo che il regista Tom Six ha un feticcio per le feci, dopo una discussione ubriaca con Dwight, Bill ha un incubo del prigioniero che lui ha castrato violentandolo nel rene. Il regista stesso, Tom Six, viene convocato in prigione, Bill si sta appassionando all'idea di Dwight, Six conferma che è "medicalmente accurato al 100%", Six dà il permesso di usare la sua idea del Centipede, ma vuole assistere all'operazione. I primi due film di "Human Centipede" vengono proiettati ai prigionieri nella mensa della prigione, mostrando loro cosa sta per accadere, scoppia una rivolta, diverse guardie vengono ferite, i prigionieri scappano ovunque, intrappolando Bill e Dwight nell'ufficio del direttore, un detenuto picchia Daisy che entra in coma e un altro si masturba guardando, arrivano i rinforzi e Bill riesce a riportare finalmente i prigionieri nelle loro celle. Bill prepara tutti i prigionieri, andando in ogni cella e siringando tutti i detenuti con dei tranquillanti, ma alcuni prigionieri non sono compatibili con il millepiedi, un prigioniero ha una stomia e un prigioniero è disabile, Bill li uccide entrambi. Scoprono anche che un prigioniero ha il morbo di Crohn, che causa diarrea costante, Bill ordina che il prigioniero che ha castrato e violentato nel suo sogno sia attaccato a lui come ulteriore punizione, Bill e Dwight visitano Daisy che è in coma, Dwight dice a Bill che la ama, Bill ignora le sue proteste e violenta il corpo immobile di Daisy. Tom Six ritorna e viene accolto da Bill e Dwight, visitando le celle il trio scopre un prigioniero mentalmente instabile che mangia le sue stesse feci, che vuole essere cucito nel millepiedi, ma Bill non vuole che nessuno si goda la punizione del millepiedi e quindi uccide il prigioniero, osservano successivamente l'operazione in corso, compreso lo smembramento dei condannati a morte per un 'progetto speciale', Six vomita vedendo questo. Il millepiedi umano di cinquecento persone è completo, arriva il governatore Hughes ed è disgustato da ciò che vede, non solo è stato creato un millepiedi umano, ma anche un bruco umano, composto da prigionieri che scontano l'ergastolo, con tutti gli arti rimossi, il che significa non possono muoversi, anche Daisy è stata accidentalmente cucita nel Centipede, Bill e Dwight descrivono dettagliatamente il risparmio di denaro per i contribuenti e altri benefici derivanti da ciò, ma Hughes conclude che sono pazzi e dovrebbero ottenere la pena di morte, prima di andarsene con orrore. Bill uccide il dottor Jones (Clayton Rohner) con rabbia, poi Hughes torna in prigione e ha cambiato idea, afferma che la punizione del Centipede è "proprio ciò di cui l'America ha bisogno", la fine vede Bill e Dwight celebrare il loro successo, ma Bill spara a Dwight per aver cercato di prendersi il merito dell'idea, anche se è stata una sua idea in primo luogo, e Bill viene visto ballare nudo e urlare dalla torre di guardia sul millepiedi della prigione. Tra i protagonisti c'è anche Akihiro Kitamura della "First Sequence" (interpreta il recluso 333).
Prima che qualcun'altro possa farne una parodia, ci pensa lo stesso Tom Six a rendere parodistica la sua creazione malata di cui và tanto fiero in questo terzo ed ultimo capitolo final sequence. Sicuramente il più debole di tutti tre i capitoli, per quanto ci si aspetta qualcosa di simile ai due predecessori e invece Tom Six decide di rendere tutto quanto in forma molto parodistica prendendo praticamente per i fondelli il pubblico che l'ha seguito. L'idea di base di come unire questo capitolo agli altri due non è male, inizialmente fa anche un certo effetto rivedere i due personaggi malatissimi di questa trilogia insieme, Dieter Laser e Laurence R. Harvey. Solo che ci si rende conto da subito che i toni sono completamente diversi, il personaggio di Dieter Laser è qualcosa di volutamente eccessivo, sopra le righe, insopportabile ed irritante all'ennesima potenza...anche se è voluta questa cosa, il risultato sullo schermo si dimostra essere veramente fin troppo esagerato... Scene forti e alquanto bizzarre non mancano di certo anche in questo terzo capitolo, ma non rendono al meglio come nei predecessori sempre per la questione che qui si respira un'aria del tutto diversa...nel primo i colori sono molto freddi, il secondo è in bianco e nero e in questo terzo i colori sono sorprendentemente molto caldi con questo giallo che riempie praticamente quasi tutte le scene... Insomma diciamo che è il capitolo di cui si poteva benissimo farne anche a meno...ma non mi sento di stroncarlo troppo con il voto perchè comunque Tom Six ha voluto girare questa sua trilogia completamente fuori dagli schemi..e ha voluto concludere a modo suo la sua creazione..probabilmente in malo modo, ma io qualcosina anche da questo ultimo capitolo sono riuscito ad apprezzare...ripeto, semplicemente dal fatto che vuole essere una parodia di se stesso.
Il primo film mi era piaciuto; il secondo mi aveva colpito per il cambio di stile e per la storia totalmente impensabile e non stereotipata....ma questo terzo capitolo mi ha lasciato senza parole(in senso negativo). Tom Six rigioca con il concetto di metacinema come aveva fatto con il secondo capitolo, dove i primi due episodi di "The human centipede" erano dei film anche nella realtà di questo terzo(e speriamo ultimo) capitolo. Interessante la trovata di rendere protagonisti i personaggi principali degli episodi precedenti, rafforzando maggiormente tutto lo stile metafilmico, ma al di là di questi due particolari rimane ben poco da elogiare. In quest'occasione è stato messo sotto la luce dei riflettori l'attore Dieter Laser e nient'altro(il chirurgo del primo film), con il suo personaggio ultracaricato, in una sceneggiatura ultracaricata e oserei dire anche idiota, nel ruolo del direttore di un penitenziario di massima sicurezza, estremamente surreale, e non solo lui, un pò tutto il contesto, a partire dalla segretaria zoccòla sino ad arrivare ai detenuti folli; per non parlare del centipede umano, presente soltanto negli ultimi dieci minuti e in una versione che definire ridicola è poco(i prigionieri erano addirittura vestiti con la divisa del carcere quando erano attaccati....ma dai su)..... ....ma il film è altro....è solo una sequenza di scene gore e disturbanti partorite dagli scleri CONTINUI di questo personaggio a dir poco insopportabile. C'è Eric Roberts nel cast.....perchè? ...bho, chiedetelo a Tom Six; forse credeva di far guadagnare qualche punto a questa merdà di pellicola. Nell'insicurezza Tom Six ha deciso di scendere anche lui in campo tra gli attori, ma era meglio se non lo faceva....anzi, forse era meglio se non faceva proprio questo terzo capitolo, utile soltanto a far sfigurare i primi due capitoli che, anche se non splendidi per qualunque spettatore, avevano un loro perchè..... ....qui invece ci si domanda il perchè.....e tutt'ora me lo sto chiedendo.... Tom Six.......ma va a cagàre va, con questo ti sei proprio sputtànato, ma che è sta roba?????
Va bhè, sei arrivato al capolinea, ora puoi tranquillamente dargli una chiusa....questo schifo non te lo perdono proprio, qui hai voluto giocare con il successo della saga e hai fatto come ti pareva, ma io ti punisco, e di brutto....
Ma cos'è successo a Tom Six questa volta,come diavolo ha fatto a realizzare una *******ta di tali proporzioni? I primi due film mi erano piaciuti parecchio,erano oscuri e disturbanti,quindi avevo delle aspettative piuttosto elevate,aspettative che naturalmente sono state completamente deluse. Siamo davanti ad un film che presenta una trama ancora più assurda di quella dei precedenti capitoli,ricca di scene deliranti ed ironiche che sfortunatamente occupano gran parte del film a scapito di quelle violente e disturbanti che comunque non mancano (siamo però lontani anni luce dalla violenza del secondo film). Il problema è che il film non esalta ne dal punto di vista ironico,(nonostante l'attore protagonista se la cavi discretamente ad interpretare un folle e sopra le righe direttore carcerario) ne riesce mai a disturbare e a colpire,nonostante non manchino castrazioni,una "gustosa" citazione al malatissimo "Niku Daruma",e terrificanti esperimenti chirurgici (purtroppo tutti relegati alla fine del film),riuscendo così solo ad annoiare e a risultare irritante. Abbastanza scadenti anche la regia e la fotografia,appaiono tirate via e poco curate,discreta invece la recitazione di gran parte del cast. Un film veramente brutto,una squallida conclusione per quella che poteva rivelarsi la miglior trilogia horror degli ultimi anni.
Il difetto più grande di The Human Centipede 3 non risiede nel soggetto e nella sceneggiatura da quattro soldi, nelle pessime recitazioni o nella regia di serie z, ma nel fatto che annoia. Sì, THC3 annoia A MORTE per tutti i 100 minuti di durata. Per 3/4 del film assistiamo ai deliri e alle psicosi del protagonista...uno dei personaggi peggiori e più irritanti che abbia mai visto comparire in un film. Visti i precedenti capitoli non mi aspettavo di certo un filmone, ma almeno un pizzico di tensione e intrattenimento trash lo offrivano. Qua hanno cercato di creare un film forzatamente esagerato, forse con la speranza di far ridere lo spettatore, fallendo miseramente. Nessun pregio riscontrabile, pertanto non posso far altro che mettere 1 senza rinvio a giudizio.
Il millepiedi umano lo si vede solo negli ultimi 10 minuti di film...IMPERDONABILE visto che dovrebbe essere il "protagonista" del film. E nei campi lunghi è palesemente una fotografia "appiccicata" allo schermo.