2046 regia di Wong Kar-Wai Hong Kong 2004
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2046 (2004)

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locandina del film 2046

Titolo Originale: 2046

RegiaWong Kar-Wai

InterpretiTony Leung Chiu Wai, Gong Li, Faye Wong, Takuya Kimura, Zhang Ziyi, Carina Lau Ka Ling, Chang Chen

Durata: h 2.00
NazionalitàHong Kong 2004
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2004

•  Altri film di Wong Kar-Wai

Trama del film 2046

Era uno scrittore. Pensava di aver raccontato il futuro, in realtà era il passato. Nel suo romanzo un treno partiva una volta ogni tanto per una destinazione misteriosa: 2046. Chiunque viaggiasse verso 2046 voleva riconquistare i ricordi perduti. Era un paese, una data o un luogo della memoria? Si diceva che laggiù tutto rimanesse immutato. Una supposizione, perchè nessuno era mai tornato indietro. Tranne lui. Scelse di andarsene. Voleva cambiare.

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 •  IN THE MOOD FOR LOVE, 2000

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Voto Visitatori:   7,82 / 10 (90 voti)7,82Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su 2046, 90 opinioni inserite

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gbgbgb  @  10/11/2004 20:23:34
   10 / 10
un capolavoro assoluto!!!!!!!!!!!

liu_mi  @  09/11/2004 15:30:36
   8 / 10
bellissimo ed intenso film sull'amore, o meglio, sugli amori che hanno segnato la vita del protagonista e che lui rivive nella memoria attraverso il romanzo che sta scrivendo. visivamente è talmente perfetto da sembrare, a volte, un po’ freddo (probabilmente è intenzionale), ma nel complesso il giudizio non può che essere più che positivo. perfetti gli attori, straordinaria ed azzeccata la colonna sonora che mischia arie d’opera, brani di grandi come nat king cole, e temi di altri film tipo Kieslowski e Truffaut.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  05/11/2004 21:53:32
   9 / 10
come al solito il cinema di kar wai wong vive di cromatismi e simboli di numerologia e del corso del tempo Trovo affascinante tutto ciò: in 2046 la "chiave" del tempo è la dimensione di un presente che si rivolge al passato, e a un futuro che vorrebbe cancellare, ma non può, il presente in parole povere il 2046 come data non è soltanto la fine del documento del Patto di indipendenza della Cina ma anche l'inarrestabile corso e declino temporale di una civiltà "sempre più anvisa all'amore" Magari ci ho trovato qualcosa di Cocteau ("Orfeo") o di Schonberg, ma l'ambizione di Wong va anche al di là per esempio nella assoluta imparzialità del tempo, nella possibilità che esso non sia duraturo e collocabile come tutti noi crediamo (così ci ha tolto, perbacco, anche l'ultima speranza) ma al di là di questo il film vive di simboli ed estetiche più o meno astratte (5 donne compresa mrs moore) o metaforiche ma concrete (2046, la stanza) o concrete e basta (il 24 dicembre) Chuang si muove nella prima parte del film come un bel-ami amabile, seduttore e viveur, mentre la colonna sonora -formidabile - spazia dal lounge a nat king cole passando per maria callas sembra quasi che wong con questo film prodigioso indichi la possibilità di una rinuncia futura, se poi inizialmente sentiamo il protagonista dichiarare "finchè non si rinuncia si può sempre sperare" e alla fine commentare amaramente "la verità è che non si può tornare indietro" c'è davvero tutta l'illusione che portiamo avanti ogni anno di più In the mood of time

Invia una mail all'autore del commento paolo  @  04/11/2004 15:06:11
   6 / 10
Non chiedetemi perchè ma questo "2046" mi ha ricordato molto da vicino "il 13° piano" e vorrei sapere se ha fatto lo stesso effetto anche a voi. detto questo dopo la visione del film sono rimasto interdetto. Ancora non ho ben chiaro se questo film mi sia realmente piaciuto, comunque credo che negli intenti del regista c'era qualcosa in più che non è riuscito a trasmettere completamente. 2046 è un film carico di contenuti, che affronta il tema splendido del ricordo e dell'amore, il tutto condito con la presenza asfissiante di una solitudine sempre in agguato. il protagonista è un personaggio veramente affascinante, un bohemin decadente con rimandi alla Humphrey Bogart. Le donne che incontra nell'arco della sua vita sono caratterizzate perfettamente ed i dialoghi non sono mai banali. Mi fa rimanere perplesso invece il prolungarsi troppo sulle scene di sesso e la lentezza che caratterizza alcune scene. Sia ben chiaro che la lentezza se usata come si deve (vedi Kubrik) risulta un'arma micidiale che ti incolla allo schermo, ma in questo caso ho notato una certa prolissità che non ha giovato al film in se. per il resto non saprei. Questo film appartiene a quella categoria che col tempo ti crescono dentro lasciando che il seme piantato durante la visione al cinema cresca con il passare del tempo. C'è caso che rivedendolo scopra un capolavoro ma al momento gli do un 6.

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Ultima risposta 03/12/2004 21.30.14
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Henry Madgett  @  03/11/2004 01:25:47
   8 / 10
2046 è imperfetto,incompleto si è detto.A Hitchcock e Truffaut sarebbe piaciuto definirlo il "film malato"di Wong Kar-Wai,opponendolo a "In the mood for love"il suo film perfetto.
"In the mood for love"mi ha affascinato,ma non mi ha colpito.2046 gli corrisponde visivamente e strutturalmente,ma lo sporca e,paradossalmente lo migliora.
Gli corrisponde,dicevamo,strutturalmente:ripropone uno schema di tipo shakespeariano con una azione centrale e miriadi di più o meno rilevanti azioni spalla che ripropongono ossessivamente il tema centrale,il ricordo d'amore,qui,l'adulterio per "In the mood for love".Ogni personaggio,ogni storia(o racconto),ogni aneddoto,ogni amore vive nel ricordo(o nel ricordo muore,che poi è la stessa cosa).Come disse Hugo" un astro che si trascina dietro le sue lune".
Nella prima parte però le lune oscurano l'astro centrale,lo nascondono,lo reprimono(sempre con l'aria di qualche opera lirica,sia chiaro),il ricordo c'è si sente,dirige ogni azione,ma non lo si vede.Chow impara"ad innamorarsi delle cose effimere"quelle che non si ricordano,insomma.In "In the mood for love"l'adulterio è ovunque,lo si vede,lo si recita ma,in effetti,non esiste,si soffre per qualcosa che non c'è.In 2046 si nega ciò che fa soffrire.E' un segreto,lo si può,tuttalpiù,sussurare ad un albero.Qui sta lo sporco di cui parlavo,ci si libera dal puro concettualismo,si fa vivere la debolezza.Questa debolezza ha ovviamente un' espressione visiva:le inquadrature oblique,quelle quinte continue,un rimando vouyeristico forse,ma più probabilmente un espediente per rendere l'inquadratura incompleta,una vita a metà,come un ricordo,appunto.Un immagine elegante,bella,a tratti bellissima,ma sicuramente "malata"fino a sgranarsi.Chow subisce il ricordo,neanche riesce a viverlo,rinuncia a vivere nella camera 2046,si accontenta di spiarla dall'esterno.Scrive un romanzo dal titolo 2046,ma non riesce a viverci dentro.A questo punto il concettualismo diventa necessario,diventa una soluzione,non è più gratuito come appariva nel film precedente,si rende indispensabile.Avendo prima sporcato,pulire diventa bellissimo.Chow inizia a scrivere "2047",non nega più il ricordo,lo razionalizza,capisce che vivere nel ricordo è vivere a metà,che una donna androide è bellissima(quei visi di porcellana!!)ma è inevitabilmente finta,immobile e si sovrappone a mille altre(come mille si erano sovrapposte nella sua vita da libertino).Così decide che non si può tornare indietro(o meglio,che lo si deve fare una volta per tutte).Si libera del suo passato,rendendosi conto di averlo già chiesto a se stesso.Questo percorso rimane sporco,a tratti confuso(elegantemente confuso),ma è un flusso di coscienza,ed è giusto che sia così.Fosse stato perfetto avrebbe affascinato,ma non colpito.Chow si ritrova solo,forse,ma per la prima volta quella solitudine non è ripresa con il ralenty,non è dilatata,non è più paradigmatica:diventa una solitudine,non più la solitudine.Sui titoli di coda il futuro rimane lì sempre fermo, ma è un futuro immobile nell'idealità di una speranza,non per la schiavitù del passato.E'il futuro della libertà,della libertà di Hong-Kong.


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Ultima risposta 03/12/2004 21.33.59
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Gruppo COLLABORATORI fromlucca  @  02/11/2004 18:32:00
   5 / 10
Film claustrobico.
Ero andato pieno di curiosità, per le ottime recensioni lette...ma non l'ho apprezzato se non per poche cose: il modo di girare molto originale tutto con primi piani, con particolari, mai sconfinando in totali o anche in qualche piano americano; buone le musiche; la regola dei 180° si va "a far benedire" nella ripresa dei dialoghi e delle situazioni, filmati con taglio molto particolare e con inventiva.

C'è della simbologia interessante : lampadina, rubinetto gocciante, parei e divisori che fanno provare allo spettatore di essere un voyer in mezzo alla scena, vicinissimo ai protagonisti, e per questo dico che il film è claustrofobico (gran voglia di uscire in spazi aperti, alla fine del film). Molti i richiami alla storia di Honk Kong (2046 è una data storica per H.K.), forse il film ne è interamente un simbolo? Sottolineato questo, il film non lo trovo comunque interessante, la storia poco appassionante, poca emozione arriva dalle belle "bambole di porcellana" da cui sgorgano spesso goccie- lacrime; più volte ho guardato nel cinema l'ora in attesa che finisse.
Dopo il bellissimo coreano "primavera-estate-autunno-inverno..." mi aspettavo un altro buon film dall'oriente.... ma non è per me questo il caso...o meglio mi correggo : non l'avrò proprio capito.
Se c'è altro in città... non andate a vedere 2046.
Nicola

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Ultima risposta 04/11/2004 15.29.10
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Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento paul  @  02/11/2004 11:09:59
   8 / 10
Bellissimo, proustiano, ma soprattutto una eccezionale riflessione sull'amore. Molto brave (e belle) le tre protagoniste.

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  02/11/2004 10:09:57
   8 / 10
Seguito dello splendido fenomeno d'essai "in the mood for love" ne riprende i temi ampliandoli.
Con la solita eleganza wong ci narra di amori impossibili, improbabili o forse semplicemente non capiti, in un continuo andirivieni tra una hong kong fortemente storicizzata degli anni '60 ed un luogo senza tempo denominato 2046 in cui si tenta di andare per vincere la partita dei ricordi.
A questo proposito wong continua a giocare con lo spazio e il tempo (si veda il commento al primo film) chiudendo porte in un luogo e riaprendole in un altro.
Lo aiuta in questo la fotografia, sempre splendida, a metà strada tra avveniristici treni che sfrecciano nel tempo e lunghe e bellissime inquadrature tipiche del suo cinema (si vedano quelle sul tetto dell'hotel o i primi piani su + livelli).
Quanto alla storia vera e propria troviamo anche qui molti conflitti: da una parte l'amore puro, fortemente e volutamente spinto verso il romanzo d'appendice, della ragazza con il giapponese, che si conclude con l'unico vero viaggio verso il 2046; dall'altra un amore facile di cui il protagonista accetta solo l'aspetto ludico (significativo il continuo scambio di soldi) perché su di lui continua ad aleggiare lo spettro della sua antica relazione, mai iniziata e mai conclusa, con una donna che si intravede per tutto il film e che trasfigura nelle altre senza prendere mai corpo.
Forse nel voler dire troppe cose il film perde un pò del rigore del primo e tende ad ammiccare un pò di + allo spettatore; rimangono comunque da sottolineare, oltre alla regia e alla fotografia di cui si è già detto, le magistrali interpretazioni di leung, novello clark gable a mandorla, della sempre impeccabile gong li, severa e bellissima, e della giovane ziyi, un vero angelo.

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Ultima risposta 22/12/2004 21.52.18
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lykos  @  01/11/2004 17:40:12
   7 / 10
Ottimo film....meritevole sotto ogni punti di vista!!
Grandi interpretazioni da parte degli attori degne di un grande regista qual'è Kar Wai....se volete vedere vedere un bel film,impegnativo ma che vi lascerà soddisfatti,non lasciatevelo scappare!!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  31/10/2004 09:47:34
   8 / 10
Superbo film di Wong Kar Wai, che costruisce un seguito ideale di uno dei film più belli degli ultimi anni, "In the mood for love"
Il regista ci racconta la storia di uno scrittore che si rinchiude in una camera d'albergo (la stanza numero 2046) per completare un suo romanzo di fantascienza, in cui narra le sue storie della sua vita, trasportandole in un fantomatico anno 2046.
Kar Wai mette in scena, con la solita perizia, storie di solitudini e di amori impossibili, la storia con una donna non ricambiata, la sola di cui si sia veramente innamorato, la storia con un'altra che invece lui rifiuta e infine una terza che piace a lui.
Il regista utilizza ancora il suo stile, acceso da colori fiammeggianti, e supportato da una splendida fotografia, attento ai più minimi particolari, gli sguardi, ma anche gli oggetti, gli abiti, capaci di svelare i + intimi segreti delle persone. Ancora una volta una caratteristica fondamentale è la musica ossessiva, che fa da sfondo alle ossessioni del protagonista.
Rispetto a "in the mood for love", forse in alcuni punti kar wai esagera, ma il risultato fa davvero rimanere a bocca aperta.

Come fa rimanere a bocca aperta l'interpretazione di Tony leug, magistrale, e tremendamente bravo. La sua capacità di calarsi in personaggi (anche completamente diversi, ad esempio rispetto alla sua precedente interpretazione in "hero") è tipica dei grandi. La sua espressione, i suoi sguardi, immensi, come in "In the mood for love", rimangono impressi nella memoria.
Anche l'interpretazione femminile è ottima. Oltre alla apparizione di Maggie Chang, che affiancava Leung nel capolavoro di kAR wai, c'è una brava Gong li, ma sopratutto una bravissima Zhang Ziyi, bellissima, giovane e veramente brava. Infatti secondo me i momenti migliori della pellicola sono quelli in cui si narrano le vicende dello scrittore con la bella ragazza che si innamora, non ricambiata, dello scrittore. Insomma , secondo me una nuova stella, capace di dare lezioni alle attricette americane sue coetanee.

"2046" è un film raffinatissimo e immenso, complesso e non per tutti, inferiore rispetto a "in the mood for love", di cui è il seguito ideale, ma sempre superbo e diretto magistralmente da un grandissimo regista.


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Ultima risposta 01/11/2004 08.00.30
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